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Emmanuelle Devos

Emmanuelle Devos (Emanuelle Devos) è un'attrice francese, è nata il 10 maggio 1964 a Puteaux (Francia).
Nel 2010 ha ricevuto il premio come miglior attrice non protagonista al Cesar per il film A l'Origine. Dal 2008 al 2010 Emmanuelle Devos ha vinto 2 premi: Cesar (2010), Torino Film Festival (2008). Emmanuelle Devos ha oggi 60 anni ed è del segno zodiacale Toro.

La delicatezza di Emmanuelle

A cura di Nicoletta Dose

Attrice francese, dallo sguardo duro e dai tratti forti, è una delle artiste più apprezzate del cinema d'oltralpe. L'intensità con la quale si cala nei ruoli è la forza della sua recitazione, sofferta e vibrante che la porta spesso a interpretare parti drammatiche, a lei più congeniali.

Il sogno di recitare
Cresciuta in una famiglia dedita all'arte, la Devos comincia a interessarsi al cinema fin da piccola. Quando al cinema vede Lumière - Scene di un'amicizia tra donne (1975) di Jeanne Moreau si innamora del cinema e sogna un futuro da attrice. In questo senso molto ambiziosa, terminati gli studi superiori, si iscrive a La Fémis, dove incontra Arnaud Desplechin e Noémie Lvovsky, entrambi del mondo del cinema che decretano il suo debutto nel film La Vie des Morts (1991) dove recita al fianco della Moreau. Seguono piccoli ruoli ne La Sentinelle (1992) dell'amico Desplechin, Sauve-toi (1993) di Jean-Marc Fabre e in Storie di spie (1994) di Eric Rochant, oltre che in Oublie-moi (1994), diretto dalla collega Noémie Lvovsky. La vediamo anche in qualche film tv, prima di diventare la protagonista di Comment je me suis disputé... (ma vie sexuelle) (1996) firmato nuovamente da Desplechin. Il sodalizio artistico tra i due è evidente nella realizzazione del film, dove l'equilibrio tra le parti e l'interpretazione sofferta dei personaggi, diventa uno degli aspetti più interessanti e ben riusciti.

Il sodalizio artistico con Desplechin
Recita poi con Charlotte Gainsbourg in Anna Oz (1996) di Eric Rochant e nel controcorrente Artemisia - Passione estrema (1998), seguiti da diversi sceneggiati televisivi che la premiano con una popolarità che il cinema fino a questo momento non le aveva ancora dato. Viene chiamata dall'amica Lvovsky per un ruolo in La Vie ne me fait pas peur (1999), poi fa un tuffo nel futuro al fianco di Jean-Paul Belmondo nel cinema surreale di Cédric Klapisch che la dirige in Peut-être (1999). Si presta alla commedia Cours toujours (2000) e a Vive nous! (2000), prima di ritornare da Desplechin con Esther Kahn (2000) e al noir Sulle mie labbra (2001) dove interpreta una giovane segretaria frustrata che ritrova la voglia di vivere grazie all'incontro con un ex detenuto affascinante (Vincent Cassel).

Piccoli ruoli discreti e intriganti
Prende parte a L'avversario (2002) con Daniel Auteuil, recita con Catherine Deneuve in Au plus près du paradis (2002) di Tonie Marshall e in Piccoli tradimenti (2003) di Pascal Bonitzer. La sua recitazione versatile arricchisce con un tocco elegante i ruoli più piccoli, come quello della moglie dell'amante di Valeria Bruni Tedeschi nel film È più facile per un cammello... (2003).

La donna di Gilles
Il 2004 è l'anno della consacrazione. Con il film La donna di Gilles (2004) di Frédéric Fonteyne, riceve consensi in tutto il mondo: il ruolo di una moglie fedele che accetta pacatamente il tradimento del marito, si rivela un banco di prova fortunato. Il suo nome comincia a voler dire qualcosa, così tanto che, oltre all'ennesima collaborazione con Desplechin in I re e la regina (2004), diventa la protagonista femminile dell'eccentrico L'amore sospetto - La Moustache (2005), molto apprezzato a Cannes, e del violento Tutti i battiti del mio cuore (2005) al fianco di Romain Duris. Non si ferma e continua a lavorare freneticamente; si trasforma in una donna intraprendente sul lavoro ma indecisa in amore, divisa tra la sicurezza di un matrimonio e i brividi del tradimento, in Gentille (2006) e partecipa al debutto alla regia dell'attrice Anne Le Ny in Ceux qui restent (2007).

Grandi autori
Nel ruolo di una donna vitale e gioiosa che decide di diventare scrittrice, trascurando gli affetti familiari e innamorandosi di un editore, la vediamo in Deux vies... plus une (2007) di Idit Cebula, seguito dalla riflessione sul tempo di Plus tard, tu comprendras... (2008) di Amos Gitai e dalla tragedia della perdita di una figlia in The Unspoken (2008) di Fien Troch. Ma il 2008 è anche l'anno del ritorno alla collaborazione con Desplechin che la chiama per una parte in Racconto di Natale, dramma familiare raccontato con brio e la giusta dose di delicatezza morale. Continua negli ultimi anni a partecipare a progetti di autori francesi come Resnais (Gli amori folli) e Giannoli (A l'Origine), e nel 2012 è protagonista del film di Lorraine Lévy Il figlio dell'altra. Dopo La moglie del cuoco, è protagonista del film di Martin Provost Violette, biopic sulla scrittrice francese Violette Leduc, e di Per mio figlio (2010) di Frédéric Mermoud.
Tra le più recenti interpretazioni troviamo I profumi di Madame Walberg, Vous ne desiréz que moi e Tromperie - Inganno.

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