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Un film di Giuseppe Tornatore.
Con Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Sylvia Hoeks, Donald Sutherland, Philip Jackson.
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Titolo originale The Best Offer.
Drammatico,
durata 124 min.
- Italia 2012.
- Warner Bros Italia
uscita martedì 1 gennaio 2013.
MYMONETRO
La migliore offerta
valutazione media:
3,57
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Una "senilita'" ben collocata, anche a Trieste.di graisanoFeedback: 758 | altri commenti e recensioni di graisano |
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giovedì 10 gennaio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Scrive lo stesso regista di NUOVO CINEMA PARADISO, in occasione di una visita alla Regione Friuli Venezia Giulia documentata oggi dal "Gazzettino": "La amo molto, ho un rapporto d'incanto con Trieste. Nel 2006 l'ho scelta per girare La Sconosciuta e ho subito capito che li' avrei voluto vivere. E' la piu' italiana delle citta' straniere e la piu' straniera delle citta' italiane; sospesa tra una serenita' senza tempo e un'efficienza precisa e frenetica". Gli esterni triestini caratterizzano questo elegante film - una chiesa luterana a Largo Pamphili e una Piazza Oberdan diurna e notturna - che addirittura rivela suggestioni letterarie, lo Svevo di SENILITA' ad es.; "La mia ammirazione per le donne e' pari al timore che ho di loro", cosi' si presenta Virgil, il protagonista, battitore di casa d'aste di successo. Nel film si descrive con ambiguita' e stile raffinato la sua "love story" con Claire, una proprietaria giovanissima, spesso ribelle alla sua competenza. Ma questo film rivela anche l'andamento di un "noir", non immune da echi dell'ormai accasatissimo, a Trieste, scrittore di gialli V. Heinichen: Virgil nel finale viene aggredito ed addirittura derubato, come in un romanzo di I. Pears, lo scrittore inglese di Oxford inventore dell'analogo protagonista J. Argill. Ma aveva un "complice" irregolare, che truccava le sue aste, impersonato da un vecchio D. Sutherland. In una affollatissima Rep. Ceca, nelle ultime inquadrature, sembra ritrovare se stesso. Anche Virgil, sospeso tra serenita' ed efficienza, confessa in alcune sequenze il suo obliquo rapporto con le donne: "L'incapacita' di un sereno rapporto tra uomo e donna - normale in eta' adolescenziale, piu' allarmante in eta' adulta o in terza eta' come avviene oggi sempre piu' di frequente - e' lo stesso Tornatore a definirlo - ci da' uno spaccato sulla realta' postfemminista, claustrofobica nei confronti dei sentimenti". E' la amara maschera di Virgil a contrappuntare nel film appunto questa incapacita'. Molto buoni gli attori, da G. Rush, il cui narcisismo colpisce quasi come in Losey - lavora con i guanti, in un'asta si fa deridere dal pubblico - alla giovane Hoeks, una rivelazione, efebica e spirituale, agli altri.
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