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Ambientato in una Vienna per niente anche solo tratteggiata (?!?) narra di un sessantenne grande competente d'arte e battitore d'asta, Virgil Oldman (interpretazione sublime di Geoffrey Rush che già da sola determina il livello del film), tra i più richiesti a livello mondiale, misogino, misantropo e con mille manie, nella cui esistenza solitaria e abitudinaria irrompe l'ereditiera Claire Ibbetson che gli conferisce l'incarico di vendere quadri, oggetti e mobilia di famiglia. Dopo una serie di appuntamenti mancati da parte di Miss Ibbetson con strane e fantasiose scuse, un sempre più irritato Virgil, scopre che in realtà la ragazza è malata di Agorafobia (la paura degli spazi aperti) e che conduce quindi una vita completamente ritirata all'interno della sua villa. Intrigato sempre più dalla ragazza e dai suoi problemi, Virgil, la cui avversione per le donne era stata determinata dalle suore dell'orfanotrofio che tuttavia punendolo continuamente a lavorare presso un artigiano restauratore ne avevano inconsapevolmente determinato la passione e la competenza per l'arte, muta progressivamente e radicalmente la sua vita mite e distaccata; riesce ad incontrare di persona la ragazza; con mille difficoltà l'aiuta a superare la grave fobia, se ne innamora, ricambiato, e la porta a vivere a casa sua mostrandole anche il suo più celato segreto e cioè una stanza blindata nella quale ha accumulato, in tutta una vita, una collezione, dal valore inestimabile, di ritratti di donna di tutte le epoche. Fin qui una bella storia in cui due personaggi problematici si incontrano e l'uno col nobile scopo di aiutare l'altra, finisce con l'aiutare anche se stesso ma ecco che anche se con indizi di cui ti rendi conto solo dopo, la storia prende una piega degna di Hitchcock mutando completamente le prospettive ed i connotati del film, fin li dati per scontati...
Personaggi apparentemente secondari sono:
Robert, un genio riparatutto che Virgil adopera per rimettere insieme i pezzi di un automa meccanico del settecento, trovati nella villa di Claire; il grande successo e l'intraprendenza di Robert con le donne porta Virgil a considerarlo suo confidente e "consulente" nella storia con Claire.
Billy (splendidamente interpretato da un Donald Sutherland che in questi ruoli, soprattutto nella maturità avanzata, è assolutamente perfetto), l'amico di una vita, complice di Virgil ad aggiudicarsi nelle aste pezzi pregiati per suo conto; si considera un pittore dotato ed ha sempre chiesto a Virgil di aiutarlo ad affermarsi ricevendone tuttavia sempre un netto rifiuto ed anche una buona dose di angherie. È anche colui che proclama la frase "i sentimenti umani sono come le opere, si possono simulare" la cui importanza si rivelerà solo alla fine del film...
i film di Tornatore non sono mai banali; ti lasciano sempre qualcosa dentro; ti invitano a riflettere ad interrogarti, a pensarci per ore/giorni senza mai provocare indifferenza. Questo poi è talmente ricco di splendide scene ed inquadrature (che confermano, se ancora ce n'era bisogno, il genio registico di Tornatore), di spunti, di elementi psicologici, di un raffinato gioco di specchi, di connotati caratteriali (pur nella pochezza numerica effettiva dei personaggi) e di particolari che scopri nel corso del film ed anche dopo, da vero ed assoluto capolavoro.
Pecca venialmente però per tre elementi fondamentali: primo, della serie "ad ognuno il suo mestiere" non si capisce come una persona della levatura di Tornatore (capace di redigere un siffatto soggetto!) non si sia avvalso di sceneggiatori professionisti; gli ultimi trenta minuti sono un tormento di inutili e prolisse spiegazioni di cui il film, magnificamente complesso, non ha assolutamente bisogno; secondo, il montaggio dell'ultima mezz'ora è a dir poco sconcertante e rovina l'armonia fin li perfetta. Terza e purtroppo comune pecca anche con altri film di Tornatore è un'inutile dilatazione; si ingenera nello spettatore una sensazione di "voler allungare il brodo con l'acqua" assolutamente non veritiera. Leggenda narra che in occasione dell'Oscar, Nuovo Cinema Paradiso, sia stato sottoposto ad un opera di taglia/cuci da parte di un professionista Hollywoodiano; dove è finito costui?
Per ultimo la colonna sonora: le suggestioni ed il fascino di Morricone si sentono ma l'originalità dov'è finita? Addirittura in una delle ultime scene sembra di risentire davvero troppo similmente C'era una volta in America. È talmente evidente che viene da chiedersi se è voluto e perchè...
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