grazias88
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sabato 28 aprile 2012
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la morte della critica
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Woody Allen è un genio e questo è un film geniale. Si tratta proprio di quei casi in cui la critica prende una svista e non si accorge di aver di fronte un grande film, grande proprio perché complesso da capire e che ha bisogno di almeno due o tre visioni per essere compreso del tutto. I rimandi sono infiniti, dalla malinconia di Melpomene riguardante la futilità dell'esistenza ai Pagliacci di Leoncavallo. L'esortazione "Ridi, pagliaccio", appunto, sembra rivolta ai personaggi del film, soprattutto Leopoldo/Benigni, come per ricordarci che non può esserci commedia senza tragedia, e questa brillante pellicola del regista newyorkese ha alla base le tragiche note dolenti della nostra società dell'apparire, in cui ognuno ha lo scopo di mettersi in mostra rispetto agli altri e accumulare potere.
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Woody Allen è un genio e questo è un film geniale. Si tratta proprio di quei casi in cui la critica prende una svista e non si accorge di aver di fronte un grande film, grande proprio perché complesso da capire e che ha bisogno di almeno due o tre visioni per essere compreso del tutto. I rimandi sono infiniti, dalla malinconia di Melpomene riguardante la futilità dell'esistenza ai Pagliacci di Leoncavallo. L'esortazione "Ridi, pagliaccio", appunto, sembra rivolta ai personaggi del film, soprattutto Leopoldo/Benigni, come per ricordarci che non può esserci commedia senza tragedia, e questa brillante pellicola del regista newyorkese ha alla base le tragiche note dolenti della nostra società dell'apparire, in cui ognuno ha lo scopo di mettersi in mostra rispetto agli altri e accumulare potere. Molto superficiale l'atteggiamento dei critici a riguardo, e il loro modo di boicottarlo senza preoccuparsi neppure di procedere con un'analisi professionale del contenuto. Grave. Il brutto segno di una decadenza che ormai ha investito tutti i settori, e che ha fatto perdere quell'importante dote che si chiama (auto)ironia.
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donald60
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sabato 28 aprile 2012
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la coda di paglia degli italiani
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La cosa più strana leggendo tutte le recensioni negative non è vedere che il film non piace, ma rendersi conto dell'odio incredibile che ha suscitato negli animi degli spettatori. Okay, il film può non piacere, può non essere considerato uno dei migliori di Woody Allen, ma perché tutto questo astio? Un dubbio mi viene... perché quando un giudizio negativo si trasforma in un atteggiamento denigratorio nei confronti di uno dei più grandi cineasti di tutti i tempi, vuol dire che c'è probabilmente qualcosa che ha infastidito, e pure tanto. Considero tutta questa avversione la nostra ammissione di "colpevolezza", l'ammissione che forse in fondo una parte di verità, nelle scene da commedia di Allen che riguardano gli italiani, ci sia.
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La cosa più strana leggendo tutte le recensioni negative non è vedere che il film non piace, ma rendersi conto dell'odio incredibile che ha suscitato negli animi degli spettatori. Okay, il film può non piacere, può non essere considerato uno dei migliori di Woody Allen, ma perché tutto questo astio? Un dubbio mi viene... perché quando un giudizio negativo si trasforma in un atteggiamento denigratorio nei confronti di uno dei più grandi cineasti di tutti i tempi, vuol dire che c'è probabilmente qualcosa che ha infastidito, e pure tanto. Considero tutta questa avversione la nostra ammissione di "colpevolezza", l'ammissione che forse in fondo una parte di verità, nelle scene da commedia di Allen che riguardano gli italiani, ci sia. Se davvero fosse un film campato in aria, come si scrive in giro, sarebbe accolto con indifferenza. Però forse Woody ha colpito proprio nel segno. Quelli che si sono sentiti più chiamati in causa sono certamente i critici, dato che il film ironizza proprio sul giornalismo italiano. Ma non siamo noi il popolo della tv spazzatura, del giornalettismo, delle escort? Il problema è che non vogliamo fare brutta figura, perché preferiamo nascondere lo sporco sotto al tappeto
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enzoitalia
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sabato 28 aprile 2012
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sempre peggio
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Come con tutti i film di Woody Allen mi sono annoiato molto. Sembrano tutti fumettoni! Non capisco perchè il Sig. Allen venga osannato tanto : se poi recita lui stesso è sempre se stesso. Non entra mai nella finzione; recita sempre con il fastidioso balbettio; fà recitare sempre gli attori come su un set di fiction TV, senza togliere nulla a questi ultimi che talvolta risultano anche apprezzabili. L'italia viene raccontata meglio dagli Italiani, senza ombra di dubbio. Sappiamo ridere di noi stessi in ogni occasione e l'ironia non è certo una virtù assente nel Bel Paese. Con il "Maestro" Fellini e poi i bravi Moretti, Garrone, al bravissimo Muccino non è mancata occasione per sorridere e anche soffrire per la nostra Italia con il dovuto sarcasmo e sempre senza ipocrisia.
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Come con tutti i film di Woody Allen mi sono annoiato molto. Sembrano tutti fumettoni! Non capisco perchè il Sig. Allen venga osannato tanto : se poi recita lui stesso è sempre se stesso. Non entra mai nella finzione; recita sempre con il fastidioso balbettio; fà recitare sempre gli attori come su un set di fiction TV, senza togliere nulla a questi ultimi che talvolta risultano anche apprezzabili. L'italia viene raccontata meglio dagli Italiani, senza ombra di dubbio. Sappiamo ridere di noi stessi in ogni occasione e l'ironia non è certo una virtù assente nel Bel Paese. Con il "Maestro" Fellini e poi i bravi Moretti, Garrone, al bravissimo Muccino non è mancata occasione per sorridere e anche soffrire per la nostra Italia con il dovuto sarcasmo e sempre senza ipocrisia. Il punto è che tra i tanti registi stranieri, trovo che Mr. Allen sia stato con questo film oltretutto presuntuoso. L'unico scorcio d'Italia rappresentato magistralmente, si è visto con il grande Benigni.
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lori1
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sabato 28 aprile 2012
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piacevole e surreale
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Io l'ho trovato piacevole e simpatico. Alcuni episodi piu' piacevoli di altri. Molto carino quello di Baldwin/Eisenberg/Page: meritava piu' spazio. Godibili quelli di Tiberi/Mastronardi/Cruz e quello di Allen. L'unico che mi ha lasciato fredda e' quello di Benigni (non per il tema, per come svolto).
Tutti gli attori molto bravi e in parte.
La polemica sugli italiani che sarebbero visti in modo negativo mi fa sorridere ... suvvia e' ovvio che e' un film basato su paradossi e situazioni fantastiche. Prendiamo anche solo come esempio il tenore sotto la doccia, ma vi pare che un'opera del genere possa davvero essere rappresentata? (messa in scena in un vero teatro nell'arco di pochi giorni poi).
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Io l'ho trovato piacevole e simpatico. Alcuni episodi piu' piacevoli di altri. Molto carino quello di Baldwin/Eisenberg/Page: meritava piu' spazio. Godibili quelli di Tiberi/Mastronardi/Cruz e quello di Allen. L'unico che mi ha lasciato fredda e' quello di Benigni (non per il tema, per come svolto).
Tutti gli attori molto bravi e in parte.
La polemica sugli italiani che sarebbero visti in modo negativo mi fa sorridere ... suvvia e' ovvio che e' un film basato su paradossi e situazioni fantastiche. Prendiamo anche solo come esempio il tenore sotto la doccia, ma vi pare che un'opera del genere possa davvero essere rappresentata? (messa in scena in un vero teatro nell'arco di pochi giorni poi). E il fantasma Baldwin? Non c'e' nessuna intenzione in questo film di "rappresentare la realta'". E credo proprio che gli americani vedendo questa cartolina dell'Italia se ne renderanno perfettamente conto.
Si tratta di una commedia piacevole, spassosa a tratti, che da' anche qualche spunto per pensare. Sulla vacuita' della fama. E sul vuoto di certo giornalismo. Viste proprio oggi le ennesime prime pagine su Belen. Siamo proprio certi che ai nostri giornalisti non serva una riflessione?
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alberto bagus
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sabato 28 aprile 2012
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evitatelo accuratamente
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Dubito fortemente che Allen sia il vero autore di questa pellicola. Infatti, il cartellone del film è quanto di più ingannevole si possa pensare. Gli attori del cartellone sono infatti solo delle brevi comparse mentre gli attori principali non sono scritti. Questo perché avrebbero subito che si tratta di uno di quei film italiani che da anni nessuno va più a vedere, con una serie di attori perfetto prodotto del metodo di reclutamente italiano: raccomandazione, nepostismo, diritto ereditario, carriera per pompini.
Come in francia dove "parigi è la francia", pare che "l'italia è roma". I romani pare lo credano fermamente quando mettono una coppia di romani a impersonare, con accento romano, una coppia di pordenone.
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Dubito fortemente che Allen sia il vero autore di questa pellicola. Infatti, il cartellone del film è quanto di più ingannevole si possa pensare. Gli attori del cartellone sono infatti solo delle brevi comparse mentre gli attori principali non sono scritti. Questo perché avrebbero subito che si tratta di uno di quei film italiani che da anni nessuno va più a vedere, con una serie di attori perfetto prodotto del metodo di reclutamente italiano: raccomandazione, nepostismo, diritto ereditario, carriera per pompini.
Come in francia dove "parigi è la francia", pare che "l'italia è roma". I romani pare lo credano fermamente quando mettono una coppia di romani a impersonare, con accento romano, una coppia di pordenone. Evidentemente sono convinti che l'accento non si senta. E che dire delle comparsate per tutto il film della nobiltà romana, gente ormai decrepita, qualcuno addirittura col parrucchino, sembra una sfilata di un reparto di geriatria.
Una comparsata non si rifiuta a nessuno, si diceva poco tempo fa. In effetti, condizionati da un ventennio di dominio di potere TV, ormai sembra che a roma quello che ritengono importante sia comparire, anche rendendosi ridicoli.
I titoli di testa dicono subito che cosa è davvero il film, passato il primo quadro coi nome presenti in cartellone, arriva il secondo quadro con gli attori effettivi. Attori arroganti, ingessati, impacciati.
Bruttissima la parte di Ellen Page che aveva brillantemente esordito in inception, tampona lo sfacelo un alec baldwin come una voce fuori scena in stile Allen e sospetto che sia proprio questo uno dei suoi contributi al film.
Roberto Benigni è calato in una parte che piove dal cielo non si sa perché, per dare l'occasione per fare un po' di moralismo della società dell'apparenza, senza far caso al fatto che il film stesso è il perfetto prodotto di tale società, e non per criticarla, anzi, proprio per celebrarla.
Fastidioso il solito ritratto del maschio italiano che pare viva solo per infilare il salamino ovunque, orrendi i ritratti dei pasti familiari in cui sembra che quando mangino, gli italiani si comportino come delle scimmie, insopportabile l'arroganza del figlio del becchino, che tratta Allen, grande vecchio del film, come fosse un servo. E quando la finiremo con questo luogo comune della turista americana che arriva a roma e la prima cosa che fa è trovarsi un fidanzato davanti alla fontana di trevi chiedendogli un'infomazione? Ovvio, scontato, trito e ritrito. sempre la stessa cosa, sempre la stessa cosa.
La mia persona illazione circa la nascita di questo film e lo sottolineo, è solo una mia illazione da lingua infastidita: un produttore italiano si è domandato come fare un film di successo. Deve aver incontrato Allen per caso in vacanza a roma e gli ha chiesto di prestargli il nome e qualche piccolo contributo. Allen, non rendendosi conto a cosa si prestava, ha accettato perché in fondo il suo impegno era di pochi giorni, forse quelli in cui era in vacanza a roma. Io non credo che un Allen regista avrebbe mai fatto fare una dissolvenza come scena iniziale. Le dissolvenze non si usano più dagli anni '60. Sono una tecnica desueta. Non credo che un Allen regista avrebbe mai accettato la recitazione impacciata e falsa della maggior parte degli attori. No, direi proprio che si tratta solo di un prestanome, o perlomeno, lo spero per lui, perché se non fosse così, sarebbe davvero diventato quel minor habens che si auto attribuisce nel film. Ma io non credo.
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wlapizza
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sabato 28 aprile 2012
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andatelo a vedere tutti :-)
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assolutamente da vedere...
ottimo cast, carina la trama, ambientazione incantevole, risate (con spunti originali) a non finire!
ah... l'arte non si spiega....inutile cercare di farlo. si perde solo tempo
Woody è OLTRE!
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wlapizza
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sabato 28 aprile 2012
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woody ti amo! film divertentissimo!
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Non servono tante parole...
basta questa: MI HA FATTO RIDERE A LACRIME!
tutte le critiche sofisticate per me stanno a zero quando un film ti emoziona. scusatemi...andatelo a vedere, rivedere e rivedere!:-)
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wlapizza
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sabato 28 aprile 2012
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emozionante e divertentissimo
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basta con le critiche negative! il film è divertentissimo e non scontato per niente... Nell'esprimere la "semplicità" di noi Italiani, io lo trovo geniale e fedelissimo.
io ho riso a lacrime! lo consiglio a tutti per passare una serata davvero piacevole!
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lalli
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sabato 28 aprile 2012
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tre stelle di stima
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apparte il continuo susseguirsi di pubblicità nel film, davvero fuori luogo, apparte il doppiaggio OSCENO, apparte la paradossalità di alcune situazioni, apparte il perfetto italiano di persone straniere...il film nn è così male. certo il buon Allen nn è certo al suo meglio, ma nemmeno al suo peggio..diciamo così...cmq ritenta Woody...speriamo con maggiore fortuna
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lieve
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sabato 28 aprile 2012
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remake spudorato
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A parte la mia valutazione, appena iniziato il film, facendo riferimento alla storia con Cruz, Albanese, Scamarcio etc, ho avuto subito la sensazione del "deja vue". Infatti la mia memoria non mi ha tradita. Vedasi "Lo sceicco bianco" regia di Federico Fellini, con Alberto Sord. Un cinema, il nostro, con quei nomi, Woody Allen, non riesce ad imitarlo!
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