piris
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martedì 12 febbraio 2013
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bello e finto
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Forse non è detto che tutto quello che è bello deve essere vero, ma certo l'implausibilità del film e dei personaggi non rende questo film meno affascinante.
Ma non per una disquisizione fra vero e falso. Per un disinteresse ad osservare il vero, e basta. Vero non inteso come reaismo ma come verità.
Un battitore di aste è anche un esperto d'arte di fama e ricchezza internazionale, come a dire un guidatore di ambulanza è un neurochirurgo di fama mondiale. Una agorafobica ricca si ammala di colpo dopo essere stata abbandonata dal fidanzato, vive da anni chiusa ma è sempre ventenne.
Se piove c'è sempre il controluce.
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Forse non è detto che tutto quello che è bello deve essere vero, ma certo l'implausibilità del film e dei personaggi non rende questo film meno affascinante.
Ma non per una disquisizione fra vero e falso. Per un disinteresse ad osservare il vero, e basta. Vero non inteso come reaismo ma come verità.
Un battitore di aste è anche un esperto d'arte di fama e ricchezza internazionale, come a dire un guidatore di ambulanza è un neurochirurgo di fama mondiale. Una agorafobica ricca si ammala di colpo dopo essere stata abbandonata dal fidanzato, vive da anni chiusa ma è sempre ventenne.
Se piove c'è sempre il controluce. Se c'è suspance Moricone ci va di scala minore. Eppure Tornatore il suo cinema lo sa fare e il film si fa vedere con interesse fino alla fine.
Ma la domanda è: è abile confezione o arte?
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ancomi
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lunedì 11 febbraio 2013
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ottimo.
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Veramente bel film, con una trama interessante e interpreti perfettamente nel ruolo.
Consigliato.
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(di lunetta)
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luigi chierico
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domenica 10 febbraio 2013
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una storia delirante
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Il film è terribilmente bello-
Bello perchè nuovo,interpretato magistralmente
da Geoffrey Rush,elegante negli ambienti,
le musiche impagabili di Moriconi,la vicenda
accattivante.
Terribile per il vuoto che ti lascia dentro.
La violenga della carpita fede, il travaglio di una
speranza uccisa, l'inganno della vita.
I sentimenti di lui in contrasto con la cattiveria dei
suoi amici.
Un giallo colorato di rosa:
[+] già visto
(di lunetta)
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tiberiano
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domenica 10 febbraio 2013
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tornatore, tra hitchcock e pirandello
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Premetto che il film è molto bello e il protagonista superlativo. Vi risparmio la trama, facendo qualche considerazione:
ORIGINALITA' - suggerisco la visione propedeutica di questi film: - 'Hugo Cabret' (Martin Scorsese) sarà che l'ho visto di recente, ma si riprende "pari pari" la storia della ricerca ossessiva dei pezzi di un antico automa, che -si intuisce- una volta ricostruito, fornirà un messaggio rivelatore nel finale del film.
Da vedere sopratutto i film di Alfred Hitchcock, cui Tornatore ha sfacciatamente attinto a piene mani: 'La donna che visse due volte' con Kim Novak nel ruolo della 'donna del mistero', 'Marnie' con il tema delle fobie e 'La finestra sul cortile' con il disabile che spia con meticolosità quanto gli avviene intorno (la donna deforme, nel film di Tornatore).
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Premetto che il film è molto bello e il protagonista superlativo. Vi risparmio la trama, facendo qualche considerazione:
ORIGINALITA' - suggerisco la visione propedeutica di questi film: - 'Hugo Cabret' (Martin Scorsese) sarà che l'ho visto di recente, ma si riprende "pari pari" la storia della ricerca ossessiva dei pezzi di un antico automa, che -si intuisce- una volta ricostruito, fornirà un messaggio rivelatore nel finale del film.
Da vedere sopratutto i film di Alfred Hitchcock, cui Tornatore ha sfacciatamente attinto a piene mani: 'La donna che visse due volte' con Kim Novak nel ruolo della 'donna del mistero', 'Marnie' con il tema delle fobie e 'La finestra sul cortile' con il disabile che spia con meticolosità quanto gli avviene intorno (la donna deforme, nel film di Tornatore). E c'è qua e là anche Pirandello, riguardo a vero e falso, identità e apparenza.
PERSONAGGI - Ben definito quello del protagonista (Virgil), tra arroganza e solitudine apparentemente compiaciuta, in una vita di lusso e bellezza, che ben si sa destreggiare tra opere autentiche e 'patacche', sia pure ben fatte. Sutherland fa da spalla, ma saprà giganteggiare dietro le quinte.
Gli altri (Claire, donna irraggiungibile, invisibile e sociofoba, è di una bellezza da quadro preraffaellita, Robert, il tecnico tuttofare, ci sa fare con le donne, oltre che con gli ingranaggi) tutti giovani, carini, stranieri e poco noti, sono esteticamente in linea con l'ambientazione, ma decisamente meno convincenti.
SCENEGGIATURA - Il punto debole di tutta l'opera.
Ci ho visto un sottofondo misogino (le uniche donne vere del film sono una bellissima (ma traditrice), l'altra sincera (ma deforme), le altre, tutte splendide, a centinaia, sono solo dipinte su tela. Il ritmo narrativo è all'inizio lento (quasi solenne, ma mai noioso), però poi corre nel finale e rivela tutto l'intrigo in pochi minuti.
Poco convincenti e fuorvianti alcuni elementi narrativi, alcuni posti ad arte per distogliere forse lo spettatore: l'aggressione sotto la pioggia, una delle ragazze di Robert che mette in guardia il protagonista, ma lui, anziano diffidente e uomo navigato tra il vero e il falso nel mondo dell'arte (assai meno su quello dei sentimenti), si fida comunque e se lo porta in villa a spiare una cena intima a due), e fa del ragazzo perfino il suo mentore, 'maestro di vita e di relazioni sociali (!), Claire, con il suo atteggiamento esageratamente volubile, che da fobica che era, arriva a farsi il bagno in vasca davanti a Virgil (per meglio sedurlo), la ricerca quasi ossessiva degli ingranaggi dell'automa, pezzi che alla fine ci sono quasi tutti, guarda un po' !
Si intuisce da subito che alcuni personaggi "non la raccontano giusta" e anche se non ci scappa il morto, il finale rimane tipicamente in stile Hitchcock. Ma non era un film di Tornatore ?
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biancaspa
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venerdì 8 febbraio 2013
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la strategia manipolativa
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Virgin ha vissuto la sua esistenza senza alcun contatto affettivo o emotivo diretto, l'unica emozione che si concede è quella sublime adorazione per il mondo femminile che vive però solo attraverso le opere d'arte che tiene custodite nel caveau della sua raffinata e asettica casa. Virgin infatti, misogino e misantropo, è un fobico che vive di se stesso fuso con l'arte, senza contatti diretti con il mondo esterno, tutti mediati da un paio di pregiati guanti. Per questo, quando "incontra" un suo simile, la giovane Claire, ne rimane agganciato, perchè in essa proietta e identifica se stesso.
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Virgin ha vissuto la sua esistenza senza alcun contatto affettivo o emotivo diretto, l'unica emozione che si concede è quella sublime adorazione per il mondo femminile che vive però solo attraverso le opere d'arte che tiene custodite nel caveau della sua raffinata e asettica casa. Virgin infatti, misogino e misantropo, è un fobico che vive di se stesso fuso con l'arte, senza contatti diretti con il mondo esterno, tutti mediati da un paio di pregiati guanti. Per questo, quando "incontra" un suo simile, la giovane Claire, ne rimane agganciato, perchè in essa proietta e identifica se stesso. Clear infatti è anch'essa un'agorafobica, che attraverso vari appuntamenti mancati con Virgin, adetto alla stima delle opere contenuta nella sua villa , riesce a creare un legame seppure, svalutandolo e sconfermandolo ogni volta!Ed è cosi che Virgin esce dal suo carapace, rompe il muro della diffidenza, si appassiona a qualcosa di reale, vero e finalmente si fida, di se stesso, dell'amore dell'amicizia, della vita, perchè anche nella finzione c'è sempre qualcosa di autentico. Tornatore ha sviluppato un adroide di ingranaggi psicologici, in cui sembra voler confermare che uscire dai propri confini borderline, porti allo scontro, ma anche all'incontro con la vita .Magistrale la scena nel cavò vuoto, chiara rappresentazione iconografica dell'essere svuotati dei propri oggetti interni, oltre che esterni. Ma allora cosa scegliere? L'essere o il non essere di derivazione Sheakesperiana, vivere o lasciarsi vivere? Tornatore sembra suggerire, che per quanto dolorosa possa essere la vita, vale la pena concedersi di rischiare, anche se lascia la scelta al pubblico.
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laionel
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lunedì 4 febbraio 2013
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noioso e fastidioso
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Un film che non suscita niente: troppo complicato nella trama e insulso in alcune parti; è il classico film che piace alla gente perchè aumenta l'autostima dello spettatore che, esaltato all'idea di aver capito un film intricato, si sente realizzato e genera cosi una psicosi di massa facendo passare il film per un capolavoro.....in realtà due ore di noia pura e semplice.
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alessanvan
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lunedì 4 febbraio 2013
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peccato per il finale
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La migliore offerta poteva essere un capolavoro come "Nuovo Cinema Paradiso" se non fosse per il finale. Il film è ottimo nella sceneggiatura, regia, recitazione, fotografia musica e nel proporre l'intreccio tra amore e arte e la tesi che nulla è come sembra e che dietro ogni falso c'è qualcosa di vero. Ma possibile che un uomo ricco di circa 60 anni, riservato, che ha una avuto vita difficile e che "si è fatto da solo" raggiungendo un notevole successo anche perché è furbo e sa come va il mondo, pur non avendo grandi esperienze con le donne si faccia abbindolare da una bella giovane donna neppure trentenne senza controllare chi sia veramente come l'ultimo dei fessi? Tutti sanno che le donne belle e più giovani di 30 anni stanno sempre con i sessantenni ricchi e mai con i sessantenni cassaintegrati, o peggio disoccupati.
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La migliore offerta poteva essere un capolavoro come "Nuovo Cinema Paradiso" se non fosse per il finale. Il film è ottimo nella sceneggiatura, regia, recitazione, fotografia musica e nel proporre l'intreccio tra amore e arte e la tesi che nulla è come sembra e che dietro ogni falso c'è qualcosa di vero. Ma possibile che un uomo ricco di circa 60 anni, riservato, che ha una avuto vita difficile e che "si è fatto da solo" raggiungendo un notevole successo anche perché è furbo e sa come va il mondo, pur non avendo grandi esperienze con le donne si faccia abbindolare da una bella giovane donna neppure trentenne senza controllare chi sia veramente come l'ultimo dei fessi? Tutti sanno che le donne belle e più giovani di 30 anni stanno sempre con i sessantenni ricchi e mai con i sessantenni cassaintegrati, o peggio disoccupati. Il finale amaro e tragico, è forse più prevedibile di un lieto fine.
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madrigal
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domenica 3 febbraio 2013
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nabokov in salsa chabrol
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Tornatore abbandona la solita Siclia piena di bonone e baffetti, per approdare a una produzione internazionale con stile e sobrietà. La storia non è troppo originale e a metà film sai già dove si andrà a parare, ma tutto è confenzionato col tocco impeccabile di gradi attori e bagnato da una luce quasi teatrale.
Il soggetto riporta in auge la figura del sessantenne freddo e rupofobico che crolla di fronte alla giovane maliarda senza scrupoli. L'ossessione onanista per le donne dipinte lascia spazio ad una vera e propria mania per una bella agorafobica in carne e ossa che naturalmente si gabberà di lui con la complicità di tutti i suoi amici.
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Tornatore abbandona la solita Siclia piena di bonone e baffetti, per approdare a una produzione internazionale con stile e sobrietà. La storia non è troppo originale e a metà film sai già dove si andrà a parare, ma tutto è confenzionato col tocco impeccabile di gradi attori e bagnato da una luce quasi teatrale.
Il soggetto riporta in auge la figura del sessantenne freddo e rupofobico che crolla di fronte alla giovane maliarda senza scrupoli. L'ossessione onanista per le donne dipinte lascia spazio ad una vera e propria mania per una bella agorafobica in carne e ossa che naturalmente si gabberà di lui con la complicità di tutti i suoi amici. Beffato dai pochi affetti costruiti e derubato della sua preziosa collezione, il protagonista sceglierà di sopravvivere sperando nell' amore beffardo che non tornerà mai più, piuttosto che accettare una delusione dura come la pietra.
Un film che piace a tutti, perché a tutti dà qualcosa: l'arte che incanta tutte le scene, la fotografia morbida e avvolgente, il ritmo incalzante in salsa noir, una riflessione sulla distruttività dell'amore per uomini incantati da donne troppo giovani. Un film scaltro in sostanza, ma questo di Tornatore lo sapevamo già. Da vedere.
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candreva
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sabato 2 febbraio 2013
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storia di una truffa
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AMOR che viene convocato per essere...truffato.
Ma i veri truffati siamo noi, GLI SPETTATORI !
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sjejo
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sabato 2 febbraio 2013
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attenzione spolier
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Ma solo a me è sembrato un film già visto?
E' sembrato un simil remake del "l'amico di famiglia" di sorrentino..
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