Non è facile salvare il mondo, né interpretare un personaggio che ci prova -soprattutto se lo fai circondato da una gang di ragazzini nerd. Basta chiedere a David Harbour, che si è fatto un nome nei mustache del burbero poliziotto dal cuore d'oro nell'iconica serie tv Stranger Things. Ruolo che gli è valso un Critics' Choice Award e uno Screen Actors Guild, oltre a due candidature agli Emmy e una al Golden Globe.
Le origini e l'incursione nel gioco d'azzardo
L'attore è nato a White Plains, New York, da Kenneth e Nancy Harbour, entrambi attivi nel settore immobiliare: sua madre si occupa di residenziale e suo padre di pubblicità. Ha frequentato la Byram Hills High School di Armonk e nel 1997 ha conseguito al Dartmouth College di Hanover, New Hampshire, una doppia laurea in teatro e italiano. Da giovane, Harbour si è avvicinato al mondo del gioco d'azzardo nei club di poker underground della Grande Mela e ha dichiarato di aver conosciuto personalmente il gangster che ha ispirato il personaggio di John Malkovich, "Teddy KGB", nel film Rounders (1998).
Le prime esperienze professionali
Dal 1994 al 1997, Harbour si è esibito con The Theater at Monmouth presso la Cumston Hall, nel Maine, partecipando a produzioni shakespeariane come "La tempesta", "Molto rumore per nulla", "Il racconto d'inverno" e "Amleto". Ha debuttato a Broadway nel 1999, prendendo parte al revival di "The Rainmaker". La sua prima partecipazione cinematografica di rilievo risale al 2005, quando entra nel cast dell'acclamato melodramma di Ang Lee I segreti di Brokeback Mountain, nel cappello del cowboy Randall Malone. Nello stesso anno, riceve una candidatura al Tony Award come miglior attore non protagonista per "Chi ha paura di Virginia Woolf?". È stato molto apprezzato per il ruolo di Paul Devildis, un killer spietato che prende di mira chiunque mettesse in discussione le sue convinzioni cristiane estremamente conservatrici, in un episodio del 2009 di Law & Order: Criminal Intent. Dal 2012 al 2014 ha interpretato il conduttore televisivo Elliot Hirsch nella serie HBO The Newsroom, creata da Aaron Sorkin.
La virata con Stranger Things
Nel 2016 la sua carriera prende una svolta decisiva quando entra nel cast della saga sci-fi horror Stranger Things, nel distintivo di Jim "Hop" Hopper, lo scontroso ma bonario capo della polizia di Hawkins, in Indiana, incaricato di indagare sugli strani avvenimenti che sconvolgono la città. Harbour ha raccontato di aver vissuto il provino per la serie dei fratelli Duffer come una sorta di ultima possibilità: «Mi è sembrato il mio ultimo tentativo», ha dichiarato. «E ho pensato: se devo farlo, allora darò tutto.» Travolto dall'improvvisa popolarità all'età di 41 anni, l'attore diventa rapidamente il beniamino dei teenager e delle orde di nostalgici anni '80. Per i successivi dieci anni darà volto al padre adottivo di Undici, accompagnandola in un percorso umano ed emotivo destinato a diventare iconico. Sempre nel 2016 ottiene la parte di Dexter Tolliver, consigliere per la sicurezza nazionale del Presidente degli Stati Uniti, nel blockbuster del DC Extended Universe, Suicide Squad. Nel 2019, si trasforma nel demone infernale Hellboy nel reboot di Neil Marshall. Sarà poi un Babbo Natale picchiaduro nella dark comedy Una Notte Violenta e Silenziosa (2022) e nel suo sequel (2026). Harbour ha interpretato Alexei Shostakov/Guardiano rosso, controparte russa di Capitan America, nel Marvel Cinematic Universe inclusi Black Widow (2021), Thunderbolts* (2025) e Avengers: Doomsday (2026).