Anno | 2021 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 91 minuti |
Regia di | Benoît Jacquot |
Attori | Charlotte Gainsbourg, Niels Schneider, Nathan Willcocks, Julia Roy, Sandrine Rivet . |
Uscita | giovedì 21 aprile 2022 |
Tag | Da vedere 2021 |
Distribuzione | Wanted |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,50 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 14 aprile 2022
Dall'omonimo testo teatrale di Marguerite Duras del 1968. In Italia al Box Office Gli amori di Suzanna Andler ha incassato 18,9 mila euro .
Passaggio in TV
il film è stato trasmesso lunedì 18 marzo 2024 ore 9,00 su SKYARTE
CONSIGLIATO NÌ
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Saint-Tropez d'inverno. Dentro una villa disabitata, Suzanna Andler esita tra suo marito e il suo amante. Parigina, nascosta dietro la sua classe e la sua fortuna, Suzanna ha sposato anni prima Jean Andler, gran borghese ricco e infedele. Oggi è intrappolata in un matrimonio agiato e deve scegliere tra una vita di moglie e di madre, governata dalle convenzioni, e un'esistenza libera ma più rischiosa, incarnata dal suo giovane e squattrinato amante. Alla ricerca di un'impossibile emancipazione, Suzanna Andler parla a mezza voce, dice delle verità, le sue che non sono sempre le stesse e inciampano nelle bugie. Pronunciate per paura o come un riflesso vitale mentre il sole tramonta sul Mediterraneo e sugli amanti riuniti che sembrano già mancarsi.
Non piaceva a Marguerite Duras questa pièce quasi sconosciuta, scritta nel 1968 e rappresentata fugacemente nel 1969. "Suzanna Andler" è sempre piaciuta invece a Benoît Jacquot, che decide di adattarla per lo schermo, sublimando il testo e Charlotte Gainsbourg.
Il risultato è un uragano lento che travolge una grande villa sul mare, lasciando entrare la sua aria densa, il richiamo acuto dei gabbiani e la luce del cielo. L'edificio maestoso non fa mai dimenticare il testo, un poema a quattro voci (Suzanna, l'amante, il marito e l'amica), un'architettura asciutta, precisa nelle indicazioni sceniche come negli incessanti slittamenti delle parole che i personaggi pronunciano per dire ciò che fanno e ciò che provano. Soprattutto Suzanna, sopravvissuta alle fughe del marito pluri-fedifrago e distante.
Nel triangolo durasiano uno dei vertici è sempre assente. Dovrebbe lasciarlo ma la sua vita dimora nella menzogna, che serve sostanzialmente a produrre altre parole, ad avvicinare una verità sempre altrove. La protagonista trascende la realtà con ellissi, scarti di parole, come per sfuggire al rischio di innamorarsi a sua volta di un altro uomo o di rinunciare al lusso che gli offre il volubile consorte.
Charlotte Gainsbourg abita Suzanna con una grazia fluttuante e una calma (sovran)naturale. Miniabito nero, pelliccia sulle spalle e stivali scuri, che conferiscono alla sua figura lo splendore slanciato delle eroine tragiche, la sua voce, sottile, quasi infantile, contrasta col rilievo della sua postura. Suzanna è una donna sconfitta, al limite, in attesa di vivere o magari di morire. L'attrice, quasi evanescente, dona al suo personaggio un surplus di intensità e di dolore, facendone la vittima di un marito infedele e insieme l'eroina di un romanzo che riscrive il suo destino.
Gli strass e i cristalli che ornano il suo vestito la fanno scintillare di mille fuochi, la diremmo una bambina o una fata, una sposa borghese o una puttana, una guerriera o niente di tutto questo. Vertigine di un costume, di una donna e di un dramma che contiene tutti i temi della Duras: la corruzione dell'età, la circolazione del desiderio (e della morte), l'alcool, il mare, l'impossibilità di esistere per i suoi personaggi fuori dal linguaggio, il non-evento, l'amore finito.
Tutto passa per gli attori che si appropriano con umiltà e rigore della musicalità della Duras. Tutto è detto senza esagerazioni. La macchina da presa si muove appena, lasciando che sia la luce del mare a dare rilievo alle cose e alle persone. Si attacca al corpo e al viso della sua protagonista che evolve dentro un lusso rilucente. Lusso necessario a liberarla dalle preoccupazioni quotidiane per vivere dappresso le emozioni.
Ancora una volta Benoît Jacquot trova il cinema nel cuore del teatro. Rispettando alla lettera il testo, comprese le scenografie verbali, l'autore filma una coreografia misurata di corpi e di dialoghi cesellati. Dispiega le mille risorse del cinema, ricorrendo alla luce, al suono, ai movimenti di camera, al montaggio che recide il tempo o lo prolunga confondendoci sull'ora, sul quando. Quando Michel incontra Jean, quando Jean scopre di Michel, quando Suzanna viene a sapere di Monique... Prima, dopo, ieri, oggi. Questo gioco di temporalità che slittano, si sovrappongono, abitano contemporaneamente appartiene alla pièce come le parole che tracimano Suzanna Andler e il suo melanconico incanto. Un film che è Duras senza essere Duras.
GLI AMORI DI SUZANNA ANDLER disponibile in DVD o BluRay |
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Un'ora e mezza di dolore per i personaggi, gli attori e, soprattutto, gli spettatori. La resa quasi filologica del testo teatrale non incontra le esigenze e gli stilemi del medium cinematografico. L'adattamento, infatti, non aggiunge alcun valore al soggetto. Il risultato è un estenuante dialogo tra Suzanna e, a turno, l'amante, l'amica e il marito (quest'ultimo in absentia, per via telefonica).
Una donna (Charlotte Gainsbourg) in crisi esistenziale. Una ricca borghese degli anni 60 che si ritrova a fare i conti con il passato, e con il presente, da mattino a sera in una villa in Costa Azzurra che forse diventerà la sua dimora per le vacanze estive. Per la prima volta nella sua esistenza ha un giovane amante (Niels Schneider) con cui la notte precedente ha bevuto molto.
«Il mare d'inverno/È un concetto che il pensiero non considera/È poco moderno/È qualcosa che nessuno mai desidera». Non fa eccezione al paradigma ruggeriano l'angolo di Côte d'Azur (tra le falesie di Cassis) dove Suzanna Adler (Charlotte Gainsbourg) fa un sopralluogo per vedere una casa con otto camere da letto che forse il marito le affitterà per l'estate, a una cifra irreale.
Si basa su una pièce di cui Marguerite Duras non era convinta. Avendola scritta alla vigilia del '68, le pareva che il vento del maggio avesse spazzato via il possibile interesse di una figura di ricca quarantenne che dopo vent'anni di matrimonio si risolve a tradire l'infedelissimo coniuge. Nel giro di poche ore, nello scenario invernale di una villa sulla Costa Azzurra, Suzanna si confronta con il [...] Vai alla recensione »
Un doppio capolavoro è Gli amori di Suzanna Andler (in originale semplicemente, e con maggiore efficacia, secco, Suzanna Andler). Il primo è il testo teatrale di Marguerite Duras del 1968. Il secondo è il film di Benoît Jacquot del 2021 (da oggi in sala) magistralmente interpretato da Charlotte Gainsbourg. Jacquot è un immenso cineasta, che ama sperimentare e sorprendere a ogni opera.
Quattro personaggi, una voce. Suzanna Andler, una donna dell'alta borghesia sposata con un ricco uomo d'affari, è indecisa se affittare una villa a Saint-Tropez. Il prezzo è di due milioni di franchi per tutto il mese di agosto, 66.000 al giorno. Il suo arrivo in città non è passato inosservato, come le ha fatto notare l'agente immobiliare Rivière; la donna infatti è arrivata sulla Costa Azzurra in [...] Vai alla recensione »
Una casa sul Mediterraneo. Fuori, le brulle rocce di una spiaggia che sembra deserta da secoli. Dentro, stanze fatte per non essere mai abitate. Solo il lento fruscio del Mistral s'insinua a tentoni fra i vetri, sconsacrando un silenzio apparentemente eterno. È questa la scenografia che Marguerite Duras, nell'ormai lontano 1968, predispone per la sua Suzanna Andler, incarnazione perfetta dell'Indefinibile: [...] Vai alla recensione »
L'assenza di luce pervade lo schermo, in sottofondo un rumore di passi e d'un tratto una voce femminile esordisce con "Quante stanze sono?", domanda a cui risponde un uomo. Poche battute anticipano una conversazione. Siamo in una villa sfitta di Saint Tropez, è inverno e la donna che appare con i capelli corti neri, abito anni sessanta in pieno stile Swinging London d'oltralpe, stivali e pelliccia [...] Vai alla recensione »
Costa Azzurra, Suzanna Andler visita una villa da affittare: indecisa, chiede all'agente immobiliare di poter restare nella casa l'intero pomeriggio. Lì la raggiunge l'amante, sulla spiaggia incontra un'amica, infine parla al telefono con il ricco marito: sono occasioni per rimuginare sul suo destino di donna «inconoscibile se non attraverso il desiderio», di ragionare sul suo tradimento - il primo [...] Vai alla recensione »
In una invernale St-Tropez, tra le stanze di una villa disabitata, la parigina Suzanna Andler, ricca, oziosa, al limite del suicidio, stretta tra doveri coniugali e desiderio, non sa chi scegliere tra suo marito e l'amante, Michel. Anni prima ha sposato Jean Andler, danaroso uomo d'affari distante e infedele, ma quel matrimonio agiato è diventato ormai una insopportabile trappola da cui fuggire.
In Costa Azzurra, dove sta con l'amante, Suzanna (Charlotte Gainsbourg), si reca in una lussuosa casa sul mare per affittarla durante l'estate. Un film diviso in tre quadri, dall'impianto teatrale (è tratto da una pièce di Marguerite Duras), dalla densa sceneggiatura, nonostante l'esigua presenza di personaggi, di forte tendenza intellettuale. Forse alla lunga un po' noioso, ma capace di scavare in [...] Vai alla recensione »