anxel
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martedì 23 gennaio 2007
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chi non capisce stia zitto...
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Salve a tutti... comincio questa recensione mandando un messaggio a chi ha espresso per questo film non il proprio pensiero, ma la propria IGNORANZA... chi pensa che Rocky sia un film sul pugilato... si metta di fronte alla tv e si riguardi i suoi film... soppratutto il 1 il 5 e l'ultimo film... perke non ha capito un emerito kavolo... Rocky e un film su un uomo... un grande uomo che cerca di risollevarsi dal fango in cui e nato e in cui è costretto a vivere... e lo fa con i soli mezzi di cui dispone... due pugni... ed un cuore gradisismo. ( in tutti i film al massimo ci sono 10 minuti di Box). Io sono un grandissimo Fan di Rocky, e devo dire che non sono rimasto deluso per niente da quest ultimo film.
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Salve a tutti... comincio questa recensione mandando un messaggio a chi ha espresso per questo film non il proprio pensiero, ma la propria IGNORANZA... chi pensa che Rocky sia un film sul pugilato... si metta di fronte alla tv e si riguardi i suoi film... soppratutto il 1 il 5 e l'ultimo film... perke non ha capito un emerito kavolo... Rocky e un film su un uomo... un grande uomo che cerca di risollevarsi dal fango in cui e nato e in cui è costretto a vivere... e lo fa con i soli mezzi di cui dispone... due pugni... ed un cuore gradisismo. ( in tutti i film al massimo ci sono 10 minuti di Box). Io sono un grandissimo Fan di Rocky, e devo dire che non sono rimasto deluso per niente da quest ultimo film... l'ho gia visto tre volte, e ogni volta che lo vedo capisco nuovi aspetti che prima mi sfuggivano ( fatelo anche voi)... partiamo dalla prima idiozia che la critica spara inutilmente su questo grande prodotto del mitico SLY... un pugile a 60 anni non puo fare ciò che Rocky invece fà... mi spiegate chi ha deto che Rocky ha 60 anni? Stallone ne ha 60... Rocky Balboa, ne ha 50. e io ho visto pugili rikonquistarsi il titolo a 55 anni sapete? conoscete Foreman ?( non so se e corretto kome l'ho scritto) bhe... lui c'è riuscito. ma la cosa che più mi fa innervosire e questa : Ma Rocky nell'ultimo film... vince l'incontro? noooooooo... e allora dove sta il problema? lui combatte l'incontro non per vincerlo... e se ascoltate le sue parole ad un certo punto del film... ve ne renderete conto... lui combatte per scacciare la sua bestia interiore... la stessa bestia che non lo lascia vivere... perchè ha troppa rabbia dentro per andare avanti... troppe questioni in sospeso da chiudere... Rocky è un grande uomo... Sly è un grande uomo... e con questo film vuole lanciare un messaggio importantissimo... coglietene l'essenza invece di sputare inutili sentenze... Quando alla fine dell'ncontro... i giudici annunciano il verdetto... nessuno quasi tranne Dixon sta a sentire... tutti urlano il nome di Rocky Balboa... perche? perche non è importante quanti colpi dai... l'importante e come riesci ad incassarli... è importante che tu ti rialzi ogni volta che stai per mollare... che ti senti cadere, che stai andando giu... e quello il momento di mostrare quanto vali... è quello il momento di dire al mondo che ci sei... e Rocky l'ha fatto... questo messaggio è importantissimo per tutti... dunque sono pronto a diffendere il film e la scelta di Sly a spada tratta... CRITICI... NON ESPRIMETEVI SU COSE CHE NON CONOSCETE... LASCIATECI SOGNARE ANCORA UN ULTIMA VOLTA CON LE GESTA DI UN EROE CHE VIVRà IN ETERNO...
AnXeL
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apollocreed
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sabato 13 gennaio 2007
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l'esatto opposto del sogno americano...
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Ho appena visto il film e sono rimasto veramente stupito dalla maturità di Stallone; senza rovinare la sorpresa a nessuno mi limito a osservare il fatto che Stallone, al contrario di quanto chiunque avrebbe potuto pensare, ha scritto una sceneggiatura "realistica", niente americanate insomma...Stallone s'è reso conto di non poter ringiovanire di 30 anni e ha fatto un film più malinconico che eroico.
Lo stesso avversario scelto per l'ultimo incontro non ha nulla a che vedere con l'ariano Ivan Drago, dal fisico statuario e imponente; le peculiarità di Dickson sono invece la velocità e l'agilità, un pò come Apollo. Solo con un avversario del genere l'appesantito Rocky avrebbe potuto in qualche modo realisticamente giocarsela, puntando tutto sulla potenza dei suoi colpi.
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Ho appena visto il film e sono rimasto veramente stupito dalla maturità di Stallone; senza rovinare la sorpresa a nessuno mi limito a osservare il fatto che Stallone, al contrario di quanto chiunque avrebbe potuto pensare, ha scritto una sceneggiatura "realistica", niente americanate insomma...Stallone s'è reso conto di non poter ringiovanire di 30 anni e ha fatto un film più malinconico che eroico.
Lo stesso avversario scelto per l'ultimo incontro non ha nulla a che vedere con l'ariano Ivan Drago, dal fisico statuario e imponente; le peculiarità di Dickson sono invece la velocità e l'agilità, un pò come Apollo. Solo con un avversario del genere l'appesantito Rocky avrebbe potuto in qualche modo realisticamente giocarsela, puntando tutto sulla potenza dei suoi colpi...in effetti sarebbe stato assolutamente inverosimile un combattimento contro uno alla Tyson, troppa potenza da fronteggiare per un sessantenne che ha appeso i guantoni al chiodo da decenni, così invece l'incontro è più credibile. Ciò che più risalta inoltre è la grande umiltà dello Stallone Italiano, non il suo stoicismo, è questa la cosa che m'è piaciuta di più...obiettivamente il film non poteva essere diverso....grazie Stallone per averci regalato quest'ultima grande emozione; considerando le circostanze,a dispetto delle critiche, voto 10 a Stallone sia come attore che come sceneggiatore.
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[+] e' comunque il sogno americano
(di marco panattoni)
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fandisly
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lunedì 15 gennaio 2007
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grazie rocky!
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Ritornare dopo tanti anni al cinema per vedere un eroe senza tempo come Rocky Balboa è stata una grandissima emozione. Rocky Balboa è un film molto bello perché spiazza il pubblico. Lo spettatore va a vederlo,credendo di trovarsi di fronte l’ennesimo sequel della saga iniziata nel '76 e finita nel '90,invece ci si trova di fronte ad una storia completamente nuova,diversa da tutti e cinque gli altri film. Si è parlato di un Rocky Balboa molto simile al primo film ma in realtà per me è diverso anche da quello. La cosa in comune è una storia bella,fresca,che non annoia ma il Rocky del '76 è un giovanotto che vuole sfondare,il Rocky del 2006 invece è un uomo che piangendo è costretto a dire:-La mia vita non doveva essere così difficile!
Questo Rocky è meno “tonto”(nel senso buono della parola)degli altri,è un personaggio saggio e arguto che riesce a vedere e a capire le difficoltà di suo figlio anche guardandolo da lontano,magari dal vetro dell’edificio nel quale quest ultimo lavora.
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Ritornare dopo tanti anni al cinema per vedere un eroe senza tempo come Rocky Balboa è stata una grandissima emozione. Rocky Balboa è un film molto bello perché spiazza il pubblico. Lo spettatore va a vederlo,credendo di trovarsi di fronte l’ennesimo sequel della saga iniziata nel '76 e finita nel '90,invece ci si trova di fronte ad una storia completamente nuova,diversa da tutti e cinque gli altri film. Si è parlato di un Rocky Balboa molto simile al primo film ma in realtà per me è diverso anche da quello. La cosa in comune è una storia bella,fresca,che non annoia ma il Rocky del '76 è un giovanotto che vuole sfondare,il Rocky del 2006 invece è un uomo che piangendo è costretto a dire:-La mia vita non doveva essere così difficile!
Questo Rocky è meno “tonto”(nel senso buono della parola)degli altri,è un personaggio saggio e arguto che riesce a vedere e a capire le difficoltà di suo figlio anche guardandolo da lontano,magari dal vetro dell’edificio nel quale quest ultimo lavora. La recitazione di Stallone è perfetta,convincente e fa dimenticare anche il doppiaggio,fatto con un ritmo un po’ troppo lento. Paulie è comico e tagliente allo stesso tempo,sempre uguale a se stesso ma anche qui la voce non si può sentire!
Molto bello il personaggio di Mary,tanto bello da non farmi rimpiangere affatto la mancanza di Adriana. Dixon è un cattivo “umanizzato”,come lo era Apollo. Niente a che fare con i cattivi a tutto tondo come Drago e Clubber Lang.
Il ritmo del film è incalzante,non ci sono parti piatte,i ricordi occupano un giusto spazio,sono sfumati e non annoiano. Esilaranti le scene degli allenamenti! Stallone è autoironico e brillante e non poteva fare di meglio nel trattare un argomento delicato come quello dell’allenamento di un sessantenne ex campione (ma non troppo ex). Mi è piaciuto il combattimento. Bella la regia,nuova rispetto alle altre regie alle quali ci aveva abituato Stallone. I filtri di luce azzurro,in bianco e nero e poi a colori velocizzano ancora di più le azioni nel combattimento. Rocky Balboa è stato un film che mi ha fatto ridere e piangere contemporaneamente. Alla fine della sigla c’è l’immagine di Rocky in cima alla scalinata su una Philadelfia quasi buia. Le luci si spengono è la fine di un mito,è la fine di un’epoca. Mentre uscivo dal cinema avevo un nodo in gola, sono passati trent’anni. Rocky ha contrassegnato tappe diverse nella mia vita e credo in quella di ciascuno di noi,ma ha dato ancora una volta un grande insegnamento(l’ennesimo). La vecchiaia è si la fine di qualcosa ma se la viviamo senza spegnere il fuoco che è in noi ,possiamo “finire in bellezza”!Grazie Rocky…
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(di anto)
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roberto
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sabato 20 gennaio 2007
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spesso le persone non sognano
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Ho finalmente visto il film ....che dire....è la degna conclusione della serie ... ovviamente è molto più riflessivo e sentimentale degli altri soprattutto all'inizio, ma in fondo pensiamo a cosa farebbe un pugile del suo calibro nella realtà al quale muore la moglie,la cosa più cara che aveva e che spesso gli ha dato la forza di andare avanti anche nelle situazioni più difficili...e poi gli anni passano, i tempi cambiano,ma Rocky sente ancora dentro di sè la voglia di competere, combattere, mettersi in gioco...tutti lo snobbano per la sua età, ma lui in realtà tutti quegli anni non li sente affatto,allora perchè fermarsi? Fa bene a non essere d'accordo...chissà quanta gente ai giorni nostri ha voglia di fare certe cose, ne sente il bisogno ma poi rinuncia perchè ha paura di essere giudicata dagli altri in maniera negativa.
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Ho finalmente visto il film ....che dire....è la degna conclusione della serie ... ovviamente è molto più riflessivo e sentimentale degli altri soprattutto all'inizio, ma in fondo pensiamo a cosa farebbe un pugile del suo calibro nella realtà al quale muore la moglie,la cosa più cara che aveva e che spesso gli ha dato la forza di andare avanti anche nelle situazioni più difficili...e poi gli anni passano, i tempi cambiano,ma Rocky sente ancora dentro di sè la voglia di competere, combattere, mettersi in gioco...tutti lo snobbano per la sua età, ma lui in realtà tutti quegli anni non li sente affatto,allora perchè fermarsi? Fa bene a non essere d'accordo...chissà quanta gente ai giorni nostri ha voglia di fare certe cose, ne sente il bisogno ma poi rinuncia perchè ha paura di essere giudicata dagli altri in maniera negativa...la cosa più brutta che un uomo possa fare è smettere di sognare cosa che è davvero frequente quando si è bambini ma poi col passare degli anni svanisce...e per questo vi dico che tutti quelli che hanno criticato questo film lo hanno fatto semplicemente perchè non hanno mai capito qual'è la mentalità del personaggio,come pensa,come agisce e perchè agisce in quel modo...se Rocky Balboa fosse esistito davvero forse avrebbe fatto anche lui un ultimo round per poi dileguarsi sotto gli applausi,le strette di mano degli spettatori,l'affetto di tutti coloro che hanno davvero capito che grande cuore avvesse quell'uomo. Un esempio per la nostra società che sta andando lentamente in decadenza e tutte le critiche che ho letto ne sono una prova...vi sto chiedendo solo di accogliere il messaggio profondo che c'è nel film prima di parlare a sproposito...non è un film commerciale, è un film per intenditori, per tutti coloro ai quali piace ancora sognare, se avete smesso di farlo non ve la prendete con una pellicola.P.S. ho letto la recensione di Maurizio Porro del Corriere del Corriere della Sera,vedete il sign. Porro è uno di quegli uomini di cui vi stavo parlando prima,uno che ha smesso di sognare; alla nostra società, per crescere, non serve un uomo come lui, è davvero inutile e forse detto fra noi è anche invidioso del fisico del protagonista davvero invidiabile alla sua età; già mi immagino il signor Porro che, grassottello, seduto dietro alla sua scrivania da sfogo alla sua invidia con una penna su di un foglio perchè non ha mai capito nulla della vita si limita a scrivere degli articoli orrendi per guadagnarsi "la pagnotta".Penso che il Corriere della Sera debba spendere meglio i suoi soldi assumendo persone più capaci.
Grazie quindi a Stallone per aver inventato uno dei personaggi più belli del cinema internazionale.
Il commento è piuttosto lungo ringrazio quelli che avranno l'interesse di leggerlo tutto ... so che qualcuno lo farà.
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elisea85
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domenica 14 gennaio 2007
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più che un film, un tributo.
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Difficile fare la recensione di un film come questo. Perchè non è solo un film, è una conclusione, un riepilogo, un viaggio nei ricordi. Stallone ha fatto l'ultimo regalo ai suoi fan di tutto il mondo con una pellicola piuttosto inaspettata. A caldo trapelano dei dubbi perchè se non fosse stato un film su Rocky ma su un altro pugile sarebbe stato deludente. Forse ci si aspettava più azione e meno malinconia però pensandoci bene non poteva che finire così. E' un ritorno in un mondo ormai cambiato. E' evidente come non sia più un combattimento uomo-uomo ma uno scontro fra generazioni che combattono non solo con i pugni ma anche con la musica, lo stile di vita e i valori. Il mondo di Rocky, ormai anziano, saggio, provato dal tempo e dalla scomparsa della moglie, attaccato a vecchie canzoni di Sinatra contro il mondo di Dickson, caratterizzato da soldi facili, agenti famosi, grandi party con musica hip-hop.
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Difficile fare la recensione di un film come questo. Perchè non è solo un film, è una conclusione, un riepilogo, un viaggio nei ricordi. Stallone ha fatto l'ultimo regalo ai suoi fan di tutto il mondo con una pellicola piuttosto inaspettata. A caldo trapelano dei dubbi perchè se non fosse stato un film su Rocky ma su un altro pugile sarebbe stato deludente. Forse ci si aspettava più azione e meno malinconia però pensandoci bene non poteva che finire così. E' un ritorno in un mondo ormai cambiato. E' evidente come non sia più un combattimento uomo-uomo ma uno scontro fra generazioni che combattono non solo con i pugni ma anche con la musica, lo stile di vita e i valori. Il mondo di Rocky, ormai anziano, saggio, provato dal tempo e dalla scomparsa della moglie, attaccato a vecchie canzoni di Sinatra contro il mondo di Dickson, caratterizzato da soldi facili, agenti famosi, grandi party con musica hip-hop. Il film è un grande messaggio che parla di amicizia, forza morale, voglia di ritornare a vivere. Niente è celato, tutto è esplicito e anche banale se vogliamo ma comunque vero e semplice. Un tributo per tutti coloro che hanno passato l'infanzia e l'adolescenza in compagnia di questo grande eroe, che ora non possono far altro che ringraziarlo e comprare il cofanetto che, in questo mondo cambiato e governato dal marketing, non tarderà ad arrivare.
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uiu
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sabato 13 gennaio 2007
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rocky-stallone 60anni e resistere ancora by uiu
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Non c'è che dire.
L'adrenalina,la malinconia e la voglia di lottare per credere in quello che si ama.
in questo film Stallone anella per filo e per segno tutte le esperienze che gli ha dato a pelle questo personaggio con un ottimo risultato.
Un film consigliato a quelli che pensano che la vita non è solo cose brutte e sogni impossibili,in poche parole ai pessimisti che sentono la pesantezza del vivere quotidiano con le solite noie,miserie e tormenti.
Stallone è un attore entrato nei cuori della gente non solo per aver fatto accarezzare l'idea con rocky del sogno americano ma anche di aver costruito con grazia e amore questo personaggio umile e attaccato ai valori comuni più importanti.
Nella scena della ramanzina al figlio sulla strada mi ha fatto venire i bordoni dalla pesantezza e dal modo in cui tira in faccia quel susseguirsi di colpe e il modo in cui reagire al meglio secondo l'esperienza della vita.
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Non c'è che dire.
L'adrenalina,la malinconia e la voglia di lottare per credere in quello che si ama.
in questo film Stallone anella per filo e per segno tutte le esperienze che gli ha dato a pelle questo personaggio con un ottimo risultato.
Un film consigliato a quelli che pensano che la vita non è solo cose brutte e sogni impossibili,in poche parole ai pessimisti che sentono la pesantezza del vivere quotidiano con le solite noie,miserie e tormenti.
Stallone è un attore entrato nei cuori della gente non solo per aver fatto accarezzare l'idea con rocky del sogno americano ma anche di aver costruito con grazia e amore questo personaggio umile e attaccato ai valori comuni più importanti.
Nella scena della ramanzina al figlio sulla strada mi ha fatto venire i bordoni dalla pesantezza e dal modo in cui tira in faccia quel susseguirsi di colpe e il modo in cui reagire al meglio secondo l'esperienza della vita.
E poi ha ragione...i colpi più duri te li tira la vita...e a volte rialzarsi è dura.
Questa è la lezione di questo film.
Coraggio,umiltà e valori fondamentali.
L'incontro poi è una consacrazione definitiva al personaggio,al beniamino e a tutta la storia in se.
Grazie Rocky
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corte90
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domenica 14 gennaio 2007
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lo stallone italiano torna alla grande sul ring
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Rocky Balboa è un film che chiude la storia del pugile più famoso al mondo dopo ben cinque pellicole interpretate dal magnifico Sylvester Stallone, questo ultimo film fa vedere lo stallone italiano sotto un altro aspetto, l'aspetto di un uomo che ha perso la donna che ama, l'aspetto di un padre che vuole fare tutto per il figlio al di fuori di ostacolarlo nella sua vita personale, di una tigre che ha perso il pelo ma non il vizio, di combattere, di non mollare, di tirare fuori tutta la bestia che c'è in se.
Un ottimo film con un Rocky invecchiato solo nell'aspetto, ma non nell'anima, che vuole dare prova di sè a tutto il mondo e far vedere che il vero stallone italiano non si fa' mettere al tappeto da nessuno.
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Rocky Balboa è un film che chiude la storia del pugile più famoso al mondo dopo ben cinque pellicole interpretate dal magnifico Sylvester Stallone, questo ultimo film fa vedere lo stallone italiano sotto un altro aspetto, l'aspetto di un uomo che ha perso la donna che ama, l'aspetto di un padre che vuole fare tutto per il figlio al di fuori di ostacolarlo nella sua vita personale, di una tigre che ha perso il pelo ma non il vizio, di combattere, di non mollare, di tirare fuori tutta la bestia che c'è in se.
Un ottimo film con un Rocky invecchiato solo nell'aspetto, ma non nell'anima, che vuole dare prova di sè a tutto il mondo e far vedere che il vero stallone italiano non si fa' mettere al tappeto da nessuno.
Per chi ha seguito le gesta di Rocky è un capolavoro, un film che fa commuovere e che ti fa gridare: (quando Balboa è sul ring a combattere) "vai Rocky distruggilo, buttalo giù", per gli altri che non hanno mai sentito nominare questo famoso pugile è comunque un ottimo film da vedere e da far vedere a tutti.
Stallone è fantastico in questo film interpreta al meglio questo "Rocky nonno" con quel tocco di ingoranza ma di grande generosità e passione che lo hanno caratterrizzato in tutti i suoi film.
Prima di chiudere vorrei scrivere una frase che valorizza il più profondo significato di questo film: "solo un mito può mettere la parola fine ad una leggenda"
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toty bottalla
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martedì 10 marzo 2009
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la metafora di stallone
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da alcuni colleghi di stallone ho sentito dire qualche volta che tra gli attori piu' pagati e famosi e' il meno bravo.ora va bene l'invidia che puo'suscitare chi continua a collezionare successi e danaro ma queste voci le ho sempre trovate estreme.
quando ho visto rocky balboa ho notato che in sala c'erano tanti giovani ho avuto l'impressione che "gli adulti" snobassero l'evento classificandolo come un film per soli ragazzi. stallone in realta'con la serie di rocky ha voluto trasmettere un messaggio preciso allo spettatore e cioe' che in ognuno di noi alberga una forza emotiva di volonta' forte che spesso teniamo di scorta e di cui altrettanto spesso ci dimentichiamo di avere e se a tirarla fuori poi e' una brava persona l'effetto e' vincente.
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da alcuni colleghi di stallone ho sentito dire qualche volta che tra gli attori piu' pagati e famosi e' il meno bravo.ora va bene l'invidia che puo'suscitare chi continua a collezionare successi e danaro ma queste voci le ho sempre trovate estreme.
quando ho visto rocky balboa ho notato che in sala c'erano tanti giovani ho avuto l'impressione che "gli adulti" snobassero l'evento classificandolo come un film per soli ragazzi. stallone in realta'con la serie di rocky ha voluto trasmettere un messaggio preciso allo spettatore e cioe' che in ognuno di noi alberga una forza emotiva di volonta' forte che spesso teniamo di scorta e di cui altrettanto spesso ci dimentichiamo di avere e se a tirarla fuori poi e' una brava persona l'effetto e' vincente. la frase che rocky dice al figlio l'importante non e' come colpisci ma come resisti ai colpi della vita e' sacrosanta. e' quindi attraverso la metafora che possiamo apprezzare film come questo chiaramente improbabile nella sua parte piu' spettacolare ma ricordiamoci che e' uno show.io ho apprezzato molto la serie di rocky tranne rocky v. mi e' piaciuto il cast perfetto nei suoi ruoli le regie la fotografia le ambientazioni e le colonne sonore sempre impeccabili e trovo sylvester stallone un ottimo attore e regista e anch'io sono invidioso di lui.
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andrea
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giovedì 29 maggio 2008
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rocky 6? no, rocky balboa
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Siamo nell'epoca dei revival, dei sequel inutili o di quelli utili ma studiati troppo a tavolino (l'ultimo Indiana Jones). Qui invece si parla di Rocky, non un eroe, ma un uomo, un Personaggio, scritto e ideato dalla stessa persona che, trent'anni dopo la sua nascita, ce lo ripropone. Stallone scrive, dirige e interpreta. Ecco dove sta la differenza. Non si tratta di un sequel, non di "Rocky 6", ma di "Rocky Balboa". E possiamo anche levarle, quelle virgolette. In quest'ultimo capitolo della saga, Sly torna a vestire i panni del vero Rocky, quello che viene dalla strada. I veri episodi di Rocky sono, infatti, il primo, il secondo, il quinto ed ora questo, cioè quelli in cui lui è circondato dalla magica atmosfera dei quartieri bassi di Philadelphia.
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Siamo nell'epoca dei revival, dei sequel inutili o di quelli utili ma studiati troppo a tavolino (l'ultimo Indiana Jones). Qui invece si parla di Rocky, non un eroe, ma un uomo, un Personaggio, scritto e ideato dalla stessa persona che, trent'anni dopo la sua nascita, ce lo ripropone. Stallone scrive, dirige e interpreta. Ecco dove sta la differenza. Non si tratta di un sequel, non di "Rocky 6", ma di "Rocky Balboa". E possiamo anche levarle, quelle virgolette. In quest'ultimo capitolo della saga, Sly torna a vestire i panni del vero Rocky, quello che viene dalla strada. I veri episodi di Rocky sono, infatti, il primo, il secondo, il quinto ed ora questo, cioè quelli in cui lui è circondato dalla magica atmosfera dei quartieri bassi di Philadelphia. Il terzo e il quarto episodio, al contrario, non ritraggono il vero Rocky, ma un Rocky ricco, una specie di eroe, che ha perso la sua camminata da pugile, il suo modo di parlare semplice e innocente, e persino il mitico cappello e la giacca di pelle. In questo sesto episodio si ritorna, con toccante nostalgia, negli stessi luoghi nei quali trent'anni fa era nato un mito. Per apprezzare questo film bisogna finalmente capire qualcosa che spesso sfugge: Rocky non è, come ha detto lo stesso Stallone, soltanto un film sul pugilato, ma è innanzitutto la storia di un uomo che combatte sul ring della vita per realizzarsi. Nel quinto episodio, non a caso, viene recitata la battuta "Il mio ring è la strada", sintesi fondamentale del significato della saga. In quest'ultimo capitolo, viene approfondito il concetto secondo cui la lotta sul ring è metafora della continua lotta per affermarsi nella vita, e per "sapersi rialzare" quando si va al tappeto. La chiave della riuscita di questo film è la semplicità con cui è stato realizzato, senza troppe pretese e senza molti soldi (22 milioni di dollari di budget, considerate che tanti se ne prende solo Julia Roberts per recitare in un film). "Rocky Balboa" è girato in maniera assai poco hollywoodiana, con prevalente uso di camera a mano, per conferire realismo. E' un film che non punta sulla spettacolarizzazione ma sulle emozioni, sull'affetto del pubblico per quei luoghi e quei personaggi ormai entrati nel nostro cuore. "Se stai tanto tempo in un posto, diventi quel posto", dice Rocky in una battuta. E se ci si affeziona tanto ad un film, si potrebbe aggiungere, quel film diventa parte di noi. E' questo il vero cinema, fatto con la passione e non a tutti i costi con i soldi. Stallone ha scritto una storia verosimile, che non punta sull'allenamento e sul combattimento, ma sui sentimenti; inoltre, fa anche uso, giustamente, di molta autoironia, evitando di peccare di presunzione. Rocky è cosciente dei suoi limiti e ne ride. Il tutto si conclude con un incontro di pugilato non impossibile, la cui unica pecca è forse l'essere stato girato in digitale, in modo troppo "televisivo" e poco cinematografico. Ma glielo si perdona. Il finale può essere persino commovente, in quanto scritto e girato in modo perfetto. Questo film è stato criticato ancor prima di uscire, ma una volta arrivato nelle sale, ha messo KO (per rimanere in tema) non solo chi non ha creduto in lui, ma tutto quel cinema spazzatura che spesso ci circonda. Un successo meritato per Stallone, che dimostra come non bisogna arrendersi mai, neanche a sessant’anni, e soprattutto, come si possa, anche senza molti finanziamenti e molta pubblicità, fare del cinema capace di essere definito tale.
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davide_chiappetta
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martedì 18 ottobre 2011
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film che parla al cuore, struggente e malinconico
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A mio avviso è il miglior film della serie assieme al primo Rocky. E' un film fuori dal tempo e dalle mode, ha tutte le carte in regola per commuovere ed emozionare, e forse più del primo ha un senso struggente del tempo che passa e della gloria se mai ci fù. E' un film che ti colpisce nel cuore come un macigno, parla di dignità, perseveranza, passione e coraggio, tutto ciò che oggi viene ignorato a favore dei soldi della moda e del successo in termini materiali ignorando l'anima e lo spirito. Stallone è incredibilmente coincidente col suo personaggio, non sappiamo se stiamo vedendo Rocky o Stallone, tutti e due hanno avuto un successo stellare ma ora hanno bisogno di riaffermarsi in qualcosa, sprigionare la loro energia ancora imbrigliata dentro di se, il pubblico prima lo idolatrava, ma come è nella natura umana ci si dimentica di persone cose e luoghi, ma c'è uno spiraglio per lottare e vincere per Rocky-Stallone; eccellente sceneggiatura dell'attore regista italo-americano che finalmente ha qualcosa di valido da dire e che lo esprime molto concretamente e meglio dei suoi coevi registi e attori.
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A mio avviso è il miglior film della serie assieme al primo Rocky. E' un film fuori dal tempo e dalle mode, ha tutte le carte in regola per commuovere ed emozionare, e forse più del primo ha un senso struggente del tempo che passa e della gloria se mai ci fù. E' un film che ti colpisce nel cuore come un macigno, parla di dignità, perseveranza, passione e coraggio, tutto ciò che oggi viene ignorato a favore dei soldi della moda e del successo in termini materiali ignorando l'anima e lo spirito. Stallone è incredibilmente coincidente col suo personaggio, non sappiamo se stiamo vedendo Rocky o Stallone, tutti e due hanno avuto un successo stellare ma ora hanno bisogno di riaffermarsi in qualcosa, sprigionare la loro energia ancora imbrigliata dentro di se, il pubblico prima lo idolatrava, ma come è nella natura umana ci si dimentica di persone cose e luoghi, ma c'è uno spiraglio per lottare e vincere per Rocky-Stallone; eccellente sceneggiatura dell'attore regista italo-americano che finalmente ha qualcosa di valido da dire e che lo esprime molto concretamente e meglio dei suoi coevi registi e attori. Il film è incentrato sul rapporto tra padre e figlio più che degli altri personaggi che gli ruotano attorno, è il personaggio del figlio è quello più credibile assieme a quello di Mary che nel combattimento lo incita ad andare fino in fondo, poco incisivi il suo avversario pugile e l'allenatore anziano che ricorda tanto il compianto Burgess Meredith che fa altrettanto da specchio a quello dell'allenatore di Rocky interpretato dal bravo caratterista nero Tony Burton gia visto in Distretto 13, sui quali la storia non ci si è soffermata abbastanza per renderli più vivi, cosi come sul figlio di Mary si sa poco di lui. Molti i momenti di vera commozione: 'l'arringa' di Rocky per avere la sua licenza di pugile, il discorso al figlio all'apparenza debole davanti al risorante ricordandogli che nella vita non conta tanto vincere ma come ci si alza e si continua ad andare avanti, e nonostante si stia comportando da vigliacco gli vorrà sempre bene perchè sangue del suo sangue in uno dei dialoghi più belli realistici e veri della storia del cinema da far impallidire i dialoghi neorealistici e essenziali del maestro Martin Scorsese quanto tratta di gente di strada, la sequenza di quanto ha ricevuto un treno di ganci e di diretti dal suo avversario con immagini innovative realizzate al computer mentre ha alcuni flash mentali tra cui Adriana e il suo angelo custode di allenatore e la sua successiva e immediata riflessione mentre si rialza da terra, la stessa fatta al figlio in precedenza, la sequenza quando si concede dal pubblico in deliro quando incrocia le mani sulla sua testa visibilmente commosso e poi alza braccia al cielo in segno di vittoria e di ultimo saluto, e quella bellissima l'ultima quando la sua figura ormai sfocata sparisce del tutto rimanendo solo il paesaggio del cimitero, come un fantasma che si volatilizza per sempre a dimostrare ambiguamente da vero artista due cose, o che non avrebbe avuto piu bisogno di Adriana per farsi coraggio, avendolo dimostrato una volta per tutte e avendo ora l'amore del figlio e forse quello di Mary a fargli da sostegno nella dura lotta per la vita, oppure che anche lui inevitabilmente sarebbe andato prima o poi nel luogo dove non si torna più. E' un film che si arricchisce e sbalordisce ogni anno che passa, e ogni volta lo ameremo sempre di più perchè nella vita purtroppo non si può vincere in eterno.
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