Il percorso di rieducazione alla vita di un giovanissimo antieroe che rifiuta il proprio talento. Drammatico, Italia2021. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'ascesa e il declino di una star della Trap. Espandi ▽
Dopo Ultras, Lettieri indaga un altro ambiente dai comportamenti e dai costumi codificati – quello della musica trap delle periferie romane – e si affida ad Andrea Carpenzano per il ritratto di un antieroe che rifiuta il proprio talento. Lovely Boy è la storia di una disintossicazione, di una rieducazione alla vita. È anche la storia di un nome che cambia lettera e senso, dalla v di lovely alla n di lonely, perché per il protagonista Nic la vera battaglia da vincere è quella contro sé stesso: contro il nulla che sente dentro, contro le cose a cui non sa dare un nome. Prodotto da Sky, Lovely Boy è rivolto a un pubblico giovane che la trap la ama, la riconosce e la capisce, identificandosi negli idoli con cui entra in relazione attraverso le stories di Instagram. Visto da una prospettiva adulta, però, è anche un lavoro pensato per chi la trap non la vuole e non la può capire. Recensione ❯
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Un'opera nera che affronta un tema poco discusso: anche gli uomini possono essere vittime di abusi. Drammatico, Italia2021. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Giulio, marito e padre modello, si ritrova improvvisamente si ritrova senza casa e con una richiesta di divorzio, allontanato forzatamente dai figli, con false accuse di violenza e droga. Espandi ▽
Annalisa e Giulio si sono lasciati. Nel peggiore dei modi, nel peggiore dei mondi, regolato da un sistema giuridico che non fa che rivelare ai coniugi la violenza intrinseca della loro separazione. E in quella violenza, Giulio rifiuta di riconoscersi inciampando sull'ordine restrittivo per vedere le sue bambine o capire soltanto dov'è finito l'amore. Ma il sentimento, o quello che ne resta, si scontra con la realtà brutale di una coppia in crisi. Sarà Giulio a pagare con gli alimenti il prezzo più alto. Recensione ❯
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Una ragazza è costretta a rivivere tutti i giorni lo stesso incubo. Espandi ▽
Alice ha 18 anni ed ha paura di addormentarsi. Ogni notte rivive lo stesso incubo, fatto di corse senza fine, di terribili sfide in cui affronta un'inquietante Regina di Cuori. L'arte, gli amici, il suo ragazzo sembrano non poterla aiutare a superare un incubo profondamente legato al suo passato. Quando le ferite diventano cicatrici? Le cicatrici possono scomparire? Recensione ❯
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In una giorno di pandemia come tanti, il giovane Niccolò fa due incontri che gli cambieranno la vita. Claudio, ex cameriere disoccupato da mesi e ormai allo stremo delle forze con il quale stringe una forte amicizia, e... Covid-19 in persona. Due incontri che lo aiuteranno ad aprire gli occhi sulla realtà, in un film fortemente allegorico scritto e diretto da Stefano Calvagna. Recensione ❯
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La leggenda di Parsifal ripercorsa per raccontare lo smarrimento esistenziale dei nostri tempi. Drammatico, Italia2021. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una suggestiva e metafisica "terra desolata" dei primi del Novecento. Espandi ▽
Marco Filiberti ripercorre la leggenda di Parsifal, soprattutto nella concezione wagneriana, per raccontare uno smarrimento esistenziale figlio dei nostri tempi, accompagnato dalla necessità di abbandonare la dimensione del controllo e il demone del desiderio. La confezione estetica è eccellente, ispirata a molta pittura e a molto cinema. Questo livello di ambizione artistica è raro nel cinema italiano, e il senso di struggimento che Filiberti cerca di comunicare per parole e immagini è figlio del nostro tempo disorientato. C’è anche un gradito ritorno alla plasticità dei corpi “come strumenti organici”, sottolineata da movimenti attentamente coreografati e ben interpretati da attori dai molti talenti. D’altro canto la sceneggiatura, fatta di dialoghi estremamente letterari e di svolte narrative via via sempre meno comprensibili, diventa gradualmente più ostica e inaccessibile, e rischia di alienare anche il più ben disposto degli spettatori. Recensione ❯
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Dall'omonima graphic novel, una storia di speranze e tormenti retta da due interpreti perfettamente in parte. Drammatico, Italia, Francia2021. Durata 96 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di due fratelli, separati dal tempo e dal loro carattere, e del loro viaggio di ritorno in Italia, verso casa, nell'estate del 1957. Espandi ▽
Estate 1956. Dieppe, Francia. André ha finalmente trovato, dopo 17 anni, il fratello maggiore Fabio. Quest’ultimo aveva lasciato Procida e la famiglia per arruolarsi con i fascisti. André, così come il padre, militava sul versante opposto. Ora l’uomo, come viene comunicato a Fabio, è morto e lui può rientrare a casa. Le distanze tra i due però sembrano incolmabili.
La fonte di ispirazione del film è l’omonima graphic novel del fumettista francese Alfred che ha vinto il Fauve d’or al Festival International de la Bande Dessinée ad Angouléme. Tommy Weber la mette in scena come una sintesi di ciò che accadde nel secondo dopoguerra quando, con grande fatica e dolore per le ferite profonde lasciate dal conflitto, si poteva e doveva tentare una riconciliazione tra persone, ideologie e anche nazioni che si erano duramente combattute.
Occorrevano due interpreti che ‘reggessero’ con verosimiglianza lo schermo e soprattutto i primi e primissimi piani che Weber non lesina. Li ha trovati in Francesco di Leva e Antonio Folletto. Recensione ❯
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Il bel testo di Pirandello è spinto al massimo dal minimalismo del regista che accomoda in una stazione un'interrogazione sulla vita e la morte. Drammatico, Italia2021. Durata 103 Minuti.
Due personaggi in una notte piovosa d'estate, nella sala d'aspetto di una stazione ferroviaria in Sicilia. Espandi ▽
Stazione, interno notte. Due uomini si incontrano e cominciano a conversare. Uno ha perso il treno e attende (im)paziente il prossimo, l’altro ha un male incurabile e attende la morte. In quel breve intervallo, ingolla la vita, ci si aggrappa, osservando scrupolosamente il mondo che lo circonda, cogliendo la realtà nei suoi minimi dettagli. Lavia accomoda l’atto unico di Pirandello sulle panche di una stazione senza tempo, accomoda un’interrogazione sulla vita e la morte, quella di un uomo che assiste al lento e sicuro declino di sé. Due uomini sulla scena e la morte che rode e prende la forma di una donna che appare come un’ombra al condannato.
Il bel testo di Pirandello, cesellato come pietra da Gabriele Lavia e Michele Demaria, scava un’intimità segreta e solitaria. Avvolti nella notte gli attori sono diversamente investiti nella loro performance: Lavia sincopato tra i ‘tempi forti’ e i ‘tempi deboli’ della vita, Demaria in levare, più affannato che placido. Si aggiunge una meteorologia piovosa e una scenografia di chiaroscuri, realista e fantastica insieme per trascendere la vita con l’immaginazione. La musica accompagna, facendosi intendere e dimenticare come un viaggiatore sulla quai de la gare, in quell’ora incerta in cui la notte incontra il giorno. Recensione ❯
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Una storia familaire in cui andando alle radici si pongono le basi per il futuro. Espandi ▽
Il giudizio, lungometraggio di esordio di Gianluca Mattei e Mario Sanzullo, si sviluppa come una sorta di road movie dell’anima che attraversa il tempo e lo spazio e si colora di visioni e proiezioni più che di flashback e flash forward, destrutturando sistematicamente la narrazione. È un film che osa molto dal punto di vista della messinscena e della linea narrativa, ma compie parecchi errori, in primis nel creare una sceneggiatura talmente convoluta che si fa davvero fatica a comprenderne lo svolgimento. Ed è un peccato perché l’intenzione narrativa è interessante nella sua volontà di affrontare in modo originale l’incomprensione fra generazioni. È un peccato anche perché alcuni componenti del cast, in particolare Fortunato Cerlino e Sandra Ceccarelli che hanno il ruolo di Ettore e di sua moglie Maria, ma anche gli interpreti di ruoli minori come Federico Pacifici e Massimiliano Rossi, sono attori di grande spessore e qualità che meritano di mettere maggiormente a frutto le proprie capacità comunicative e il proprio innegabile talento. Recensione ❯
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Una storia d'amore tanto complessa quanto reale messa in scena con un'onestà e un coraggio rari nella serialità televisiva italiana. Drammatico, Italia2021.
Come si fa ad amare così tanto e sbagliare tutto lo stesso? Espandi ▽
Anna ed Enrico sono sposati da 11 anni, e le cose fra loro non funzionano più. Anna sta per lasciare il marito ma Enrico le ha preparato una festa di compleanno a sorpresa cui sarà presente anche il loro unico figlio, Pietro, e la donna accetta controvoglia di partecipare. Qualche tempo dopo Anna ed Enrico si ritrovano davanti a un giudice e lui, a sorpresa, chiede l'affido esclusivo di Pietro. Entra in scena Rosa, un'assistente sociale che ha il compito di valutare la compatibilità genitoriale di padre e madre, ripercorrendo dall'inizio la loro storia piena di incomprensioni, di segreti e di nodi destinati a venire al pettine. Recensione ❯
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La storia di Blanca che perde la vista a causa di un incendio a 12 anni e che riesce a diventare una collaboratrice della polizia perché specializzato in décodage (l'ascolto analitico dei materiali audio di un'inchiesta). Espandi ▽
Blanca Ferrando è una ragazza non vedente, esperta di decalage di file audio per il tribunale, che inizia uno stage di sei mesi al commissariato San Teodoro di Genova potendo così realizzare il suo sogno di diventare una poliziotta. Un bulldog americano femmina, Linneo, le fa da cane guida e l'accompagna nelle sue avventure che via via diverranno sempre più complesse e si incroceranno con la sua traumatica storia personale, la sorella uccisa tragicamente e la propria perdita della vista. Blanca è una serie che poggia le basi su un personaggio ben costruito ed autentico: unisce sapientemente la capacità di analizzare odori, sapori e suoni alla Daredevil ad un intuito ed una sensibilità fuori dal comune, che mantiene e gioca sulle sue fragilità. L'uso frequente dello splitscreen, la salutazione dei colori e l'olofonia, ovvero una tecnica di registrazione del suono a 360 gradi che permette di riprodurlo in modo simile a come viene percepito dall'orecchio umano, rendono questa fiction innovativa e originale per il palinsesto della RAI. Recensione ❯
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Un possibile viaggio che la nostra immaginazione può compiere, come singoli istanti di luce nella profondità della notte. Espandi ▽
Paul è un attore in crisi, attratto dai sentimenti e dall'arte più che dai bisogni ordinari. Vive in un retro teatro e ha continue visioni psichedeliche. Attorno al suo mondo ruotano le esistenze di suo padre, gravemente malato, del figlio Ernesto, giovane sassofonista ribelle, dell'amico Mario, produttore e gestore di una lavanderia a gettoni. A distanza, una Chiesa aperta agli ultimi e ai diversi è guidata da un sacerdote donna Recensione ❯
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La miniserie sui fatti di Vermicino, la storia che quarant'anni fa commosse in diretta TV l'Italia. Espandi ▽
La serie racconta la storia del piccolo Alfredo Rampi, caduto in un pozzo artesiano nel giugno 1981. Un sasso duro rimasto nel cuore di un intero Paese, un trauma collettivo che questa serie vuole raccontare animata dalla speranza di aiutare ad elaborarlo e superarlo. Un evento doloroso che appartiene alla memoria storica dell'Italia e da cui, però, è scaturito qualcosa di prezioso: la vicenda di Alfredino diede infatti un impulso decisivo alla costituzione della Protezione civile come la conosciamo oggi, e grazie alla determinazione di Franca Rampi è sorto il Centro Alfredo Rampi, con l'obiettivo di evitare che altri potessero soffrire quanto da loro sofferto. Recensione ❯
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La vita di Primo Levi, lo scrittore piemontese che ha raccontato l'orrore dei campi di concentramento e la tragedia della Shoah. Espandi ▽
Una docufiction per ricordare la vita dello scrittore piemontese che ha raccontato l'orrore dei campi di concentramento e la tragedia della Shoah. Marzo 1982. Primo Levi passeggia in montagna quando si sloga una caviglia. È da solo, ferito, sull'orlo di un precipizio. Viene salvato da un uomo misterioso, che lo porta con sé nella sua baita, gli fascia la caviglia e gli dà ospitalità. È a lui che Levi racconta la sua storia: l'infanzia a Torino, la scuola, le leggi razziali e la breve parentesi nella Resistenza fino all'arresto avvenuto il 13 dicembre del 1943, con la decisione di dichiararsi ebreo piuttosto che partigiano ed evitare così di essere fucilato. Primo Levi viene prima internato nel Campo di Fossoli, poi deportato ad Auschwitz il 22 febbraio del 1944, dove rimarrà fino al 1945. Quando torna a Torino, lo scrittore sente il bisogno di raccontare ciò che è accaduto ad Auschwitz e negli altri campi di concentramento nel libro Se questo è un uomo. L'opera, respinta dalla Einaudi, viene pubblicata da un piccolo editore e vende solo mille copie, ma riceve la bella recensione di Italo Calvino. Levi resta uno scrittore della domenica fino al 1956, quando il libro viene ripubblicato dall'Einaudi diventando un successo internazionale. E mentre racconta la sua vita, Levi scopre l'identità del suo misterioso interlocutore. Il ritratto di uno degli scrittori italiani più conosciuti all'estero, che ha saputo ergere la sua storia a simbolo della più grande tragedia collettiva del Novecento. Recensione ❯
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Arianna, una donna come tante altre, dovrà fare i conti con una grave accusa che peserà sul suo conto e che avrà delle conseguenze inaspettate. Espandi ▽
La vita di Arianna viene sconvolta quando suo marito Fabrizio, assessore di un piccolo comune del torinese, viene ucciso. Una serie di prove schiaccianti, e il sospetto che si tratti di un delitto di gelosia, portano tutti i sospetti a concentrarsi su di lei. Ma, prima dell'arresto, Arianna scappa, facendo perdere le sue tracce: com'è possibile che una madre di famiglia che tutti riconoscono irreprensibile scompaia nel nulla? E cosa nasconde?. Recensione ❯
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La storia di una famiglia molto particolare e della nascita inaspettata di una bambina speciale nella Toscana degli anni '50 Espandi ▽
Nella campagna toscana dei primi anni sessanta vive la piccola Nada. Il suo universo è composto da nonna Mora, dalla sorella Miria, dal babbo Gino, un uomo buono e silenzioso, e dalla mamma Viviana, spesso preda di forti depressioni che la tengono lontana dalla figlia e dal mondo. Quando viene scoperto il talento di Nada per il canto, il cuore fragile della bambina si convince che solo la sua voce prodigiosa ha il potere di far guarire la mamma.
E così, tra la gioia di veder la madre finalmente felice e la paura che la malattia si possa riaffacciare all'orizzonte, Nada cresce accettando ciò che Viviana desidera per lei, fino a quando quel grande talento sopravvivrà persino alle sue stesse paure: tutti scopriranno presto la voce unica di quella bambina che non voleva cantare. Recensione ❯
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