Titolo originale | Les passagers de la nuit |
Anno | 2022 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 111 minuti |
Regia di | Mikhaël Hers |
Attori | Emmanuelle Béart, Charlotte Gainsbourg, Noée Abita, Ophélia Kolb, Thibault Vinçon Didier Sandre, Laurent Poitrenaux, Quito Rayon Richter, Morgane Portejoie Pinsard. |
Uscita | giovedì 13 aprile 2023 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Wanted |
MYmonetro | 3,55 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 17 febbraio 2023
Una donna inizia a lavorare in un programma radiofonico notturno. Lì incontra qualcuno che deciderà di prendere sotto la sua ala protettrice. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Cesar, 1 candidatura a Lumiere Awards,
CONSIGLIATO SÌ
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La storia di una famiglia francese è raccontata in varie tappe attraverso gli anni ottanta. Subito dopo la storica elezione di Mitterrand nel 1981, Elisabeth si ritrova separata dal marito e in cerca di un lavoro per mantenere i due figli Matthias e Judith. Trova così impiego presso il programma radiofonico che ascolta durante le sue notti insonni, dopo aver scritto alla conduttrice Vanda Dorval. Tra esperienze quotidiane e nuovi amori la famiglia cresce, trovando anche il tempo di accogliere la giovane Talulah, ragazza dal passato difficile in cerca di un appoggio per qualche giorno.
Il cinema di Mikhaël Hers è fatto di momenti emozionanti, eppure rifugge il conflitto. Il trauma esiste, a volte è grande e fa da motore alla storia, ma i suoi film semplicemente si trovano meglio a raccontare l'intangibile: l'affetto, la malinconia, i piccoli gesti.
Ne dà riprova l'autore francese con Les passagers de la nuit, un'epopea quieta che corre indietro - e attraverso - gli anni ottanta, raccontando con delicatezza e incredibile sensibilità le cose semplici che fanno una famiglia.
Hers viene da un film precedente (Quel giorno d'estate, del 2018) che era un gioiello di naturalezza e introspezione. Qui sostituisce i colori vividi che lo animavano (il verde dei parchi, il blu del cielo e il sole pieno) con i toni più ambrati del classico décor dell'epoca in cui il regista è cresciuto, e rimpiazza il senso estemporaneo e fuggevole di Quel giorno d'estate con uno scorrere del tempo presente ma non crudele, che dà più opportunità di quante ne tolga. Specialmente per quei "passeggeri della notte" che magari non dormono e ne approfittano per scoprirsi pieni di risorse.
La cadenza temporale e i suoi effetti sui personaggi - principalmente Elisabeth e suo figlio Matthias, impegnati in due percorsi di crescita che si specchiano l'uno nell'altro - sono forse l'ingrediente segreto di Les passagers de la nuit, che però sa guardare non solo ai sentimenti ma anche al mood del periodo, ricreato con copiose incursioni nel mondo della musica (una scena sulle note di "Et si tu n'existais pas" di Joe Dassin regala un abbraccio catartico), del cinema e di una tradizione dell'intrattenimento radiofonico che ancora poteva legare le coscienze.
Tutt'attorno, Hers crea un ritratto granulare di Parigi attraverso immagini di repertorio che a volte sembrano casuali (c'è spazio anche per Jacques Rivette sulla metro, un passeggero della notte in mezzo a tanti, preso da un documentario di Claire Denis) ma che nel loro miscuglio di formati e di situazioni - treni in corsa, il lungo Senna, gente per strada - offrono un contraltare itinerante al sempre presente appartamento di Elisabeth. È un modo di planare sulla città di Parigi, altrimenti presa molto verticale dalla macchina da presa di Sébastien Buchmann, grazie anche all'ambientazione inusuale tra gli alti e imponenti complessi residenziali del quindicesimo arrondissement.
Da quella finestra sospesa ad altezza vertiginosa, una Charlotte Gainsbourg riflessiva si trova spesso a osservare il cielo e a scoprirsi orgogliosa, lei che a inizio film ci accoglieva in lacrime e convinta di non saper fare nulla. E noi con lei ci accorgiamo di averne fatta di strada, mentre i ragazzi adolescenti diventano grandi, si innamorano, faticano, vanno via di casa e iniziano a votare, riportando la mente a quel momento di infinite possibilità che aveva aperto il film, sulla storica vittoria socialista di Mitterrand.
È il 1981 e in Francia Mitterand è stato appena eletto Presidente della Repubblica, provocando grande entusiasmo tra i cittadini. Inizia così I passeggeri della notte, con lunghe inquadrature dello scorrere del traffico in una Parigi evanescente e ovattata. E tutto il film gioca con questa sensazione di transitorietà, nell'arco di sette anni, mettendo in scena la vita di Elisabeth (Charlotte Gainsbourg), [...] Vai alla recensione »
In un periodo di conflitti, pandemie, ritorno dei blocchi e invasioni militari, il film di Mikhaël Hers passa attraverso la competizione berlinese con garbo e delicatezza. Si tratta di un' opera di pura glasnost. Su carta, la sinossi suggerisce un melodramma a tinte fosche. La storia è quella d' una donna di circa quarant' anni di nome Elisabeth (Charlotte Gainsbourg) che, lasciata dal marito e provata [...] Vai alla recensione »
Appena quarantacinquenne ma con una corposa e premiata carriera alle spalle, il francese Mikhaël Hers propone in concorso alla Berlinale 2022 un film intimista e delicato, quasi sfuggente, se non fosse per la presenza sempre intensa eppur fragile! di Charlotte Gainsbourg (Élisabeth), in questo caso accompagnata da Emmanuelle Béart, nella parte - non primaria - di Vanda Dorval, redattrice di una radio. [...] Vai alla recensione »
1981. Dopo le elezioni la Francia è a un promettente inizio: non Élisabeth, mollata dal marito e con due figli da mantenere. Un nucleo fragile e un pugno di personaggi che entrano ed escono dalla sua quotidianità: Hers, accostando frammenti di vita, sottintendendo ferite, in parte rievocandole (il padre/marito, un fantasma che aleggia), compone una sorta di saga minimalista che restituisce un ambiente [...] Vai alla recensione »
«Moglie e madre di due figli adolescenti abbandonata dal marito. Una situazione senza apparente via d' uscita raccontata con i toni sommessi del dolore e della progressiva, quotidiana, riconquista della vita. Ho amato questo ruolo perché la protagonista difendendo la propria intimità riesce ad aprirsi al mondo. è molto vicino alla mia vera natura».