Ispirato ad un saggio di Jonathan Franzen, Emptying the Skies espone il dilagante bracconaggio degli uccelli canori migratori in via di estinzione nell'Europa meridionale e mette in evidenza gli sforzi di coloro che rischiano la loro vita per fermare questa devastante tragedia ambientale. Recensione ❯
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Approdato alla tribù dei pigmei Bayaka alla ricerca di una melodia che lo aveva stregato, il musicologo Louis Sarno non se n'è più andato. Espandi ▽
Il musicologo americano Louis Sarno vive da 25 anni nella foresta pluviale centrafricana. Approdato alla tribù dei pigmei Bayaka alla ricerca di una melodia che lo aveva stregato, non se n'è più andato: ha registrato più di mille ore di musica tradizionale, ha imparato la lingua locale e vive perfettamente integrato nella comunità con la moglie e un figlio di 13 anni. Proprio al ragazzo fa una promessa: se vincerà la battaglia contro la grave malattia che lo ha colpito, lo porterà a conoscere il "suo" mondo, quello da cui proviene... Dalla giungla africana alla giungla di New York, un viaggio che è una promessa e una rivelazione. Un film poetico e intenso, miglior documentario all'Idfa 2013. Recensione ❯
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Sin dalla sua apparizione sulla scena artistica newyorkese negli anni Settanta, Nan Goldin ha usato la fotografia come un diario pubblico, convinta della assoluta assimilazione fra arte e vita. Nei suoi scatti ha immortalato amici, artisti, amanti, bohémien e dandy urbani rappresentandone senza filtri gioie e patimenti. In questo personale ritratto, Sabine Lidl la segue sola con la sua macchina da presa tra Parigi e Berlino ricostruendo, attraverso gli incontri con i vecchi amici della sua cerchia e i suoi scatti unici, i passaggi della sua vita tormentata. Recensione ❯
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Suor Benvenuta e Suor Angelica, sorelle biologiche, gestiscono un convento in Alto Adige. Sono le sole rimaste, dopo che la comunità monastica si è sciolta, alcune suore sono morte e la novizia a lungo attesa non è mai arrivata. Affinché gli altri non dicano che due suore da sole non possono fare un convento, Benvenuta e Angelica cercano di svolgere tutti i compiti ripartiti tra le diciotto domenicane di un tempo. Il loro carattere ostinato e la lotta per mantenere la propria indipendenza determinano situazioni commoventi e talvolta perfino umoristiche in un luogo del tutto inaspettato. Recensione ❯
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In ritratto della vita delle persone che abitano ancora oggi lungo il fiume Tetcha, nel bel mezzo di un placido inferno radioattivo. Espandi ▽
Nel 1957, in una zona remota della regione degli Urali meridionali (al tempo parte dell'URSS), un'esplosione nucleare contaminò un'area vastissima. Oggi, dopo altri incidenti e decenni di gestione irresponsabile degli impianti e delle scorie, la zona contaminata misura 20.000 Km2. Il film costruisce un ritratto della vita delle persone che, abbandonate a loro stesse, abitano ancora oggi lungo il fiume Tetcha, nel bel mezzo di un placido inferno radioattivo. Un esperimento cinematografico di grande rigore che si avvale di soluzioni visive originalissime per rendere visibile l'invisibile. Recensione ❯
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I vegani sono finiti spesso sotto lo scacco di stereotipi banalmente denigratori. Eppure il veganismo è una cultura più evoluta di quel che si sa. Espandi ▽
I vegani sono finiti spesso sotto lo scacco di stereotipi banalmente denigratori. Eppure il veganismo è una cultura più evoluta di quel che si sa: non è vero ad esempio che tutti i vegani mangiano poco o che vivono in modo marginale rispetto alla società dei consumi, così come è vero che ci sono sportivi agonisti vegani e una cucina di alta qualità. Questi luoghi comuni sono smontati da Live and Let Live, un lucido documentario che descrive storie di vita vegana "possibili", con garbo e senza estremi filtri ideologici. Imperdibile per chi ha letto Safran Foer, dovrebbe vederlo anche chi cerca nuovi punti di vista nell'attuale magma indistinto di informazioni sul cibo, nell'era del bio come "new deal" del consumo alimentare. Recensione ❯
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Esperimenti condotti sulle scimmie come campo di battaglia tra le grandi sfide morali della nostra civiltà. Documentario, Germania, Austria2013. Durata 90 Minuti.
Il documentario analizza gli effetti di esperimenti sull'HIV condotti su quaranta scimpanzè, traumatizzati e poi inseriti in un progetto di recupero. Espandi ▽
In un parco safari ermeticamente sigillato in Austria, le sfide morali della nostra civiltà si scontrano sotto i riflettori di una lente di ingrandimento: senso di colpa, responsabilità, redenzione. Quaranta scimpanzè, sopravvissuti a esperimenti condotti nel tentativo di trovare una cura per l'HIV, sono utilizzati per "servire l'umanità", ridotti a bestie traumatizzate, molto aggressive e mentalmente isolate. Oggi quattro donne custodi gestiscono un progetto unico di riabilitazione, dove le vittime imparano a diventare scimmie. Recensione ❯
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Tugendhat: un leggendario nome nel patrimonio storico di design e architettura. Rimanda immediatamente alla Villa-Museo appena fuori dalla città di Brno nella Repubblica Ceca, progettata nel 1928 per la famiglia da cui prende il nome, dall'architetto tedesco Mies van derRohe, all'epoca ancora poco noto. Il documentario di Dieter Reifarth celebra la casa nel suo successivo riconoscimento a simbolo e monumento modernista, soffermandosi su tutti gli avanguardistici aspetti architettonici attraverso le testimonianze delle tante persone che l'hanno abitata e vissuta nel corso del XX secolo. La puntuale ricostruzione biografica incrocia gli eventi storici che hanno attraversato l'Europa, e in particolare l'ex Cecoslovacchia, di cui la casa suo malgrado è divenuta protagonista. Le riprese di archivio si sovrappongono a quelle dei lavori di restauro avvenuti negli ultimi anni portandoci al fine ultimo del documentario ricerca: l'indagine sulle modalità di intervento su un capolavoro danneggiato dal tempo e da sovrapposte e invalidanti modifiche dell'uomo. Recensione ❯
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Dai partigiani che, nel 1945, ricostruirono ai ragazzi che, nel 2000, incendiarono il palazzo parlamentare, il film colleziona curve emotive e movimenti sincopati del "corpo collettivo" al suono di canti patriottici e di chitarre elettroniche filogovernative; il collettivo che piange la morte di Tito, che s'infuria scatenato dai discorsi di Miloševic e che si converte all'individualità, prende infine atto dello sbriciolarsi del comunismo dentro e attraverso il corpo di ciascuno. Recensione ❯
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Il ritratto sensibile e sensuale di un'artista intramontabile. Espandi ▽
Ha conosciuto Breton, Giacometti, Duchamp e Max Ernst, fotografata da Man Ray, Meret Oppenheim è stata negli anni del Surrealismo scultrice, scrittrice, poetessa, disegnatrice di gioielli e femminista. Il film rivela attraverso interviste ad artisti ed amici la ricca personalità di un'artista divenuta icona per molte generazioni di donne. Recensione ❯
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In un mondo, come quello occidentale, in cui lo spreco di cibo e` una regola sostenuta dalle ragioni del mercato, c'e` ancora chi si batte (agricoltori, direttori di supermercati, cuochi o semplici casalinghe) per recuperare la considerazione per il cibo in una prospettiva etica ed ecologica. Recensione ❯
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Tre atleti si allenano sotto l'occhio delle telecamere, in vista delle Paraolimpidi di Londra 2012. Espandi ▽
Il documentario segue gli allenamenti degli atleti in preparazione delle Paraolimpidi di Londra 2012. Il maratoneta kenyota cieco Henry Wanyoike, la nuotatrice paraplegica tedesca Kirsten Bruhn e il corridore su sedia a rotelle australiano Kurt Fearnley si allenano duramente in vista della competizione. Recensione ❯
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«Questa non è una casa normale. Tutti qui sono destinati a partire. La Svizzera non ti vuole. Che cosa pensi di fare adesso?». Valzeina, un luogo idilliaco, colline verdeggianti circondate da più alte montagne. Qui il governo svizzero ha installato un centro di deportazione per richiedenti asilo in attesa di rimpatrio, una casella di "facilitazione" nel percorso destinato a concludere il viaggio. Un paesaggio umano raggelato, un luogo dai delicati equilibri, compromessi dall'arrivo degli ospiti: un residente su quattro è un immigrato. Destinato a lasciare, prima o poi, il paradiso. Una relazione impossibile, una separazione gestita con la precisione chirurgica che può venire solo dalla fede cieca nell'istituzione. Recensione ❯
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È possibile il dialogo tra rapitore e rapito? Tra il leader della banda di pirati che sequestra un cargo tedesco al largo delle coste della Somalia e il capitano della nave? La macchina da presa di Andy Wolff fa da specchio, a distanza, tra i due antagonisti. E mentre la vittima azzarda una dolorosa ricostruzione di sé e dei quattro mesi di prigionia, il "suo" pirata ci porta in luoghi inesplorati dalla cronaca e apre per lo spettatore uno scenario che indaga cause, ribalta prospettive e ci costringe ogni volta ad assumere lo sguardo dell'altro. Un'incursione senza precedenti in una guerra che mobilita eserciti e task force. Un'incursione nella strana bellezza del comportamento umano. Recensione ❯
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Bad Belzig è una cittadina nello stato di Brandeburgo, a circa 80 chilometri da Berlino: tre richiedenti asilo si confrontano con un futuro incerto nella loro nuova casa. Abdul, il figlio di uno sceicco, proviene dallo Yemen, Farid è fuggito dall'Iran, e Brian è originario del Cameron. I destini di questi tre uomini con passati così differenti finiscono per incontrarsi nello stesso luogo, sebbene non si incontrino mai nel corso del film. Hanno simili esperienze in un paese che fa fatica a comprenderli e che loro non comprendono. Terra in vista è un racconto di diffidenza mista a buone intenzioni, di incontri con autorità pubbliche - dove i problemi derivano più dalle rigide strutture burocratiche che dall'approccio dei funzionari - e anche di sogni che spesso sono troppo naif per poter diventare realtà. Recensione ❯
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