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Un film di Giuseppe Tornatore.
Con Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Sylvia Hoeks, Donald Sutherland, Philip Jackson.
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Titolo originale The Best Offer.
Drammatico,
durata 124 min.
- Italia 2012.
- Warner Bros Italia
uscita martedì 1 gennaio 2013.
MYMONETRO
La migliore offerta
valutazione media:
3,57
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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DELIRANTE - E’ MEGLIO NON FIDARSI DI NESSUNOdi Luigi ChiericoFeedback: 36971 | altri commenti e recensioni di Luigi Chierico |
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domenica 6 aprile 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il film è terribilmente bello. Bello perché nuovo, interpretato magistralmente da Geoffrey Rush, elegante negli ambienti, le musiche impagabili di Morricone, la vicenda accattivante. Terribile per il vuoto che ti lascia dentro. La violenza della carpita fede, il travaglio di una speranza uccisa, l'inganno della vita. I sentimenti di lui in contrasto con la cattiveria dei suoi amici. Un giallo colorato di rosa. Un battitore d’asta elegante, raffinato, all’apice del successo vive la sua vita tra gli oggetti più belli di cui la gente si vuole o si deve disfare. Per sua scelta è scapolo ma il dardo di Cupido è sempre pronto a scoccare e a colpire. Chi è convinto di esserne immune è invece il più vulnerabile. Una voce lo chiama da lontano, cede ancora dinanzi ad un’ offerta di oggetti di valore, ma cosa si nasconde dietro l’angolo, chi dietro una porta chiusa ? Il noto battitore, capace di individuare l’inganno della merce da vendere ad un pubblico, ciecamente interessato all’acquisto del pezzo di valore, cieco, per così dire, non si accorge dell’inganno degli amici, suoi complici sin che fa comodo. E’il prezzo dell’amore. Credere è bene, ma non credere è meglio. L'uomo sta per raccogliere i frutti di quanto pazientemente ha seminato, ma gli dei gli hanno riservato una sorpresa terribile, come ho detto, agghiacciante, da lasciare senza respiro. Siamo alla fine, alla fine della ricchezza, della gioia, della soddisfazione, dell’amicizia. Non resta che vivere nella desolazione con sé stesso, nella solitudine, unici compagni i ricordi e i rimpianti. Nel bel libro “Un cuore così bianco” di Javier Marìas si legge, riferito ad un noto competente d’opere d’arte :“non gli telefonavano quasi più, anche se il suo occhio e le sue competenze erano le stesse di sempre o forse maggiori, raramente si consultano i vecchi o solo per cose molto importanti. Il film è finito, lo spettatore muto, attonito ancora non trova la forza e il coraggio di abbandonare, anche lui, il grandissimo Geoffrey Rush. Così sera dopo sera per settimane, mesi c’è stata gente che è andata a fargli compagnia, ed è questo il vero successo del battitore d’asta. Chigi chibar22@libero.it
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