Inland Empire - L'impero della mente |
|||||||||||||
Un film di David Lynch.
Con Laura Dern, Jeremy Irons, Justin Theroux, Harry Dean Stanton, Julia Ormond.
continua»
Titolo originale Inland Empire.
Drammatico,
durata 172 min.
- USA, Polonia, Francia 2006.
- Bim Distribuzione
uscita venerdì 9 febbraio 2007.
MYMONETRO
Inland Empire - L'impero della mente
valutazione media:
3,74
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
|||||||||||||
|
|||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La vita non ha senso,xchè dovrebbe averne un film?di DarjusFeedback: 0 |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
mercoledì 11 aprile 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Lynch moltiplica esponenzialmente la tetra-tomia chiasmica sogno/veglia – finzione/realtà, attraverso la tecnica del meta-linguaggio e usando un approccio antinarrativo, atemporale ed illogico, proprio dello stato del sogno. “Inland Empire” è, in tutta la sua evidente schizofrenia, un incubo di pulsioni che strazia ogni residuo di purezza, dilaniando le carni del vivere comune. I continui paradossi tra reale, simbolico ed immaginario si perdono nei labirinti della mente ed i vari livelli si contaminano, mescolandosi ed influenzandosi in maniera reciproca. E così un film ritrae eventi reali accaduti durante la lavorazione di un altro film che condiziona la trama del primo film che, a sua volta, determina diverse realtà. L’arte, com’è noto, cattura il reale, e il sogno può costituire il vero stato cosciente, anche quando è confuso. Lynch si rivolge dunque ad un subconscio duale: a quello che sta nella testa ed a quello che sta nelle budella; e, in tre debordanti ore, riesce a stimolare sensazioni, far provare brividi, angustiare e alienare, il tutto senza giovarsi di una trama, semplicemente con l’uso delle immagini e incurante del rischio di risultare sesquipedale. La tecnica è consapevolmente e compiaciutamente sublime: dal montaggio all’uso parossistico e paradossale dei primi piani, passando per la combinazione di pellicola e digitale; e le strabilianti istantanee in movimento riproducono un’estetica surrealista o da pop-art (i leprotti sono fatti di pura genialità visiva). Ciò che impedisce ad “Inland empire” di essere perfetto, però, è il suo stesso pregio: l’incoerenza narrativa e l’illogicità della sinossi si riducono a simboli e metafore che si trasformano in un mero significante di un concetto già rivisitato (segnatamente dallo stesso Lynch): la realtà apparente è ingannevole e falsa almeno quanto Hollywood e perbenismo, fama, ricchezza e affettazione nascondono degrado, malvagità e impurità di ogni genere. E’ dunque lo stesso incubo dell’impero interiore a togliere all’opera originalità e potenza filosofica, riducendola a film privo di senso ma fatto di sensazioni, ineluttabilmente rivolte a ritrarre l’insensatezza della vita. Ottima Laura Dern, cameo per Nastassja Kinski e, solo nella voce, anche per Naomi Watts.***1/2 http://lemierecensioni.blog.tiscali.it/
[+] lascia un commento a darjus »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||