anonimo
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domenica 11 marzo 2007
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secondo me
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rocky the best
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sabato 10 marzo 2007
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film capolavoro
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CARO ALESSANDRO THE BEST HO LETTO IL TUO INTREVENTO E SONO SUPER D'ACCORDO: ROCKY è DIVENTATO UN MITO, UN'ICONA, UNA "LEGGENDA IMMORTALE" COME DICI NELLA RECENSIONE CHE HAI COPIATO; LEGGENDA IMMORTALE CHE SOPRAVVIVERà NEI SECOLI DEI SECOLI. UN ESEMPIO DA CONDIVIDERE E SEGUIRE DA VERO PROFETA. ROCKY COME DETTO DA GIPSEY E DA IGNAZIO DI LOYOLA è L'UNICA VERA SPERANZA DA SEGUIRE PER I PERDENTI, CIOè QUELLA DI CERCARE E PROVARE OSTINATAMENTE E A TESTA BASSA A VOLER CAMBIARE LE COSE. ALLA FINE ROCKY INFATTI PERDE L'INCONTRO, MA INTANTO CI HA PROVATO. è QUESTO CHE LA GENTE NON CAPISCE, E QUINDI è MOLTO VEROSIMIGLIANTE L'INCONTRO TRA UN CINQUANTENNE E UN VENTICINQUENNE. I FIANCHI UN PO' GRASSI NON SIGNIFICANO NULLA ALLA FINE QUELLA CHE CONTA è LA POTENZA DELLE BRACCIA.
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CARO ALESSANDRO THE BEST HO LETTO IL TUO INTREVENTO E SONO SUPER D'ACCORDO: ROCKY è DIVENTATO UN MITO, UN'ICONA, UNA "LEGGENDA IMMORTALE" COME DICI NELLA RECENSIONE CHE HAI COPIATO; LEGGENDA IMMORTALE CHE SOPRAVVIVERà NEI SECOLI DEI SECOLI. UN ESEMPIO DA CONDIVIDERE E SEGUIRE DA VERO PROFETA. ROCKY COME DETTO DA GIPSEY E DA IGNAZIO DI LOYOLA è L'UNICA VERA SPERANZA DA SEGUIRE PER I PERDENTI, CIOè QUELLA DI CERCARE E PROVARE OSTINATAMENTE E A TESTA BASSA A VOLER CAMBIARE LE COSE. ALLA FINE ROCKY INFATTI PERDE L'INCONTRO, MA INTANTO CI HA PROVATO. è QUESTO CHE LA GENTE NON CAPISCE, E QUINDI è MOLTO VEROSIMIGLIANTE L'INCONTRO TRA UN CINQUANTENNE E UN VENTICINQUENNE. I FIANCHI UN PO' GRASSI NON SIGNIFICANO NULLA ALLA FINE QUELLA CHE CONTA è LA POTENZA DELLE BRACCIA. FORZA RAGAZZI UN'ALTRA EPOCA è COMINCIATA, SEMPRE GRANDE E MITICO ROCKY!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ROCKY THE BEST!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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[+] ciao rocky the best
(di lui, il profeta)
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alessandro the best
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sabato 10 marzo 2007
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"rocky balboa" il cerchio si riapre...
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Sembrava che tutto tornasse. Con il quinto capitolo Stallone aveva chiuso alla perfezione una saga memorabile, riportandola sul terreno nel quale aveva mosso i primo passi. La strada... il quartiere... la voglia di stringersi intorno ai propri affetti unita a quella di non arrendersi mai, nemmeno di fronte alla povertà e ai limiti fisici.
Dietro la macchina da presa Avildsen aveva raccolto la sua stessa eredità, combinando, con stile, la passione, i sentimenti e la malinconia che l'inesorabile trascorrere di tre epoche ('70-'80-'90) avevano stratificato sulla figura leggendaria di un pugile e di un uomo più forte di ogni avversario e di ogni sventura, perché capace di combattere col cuore e con la forza interiore.
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Sembrava che tutto tornasse. Con il quinto capitolo Stallone aveva chiuso alla perfezione una saga memorabile, riportandola sul terreno nel quale aveva mosso i primo passi. La strada... il quartiere... la voglia di stringersi intorno ai propri affetti unita a quella di non arrendersi mai, nemmeno di fronte alla povertà e ai limiti fisici.
Dietro la macchina da presa Avildsen aveva raccolto la sua stessa eredità, combinando, con stile, la passione, i sentimenti e la malinconia che l'inesorabile trascorrere di tre epoche ('70-'80-'90) avevano stratificato sulla figura leggendaria di un pugile e di un uomo più forte di ogni avversario e di ogni sventura, perché capace di combattere col cuore e con la forza interiore.
Stallone scrittore, protagonista e (per la verità un po' meno) regista, aveva ancora qualcosa da raccontare sulla sua creatura, nata nel 1976 e tenacemente portata avanti contro tutto e tutti, proprio come il suo alter ego Balboa faceva contemporaneamente sul ring. Forse non gli era mai andato giù di congedarsi dal suo pubblico senza scendere dal ring. Forse voleva sfidare chi per anni gli ha impedito di chiudere, una volta per tutte, un cerchio che pareva completo.
Ed ecco... qualche indugio di troppo per riprendere feeling con la folla che lo ama, per ricreare quell'atmosfera silenziosa e malinconica, divenuta ancor più densa in seguito alla scomparsa del suo eterno amore. E proprio quando meno te lo aspetti, l'incredibile si avvera. L'ironia incalza, l'autocitazione si mescola beffarda alla storia che si ripete e si rinnova allo stesso tempo. Nessuno avrebbe mai immaginato di sentire lo Stallone minacciare ironicamente il figlio di nuovo perso e di nuovo ritrovato, con le stesse parole che un giorno gli rivolse Ivan Drago.
Ma Stallone e Rocky non vogliono strafare e tengono la misura sino in fondo. Non importa quanti colpi ricevono, dall'avversario più grande o dalla vita stessa. L'importante è rimanere in piedi sino all'ultimo round. Addio Rocky. La tua leggenda ti ha già reso immortale.recensione di Flavio della rocca
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(di s.t.moro)
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emanuele
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venerdì 9 marzo 2007
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esce tra gli applausi
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Credo che pochi spettatori avessero nostalgia di Rocky, un personaggio già leggendario interpretato da un attore ormai sul viale del tramonto. Eppure a Hollywood hanno ingordamente ambito a pubblicizzarlo e sono riusciti a realizzare l’ennesimo (speriamo ultimo) capitolo della mitica saga.
È ovvio, questo tipo di cinema è quasi esclusivamente business, un’operazione commerciale che si offre senza ritegno e senza rispetto allo spettatore stesso, costretto a sentirsi e a trovarsi in poltrona davanti alla pay-per-view per assistere all’evento del secolo.
Senza mezzi termini, la triste e solitaria vita di un pugile trova nell’insoddisfazione e nei finti fantasmi del passato la propria occasione di riscatto e serenità in un match per beneficenza che altro non è che un’enorme operazione commerciale per cercare di risollevare le simpatie nei confronti di un insignificante neo-campione del mondo di pugilato.
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Credo che pochi spettatori avessero nostalgia di Rocky, un personaggio già leggendario interpretato da un attore ormai sul viale del tramonto. Eppure a Hollywood hanno ingordamente ambito a pubblicizzarlo e sono riusciti a realizzare l’ennesimo (speriamo ultimo) capitolo della mitica saga.
È ovvio, questo tipo di cinema è quasi esclusivamente business, un’operazione commerciale che si offre senza ritegno e senza rispetto allo spettatore stesso, costretto a sentirsi e a trovarsi in poltrona davanti alla pay-per-view per assistere all’evento del secolo.
Senza mezzi termini, la triste e solitaria vita di un pugile trova nell’insoddisfazione e nei finti fantasmi del passato la propria occasione di riscatto e serenità in un match per beneficenza che altro non è che un’enorme operazione commerciale per cercare di risollevare le simpatie nei confronti di un insignificante neo-campione del mondo di pugilato.
Uno che ha perso tutto ma crede ancora in se stesso e uno che ha vinto tutto ma non ha più stimoli né passione per andare avanti.
Una lotta impari che, nonostante si concluda senza reali perdenti, assegna evidentemente il titolo di vincitore alla leggenda, che esce tra gli applausi di chi, nonostante tutto, apprezzerà sempre il suo e i suoi valori.
Una vittoria che, dall’altro lato, assegna tristemente il potere e il destino nelle mani e nei simboli di quei valori che, come qualsiasi altro, dovrebbero aver successo ma non possedere un prezzo.
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mark10
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venerdì 9 marzo 2007
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rocky 6... tutti noi
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Confessiamolo: quando la storica colonna sonora di Bill Conti irrompe nel film per accompagnare Rocky tra scalinate e palestre, un brivido accende le nostre schiene. Rieccolo! Dopo 30 anni è ancora là, a soffrire e correre con tanto di "cane formato famiglia" (ricordate Birillo?). E, proprio come allora, l'eroe è ritornato ad essere un cavaliere solitario (come tanti ce ne ha mostrati il cinema). Una famiglia non ce l'ha più, vista la dipartita dell'amata Adriana e l'assenteismo perenne di un figlio (un Milo Ventimiglia non all'altezza) dal capello cotonato e dal midollo tutt’altro che saldo. Proprio la solitudine è il sottile filo conduttore di questo sesto capitolo dell'ormai mitica saga. Balboa vive solo, con le sue bestiole, con il suo ristorante italiano, con il suo passato, con una “bestia"che scalpita e freme dentro di lui.
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Confessiamolo: quando la storica colonna sonora di Bill Conti irrompe nel film per accompagnare Rocky tra scalinate e palestre, un brivido accende le nostre schiene. Rieccolo! Dopo 30 anni è ancora là, a soffrire e correre con tanto di "cane formato famiglia" (ricordate Birillo?). E, proprio come allora, l'eroe è ritornato ad essere un cavaliere solitario (come tanti ce ne ha mostrati il cinema). Una famiglia non ce l'ha più, vista la dipartita dell'amata Adriana e l'assenteismo perenne di un figlio (un Milo Ventimiglia non all'altezza) dal capello cotonato e dal midollo tutt’altro che saldo. Proprio la solitudine è il sottile filo conduttore di questo sesto capitolo dell'ormai mitica saga. Balboa vive solo, con le sue bestiole, con il suo ristorante italiano, con il suo passato, con una “bestia"che scalpita e freme dentro di lui. Una “bestia” che vorrebbe un'ultima occasione per ringhiare di nuovo. E l’occasione viene offerta dal giovane campione del mondo Dixon (A. Tarver, vicecampioni dei massimi nella realtà) che, mosso da urgenze economiche, dà la possibilità all’attempato Balboa di tornare sul ring.
Storia abbastanza scontata (compresa la sconfitta di misura nel finale) con qualche peccatuccio non da poco (irrisolto il rapporto del figlio di Rocky con Step, un giovane quasi adottato dal pugile: ci saremmo aspettati che Robert, schiumante di invidia e complessi di inferiorità sin dai tempi di Rocky 5, non lo vedesse troppo di buon occhio; per non parlare poi dei danni cerebrali irreversibili riscontrati a Balboa nel capitolo precedente e ora dimenticati con disinvoltura: forse ha operato lo Spirito Santo?), ma che tutto sommato funziona. Pateticità e frasi fatte abbondano (ridicole quelle alla fine del match), ma fanno parte del rockysmo e, specie per i fan di lunga data (come lo è chi scrive), risultano sopportabili. Ciò che più colpisce in questo Rocky Balboa è la tenuta della regia che, nella prima parte, ci regala dei momenti quasi poetici: i ricordi di Adriana che ritornano, l’immagine del macello di Paulie priva dei quarti di bue che erano stati tanto cari al pugile. E’ innegabile: in questi anni Stallone ha studiato. In confronto all’ultimo dei capitoli da lui diretti, il quarto, qui c’è un abisso. Anche l’ultima sequenza, quella dell’incontro filmato con una tecnica televisiva, dimostra una capacità insospettabile nello Stallone regista di significare il contenuto nella forma audiovisiva. Il presente (la pubblicità, le luci, le televisioni a pagamento che mandano l’incontro) si scontra col passato (le immagini appannate della vista del pugile già presenti nei primi Rocky, un bianco e nero di Scorsesiana memoria). E qui emerge l’aspetto più interessante del film: rivedere Rocky dopo tanti anni è come rivedere quei grandi campioni che hanno fatto la storia dello sport e da cui la gente a fatica riesce a separarsi. Ma, soprattutto, l’ultima occasione di Rocky ci dà la possibilità di rivedere noi stessi, di ricordare come eravamo e, per i meno giovani, di ricordare al mondo, oggi così “gerontofobo”, che anche loro possono avere delle cartucce da sparare. Personaggio e star, autore e attore, Sylvester e Rocky si fondono in un unicum che vuole coinvolgere tutti perché, molto americanamente parlando, può essere tutti (vedere i titoli di coda). E’ una morale spiccia, rozza: ma la accettiamo, se non altro per l’impegno e l’autoironia con cui il sessantenne Sly ce la propone. E poi, anche questo è cinema. Perciò: forza Rocky!!!
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lewbosky
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venerdì 9 marzo 2007
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million dollar baby
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[09/03/2007] lewbosky: guardiamo la realtà !
million dollar baby mette a nudo che cos'è veramente la boxe. L'unica attività (x me non sport) che ha come fine la distruzione dell'avversario che può finire paralizzato x tutta la vita, altro che favolette di rocky .
[+] mmm...
(di anxel )
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[+] mmm 2
(di anxel )
[ - ] mmm 2
[+] altro che favolette!
(di rocky the best)
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[+] a anxel
(di eddieche)
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[+] ...
(di anxel )
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(di lebowsky)
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[+] meglio la danza che la boxe
(di lebowsky (il grande))
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(di rocky the best)
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(di il grande lebowsky)
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[+] a lebowsky
(di eddieche)
[ - ] a lebowsky
[+] basta basta basta e ........ :d :d :d :d :d :d :d
(di anxel )
[ - ] basta basta basta e ........ :d :d :d :d :d :d :d
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gipsey
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mercoledì 7 marzo 2007
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super rocky
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io penso che il messaggio di Rocky è quello di dare un a speranza anche ai perdenti e non mollare mai...infatti lui perde l'incontro con dixon ma non per questo si butta giù anzi continua a capoccia bassa a continuare la sua strada! grande film! grande Rochy!
[+] w rocky
(di i.di loyola)
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[+] mirtico rocky
(di gipsey)
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jankerone
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martedì 6 marzo 2007
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mascella d'acciaio
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Il film, almeno nella prima parte, ci pone un Rocky Balboa nella versione più malinconica della sua storia. Ora Rocky vive una vita semplice, anche se tutto ciò che lo rendeva felice in parte se ne è andato con il passare del tempo. Ora Rocky è proprietario di un Ristorante nel quale passa la gran parte del tempo, ristorante addobbato delle proprie vittorie e del proprio amore per Adriana, la quale è morta con il passare del tempo. Le uniche due cose che lo tengono attaccato al passato sono il suo sempre amico Paulie e suo figlio, nato dalla donna alla quale inneggiava dopo ogni vittoria. Con il passare del tempo il mondo del pugilato è cambiato e ora è un mondo nel quale il dio denaro regna sovrano.
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Il film, almeno nella prima parte, ci pone un Rocky Balboa nella versione più malinconica della sua storia. Ora Rocky vive una vita semplice, anche se tutto ciò che lo rendeva felice in parte se ne è andato con il passare del tempo. Ora Rocky è proprietario di un Ristorante nel quale passa la gran parte del tempo, ristorante addobbato delle proprie vittorie e del proprio amore per Adriana, la quale è morta con il passare del tempo. Le uniche due cose che lo tengono attaccato al passato sono il suo sempre amico Paulie e suo figlio, nato dalla donna alla quale inneggiava dopo ogni vittoria. Con il passare del tempo il mondo del pugilato è cambiato e ora è un mondo nel quale il dio denaro regna sovrano. Ma i tifosi non sono mai cambiati e ogni volta che vedono quell'uomo che non cadeva nemmeno dopo round e round passati sotto i pugni degli avversari lo salutano come un dio, perchè riporta la loro mente a quel pugilato che ora sembra scomparso. Nel frattempo il campione del mondo in carica passava le sue giornate a stendere al primo round tutti i suoi sfidanti, allora i suoi manager decisero di organizzare un evento che avrebbe riavvicinato tutti i tifosi a questo magnifico sport, una sfida contro Rocky. Ebbene la sfida tra un Rocky vecchio e malato di nostalgia per i tempi che furono contro un giovane aitante e indistruttibile, Maison Dixon. Comunque vada questo riincontro con il passato per Rocky è uno spettacolo al quale colui che vede il film aspetta come se fosse lui a dover scendere sul ring. Di fatti un pò tutti noi, almeno una volta nella vita ci siamo calati nella parte del grande Rocky, e allora vi auguro una buona visione di questo bellissimo film il quale, come Rocky, vi riporta ad un passato quanto mai dimenticato.
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[+] bella trama!!
(di vale mc)
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[+] ciao
(di alessandro the best)
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[+] 2 stellette
(di jakadsd)
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[+] .............
(di alessandro the best)
[ - ] .............
[+] blurp!
(di jack)
[ - ] blurp!
[+] !!!!!!!!!!!!!!!!!!!
(di alessandro the best)
[ - ] !!!!!!!!!!!!!!!!!!!
[+] scusate x l'errore
(di alessandro the best)
[ - ] scusate x l'errore
[+] domanda
(di i.di loyola)
[ - ] domanda
[+] guardiamo la realtà
(di lewbosky)
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lunedì 5 marzo 2007
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woww... rocky balboa
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Sono totalmente d'accordo con la recensione di AnXel. Quando uscì il primo Rocky non ero ancora nato, al secondo avevo appena un anno e fino al quinto ero troppo piccolo per interessarmi a film del genere !! Diciamo che ho scoperto Rocky Balboa nel '90 con Rocky 5. E' stato amore a prima vista, un colpo di fulmine. Anche se (giudizio personale) Stallone non è un grandissimo attore, è riuscito laddove molti altri (anche grandissimi) hanno fallito. Ha dato un anima al personaggio, lo ha fatto vivere, lo ha fatto crescere e soprattutto lo ha fatto amare. Tanto che a volte sembra quasi che "lo stallone italiano" esista davvero !!! Molti dicono che la serie di Rocky e fatta di "filmetti" senza pretese e con trame scontate.
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Sono totalmente d'accordo con la recensione di AnXel. Quando uscì il primo Rocky non ero ancora nato, al secondo avevo appena un anno e fino al quinto ero troppo piccolo per interessarmi a film del genere !! Diciamo che ho scoperto Rocky Balboa nel '90 con Rocky 5. E' stato amore a prima vista, un colpo di fulmine. Anche se (giudizio personale) Stallone non è un grandissimo attore, è riuscito laddove molti altri (anche grandissimi) hanno fallito. Ha dato un anima al personaggio, lo ha fatto vivere, lo ha fatto crescere e soprattutto lo ha fatto amare. Tanto che a volte sembra quasi che "lo stallone italiano" esista davvero !!! Molti dicono che la serie di Rocky e fatta di "filmetti" senza pretese e con trame scontate. Ebbene, io penso invece che non siano proprio dei "filmetti". E' vero ! c'è sempre una morale che anima la base di tutti e 6 i film. Ma cosa c'è di così tremendo in questo ? Non credo di vivere in un mondo così bello da potersi permettere di fare a meno della morale o di un film col lieto fine (basta aprire un giornale a caso o guardare un tg).In tutta la serie si racconta della vita di un uomo, delle difficoltà che incontra vivendo, delle gioie e dei dolori, dell'amicizia ...... a volte tradita. E tutto questo non fà forse parte della vita di ognuno di noi ? Sono film semplici è vero, ma che in qualche modo ti fanno arrivare un messaggio del tipo....... "Sai, la vita è un pò così, è fatta di alti e bassi. A volte altissimi, altre volte troppo bassi ! Però tu ci sei dentro fino al collo in questa vita, quindi vivila !! Non cambiare quando avrai un momento ALTISSIMO e sporattutto non mollare quando ne avrai uno troppo basso, non mollare..... mai !" Questo cecondo me è un ottimo messaggio e il merito di Stallone e di questi film è proprio quello di essere riusciti a trasmetterlo e a farlo arrivare agli spettatori. L'unica cosa che ancora vorrei dire è che ci vorrebbero più film di questo genere, meno sparatutto, meno scuartamenti vari, meno omicidi, meno caossssss. Forse le nuove generazioni crescerebbero in un altro modo, con prospettive e valori diversi. Io sono cresciuto con Rocky, e ne sono felice !
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lunedì 5 marzo 2007
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woww... rocky balboa
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Sono totalmente d'accordo con la recensione di AnXel.
Quando uscì il primo Rocky non ero ancora nato, al secondo avevo appena un anno e fino al quinto ero troppo piccolo per interessarmi a film del genere !!
Diciamo che ho scoperto Rocky Balboa nel '90 con Rocky 5.
E' stato amore a prima vista, un colpo di fulmine. Anche se (giudizio personale) Stallone non è un grandissimo attore, è riuscito laddove molti altri (anche grandissimi) hanno fallito. Ha dato un anima al personaggio, lo ha fatto vivere, lo ha fatto crescere e soprattutto lo ha fatto amare. Tanto che a volte sembra quasi che "lo stallone italiano" esista davvero !!!
Molti dicono che la serie di Rocky e fatta di "filmetti" senza pretese e con trame scontate.
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Sono totalmente d'accordo con la recensione di AnXel.
Quando uscì il primo Rocky non ero ancora nato, al secondo avevo appena un anno e fino al quinto ero troppo piccolo per interessarmi a film del genere !!
Diciamo che ho scoperto Rocky Balboa nel '90 con Rocky 5.
E' stato amore a prima vista, un colpo di fulmine. Anche se (giudizio personale) Stallone non è un grandissimo attore, è riuscito laddove molti altri (anche grandissimi) hanno fallito. Ha dato un anima al personaggio, lo ha fatto vivere, lo ha fatto crescere e soprattutto lo ha fatto amare. Tanto che a volte sembra quasi che "lo stallone italiano" esista davvero !!!
Molti dicono che la serie di Rocky e fatta di "filmetti" senza pretese e con trame scontate. Ebbene, io penso invece che non siano proprio dei "filmetti". E' vero ! c'è sempre una morale che anima la base di tutti e 6 i film. Ma cosa c'è di così tremendo in questo ? Non credo di vivere in un mondo così bello da potersi permettere di fare a meno della morale o di un film col lieto fine (basta aprire un giornale a caso o guardare un tg).In tutta la serie si racconta della vita di un uomo, delle difficoltà che incontra vivendo, delle gioie e dei dolori, dell'amicizia ...... a volte tradita. E tutto questo non fà forse parte della vita di ognuno di noi ?
Sono film semplici è vero, ma che in qualche modo ti fanno arrivare un messaggio del tipo....... "Sai, la vita è un pò così, è fatta di alti e bassi. A volte altissimi, altre volte troppo bassi ! Però tu ci sei dentro fino al collo in questa vita, quindi vivila !! Non cambiare quando avrai un momento ALTISSIMO e sporattutto non mollare quando ne avrai uno troppo basso, non mollare..... mai !"
Questo cecondo me è un ottimo messaggio e il merito di Stallone e di questi film è proprio quello di essere riusciti a trasmetterlo e a farlo arrivare agli spettatori.
L'unica cosa che ancora vorrei dire è che ci vorrebbero più film di questo genere, meno sparatutto, meno scuartamenti vari, meno omicidi, meno caossssss. Forse le nuove generazioni crescerebbero in un altro modo, con prospettive e valori diversi.
Io sono cresciuto con Rocky, e ne sono felice !
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