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Il film descrive il rapporto tra le vecchie e tradizionali abitazioni con i vicini insediamenti residenziali. Un mostro chiamato trasformazione urbana sta travolgendo, negli ultimi anni, la Turchia. Il mostro distrugge qualsiasi cosa sia rimasto della storia, erige ovunque torri di vetro e abbatte i pochi alberi rimasti. Un'immensa residenza che torreggia nel quartiere Ferikov, nel cuore di Istanbul, e un vecchio insediamento nel quartiere di Pasa che cerca di respirare alla sua ombra... Recensione ❯
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La fiction entra nel doc naturalistico: un esercizio straniante di notevole fattura tecnica e un'esperienza sensoriale inedita. Documentario, Francia2022. Durata 80 Minuti.
Un documentario che ritrae la natura della nostra Terra, partendo dai segreti di una quercia. Espandi ▽
Quanta vita può pulsare attorno a un solo albero? Rispettando alla lettera la promessa del titolo, il film di Laurent Charbonnier e Michel Seydoux si insinua, con un drone che plana dall'alto, sotto le chiome e nel silenzio di un bosco, fino a raggiungere le radici di una farnia, o quercia peduncolata (quercus robur) risalente al 1810. Già dai primi minuti la "regina degli alberi", dai tempi antichi interpretata come simbolo di forza e resistenza, è molto più che osservata: è scandagliata, sezionata dalla macchina da presa, che la esalta come una casa fortificata e accogliente.
La quercia infatti offre rami, foglie, cavità e radici ai suoi numerosi abitanti: una colonia di piccoli topi selvatici, una coppia di ghiandaie, uno scoiattolo rosso, un balanino delle ghiande (insetto che depone le uova nei frutti dell'albero, protagonista di sequenze sorprendenti) e ancora: un astore, un picchio rosso, un tasso, un barbagianni, e più lontano, ma non troppo, caprioli, nutrie e cinghiali. È un ecosistema multiforme e complesso, basato sulla coesistenza non pacifica di tante specie.
Su tutto il film aleggia la nostalgia di un'ecologia da idillio, pre Antropocene, evocata e costruita millimetricamente attorno al più durevole e affidabile dei vegetali. Un esercizio straniante di notevole fattura tecnica, un'esperienza sensoriale inedita e ipermanipolata, che penetra la natura e trasforma in fiction la sua osservazione. Recensione ❯
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La storia di due fratelli e di un sogno. Francioni si conferma autore attento del disagio di questi nostri tempi. Documentario, Italia2021. Durata 72 Minuti.
Fratello e sorella di origini tunisine arrivano dalla Sicilia alla periferia di Parigi. Espandi ▽
Ines e Rafick Hackel sono fratello e sorella. Hanno lasciato la Sicilia, dove sono nati, per raggiungere (prima lei e poi lui) Parigi. Lì vivono in un appartamento in periferia e sperano in lavori che, soprattutto per lui, si rivelano deludenti. Federico Francioni si conferma documentarista attento del disagio di questi nostri tempi. Pronto ad osservare con la sua presenza, discreta ma comunque partecipe, la vita di chi ha deciso di filmare. Francioni osserva i suoi protagonisti senza mai mettersi nella posizione di chi giudica ma offrendo loro lo spazio per manifestarsi con tutta sincerità, consapevoli, ovviamente, della presenza di qualcuno che riprende così come lo sarebbero se, invece di registrare quanto accade, stesse semplicemente guardandoli. Recensione ❯
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Il privato e il quotidiano dell'artefice dell'Olocausto, indagati attraverso documenti e lettere inedite. Documentario, Israele, Austria, Germania2014. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Il documentario su Himmler, documentato dalle lettere scritte dalla figlia, partecipa alla Berlinale 2014 nella sezione Panorama Dokumente. Espandi ▽
La storia del leader nazista e capo delle SS Heinrich Himmler raccontata attraverso le lettere della sua giovane figlia Gudrun. Scoperte recentemente, sono state scritte durante le lunghe assenze da casa del padre per questioni legate al partito. Recensione ❯
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Un racconto di storie, talvolta, difficili ma anche di riscatti, di sogni e di passioni; un viaggio privato nella vita delle protagoniste attraverso la loro voce. Espandi ▽
Um documentario prodotto e diretto da Yvonne Scio' che, dopo il successo del suo primo film da regista "Roxanne Lowit Magic Moments", continua il suo viaggio nel mondo delle donne. In questo nuovo progetto, si confessano all'obiettivo della regista sette donne tra giornaliste, costumiste, attrici e non solo; da Rosita Missoni fondatrice, con Ottavio, dell'azienda Missoni a Rula Jebreal, giornalista di origini palestinesi; da Patricia Field costumista di Sex and the City e de Il Diavolo veste Prada a Bethann Hardison, prima top model al mondo di colore e attivista per i diritti degli afroamericani; da Susanne Bartsch e Alba Clemente, artiste newyorkesi, fino a Fran Dresher icona della serie cult The Nanny. Recensione ❯
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Solo chi è armato di una tecnica perfetta e di un grande coraggio può giungere al termine della Streif, la pista della discesa libera di Hahnenkamm a Kitzbühel, probabilmente la pista più prestigiosa al mondo. Espandi ▽
Kitzbühel rappresenta per lo sci quello che Wimbledon rappresenta per il tennis, ciò che Monte Carlo è per la Formula 1 e l'Ironman delle Hawaii per il triathlon: un'epocale competizione che può consacrare o distruggere la carriera di uno sciatore, dare vita a trionfi e sconfitte indimenticabili. Tecniche cinematografiche di ultima generazione offrono una nuova e incredibile prospettiva sulle performance degli atleti e sullo stress al quale il loro corpo è sottoposto, durante una gara che prevede pendenze fino all'85% e una velocità che raggiunge addirittura i 142 km/h. Recensione ❯
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Un documentario che parte dalla tragedia operaia dell'incendio alla Triangle Waist Company di New York nel 1911, per arrivare alla morte di quattro operaie a Barletta, in Puglia, nel 2011. Espandi ▽
New York, 1911. La fabbrica tessile Triangle, situata all'ottavo piano di un grattacielo privo di scale e sistemi antincendio, prende fuoco, e perdono la vita più di 150 operaie, alcune buttandosi dalla finestra, altre soffocate, altre infine carbonizzate. L'incendio avviene di sabato, ma la fabbrica è affollata, giacchè le operaie sono abituate a lavorare sette giorni su sette. Barletta, 2011. Una palazzina crolla trascinando con sé le operaie di una fabbrica di confezioni, tutte precarie pagate "a cottimo", riunite in locali privi di norme di sicurezza. Restano sotto le macerie cinque vittime, una delle quali ha 14 anni ed è la figlia del titolare, lui stesso addetto ad uno dei macchinari dell'azienda. Recensione ❯
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Intervista all'icona della Swingin' London: in cerca della creatività di un'artista sopravvissuta a se stessa. Documentario, Biografico - Francia2017. Durata 61 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
L'attrice e regista Sandrine Bonnaire racconta una delle figure più importanti dello scenario musicale mondiale dagli anni Sessanta a oggi, le sue mille vite, gli incontri e la sua storia straordinaria. Espandi ▽
Nel corso della sua vita ha visto ogni genere di cosa: il successo e la celebrità a soli 17 anni nella mitica Swinging London, la vita con Mick Jagger, fianco a fianco per tutta la durata della tumultuosa epica dei Rolling Stones, gli scandali, le droghe, la dipendenza e il declino, la vita in strada e poi, finalmente, la rinascita e il meritato riconoscimento del suo talento e della sua arte. Il suo nome è leggenda: è Marianne Faithfull, attrice, cantante, cantautrice. L'attrice e regista Sandrine Bonnaire racconta una delle figure più importanti dello scenario musicale mondiale dagli anni Sessanta a oggi, le sue mille vite, gli incontri e la sua storia straordinaria. Dipingendo così il ritratto di una donna unica, leggendaria, fatale. Recensione ❯
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Il regista Pippo Delbono fa visita a un centro profughi e raccoglie le drammatiche testimonianze dei migranti. Espandi ▽
Raccogliendo il suggerimento della madre, Pippo Delbono decide di mettere in scena un suo personalissimo Vangelo all'interno di una cornice particolare quanto importante: un centro di accoglienza astigiano per profughi e migranti che senza sosta giungono sulle coste italiane. La scelta di mescolarsi con gli "ultimi" della società appare a Delbono come il modo più plausibile per lui - ateo - di affrontare momenti dai testi evangelici perché "non si può camminare sull'acqua. Si può solo sprofondare nell'acqua, come sprofondano tutte queste persone che stanno arrivando qua e che cadono, come dei Cristi, in mezzo al mare". Recensione ❯
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Un racconto molto intimo di una tragedia personale del regista. Espandi ▽
Orlando von Einsiedel non si è mai tirato indietro davanti al pericolo. Al contrario, spingersi in situazioni rischiose lo ha sempre fatto sentire a suo agio, come dimostra l'Oscar vinto nel 2017 con The White Helmets, il cortometraggio sul gruppo volontario di protezione civile siriano. Ma quando si tratta di Evelyn, il fratello che si è tolto la vita a soli 22 anni, tutto cambia: a più di dieci anni dalla sua scomparsa, nessuno ha il coraggio di pronunciare il suo nome. Per superare il trauma, Orlando e la sua famiglia intraprendono un tour che li porta a rivedere tutti quei panorami che ne hanno reso insostituibile il ricordo. Nel tentativo di ritrovare la luce e stringersi in un unico, grande abbraccio che possa lenire quel dolore insopportabile. Recensione ❯
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Falchi e falconieri in competizione nel deserto del Qatar Espandi ▽
Il film si concentra su tre anni di osservazione della caccia col falco, antica tradizione medievale praticata ancora oggi dall'aristocrazia araba. La guida è un falconiere che sta portando ad un importante torneo in Qatar i suoi falchi da competizione. Recensione ❯
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Un'opera che ha il merito di riportare alla considerazione un dato cruciale: l'importanza della composizione di un cast. Documentario, USA2022. Durata 90 Minuti.
La carriera di Bonnie Timmermann, grande casting director. Espandi ▽
Intervista a, e ritratto di, Bonnie Timmermann, la casting director che dall’inizio degli anni ’80, grazie a un singolare dono demiurgico, ha scoperto moltissimi attori e sostenuto le loro carriere. Con un effetto sorprendente, i loro provini da semisconosciuti imbarazzati o sfacciati costellano questo film per addetti ai lavori e per chiunque apprezzi l’arte della recitazione. Timmermann è anche nota per aver sostenuto la diversità nei cast, soprattutto grazie alla solida, trentennale collaborazione con Michael Mann (preponderante, nel film), da Miami Vice a Blackhat. Diversità intesa come scelta alternativa a modelli di bellezza canonica ma anche come rispecchiamento, sugli schermi, della pluralità di corpi, provenienze, morfologie che abitano il mondo reale. Dal punto di vista della regia il film di Simon Wallon opta per un’esposizione piana, senza particolari climax: le considerazioni di Timmermann – e di alcuni degli attori da lei “individuati” — si avvicendano alle registrazioni d’archivio su nastro magnetico di molti provini. Eppure Bonnie, ha senz’altro il merito di riportare alla considerazione di tutti un dato che può sembrare ovvio ed è cruciale: l’importanza della composizione di un cast nella riuscita di un film e nel determinare non solo la carriera di un attore ma la direzione, lo sviluppo del cinema stesso. Recensione ❯
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Si può essere donne felici anche senza figli? E' quello che si sono chieste le autrici del progetto Lunadigas, raccolta di testimonianze di donne che, per scelta, non sono diventate madri. Incredibile ma vero: si può essere donne felici senza figli o, forse, è il caso di dire, "si potrebbe" essere donne felici anche senza avere un figlio, a patto che il mondo intero non cercasse di sostenere a tutti i costi il contrario. E' ciò di cui parlano le autrici del progetto web-documentario Lunadigas, in quanto raccolta di testimonianze vere di donne che hanno scelto di non diventare madri. Lunadigas, per la precisione, è un termine che in sardo significa "luna storta" e si riferisce a quelle pecore che non vogliono fare figli, perchè secondo la tradizione popolare, sarebbero nate, appunto, con la luna storta! Eppure, le donne che non vogliono avere figli sono sempre di più e, sembrerebbe, sempre più contente della loro scelta. Recensione ❯
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Un viaggio alla scoperta del mito dell'automobile e dell'amore-odio che, per più di un secolo, ha caratterizzato il rapporto che l'uomo ha avuto e continua ad avere con l'auto. Espandi ▽
Il XX secolo è stato il secolo dell'automobile. L'umanità in nemmeno cent'anni, ha adattato la propria esistenza alle esigenze dell'auto privata. Le città sono ormai il dominio delle macchine e si sono adattate ai modelli urbanistici che queste hanno imposto. Più di ogni altra invenzione dell'uomo, le automobili hanno antropologicamente modificato la natura umana, cambiandone la percezione del mondo. I nostri sensi, udito, gusto, olfatto, vista e tatto, sono stati ridefiniti dalla cultura dell'automobile. Il nostro immaginario ancora oggi viaggia sulle quattro ruote. Recensione ❯
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Proiezione sul tema dell'era del "dopo lavoro": molti spunti provocatori per un saggio suggestivo. Documentario, Svezia2023. Durata 81 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il doc di Gandini intercetta e diffonde un sentimento condiviso - il rifiuto del lavoro - e forse presagisce una rivoluzione umanista e antidogmatica in arrivo. Espandi ▽
Come sarà la vita nell'era del post-lavoro? Cioè: quando l'umanità avrà automatizzato così tanti processi da rendere inessenziale la prestazione lavorativa, l'uomo come impiegherà quel "tempo libero"? È pronto ad affrontare una routine in cui il tempo lavorativo sarà quanto meno ridimensionato? Sarà in grado di abituarsi e di conferirgli un valore per l'individuo e per la società?
L'autore Erik Gandini è concentrato sulla ricerca della felicità umana, con un gusto spiccato per il paradosso, il contrasto smaccato e splendente tra opposti, come nella vistosa immagine di locandina, nella quale un automa scintillante, seduto su una sdraio in spiaggia, sembra apprezzare la lettura di un libro di carta. Il tocco e le ottiche di Fredrik Wenzel, direttore della fotografia abituale di Ruben Östlund, conferiscono alla narrazione un aspetto affascinante, glaciale e misteriosamente sospeso.
After Work intercetta e diffonde un sentimento condiviso - il rifiuto del lavoro - e forse presagisce una rivoluzione umanista e antidogmatica in arrivo. Ne aspettiamo il seguito. Recensione ❯
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