writer58
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domenica 6 gennaio 2013
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tra vero e falso...
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"In ogni falso si nasconde sempre qualcosa di autentico", questa frase è la chiave di volta dell'ultima opera di Tornatore. Opera ambiziosa e di qualità, quasi una tesi sui rapporti tra verità e contraffazione, tra realtà e simulazione. Così come il falsario, nel ricreare un'opera d'arte, cede all'impulso di "personalizzare" il lavoro che dovrebbe copiare con un segno, un dettaglio che gli appartiene e che rappresenta il suo "marchio", anche l'attore, specularmente, riesce ad interpretare la realtà del suo personaggio, della sua finzione solo introducendo elementi di autenticità e rappresentazioni che sgorgano dalla sua "verità" più profonda. L'amore, come i sentimenti umani, non si sottrae a questa dinamica: è una corda tesa tra una realtà animica percepita come vera e immediata e la rappresentazione di un gioco che travalica le intenzioni dei giocatori, tra verità delle pulsioni e simulazione dettata dai ruoli e dalle circostanze.
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"In ogni falso si nasconde sempre qualcosa di autentico", questa frase è la chiave di volta dell'ultima opera di Tornatore. Opera ambiziosa e di qualità, quasi una tesi sui rapporti tra verità e contraffazione, tra realtà e simulazione. Così come il falsario, nel ricreare un'opera d'arte, cede all'impulso di "personalizzare" il lavoro che dovrebbe copiare con un segno, un dettaglio che gli appartiene e che rappresenta il suo "marchio", anche l'attore, specularmente, riesce ad interpretare la realtà del suo personaggio, della sua finzione solo introducendo elementi di autenticità e rappresentazioni che sgorgano dalla sua "verità" più profonda. L'amore, come i sentimenti umani, non si sottrae a questa dinamica: è una corda tesa tra una realtà animica percepita come vera e immediata e la rappresentazione di un gioco che travalica le intenzioni dei giocatori, tra verità delle pulsioni e simulazione dettata dai ruoli e dalle circostanze.
"La migliore offerta" sviluppa questa tematica in modo rigoroso e formalmente ineccepibile, a partire dalla vicenda di Virgil Oldman, sessantenne mercante e collezionista d'arte, uomo di successo misantropo e arrogante e Claire, ragazza di 27 anni affetta da agorafobia, rinchiusa nella villa dei suoi genitori deceduti. Virgil viene incaricato dalla ragazza di effettuare una valutazione del patrimonio artistico contenuto nella mansione dei genitori. Ma l'operazione è resa difficile dalla patologia di Claire che si sottrae a un contatto diretto, suscitando in Virgil un interesse progressivamente crescente...
Il film di Tornatore, al di là della linearità narrativa, è costruito su più piani che si assemblano in modo complesso, come i pezzi del meccanismo che Oldman incontra in alcune stanze della villa di Claire e che si rivelano come uno dei primi automi costruiti da un inventore geniale del '700. Particolarmente apprezzabile la performance di Rush nel ruolo di Oldman e l'impianto scenografico del film che risulta, a volte, sontuoso negli interni e nella sequenza finale della piazza dell'Orologio di Praga, a riprova delle capacità dell'autore di fondere i valori estetici con il rigore del registro narrativo e interpretativo.
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andrea giostra
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martedì 22 gennaio 2013
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la truffa!
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La migliore offerta (2012)
Perché mai un anziano ricco e di successo uomo nevrotico ossessivo, Geoffrey Rush, dovrebbe innamorarsi di una bella e giovane donna nevrotica fobica, Sylvia Hoeks? Qual è l’elemento di originalità e di passionalità che attira morbosamente quest’uomo verso questa donna?
Geoffrey Rush, oltre ad essere un nevrotico fobico, è anche un misofobo, un soggetto che ha una paura patologica del contatto fisico con qualsiasi oggetto o persona per paura di essere contaminato ed infettato. E’ un maniaco dell’ordine, della pulizia, dell’igiene, della perfezione a modo suo. Le uniche cose che è concesso toccare alle sue mani spoglie dai suoi inseparabili guanti, dei quali possiede una ricca e lussuosa collezione riposta ordinatamente in una super-igienica-cabina-armadio, sono i bassorilievi d’olio delle donne dei dipinti della sua preziosissima collezione di grande esperto collezionista d’arte.
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La migliore offerta (2012)
Perché mai un anziano ricco e di successo uomo nevrotico ossessivo, Geoffrey Rush, dovrebbe innamorarsi di una bella e giovane donna nevrotica fobica, Sylvia Hoeks? Qual è l’elemento di originalità e di passionalità che attira morbosamente quest’uomo verso questa donna?
Geoffrey Rush, oltre ad essere un nevrotico fobico, è anche un misofobo, un soggetto che ha una paura patologica del contatto fisico con qualsiasi oggetto o persona per paura di essere contaminato ed infettato. E’ un maniaco dell’ordine, della pulizia, dell’igiene, della perfezione a modo suo. Le uniche cose che è concesso toccare alle sue mani spoglie dai suoi inseparabili guanti, dei quali possiede una ricca e lussuosa collezione riposta ordinatamente in una super-igienica-cabina-armadio, sono i bassorilievi d’olio delle donne dei dipinti della sua preziosissima collezione di grande esperto collezionista d’arte. E’ solo lì che Tornatore mostra le mani ig-nude di Geoffrey Rush, quando godono del contatto fisico con le forme dipinte di bellissime donne del passato della storia dell’arte e quando chiudono lentamente alla vista dello spettatore, come un sipario che lentamente cala sul palco che ha appena trasmesso virulente emozioni, la schiena bianca e delicata della giovane donna per la quale ha scoperto iracondo il suo cuore aritmiaco.
La donna è Sylvia Hoeks, esplosa in una cronica forma di nevrosi agorafobica dopo l’improvvisa morte accidentale del giovane fidanzato col quale aveva appena trascorso quello che descrive come un bellissimo viaggio di piacere. E’ l’angoscia che caratterizza la recita da clausura di Hoeks, rintanata in un segreto angolo dell’abbandonata villa di famiglia e improvvisamente desiderosa di spogliarsi di tutti i beni che s’è ritrovata a possedere dopo l’improvvisa scomparsa dei genitori.
Jim Sturgess ben recita la parte del giovane seduttore e conquistatore di donne belle e vere, geniale artigiano e grande talento nel riparare qualunque tipo di marchingegno meccanico ingrippato o danneggiato. Uno Sturgess che possiede saggezza e talento curativo dei dolori dell’anima e dei turbamenti provocati da passioni improvvise e travolgenti, incomprensibili e perturbanti all’inesperto e vulnerabile animo di un adesso goffo e fantozziano Rush.
La sceneggiatura ed il film non trasmettono alcun pathos. Eccessivamente celebrale, costruito con eccessiva perizia scientifica, quasi bariccoso, dunque senz’anima. Quell’anima che Tornatore avrebbe voluto, invece, rappresentare fulgida e libera quando colpita dai sentimenti dirompenti dell’amore terreno. Ma è un’anima, quella del film, che non ha cuore pulsante. E’ un film artigianale, scollegato, artificiale, artificioso, dove non c’è arte vera perché in fondo non trasmette nulla, nessuna emozione. E poi, in fondo, quello che - il comunque sempre bravo - Tornatore ben confeziona allo spettatore è una “truffa”: come il film!
(recensione di Andrea Giostra – andreagiostra@libero.it)
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miraj
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venerdì 4 gennaio 2013
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virgil oldman
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Luci ed ombre. Svelato e nascosto. Dentro e fuori, stanze segrete e aste pubbliche.Toccare e non voler toccare.Vedere ed udire.Pezzi ed intero.Diffidenza e fiducia.Tutto il film è permeato da un chiaroscuro di opposti che si attraggono e si intersecano, si cercano, si chiamano e si trovano per poi combinarsi in un meccanismo vincente di ingranaggi che costituisce l'ossatura del film.Un eccezionale Geoffrey Rush, perfettamente calato nel ruolo di un battitore d'asta profesionalmente impeccabile, che tocca a mani nude solo gli oggetti d'arte e vive senza sorta di angoscia in un solitario lusso senza sbavature, che cade vittima dell'inganno ordito dagli unici due amici e dall'unica donna che lo aveva ammaliato.
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Luci ed ombre. Svelato e nascosto. Dentro e fuori, stanze segrete e aste pubbliche.Toccare e non voler toccare.Vedere ed udire.Pezzi ed intero.Diffidenza e fiducia.Tutto il film è permeato da un chiaroscuro di opposti che si attraggono e si intersecano, si cercano, si chiamano e si trovano per poi combinarsi in un meccanismo vincente di ingranaggi che costituisce l'ossatura del film.Un eccezionale Geoffrey Rush, perfettamente calato nel ruolo di un battitore d'asta profesionalmente impeccabile, che tocca a mani nude solo gli oggetti d'arte e vive senza sorta di angoscia in un solitario lusso senza sbavature, che cade vittima dell'inganno ordito dagli unici due amici e dall'unica donna che lo aveva ammaliato.Un inganno che di certo viene avvertito sin dall'inizio, ne viene avvertita l'atmsofera, è palpabile la scivolata, ma fino alla fine rimane il dubbio di chi, come, perchè lo tradirà, rimane il dubbio della relazione tra i suoi nemici. A dire il vero non tutto viene realmente svelato, rimane un margine di scuro negli incastri tra i personaggi oltre il "the end".Uno scuro che però non tiene l'attenzione su di sè, perchè in verità l'attenzione viene catturata tutta dal personaggio di Virgil, non tanto dal dipanarsi della truffa.E' lui il fulcro, il suo sviluppo interiore è quello che affascina davvero.Il suo mondo freddo e rigorso quasi maniacale, ma per lui accettabile, si sfalda sotto il peso dell'amore e della passione, sotto il peso dell'ignoto, perchè Virgil le donne non le conosce, non conosce quelle di carne, conosce solo i ritratti su tela, acquistati truffando alle proprie aste.Ma l'ignoto lo tradisce, come il falsario tradisce l'arte. Però, come afferma Virgil stesso, "Il falsario non resiste alla tentazione di mettere un particolare solo suo in ogni opera che riproduce, è una tentazione troppo forte". E forse per quello, per quel piccolo nascosto punto di verità che c'è in ogni bugia, lui aspetterà il suo amore nella stanza del tempo, in una galleria interminabile di orologi che il tempo sembrano rintoccarlo e renderlo infinito. Una galleria che richiama subito, per la modalità di immagine e per le musiche, quella dei volti di donne della sua collezione privata, quasi a voler sottolineare che la sua donna, la donna di carne mancante tra i quadri, continua a mancare ma che lui la aspetterà per sempre.Una dicotomia di vero/falso fino alla fine, lei ha promesso di amarlo qualunque cosa accada. Lei tornerà?
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sergiolino63
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sabato 12 gennaio 2013
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un nuovo capolavoro del maestro tornatore
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Un film coinvolgente dal primo all'ultimo minuto, mai banale, ben interpretato e con finale a sorpresa che, tuttavia, lascia un po' di amaro in bocca (ma evidentemente il Maestro non voleva realizzare una favola). Mi ha emozionato e in certi frangenti commosso. Dimenticavo.... anche la fotografia è eccezionale. Per me un film che resterà nella storia, che definire capolavoro non è azzardato!
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sirio
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sabato 5 gennaio 2013
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un gioiello... assolutamente non falso!
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Quando il trruffatore viene truffato... La truffa, sotto tutti i suoi aspetti, è un topos della letteratura e della cinematografia mondiale dalla notte dei tempi: dall'inganno del Ciclope Polifemo da parte di Odisseo al geniale scambio di reliquie da parte di Frate Cipolla di Boccaccio, dal leggendario Totò che vuol vendere la Fontana di Trevi all'ignaro turista americano al gustoso George Clooney di Ocean's eleven, per dirne alcuni. Ma stavolta la truffa viene vista dalla parte del truffato, a sua volta truffatore...
Il cast è assolutamente azzeccato, lontano dalla solita struttura Lui-Lei-L'altro: uno stellare Geoffrey Rush, dapprima schiavo delle sue superstizioni e delle sue manie, dedito alla contemplazione delle miriadi di immagini di donne ma senza averne mai avuta alcuna, capace di farsi sedurre - è proprio il caso di dirlo! - da una bellissima e malatissima Sylvia Hoecks; un accattivante Jim Sturgess, che fino alle ultime battute riesce a celare il disegno diabolico sotto le forme di un geniale restauratore di congegni meccanici che non disdegna di giocare all'amore; il grandissimo Donald Sutherland (nomen omen, quell'attore definito "una maschera plasmabile come si vuole" dal sommo Fellini) nella parte di un mefistofelico amico, pittore mancato e compagno di mille e mille scorrettezze d'asta.
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Quando il trruffatore viene truffato... La truffa, sotto tutti i suoi aspetti, è un topos della letteratura e della cinematografia mondiale dalla notte dei tempi: dall'inganno del Ciclope Polifemo da parte di Odisseo al geniale scambio di reliquie da parte di Frate Cipolla di Boccaccio, dal leggendario Totò che vuol vendere la Fontana di Trevi all'ignaro turista americano al gustoso George Clooney di Ocean's eleven, per dirne alcuni. Ma stavolta la truffa viene vista dalla parte del truffato, a sua volta truffatore...
Il cast è assolutamente azzeccato, lontano dalla solita struttura Lui-Lei-L'altro: uno stellare Geoffrey Rush, dapprima schiavo delle sue superstizioni e delle sue manie, dedito alla contemplazione delle miriadi di immagini di donne ma senza averne mai avuta alcuna, capace di farsi sedurre - è proprio il caso di dirlo! - da una bellissima e malatissima Sylvia Hoecks; un accattivante Jim Sturgess, che fino alle ultime battute riesce a celare il disegno diabolico sotto le forme di un geniale restauratore di congegni meccanici che non disdegna di giocare all'amore; il grandissimo Donald Sutherland (nomen omen, quell'attore definito "una maschera plasmabile come si vuole" dal sommo Fellini) nella parte di un mefistofelico amico, pittore mancato e compagno di mille e mille scorrettezze d'asta.
Ma la truffa non è certamente il tema fondamentale del film, anche se ne costituisce lo scheletro: la guarigione della bella ereditiera, complice il genio della meccanica, diventa un mezzo per liberarsi dalle proprie ansie, al punto che, defraudato del suo patrimonio inestimabile di quadri, senza più voglia di vivere, il protagonista scappa a Vienna, nel ristorante dove lei è stata felice, sperando di trovarla. "Se lei arrivasse - narra un super-testo invisibile - il protagonista la perdonerebbe e l'abbraccerebbe". Un film sull'amore, quindi, un amore ben più profondo di quello di Daniel Auteuil in Un cuore in inverno, ben più esplosivo di quello che vivrà Daria Halprin mentre osserverà la distruzione della casa del padre in Zabriskie Point.
E alla fine non importa se si comprende solo negli ultimi dieci minuti che tutto è falso, che l'intero costrutto è fatto da quelli del cinema, come vengono definiti dalla vera padrona del palazzo, una povera disabile costretta per l'eternità su una sedia a guardare fuori di finestra... si rimane stupiti e si esce con la bocca dolce, si continua fuori della sala a commentare il film, si continua a rivivere la storia dentro di noi, parlando dei personaggi come di persone vere.
E allora grazie, Giuseppe Tornatore, perché ci hai preso per mano, ci hai accompagnato nella storia, ci hai fatto vivere con te la situazione e ci hai spiazzato al momento opportuno... grazie per aver fatto il cinema.
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(di sabby)
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maopar
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lunedì 21 gennaio 2013
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la migliore offerta per un vero "falso d'amore"
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Tornatore” batte” la migliore offerta per un vero” falso d’amore”
L’ultima fatica di Tornatore è una storia che affascina lo spettatore stimolandolo a fare costruzioni interpretative nello scorrere del racconto, quasi come se si volesse sfidare l’autore nell’anticipare le soluzioni narrative ,ma il regista riesce sempre a sorprendere e ad affascinare. Già dalle prime sequenze si percepisce che Tornatore vuole scendere nel profondo, mettere a nudo i caratteri dei personaggi e come togliere la crosta che ricopre un ritratto d’autore riconosciuto dal fiuto infallibile di Mr.
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Tornatore” batte” la migliore offerta per un vero” falso d’amore”
L’ultima fatica di Tornatore è una storia che affascina lo spettatore stimolandolo a fare costruzioni interpretative nello scorrere del racconto, quasi come se si volesse sfidare l’autore nell’anticipare le soluzioni narrative ,ma il regista riesce sempre a sorprendere e ad affascinare. Già dalle prime sequenze si percepisce che Tornatore vuole scendere nel profondo, mettere a nudo i caratteri dei personaggi e come togliere la crosta che ricopre un ritratto d’autore riconosciuto dal fiuto infallibile di Mr. Oldman esperto d’arte. Un famoso “battitore d’asta” che possiede una camera segreta dove espone solo per lui una superba raccolta di ritratti di donna, centinaia di opere di grande valore perché eseguite da veri artisti che hanno saputo cogliere, oltre l’abilità dei colori e del pennello l’ energia vitale di tutte quelle unicità che tutte assieme come tessere di un mosaico costituiscono” l’universo femminile.”
Mr. Oldman è un infallibile estimatore di tutto ciò che è produzione artistica e ha l’abilità indiscussa di riconoscere l’autenticità di un’opera e il suo valore artistico,capacità riconosciute anche dal suo amico il pittore Billy Il quale non otterrà mai un giudizio positivo delle sue opere perché il suo amico estimatore ritiene che egli non sia un vero ARTISTA .
Questa valutazione negativa fa scatenare una vendetta diabolicamente architettata per dimostrare che Mr Oldman è un conoscitore delle Donne solo nell’aspetto artistico e che il suo isolamento dal mondo esterno lo rende di fatto estremamente impreparato a relazionarsi con una giovane donna CLEAR….
E Mr Oldman si sgretola nell’impatto con questa creatura,chiede aiuto al “tecnico”un genio dei meccanismi di tutte le epoche, anche lui facente parte della cospirazione, che gli suggerisce i giusti comportamenti che gli consentiranno di conquistare il cuore della fanciulla e ad intessere con lei una storia d’amore. Ciò lo costringerà a rinunce e demoralizzanti momenti di crisi….Finchè l’inganno non arriva alla diabolica conclusione che lascia la sala azzittita e sorpresa da tanta cattiveria…. Forzata l’intimità della sua casa …Mura spoglie…pareti del cuore immobilizzate dal dolore. La verità che si fa sempre più Clear…..Ma nel ricordo dei momenti d’amore con lei si ricorda di una sua affermazione :”COMUNQUE VADANO LE COSE RICORDATI CHE IO TI AMERO’ PER SEMPRE”
E Mr Oldman decide di Raggiungere quel luogo ,che Clear aveva citato in un momento si sincerità ,a Praga in quel locale “nght and day” dove si vive sospesi nel tempo che passa… prende posto al tavolo in fondo alla sala e da quella posizione di nuovo nel ruolo di Battitore si pone in attesa che Claire ritorni e lanci
la migliore offerta
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[+] complimenti per lo spoiling !
(di tiberiano)
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luciaiannotta
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venerdì 11 gennaio 2013
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il contrappasso per analogia di dante
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Da persona un pò vecchia ho dato al film una interpretazione molto più semplice di quelle sopralette.
Per un uomo che per tutta la vita aveva ingannato gli altri ,la migliore offerta che Essa potesse fargli non era che una truffa.Chi non si è mai voluto sporcare le mani con la realtà, tra cui una donna,alla fine se le imbratta pesantemente, travolto proprio dall'ingranaggio più naturale che c'è nell'esistenza: l'amore. E' il meccanismo stesso del vivere che fa giustizia.( la stanza vuota nel fondo del grande angolare e il meccano in primo piano che sembra sorridere beffardemente).
In ogni falso c'è qualcosa di vero. Vera è la sofferenza da bambino,vero è il fascino che esercita su di lui la bellezza,vero è il sentimento per la ragazza che lo stravolge,vera è la sua metamorfosi ma è poca cosa in rapporto alla menzogna vissuta per tutta una vita in cui la falsità si confonde, si alterna, si sostuisce alla la verità.
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Da persona un pò vecchia ho dato al film una interpretazione molto più semplice di quelle sopralette.
Per un uomo che per tutta la vita aveva ingannato gli altri ,la migliore offerta che Essa potesse fargli non era che una truffa.Chi non si è mai voluto sporcare le mani con la realtà, tra cui una donna,alla fine se le imbratta pesantemente, travolto proprio dall'ingranaggio più naturale che c'è nell'esistenza: l'amore. E' il meccanismo stesso del vivere che fa giustizia.( la stanza vuota nel fondo del grande angolare e il meccano in primo piano che sembra sorridere beffardemente).
In ogni falso c'è qualcosa di vero. Vera è la sofferenza da bambino,vero è il fascino che esercita su di lui la bellezza,vero è il sentimento per la ragazza che lo stravolge,vera è la sua metamorfosi ma è poca cosa in rapporto alla menzogna vissuta per tutta una vita in cui la falsità si confonde, si alterna, si sostuisce alla la verità.Non si comportano diversamente gli altri personaggi: tutti fanno la loro parte nel grande gioco. Dentro questa farsa il culto della bellezza femminile(le frequenti carrellate sui volti dipinti lasciano senza fiato) è sterile perchè allontana dalla donna vera e quando questa si fa spazio offre solo un grande scherno.Il tempo condanna l'uomo all'attesa che qualcosa di nuovo accada ma la macchina da presa che si allontana e si allarga ad imbuto nell'ultima scena lascia poche speranze.
Vi ho trovato tanti spunti culturali e cinematografici:Pirandello,D'Annunzio,Mann,Bergman ed Antonioni.
Bravo Tornatore.
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[+] ottima osservazione
(di maria)
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francesca50
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mercoledì 2 gennaio 2013
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un film coinvolgente!
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La nuova pellicola di Tornatore mi ha molto coinvolto immettendomi pienamente in quel gioco che innesta Claire la protagonista. Si avverte fin dall'inizio che la donna è poco credibile e che c'è una situazione poco chiara, però il gioco è talmente ben fatto che alla fine la giovane appare sincera e il sottile dubbio che ella volesse ingannare il battitore d'asta scompare.
Il finale, anche se qualcuno poteva prevederlo nel suo complesso, rimane in parte non immaginabile e in questo senso "sorprendente".
Belle poi sono le atmosfere e stupefacente la stanza in cui l'uomo ha racchiuso una vita.
Ottimi tutti gli attori...a parte i mostri sacri!
Interessante anche la visione che si dà dell'amore e della donna in un'epoca, la nostra, in cui tutto ha un prezzo,come se essa si dia sempre all'offerta migliore.
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La nuova pellicola di Tornatore mi ha molto coinvolto immettendomi pienamente in quel gioco che innesta Claire la protagonista. Si avverte fin dall'inizio che la donna è poco credibile e che c'è una situazione poco chiara, però il gioco è talmente ben fatto che alla fine la giovane appare sincera e il sottile dubbio che ella volesse ingannare il battitore d'asta scompare.
Il finale, anche se qualcuno poteva prevederlo nel suo complesso, rimane in parte non immaginabile e in questo senso "sorprendente".
Belle poi sono le atmosfere e stupefacente la stanza in cui l'uomo ha racchiuso una vita.
Ottimi tutti gli attori...a parte i mostri sacri!
Interessante anche la visione che si dà dell'amore e della donna in un'epoca, la nostra, in cui tutto ha un prezzo,come se essa si dia sempre all'offerta migliore. Non è a mio parere così ma per molte donne potrebbe esserlo...
Insomma al di là dell'interpretazione del film su cui ogni spettatore potrà dire la sua rimane il fatto che è un film che prende dall'inizio alla fine, dunque è un film molto interessante.
Da vedere!
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marco70go
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domenica 6 gennaio 2013
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imbarazzo totale.
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Ci sono davvero pochissime cose che si possono salvare, in questa pellicola. Tra queste l'idea di partenza, che in sé è accattivante, ma che viene deturpata da una sceneggiatura pessima e da dialoghi e situazioni ai limiti del risibile.
Tutti i presunti colpi di scena sono prevedibilissimi, ma il vero problema non è questo, quanto piuttosto il fatto che Tornatore tenta di ingannare lo spettatore con una sceneggiatura che non funziona, il cui sviluppo è teoricamente basato su un meccanismo ad ingranaggio - come peraltro rimarcato biecamente lungo tutto il film -, che però tale non è. Tutto ciò che accade nel film, non accade in seguito ad un piano magistralmente costruito, ma solo perché il personaggio principale incappa per puro caso in una serie di spunti narrativi e reagisce non secondo logica, ma in maniera funzionale a dove Tornatore vuol far terminare la vicenda.
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Ci sono davvero pochissime cose che si possono salvare, in questa pellicola. Tra queste l'idea di partenza, che in sé è accattivante, ma che viene deturpata da una sceneggiatura pessima e da dialoghi e situazioni ai limiti del risibile.
Tutti i presunti colpi di scena sono prevedibilissimi, ma il vero problema non è questo, quanto piuttosto il fatto che Tornatore tenta di ingannare lo spettatore con una sceneggiatura che non funziona, il cui sviluppo è teoricamente basato su un meccanismo ad ingranaggio - come peraltro rimarcato biecamente lungo tutto il film -, che però tale non è. Tutto ciò che accade nel film, non accade in seguito ad un piano magistralmente costruito, ma solo perché il personaggio principale incappa per puro caso in una serie di spunti narrativi e reagisce non secondo logica, ma in maniera funzionale a dove Tornatore vuol far terminare la vicenda.
A questo si aggiunga un doppiaggio davvero privo di grazia, soprattutto da parte di Myriam Catania, delle scene di nudo gratuite e girate in maniera greve, una serie di buchi logici davvero giganteschi (un personaggio che afferma di essersi laureato con tesi su Vaucanson, ma che non lo riconosce? Gravi forme di agorafobia e misofobia curate nel giro di mezza inquadratura? Un banditore d'asta tra i migliori al mondo che non si informa per nulla su chi siano i propri clienti?), ed un finale malamente tirato via.
Deludente al massimo.
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[+] d' accordissimo
(di roberto da catania)
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(di giuliog02)
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tatiana micaela truffa
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mercoledì 2 gennaio 2013
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l'arte di vivere
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Un bambino rimasto orfano entra in un severo orfanotrofio condotto da suore dalla mentalità arcaica, che per punirlo lo mettono a lavorare nel negozio di un antiquario.
Il bambino presto si appassiona al lavoro e comincia a combinarne di tutti i colori pur di essere messo in "punizione", mostrando fin da subito grande attitudine a riconoscere le opere d'arte.
LA MIGLIORE OFFERTA è la storia di questo bambino ormai diventato adulto, ad un passo dall'essere anziano.
Brillante battitore d'aste ed esperto antiquario, ricchissimo, è però rimasto un infante nei rapporti umani, che non conosce e che lo spaventano.
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Un bambino rimasto orfano entra in un severo orfanotrofio condotto da suore dalla mentalità arcaica, che per punirlo lo mettono a lavorare nel negozio di un antiquario.
Il bambino presto si appassiona al lavoro e comincia a combinarne di tutti i colori pur di essere messo in "punizione", mostrando fin da subito grande attitudine a riconoscere le opere d'arte.
LA MIGLIORE OFFERTA è la storia di questo bambino ormai diventato adulto, ad un passo dall'essere anziano.
Brillante battitore d'aste ed esperto antiquario, ricchissimo, è però rimasto un infante nei rapporti umani, che non conosce e che lo spaventano.
In modo imprevisto ed imprevedibile verrà però travolto e stravolto dall'amore, in modo puro e passionale al contempo, come un adolescente.
Attraverso la metafora dell'arte si snoda questa storia perfetta e coinvolgente, fatta di sentimenti, diffidenza immotivata e fiducia mal riposta, e spiazanti colpi di scena.
Il tutto è reso ancor più godibile dalle musiche dell'incomparabile maestro Ennio Morricone, e da una sceneggiatura diretta con maestria, dove le inquadrature valorizzano al meglio le capacità degli attori.
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[+] tornatore sì, morricone no
(di catherine ra)
[ - ] tornatore sì, morricone no
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