eddie/johnny
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mercoledì 21 maggio 2008
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allucinante flusso di coscienza
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Alla prima visione di questo mio primo film di david lynch sono rimasto impressionato: è straordinario, provare così tante emozioni di fronte a quanto si vede. Icomprensibilità, contorsione di immagini, suoni e musiche stranianti, una storia-non storia e tanta tanta piacevolezza nel sentirsi così soddisfatti di rimanere totalmente affascinati da un film. La lunghezza non è affatto un problema, ogni minuto mi spingo più in là, voglio vedere il seguito, vorrei non finisse mai questo film. Davvero bellissimo!! Da vedere rigorosamente da soli, non è certo consigliabile a tutti ma a chi ha voglia di Stupirsi ancora davanti ad un film, se così lo si può chiamare: è davvero un viaggio nella mente, nella mente di chiunque, del regista, degli attori, di noi stessi.
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Alla prima visione di questo mio primo film di david lynch sono rimasto impressionato: è straordinario, provare così tante emozioni di fronte a quanto si vede. Icomprensibilità, contorsione di immagini, suoni e musiche stranianti, una storia-non storia e tanta tanta piacevolezza nel sentirsi così soddisfatti di rimanere totalmente affascinati da un film. La lunghezza non è affatto un problema, ogni minuto mi spingo più in là, voglio vedere il seguito, vorrei non finisse mai questo film. Davvero bellissimo!! Da vedere rigorosamente da soli, non è certo consigliabile a tutti ma a chi ha voglia di Stupirsi ancora davanti ad un film, se così lo si può chiamare: è davvero un viaggio nella mente, nella mente di chiunque, del regista, degli attori, di noi stessi. GUARDATELO!! E STUPITEVI!! IL CINEMA NE HA BISOGNO!! GRAZIE DI ESISTERE DAVID!!
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spencer
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lunedì 12 maggio 2008
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complesso e kafkiano
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Lynch torna ad abbracciare la sua visione del cinema(e forse anche dell'arte)come qualcosa di integrante e palpabile nella vita reale,come e forse di più che nelle sue opere prime(i personaggi con la testa di coniglio potrebbero essere una citazione del suo primo lungometraggio"Rabbits").Riesce ad entrare nell'animo della protagonista facendo vivere allo spettatore i suoi incubi e le sue angosce,bombardandolo senza sosta con elementi ora orrorifici,ora comprensibili,ora enigmatici(vedi le persone "normali" come prostitute,week enders ad un barbeque,barboni,ecc...)creando un'atmosfera disturbante,psichedelica e onirica insieme.La lunghezza eccessiva può spazientire,e va da se che chi non ha visto almeno tutti i precedenti film del regista non potrà assolutamente apprezzare.
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Lynch torna ad abbracciare la sua visione del cinema(e forse anche dell'arte)come qualcosa di integrante e palpabile nella vita reale,come e forse di più che nelle sue opere prime(i personaggi con la testa di coniglio potrebbero essere una citazione del suo primo lungometraggio"Rabbits").Riesce ad entrare nell'animo della protagonista facendo vivere allo spettatore i suoi incubi e le sue angosce,bombardandolo senza sosta con elementi ora orrorifici,ora comprensibili,ora enigmatici(vedi le persone "normali" come prostitute,week enders ad un barbeque,barboni,ecc...)creando un'atmosfera disturbante,psichedelica e onirica insieme.La lunghezza eccessiva può spazientire,e va da se che chi non ha visto almeno tutti i precedenti film del regista non potrà assolutamente apprezzare.Anche agli iniziati,comunque,è richiesto un bel pò di impegno.Non è certo un film da dopocena con gli amici.William H.Macy è il presentatore del Talk Show.
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[+] solo una precisazione
(di matteoduranti)
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jacktorrence
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venerdì 2 maggio 2008
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come una dolce e buia musica
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Il sempre più grande David Lynch ha preparato questo film che si può meglio definire un opera d'arte poichè non va seguita la trama come in un normale film ma è necessario lasciarsi trasportare dal ritmo e dalle immagini perfettamente curate in ogni minimo dettaglio.
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giuseppe
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domenica 27 aprile 2008
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un'esperienza che và vissuta
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Vorrei dire a quelli che hanno odiato Lynch di sedersi per 5 minuti,perchè nella vita ogni tanto il cervello si deve stoppare lasciare spazio al nostro IO e quindi far sprigionare dalla nostra PAROLA quello che non oseremo mai fare nella nostra vita...e cioè guardare un'opera come questa non con l'ottusità di trovare per forza delle spiegazioni,ma concederci ad un regista che ha creato uno stile fuori dal comune dove il cinema smette di essere mezzo di comunicazione per diventare solo arte,lasciarsi provocare da INLAND EMPIRE equivale a comportarsi come dei bambini che vogliono a tutti i costi soddisfatti i loro desideri,quindi senza nessuna presunzione riguardate INLAND EMPIRE e fate finta che voi non esistete e lasciatevi catturare da un'opera che non fa parte di questo pianeta e che è destinata a restare nella storia del cinema.
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amelie
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domenica 27 aprile 2008
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un film che turba l'anima
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Siccome David Lynch ha dichiarato che INLAND EMPIRE è un film da intuire, da sentire (e io aggiungerei da vivere), vi porto qui brevemente la lettura alla quale sono giunta attraverso le parole del personaggio, a parer mio chiave, interpretato da Julia Ormond.
INLAND EMPIRE è il viaggio/flusso di coscienza che compie "Laura Dern" alla ricerca di se stessa nei tempi e nei luoghi. Questo lungo viaggio-esperienza si completa con il ritrovamento importante del suo alter ego, la spettatrice lacrimosa ma anche protagonista impotente perché prigioniera in un altro corpo, quello che guarda agire in tv, il corpo di "Laura Dern".
Il bacio finale sigla questo importante momento di redenzione e conciliazione: ora sanno chi sono.
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Siccome David Lynch ha dichiarato che INLAND EMPIRE è un film da intuire, da sentire (e io aggiungerei da vivere), vi porto qui brevemente la lettura alla quale sono giunta attraverso le parole del personaggio, a parer mio chiave, interpretato da Julia Ormond.
INLAND EMPIRE è il viaggio/flusso di coscienza che compie "Laura Dern" alla ricerca di se stessa nei tempi e nei luoghi. Questo lungo viaggio-esperienza si completa con il ritrovamento importante del suo alter ego, la spettatrice lacrimosa ma anche protagonista impotente perché prigioniera in un altro corpo, quello che guarda agire in tv, il corpo di "Laura Dern".
Il bacio finale sigla questo importante momento di redenzione e conciliazione: ora sanno chi sono.
Quest’opera è come un’enorme matrioska: dentro una realtà un’altra realtà, non più vera non meno vera; dentro una vita un’altra vita, non più giusta non meno giusta; dentro un’interpretazione un’altra interpretazione, non più appropriata non meno appropriata.
Disattivate la ragione! Non tentate di capirlo.
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fantozzi
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domenica 20 aprile 2008
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una stupidaggine immane.
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Ho buttato tre ore per vedere fino alla fine un qualcosa di totalmente incomprensibile.
Unico momento di spasso leggere recensioni e commenti di chi cerca a tutti i costi di trovarci senso, significato e trama. Tutti a scavarci dentro perche' riconoscere che e' una stupidata non e' abbastanza da intellettuale!
Anche la attrice principale ha sempre la stessa espressione, Silvester Stallone ha + espressivita'.
p.s. ci voleva Fantozzi per avere il coraggio di dire.... per me la Corazzata Pot.....
p.p.s. magari ci hanno fatto pure i soldi
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marvablo
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sabato 12 aprile 2008
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un'esperienza unica, un capolavoro onirico
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INLAND EMPIRE non è un film da analizzare, è un film da vivere e amare. Chi si aspetta qualcosa, chi pretende una storia, una vicenda, è naturale che rimanga deluso e offeso… bisogna immergervisi, esserne succubi, entrare nel film, per capirne i meccanismi e il fascino.
Non bisogna avere pregiudizi, questo è certo, non è necessario conoscere le poetica di Lynch o essere filosofi per innamorarsene e perdercisi dentro.
Paura, terrore, amore, compassione, straniamento, claustrofobia, ansia, sono solo una parte del caleidoscopio di emozioni che il film dona allo spettatore; Certo bisogna volerlo, bisogna essere ben disposti, ma se davvero si ama il cinema in quanto arte questa pellicola è un pozzo di sensazioni e non può lasciare indifferenti.
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INLAND EMPIRE non è un film da analizzare, è un film da vivere e amare. Chi si aspetta qualcosa, chi pretende una storia, una vicenda, è naturale che rimanga deluso e offeso… bisogna immergervisi, esserne succubi, entrare nel film, per capirne i meccanismi e il fascino.
Non bisogna avere pregiudizi, questo è certo, non è necessario conoscere le poetica di Lynch o essere filosofi per innamorarsene e perdercisi dentro.
Paura, terrore, amore, compassione, straniamento, claustrofobia, ansia, sono solo una parte del caleidoscopio di emozioni che il film dona allo spettatore; Certo bisogna volerlo, bisogna essere ben disposti, ma se davvero si ama il cinema in quanto arte questa pellicola è un pozzo di sensazioni e non può lasciare indifferenti.
La vicenda non è altro che una spirale che ci spinge verso la disperazione, lo stupore, l’orrore, fino alla liberazione finale, che spinge il nostro io al di fuori della realtà e ci rende osservatori dell’orrore del mondo e consapevoli delle infinite possibilità del futuro.
Dunque il film non è altro che un’immersione nella propria anima alla scoperta di sensazioni e paure che neanche pensavamo esistessero (in questo è forte l’analogia con lo Shining di Kubrik).
Il significato? La storia? Certamente anche io non ho compreso appieno il complesso avvicendarsi di fatti e mondi, tuttavia secondo me uno dei messaggi che il regista voleva comunicarci è un commento di meta cinema e, perché no, meta vita:
PER QUANTO UNA PERSONA IMMAGINI UNA TRAMA COMPLESSA, LABIRINTICA, PER QUANTO L’IMMAGINAZIONE UMANA POSSA PARTORIRE UNIVERSI E UNIVERSI, STORIE E STORIE, SI PUO’ SEMPRE ANDARE OLTRE, IMMAGINARE DI PIU’ E SEGUIRE QUEL FLUSSO DI PENSIERI SOLO UMANO, CHE DA VITA A UN’ INFINITA’ DI POSSIBILITA’ E MONDI.
Voto: 4 e mezzo, arrotondato a 5 (anche per merito del cas eccezionale)
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fabriziospricer
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sabato 5 aprile 2008
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un film ai limiti tra sognoe realtà
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ragazzi è vero...non è un film per tutti!solo pochi riescono a sopportarlo perchè solo pochi hanno il piacere di interpretare un cinema così diverso,di pensarci su ore per scoprirne i piu piccoli significati che Lynch ci vuole dare!non è un film che possa fare botteghino,questo è sicuro.comunque grande film,riprende gli insegnamenti del gigante james joyce che per quanto complicato e difficilmente comprensibile dà la visione più reale del sogno
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andrea
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martedì 25 marzo 2008
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il tramonto dell'occidente
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Le opere di David Lynch sono per tutti e per nessuno..., il suo è un' cinema che narra il tramonto del cinema, o meglio, della modalità narrativa propria della storia di questo linguaggio artistico. Con questo non intendo affermare che l'operazione sia riuscita appieno... i tentativi compiuti negli ultimi anni dal regista sono stati tutti ammirevoli ma mai pienamente riusciti; il discorso per Inland Empire è diverso. Questo film è assolutamente compiuto..., è il miglior film realizzato da Lynch, il più maturo. Chi ha definito incomprensibile la ricerca di Lynch l'ha fatto solamente come per dare conferma della propria icapacità a capire il linguaggio del regista, tutt'altro che inaccessibile, ma sicuramente impegnativo per delle menti come le nostre abituate a rifiutaretutto ciò che è solo apperentemente invisibile.
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Le opere di David Lynch sono per tutti e per nessuno..., il suo è un' cinema che narra il tramonto del cinema, o meglio, della modalità narrativa propria della storia di questo linguaggio artistico. Con questo non intendo affermare che l'operazione sia riuscita appieno... i tentativi compiuti negli ultimi anni dal regista sono stati tutti ammirevoli ma mai pienamente riusciti; il discorso per Inland Empire è diverso. Questo film è assolutamente compiuto..., è il miglior film realizzato da Lynch, il più maturo. Chi ha definito incomprensibile la ricerca di Lynch l'ha fatto solamente come per dare conferma della propria icapacità a capire il linguaggio del regista, tutt'altro che inaccessibile, ma sicuramente impegnativo per delle menti come le nostre abituate a rifiutaretutto ciò che è solo apperentemente invisibile. I mondi di cui parla il regista sono alcuni degli infiniti mondi possibili..., o meglio delle infinite possibilità di ciò che banalmente classifichiamo come mente, ma in realtà è assolutamente più straordinria ed infinita di quello che il nostro misero concetto sta a significare. Tentare di rappresentare l'"irrapresentabile per la nostra società" dovrebbe essere il compito più alto per l'arte. Il cinema nella sua breve storia è pieno zeppo di tentativi di questo tipo... Bresson, Bergman, Bunuel, Barnet, per citarne soltanto alcuni che iniziano in B. L'unico che programmaticamente abbia fatto della sua ricerca questo unico imperativo è David Lynch, il suo ultimo film puo essere letto come un viaggio allucinato nei meandri dell' inconscio subconscio....,etc...., ma se riflettiamo un attimo le uniche allucinazioni sono querlle di cui soffre lòa nostra società e il tentativo di smascherarle ci mette tutti sulla difensiva. SVEGLIA
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(di paleutta)
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eleonora
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martedì 11 marzo 2008
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il più brutto che abbia mai visto!!!
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[+] analisi che dettagliata
(di eleonora)
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[+] non dire se non sai
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[+] vanzina perfetto
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