giugy3000
|
giovedì 11 aprile 2013
|
la vita e' un' asta venduta al miglior offerente
|
|
|
|
Oggi ho inaugurato l'anno con una pellicola che attendevo moltissimo e devo dire che il 2013 è partito proprio bene,difatti Tornatore è tornato vittorioso dalla sua esperienza estera, portando sullo schermo un grandioso Geoffrey Rush e il sempre più bravo Jim Sturgess (che ormai sapete quanto ami alla follia).
E' un film particolarissimo, che ricalca di molto la sceneggiatura e lo stile narrativo de "La sconosciuta", con parte lineare e poi capeggiato da un grande colpo di scena che ribalta l'intera visione delle cose.
[+]
Oggi ho inaugurato l'anno con una pellicola che attendevo moltissimo e devo dire che il 2013 è partito proprio bene,difatti Tornatore è tornato vittorioso dalla sua esperienza estera, portando sullo schermo un grandioso Geoffrey Rush e il sempre più bravo Jim Sturgess (che ormai sapete quanto ami alla follia).
E' un film particolarissimo, che ricalca di molto la sceneggiatura e lo stile narrativo de "La sconosciuta", con parte lineare e poi capeggiato da un grande colpo di scena che ribalta l'intera visione delle cose. Si narra di Virgil, patrono dell'arte e delle aste, bravo come nessun'altro nel suo ambiente a valutare quadri di notevole importanza, nonchè a distinguerne la loro autenticità. Un uomo di rinomato rispetto e ammirazione, ma completamente solo. Costretto a cenare in solitudine ogni sera e spegnere solitario la candelina del suo compleanno Virgil può consolarsi con l'unica presenza del suo fedele compagno di aste, che da anni presiede con lui a quest'ultime facendogli ottenere con le migliori offerte i dipinti più celebri dei più stupefacenti volti femminili. Virgil non ha mai conosciuto l'amore di una donna e sfoga con la sua collezione di quadri tutti i sentimenti che non ha mai potuto dimostrare a nessuno, finchè un giorno la telefonata di una misteriosa donna che gli chiede di valutare la sua villa di averi non gli farà cambiare vita.
Una trama semplicemente perfetta dove sul finale ogni cosa va a suo posto come i tasselli di un vecchio puzzle e dove si impara a diffidare di tutti, proprio come si fa nei migliori film alla Hitchcock. Un giallo, un thriller, un dramma di un uomo...il nuovo film di Tornatore è tutto questo e molto altro ancora, perchè un film molto impegnato ed esteticamente interessante, dove l'antitesi realtà/finzione si fa preponderante per la metafora cardine della vicenda: si può emulare l'amore proprio come il più grande falsario può riprodurre perfettamente un'opera d'arte, ma nel farlo peccarà sempre dell'aggiunta, seppur minima, di un particolare che ne nasconderà la sua traccia. Si narra del bisogno che spesso abbiamo nella vita di credere all'irreale e al fasullo, della cecità in cui ci fa muovere l'amore e dell'attenzione che bisogna sempre avere nel riguardo del raggiro da parte dei nostri più fedeli conoscenti. Anche di fronte al più brutale degli inganni siamo sempre tendenti a chiederci se abbiamo davvero solo avuto a che fare con la spietata delle menzogne e ci ancoriamo al ricordo di quelli che a nostro avviso sono stati nella falsità i più veri momenti della nostra vita. Ci ancoriamo a quelli per sentirci meno soli e finiamo così per aspettare ad un bar di prenderci un caffè con la reale persona che aspettiamo da un'intera esistenza.
Riprese finali di Praga eccezionali, come delle altre cinque o sei capitali in cui sono state girate le scene. A mio modestissimo avviso la trama de "La sconosciuta" rimane una spanna sopra a questo, ma è un film di notevole livello che va visto e che sicuramente non vi deluderà, facendovi scorrere d'un fiato le quasi due ore e un quarto del film. Bentornato Tornatore!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giugy3000 »
[ - ] lascia un commento a giugy3000 »
|
|
d'accordo? |
|
ditz80
|
giovedì 14 marzo 2013
|
posso dirlo che non mi è piaciuto?
|
|
|
|
Ok, sono impopolare. Ma a me il film non è piaicuto.
Punto primo: la trama. Un film innervato su una truffa, per quanto di valore simbolico, si basa su un meccanismo ad orologeria realisticamente strutturato (esattamente come la costruzione dell'automa). Che il film non ha: utilizzare come meccanismo la capacità di fingere i sentimenti dei truffatori equivale ad adottare un escamotage narrativo estremamente paraculo, per usare un termine mutuato dai Cahiers du cinema. Realisticamente la trama poggia sulla sabbia: cinque truffatori organizzati, capaci di recitare per mesi (anni?) i propri sentimenti e di prevedere ogni stato d'animo del protagonista per poter entrare in possesso di decine di quadri oggettivamente invendibili.
[+]
Ok, sono impopolare. Ma a me il film non è piaicuto.
Punto primo: la trama. Un film innervato su una truffa, per quanto di valore simbolico, si basa su un meccanismo ad orologeria realisticamente strutturato (esattamente come la costruzione dell'automa). Che il film non ha: utilizzare come meccanismo la capacità di fingere i sentimenti dei truffatori equivale ad adottare un escamotage narrativo estremamente paraculo, per usare un termine mutuato dai Cahiers du cinema. Realisticamente la trama poggia sulla sabbia: cinque truffatori organizzati, capaci di recitare per mesi (anni?) i propri sentimenti e di prevedere ogni stato d'animo del protagonista per poter entrare in possesso di decine di quadri oggettivamente invendibili... troppa fragilità nascosta nel simbolismo del film.
Punto secondo. Tornatore sarà anche un buon sceneggiatore, ma i dialoghi sono pessimi. Magari è un effetto da eccessiva esposizione a Facebook, ma non sopporto più i film in cui TUTTI i personaggi parlano per aforismi. E poi diciamolo: l'affermazione secondo cui vivere con una donna è come un'asta in cui non si sa mai se la propria è la migliore offerta è priva di senso, non significa nulla. Almeno nel mondo reale.
Punto terzo. Per la prima volta Morricone non mi è piaciuto. Ma qui stiamo nel gustibus.
Punto quarto. Siamo seri: se hai per amico Donald Sutherland sai già che passerai dei guai.
Due gran pregi: la scenografia e uno straordinario Geoffrey Rush.
[-]
[+] la truffa
(di andrea giostra)
[ - ] la truffa
|
|
[+] lascia un commento a ditz80 »
[ - ] lascia un commento a ditz80 »
|
|
d'accordo? |
|
piari
|
giovedì 7 marzo 2013
|
furbo
|
|
|
|
Un capolavoro, ma il finale è poco sincero e fortemente contraddittorio rispetto a tutto il resto del film. Tornatore è stato furbo. Ha voluto, nel finale, fare del sensazionalismo. Fino al ritorno dall'ultima asta, bellissimo. Dopo è solo una trovata per fare spettacolo!!!!
|
|
[+] lascia un commento a piari »
[ - ] lascia un commento a piari »
|
|
d'accordo? |
|
colonello_tanqueray
|
mercoledì 6 marzo 2013
|
impotenza filmica, nulla sostanziale.
|
|
|
|
Una buona prima mezz'ora, che lascia sperare in qualcosa di grande; poi il regista si perde, non trova più il filo del discorso, farnetica, prova a costruire, ma senza padroneggiare la materia che sta plasmando: non segue la regola aurea, il celebre aforisma catoniano: "Rem tene verba sequentur". Ed infatti le "parole", ovvero il linguaggio del cinema in tutta la sua complessità e in tutte le sue articolazioni, non possono "seguire", o meglio conseguire, ad una "res" che rimane evidentemente ignota all'autore stesso.
Quindi- dopo un inizio che lascia ben sperare- il nulla (o quasi): un film piatto e noioso, impotente, castrato.
[+]
Una buona prima mezz'ora, che lascia sperare in qualcosa di grande; poi il regista si perde, non trova più il filo del discorso, farnetica, prova a costruire, ma senza padroneggiare la materia che sta plasmando: non segue la regola aurea, il celebre aforisma catoniano: "Rem tene verba sequentur". Ed infatti le "parole", ovvero il linguaggio del cinema in tutta la sua complessità e in tutte le sue articolazioni, non possono "seguire", o meglio conseguire, ad una "res" che rimane evidentemente ignota all'autore stesso.
Quindi- dopo un inizio che lascia ben sperare- il nulla (o quasi): un film piatto e noioso, impotente, castrato. Peccato, perchè se ne percepisce un nocciolo originario ideativo interessante, ma da questo seme nasce ben poco. Il finale da un lato risolleva (un minimo) dal torpore nel quale la parte centrale del film ci ha fatto sprofondare, dall'altro è a suo modo sconcertante e deludente. Si salva, bisogna ammetterlo, un comunque bravo Geoffrey Rush.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a colonello_tanqueray »
[ - ] lascia un commento a colonello_tanqueray »
|
|
d'accordo? |
|
pensierocivile
|
lunedì 4 marzo 2013
|
rimpianti finali
|
|
|
|
Parte in modo davvero straordinario questa ultima opera di Tornatore, dalle prime scene, dalla costruzione del personaggio, dai suoi comportamenti, dalle sue idiosincrasie, dal mondo che si è costruito attorno e che gli ruota attorno, sembra di trovarsi nel bel mezzo di un capolavoro. Geoffrey Rush è tutt'uno con il personaggio, asseconda i suoi umori e muta con l'andare del tempo, perfetto nel sentirsi addosso una sceneggiatura che cresce ancora lasciando intuire addirittura la possibilità di mutarsi in un melo' impossibile. E invece, l'intoppo è proprio questo, il melò che non si realizza, le carte si scoprono e l'amore rende il tutto abbastanza stucchevole.
[+]
Parte in modo davvero straordinario questa ultima opera di Tornatore, dalle prime scene, dalla costruzione del personaggio, dai suoi comportamenti, dalle sue idiosincrasie, dal mondo che si è costruito attorno e che gli ruota attorno, sembra di trovarsi nel bel mezzo di un capolavoro. Geoffrey Rush è tutt'uno con il personaggio, asseconda i suoi umori e muta con l'andare del tempo, perfetto nel sentirsi addosso una sceneggiatura che cresce ancora lasciando intuire addirittura la possibilità di mutarsi in un melo' impossibile. E invece, l'intoppo è proprio questo, il melò che non si realizza, le carte si scoprono e l'amore rende il tutto abbastanza stucchevole. Gli incontri col giovane aggiustatore saputello ben presto divengono anche ridicoli, trascinando nella banalità la costruzione dell'automa usato in maniera geniale nel finale; la donna dei numeri nel bar è un artificio troppo scoperto per non generare sospetto, ma l'intero mistero si svela troppo presto, acuendo quella sensazione di occasione persa: si resta delusi nel finale a rimpiangere le vette dell'avvio.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a pensierocivile »
[ - ] lascia un commento a pensierocivile »
|
|
d'accordo? |
|
26watt
|
domenica 3 marzo 2013
|
fidarsi è bene.....
|
|
|
|
Tornatore ci avvolge in una trama, nel vero senso della parola, che ci porta dalla assoluta certezza alla completa insicurezza, ma nello stesso tempo ci svela come la vita vera, benchè ci possa portare alla rovina, ci renda finalmente vivi.
Il rispettatissimo e temuto esperto d'arte e banditore d'asta, vive una vita irreale fatta di fobie e solitudine e quando finalmente riesce ad uscirne, grazie alla presenza di una misteriosa ragazza che con la sua fragilità lentamente lo riporta in una realtà fatta di emozioni vere, il mondo gli crolla addosso.
Si è fidato, e l'unica volta che lo ha fatto, è stato colpito sia nel patrimonio, che aveva collezionato in tutta una vita di lavoro ma anche di raffinati imbrogli, ma soprattutto nei sentimenti, tradito dalle uniche persone con le quali aveva un rapporto umano.
[+]
Tornatore ci avvolge in una trama, nel vero senso della parola, che ci porta dalla assoluta certezza alla completa insicurezza, ma nello stesso tempo ci svela come la vita vera, benchè ci possa portare alla rovina, ci renda finalmente vivi.
Il rispettatissimo e temuto esperto d'arte e banditore d'asta, vive una vita irreale fatta di fobie e solitudine e quando finalmente riesce ad uscirne, grazie alla presenza di una misteriosa ragazza che con la sua fragilità lentamente lo riporta in una realtà fatta di emozioni vere, il mondo gli crolla addosso.
Si è fidato, e l'unica volta che lo ha fatto, è stato colpito sia nel patrimonio, che aveva collezionato in tutta una vita di lavoro ma anche di raffinati imbrogli, ma soprattutto nei sentimenti, tradito dalle uniche persone con le quali aveva un rapporto umano.
Sembrerebbe quindi che la morale sia quella che è meglio non fidarsi mai di nessuno, ma siamo veramente sicuri che l'essere riusciti finalmente a vivere, soffrire, gioire, non valga tanto quanto l'intera collezione di opere d'arte?
Se non si fosse fidato avrebbe ancora tutte le sue meravigliose donne dipinte che non l'avrebbero mai tradito, ma che non l'avrebbero mai reso umano.
Non fidarsi sarebbe stato veramente meglio?
[-]
|
|
[+] lascia un commento a 26watt »
[ - ] lascia un commento a 26watt »
|
|
d'accordo? |
|
lunetta
|
giovedì 21 febbraio 2013
|
già visto
|
|
|
|
ho avuto delle remore a assegnare le stelle, perchè non è in dubbio il valore del film, o la regia, ma la sceneggiatura! è un film ispirato al GENIO DELLA TRUFFA, film di Ridley Scott del 2003.
Non ho altro da aggiungere
|
|
[+] lascia un commento a lunetta »
[ - ] lascia un commento a lunetta »
|
|
d'accordo? |
|
anonimofilm
|
giovedì 21 febbraio 2013
|
frase
|
|
|
|
salve, vorrei tanto sapere la frase completa che termina con
Donald Sutherland |
"I sentimenti umani sono come le opere, si possono simulare." |
qualkuno può aiutarmi?
|
|
[+] lascia un commento a anonimofilm »
[ - ] lascia un commento a anonimofilm »
|
|
d'accordo? |
|
sanrocco
|
giovedì 21 febbraio 2013
|
meno noioso di baaria ma altrettanto infantile
|
|
|
|
Il Tornatore di "LA MIGLIORE OFFERTA" è inedito nella misura in cui vuole scrollarsi la pesante immagine di "Sicilano" e vestire quella di grande regista all'Americana. Questo film, a differenza dei precedenti, non risulta piacevole all'inizio e noioso verso la fine ma riesce ad interessare il pubblico in sala fino all'ultimo fotogramma. Gli unici nei della pellicola sono quelli riferibili a dei grossolani errori commessi nella trama. Il più rilevante è quello di voler far apparire vero che un'uomo intelligente come Virgil non si sia reso subito conto dell'amore ingannevole di Claire. Lo stratagemma dell'agorafobia introdotto da Tornatore è veramente infantile ed il fatto che Claire sia quasi guarita per l'amore verso un settantenne è ancora più puerile.
[+]
Il Tornatore di "LA MIGLIORE OFFERTA" è inedito nella misura in cui vuole scrollarsi la pesante immagine di "Sicilano" e vestire quella di grande regista all'Americana. Questo film, a differenza dei precedenti, non risulta piacevole all'inizio e noioso verso la fine ma riesce ad interessare il pubblico in sala fino all'ultimo fotogramma. Gli unici nei della pellicola sono quelli riferibili a dei grossolani errori commessi nella trama. Il più rilevante è quello di voler far apparire vero che un'uomo intelligente come Virgil non si sia reso subito conto dell'amore ingannevole di Claire. Lo stratagemma dell'agorafobia introdotto da Tornatore è veramente infantile ed il fatto che Claire sia quasi guarita per l'amore verso un settantenne è ancora più puerile. Mi dispiace ammetterlo, anche se sono siciliano, Tornatore ha ricevuto un'Oscar per errore e vani saranno gli sforzi diTornatore nel cercare di accaparrarsene un'altro.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a sanrocco »
[ - ] lascia un commento a sanrocco »
|
|
d'accordo? |
|
peppe75
|
giovedì 14 febbraio 2013
|
bello e avvincente ma....
|
|
|
|
Gran bel film.
Mi è piaciuto molto e non nascondo che per circa 2 giorni sono rimasto anche molto turbato anche se alcuni passaggi non sono completamente convincenti.
Su tutti, per esempio, non esiste che accada una cosa come quella rappresentata nel film ed il protagonista non si rivolga alla polizia....ma si sa è pur sempre un film..
[+] amico
(di mariatiziana)
[ - ] amico
|
|
[+] lascia un commento a peppe75 »
[ - ] lascia un commento a peppe75 »
|
|
d'accordo? |
|
|