La migliore offerta |
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Un film di Giuseppe Tornatore.
Con Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Sylvia Hoeks, Donald Sutherland, Philip Jackson.
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Titolo originale The Best Offer.
Drammatico,
durata 124 min.
- Italia 2012.
- Warner Bros Italia
uscita martedì 1 gennaio 2013.
MYMONETRO
La migliore offerta
valutazione media:
3,57
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un thriller girato con maestria che concede troppo all'estetica
di Roberto Nepoti La Repubblica
Di Giuseppe Tornatore ormai sembra non ce ne sia uno solo, ma due. Uno è quello dei film italiani, anzi, italianissimi: Malena, Baaria ecc.; l'altro, il Tomatore di film che si svolgono in non-luoghi, senza connotazioni geografiche o culturali precise: vedi La sconosciuta e questo La migliore offerta girati entrambi, per la gran parte, in una Trieste irriconoscibile (non a caso, all'imminente Trieste Film Festival l'ultimo sarà presentato come The best offer, in edizione originale inglese con sottotitoli).
Strana geografia, quella del film. Si vedono i tetti di Roma ma i luoghi, dove circola solo gente dai nomi stranieri, sono irriconoscibili e le stazioni di polizia portano la scritta "Police". In questa terra di nessuno abitano personaggi non proprio quotidiani: Virgil Oldman, celebre battitore d'aste; la giovane ereditiera Claire, affetta da una grave forma di agorafobia; Robert, un tecnico capace di riparare tutto, inclusi gli automi del '700. La trama vuole che il vecchio uomo, perfezionista e misantropo, s'innamori alla follia della giovane fobica fino a ribaltare la propria esistenza andandoci a vivere insieme.
C'è tuttavia un risvolto misterioso che va oltre la love-story come rivelerà, nell'epilogo, un colpo di scena che non è il caso di raccontare. Ovviamente: perché La migliore offerta (il titolo si riferisce alla battuta di un personaggio, «Vivere con una donna è come un'asta. Non sai mai se la tua sarà l'offerta migliore») è messo in scena alla maniera di un thriller; con molte scene a suspense; senza morti ammazzati, ma con tante ferite dell'anima. Sulle capacità di Tornatore c'è poco da discutere: il film è messo in scena con maestria, padroneggiato nei dettagli, montato senza tempi morti. Peccato che il tutto rimanga astratto, con aspetti indecifrabili (l'automa) e dominato da una tendenza estetizzante troppo marcata. A voler parafrasare il titolo di un suo film del 1994, quasi "una pura formalità".
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