Nymphomaniac - Volume 2

Film 2014 | Drammatico, V.M. 18 123 min.

Titolo originaleNymphomaniac - Volume II
Anno2014
GenereDrammatico,
ProduzioneDanimarca
Durata123 minuti
Regia diLars von Trier
AttoriCharlotte Gainsbourg, Stellan Skarsgård, Willem Dafoe, Uma Thurman, Peter Gilbert Cotton, Ananya Berg Jamie Bell, Jean-Marc Barr, Michael Pas, Mia Goth, Stacy Martin, Connie Nielsen, Shia LaBeouf.
Uscitagiovedì 24 aprile 2014
TagDa vedere 2014
DistribuzioneGood Films
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 18
MYmonetro 3,43 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Lars von Trier. Un film Da vedere 2014 con Charlotte Gainsbourg, Stellan Skarsgård, Willem Dafoe, Uma Thurman, Peter Gilbert Cotton, Ananya Berg. Cast completo Titolo originale: Nymphomaniac - Volume II. Genere Drammatico, - Danimarca, 2014, durata 123 minuti. Uscita cinema giovedì 24 aprile 2014 distribuito da Good Films. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 18 - MYmonetro 3,43 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 26 luglio 2016

Secondo episodio del crudo racconto della vita sessuale di Joe. In Italia al Box Office Nymphomaniac - Volume 2 ha incassato 332 mila euro .

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Consigliato sì!
3,43/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,75
PUBBLICO 3,04
CONSIGLIATO SÌ
Una lunga seduta psicoanalitica in cui, con sadomasochistica lucidità, Von Trier si mette a nudo.
Recensione di Giancarlo Zappoli
lunedì 21 aprile 2014
Recensione di Giancarlo Zappoli
lunedì 21 aprile 2014

Joe prosegue la narrazione della sua vita in rapporto con la sessualità mentre l'anziano Seligman la ascolta suggerendo, talvolta, inattesi paralleli. Apprendiamo così che il blocco dell'orgasmo con cui si chiudeva il primo volume continua e Jerome è, obtorto collo, costretto ad accettare che Joe cerchi altri uomini per trovare soddisfazione. Questo però non impedisce che nasca un figlio la cui presenza non contribuirà però a cementare la coppia. Tra esperienze con africani ed esplorazioni del proprio versante masochistico, Joe scoprirà anche l'interesse per un rapporto lesbico.
Quando un film viene diviso dal suo autore in due parti a causa della lunghezza il rischio che si corre è quello di non valutarlo come un'opera unica come invece è. Perché di fatto Von Trier prosegue il percorso iniziato con il Volume 1 semmai forzando ancor più gli elementi già messi in gioco. A partire dai nomi. Perché il fatto che la protagonista si chiami Joe e che partecipi (per poco tempo) a riunioni di sex addicted dovendosi presentare prima di prendere la parola non può non richiamare alla memoria l'alcolista protagonista di My Name is Joe di Ken Loach. E se il perfido Von Trier avesse volutamente affibbiato al suo quasi incolore e introverso ascoltatore Seligman il nome dello psicologo teorico dell'apprendimento dell'ottimismo e ideatore del concetto di impotenza appresa? Quello che è certo è però che il regista danese ci fornisce un'esplicita autocitazione presa di peso da Antichrist e ricontestualizzata nella storia di Joe. Di lei seguiamo il lucido percorso di ricerca del superamento della solitudine mettendo ogni volta alla prova la capacità di sottomissione alle esperienze più umilianti con l'intenzione di separare il sesso dal sentimento.
Ancor più che nella prima parte Von Trier si diverte a provocare fino a sfiorare la blasfemia per poi ritrarsi o a creare arditi paralleli tra la storia della religione e le impostazioni che Joe ha dato alla propria vita. Ma la provocazione non può (e forse non vuole) nascondere ciò che appare sempre più evidente: tutti i suoi film ma questo più di tutti costituiscono una lunga seduta psicoanalitica in cui con sadomasichistica lucidità si mette a nudo. Perché Lars è Joe, così come è Seligman. È un narratore che ama ascoltarsi, è un affabulatore in cui invenzione e dati di realtà finiscono con l'intrecciarsi ma è anche colui che cerca di sublimare le proprie pulsioni con la cultura e la citazione alta. È l'intellettuale che non ha ancora deciso se sia meglio tagliarsi le unghie delle mani a partire dalla destra o dalla sinistra ma che conosce bene (forse perché li ha visti in se stesso) i lati oscuri dell'essere umano. Tenendo però sempre fermo un principio caratteriale inalienabile che ha attribuito ai suoi personaggi femminili (anche a quelli apparentemente più passivi): l'autodeterminazione. Joe è una di loro.


In occasione della 71ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia è stata presentata (sezione fuori concorso) la Director's Cut Long Version di Nymphomaniac - Parte 2 con una durata di 180 minuti.

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Ninfomania di von Trier al secondo capitolo.
Recensione di Dario Zonta

A poche settimane di distanza dall'uscita del volume 1 di «Nymphomaniac», la Good Films porta nelle sale il secondo volume e chi aveva una curiosità lasciata in sospeso ora potrà esaudirla, anche se la tensione che porta lo spettatore ad aprirsi all'esperienza cinematografica non potrà che essere interrotta da questa divisione artificiale. Lo abbiamo scritto e lo ripetiamo ora: il viaggio nella sessualità di una ninfomane secondo Lars Von Trier sarà completo solo quando si avrà l'opportunità di vedere l'opera per intero e senza tagli, perché anche questo volume 2 risente di una edizione edulcorata, se così possiamo dire. Comunque, facciamo fmta di non essere mai usciti dalla sala e che siamo rimasti vittime di uno stop frame... Avevamo lasciato Joe ancora giovane alle prese con l'amore per Jerome e con l'impossibilità di raggiungere l'orgasmo. La ritroviamo in una sorta di allucinazione che la porta, non senza un pizzico di provocazione blasfema, a trovare nel cuore di un gesto di autoerotismo apparizioni di Madonna con bambino. Questo Joe confessa al sempre più coinvolto Seligman, che non perde mai l'occasione di un aggancio storico o filosofico nel tentativo di innalzare l'esperienza sessuale della sua ospite. Joe riuscirà anche a rimanere incinta, ma sarà una madre snaturata perché presa dal fuoco della sua ossessione. Nel secondo volume si assiste anche al passaggio di consegne attoriale e bisogna ammettere che questo «movimento» è compiuto con grande eleganza. Il primo volume vedeva la Gainsbourg duettare a distanza con il suo sé giovane, interpretata con grande potenza dalla attrice Joe Stacy Martin; nel secondo invece è la Gainsbourg stessa ad entrare in scena e il testimone biografico viene passato lungo il corso di una passeggiata con carrozzina. Joe è diventata madre, è cambiata definitivamente e con lei l'attrice che la interpreta. Ora siamo sugli occhi tesi e non più ingenui della Joe adulta, magra, scavata, sofferente. Questo elemento segna anche il passaggio di umore tra i due capitoli. Laddove il secondo è molto più cupo e doloroso. Lars Von Trier riesce allo stesso tempo ad essere coerente con il suo dispositivo e ad essere assolutamente inventivo e libero.
Da L'Unità, 24 aprile 2014

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 26 aprile 2014
xXSeldonXx

Si può recensire un film di Lars von Trier? Mmh, difficile dare un voto: siamo di fronte ad una concezione del cinema quasi unica e che poco si presta a giudizi di forma... Piuttosto si può provare ad analizzarlo, tenendo ben presente le altre opere del regista. Ovviamente, nel fare questo, è impossibile non incappare in qualche spoiler; quindi tanto vale non cercare nemmeno [...] Vai alla recensione »

venerdì 25 aprile 2014
simonìca

Con Nymphomaniac vol 2, Lars Von Trier esaspera quello che è il suo linguaggio, moltiplicando la sua potenza ed obbligando lo spettatore a prendere ogni cosa solo ed esclusivamente di pancia, senza dargli tempo di digerire ed assorbire. Le parti "di poesia" del primo film si fanno sempre più rade (Joe stessa rimprovererà Seligman di non riuscire più nelle sue digressioni tanto erudite quanto poetiche), [...] Vai alla recensione »

lunedì 7 aprile 2014
cirokisskiss

 Il secondo volume amplifica ulteriormente la caratteristica filosofica/intellettualoide che permette di sfruttarla come veicolo di ulteriore sperimentazione registica, spesso stuzzicata da curiosi estratti documentaristici e non, che suggestionano e stimolano un certo senso di arguzia e inusuale ironia, centralizzando anche una conflittualità implicita tra i due interlocutori che si confessano [...] Vai alla recensione »

mercoledì 30 aprile 2014
ADELIO

Il film è naturalmente un crescendo evolutivo della condizione di dipendenza dalla ninfomania, ma quel che disturba non sono tanto le scene di esplicita violenza tra bondage e il masochismo, quanto l’inutilità di alcuni passaggi del tutto gratuiti. Il solito Von Trier che deve stupire con combinazioni, analogie, numerologie che nulla portano alla narrazione e restano autoreferenziali. [...] Vai alla recensione »

domenica 27 aprile 2014
Luca Scialo

In questo secondo capitolo, Joe prosegue la sua narrazione. La sua vita prende una piega più complicata. La sua ossessione per il sesso degenera. Ormai con Jerome le cose non vanno più bene e neppure l'arrivo di un figlio migliora il rapporto. Anzi, lo peggiora. Perché Joe lo trascura pur di uscire e soddisfare i suoi desideri sessuali.

mercoledì 30 aprile 2014
EvilDevin87

Prosegue il racconto della ninfomane Joe circa la sua lenta scivolata nel baratro dell'oblio. Anche nella seconda parte Von Trier non ci risparmia in scene forti ed esplicite, ma tutte messe in un contesto tutt'altro che eccitante. Joe scopre di aver perso la sensibilità durante l'atto sessuale, per cui si mette alla disperata ricerca di qualcosa che possa sopperire questa sua (per [...] Vai alla recensione »

domenica 27 aprile 2014
NERONE BIANCHI

E' un film massacrante, duro, nero come non mai, una discesa che sembra non avere mai fine e che quando pensi abbia toccato finalmente il fondo, ecco che un nuovo gorgo la inghiotte e giù ancora. E' un film senza redenzione, che ti crocifigge alla sedia, mani e piedi, che non conosce flessioni o cadute d'attenzione. Questa seconda parte sembra molto più compatta rispetto alla prima, ma questo lo dico [...] Vai alla recensione »

mercoledì 8 aprile 2015
Luca Percival

Si capisce nettamente quanto, più si scorra di capitolo in capitolo, Von Trier metta sullo schermo le sue fantasie abbassando la qualità del film e accentuando la sadicità delle situazioni. Le "depurazioni" a cui si sottopone Joe, l'inclinazione a voler provare ancora di più, sempre di più.. quella sensazione di insoddisfazione che sembrerebbe combattere [...] Vai alla recensione »

lunedì 28 aprile 2014
Filippo Catani

Continua il racconto delle vicende sessuali della giovane ragazza all'anziano signore che l'aveva soccorsa all'inizio del primo episodio. Per descrivere bene lo spettatore alla fine di questa pellicola e dell'opera in generale si può prendere in prestito un'immagine che appare verso la fine di questo volume secondo che ritrae un albero curvo ma non spezzato.

martedì 2 agosto 2016
SusanneS

Joe continua il suo racconto, il suo dramma nel non provare più alcun appagamento dal sesso e la ricerca di nuove esperienze che le consentano di raggiungere nuovamente l'orgasmo. Jerome,infatti, la lascia libera nel vivere esperienze sessuali anche con altri uomini e così le vivrà con due uomini di colore, si darà al sesso sadomaso ed inseguito a quello con una donna.

lunedì 2 novembre 2015
SugarK

Il secondo volume di Nymphomaniac si presenta ancora più cruento e più esplicito rispetto al primo volume. La pellicola rappresenta più in profondità la rabbia e la disperazione di Joe dopo essersi separato da Jerome e da suo figlio. Joe andando da K cerca di riprovare le stesse grandi sensazioni di lussuria, anche se a lei personalmente non gli porta a uscire dalla sua [...] Vai alla recensione »

mercoledì 30 aprile 2014
Ely57

  Da Joe a Siegman abbiamo visto nei due volumi filmici presentati, la rappresentazione di tutte le possibili declinazioni della parte istintuale - sessuale che viene cosi dimostrata da Trier come sempre presente chi più, chi meno in ogni essere umano: dall'amorfo, vergine e complessato anziano professore che esterna, dopo una vita nelle tenebre, un filo di desiderio, [...] Vai alla recensione »

domenica 27 aprile 2014
NERONE BIANCHI

E' un film massacrante, duro, nero come non mai, una discesa che sembra non avere mai fine e che quando pensi abbia toccato finalmente il fondo, ecco che un nuovo gorgo la inghiotte e giù ancora. E' un film senza redenzione, che ti crocifigge alla sedia, mani e piedi, che non conosce flessioni o cadute d'attenzione. Questa seconda parte sembra molto più compatta rispetto alla prima, ma questo lo dico [...] Vai alla recensione »

giovedì 22 maggio 2014
MAURIDAL

Quando un racconto per quanto complesso e articolato con intrecci e rimandi , con personaggi che appunto debbono dimostrare una complessità dell'proprio essere all'interno di una storia,  fa ricorso al linguaggio espressivo dei capitoli e della suddivisione schematica  per temi ,  intitolati didascalicamente, allora abbiamo una netta sensazione di una difficoltà [...] Vai alla recensione »

lunedì 28 aprile 2014
Hidalgo

Commentare un film di Lars von Trier è sempre difficile. In questo caso, è addirittura proibitivo.  Reputo questo Nymphomaniac una sorta di autobiografia morale del regista, un film personale in cui von Trier,  furbescamente, mette a nudo se stesso. Impossibile (almeno per me) non pensare che la protagonista sia l'alter ego del buon Lars, il quale dice e ci dice tramite [...] Vai alla recensione »

domenica 27 aprile 2014
Melvin II

 Il biglietto d’acquistare per “Nymphomaniac - Volume 2” è 1)Manco regalato 2) Omaggio 3)Di Pomeriggio  4) Ridotto 5)Sempre   “Nymph()maniac - parte 2” è un film drammatico del2013 scritto e diretto da Lars von Trier. Con: Charlotte Gainsbourg, Stellan Skarsgård, Stacy Martin, Christian Slater,  Shia La Beouf, Willem Dafoe, [...] Vai alla recensione »

lunedì 26 maggio 2014
Odisseus

 "Forse l'unica differenza fra me e gli altri è che io ho preteso di più dal tramonto... Colori più spettacolari quando il sole arriva all'orizzonte. Forse è questo il mio unico peccato." [PREMESSA FONDAMENTALE: questo film non parla di SESSO ma di SOLITUDINE.] Un film (come prevedibile censurato in Italia) che accompagna Joe, la protagonista, lungo [...] Vai alla recensione »

mercoledì 30 aprile 2014
Flyanto

 Proseguimento della prima parte (Nymphomaniac - Volume 1) in cui la protagonista, ferita e soccorsa in strada da un uomo anziano che la conduce e la cura nella propria casa, continua a raccontare al proprio ospite le sue voglie e manie sessuali, alla ricerca, con l'avanzamento dell'età, di emozioni sempre più forti ed audaci.

giovedì 22 maggio 2014
Aleksandra Czuba

Lars von Trier non ha mai badato al benessere degli spettatori. Disturbarli il più possibile è sempre stato uno dei suoi obiettivi principali. Una volta raggiunto lo status di grande autore cinematografico, non ha posto limiti alla sua creatività nel raccontare storie impiantate sul tragico destino del protagonista. La sua fama di grande provocatore gli ha sempre attirato sia buona che cattiva pubblicità. N [...] Vai alla recensione »

sabato 5 dicembre 2015
Madonna Francesca

Ho visto sia il volume I sia il volume II e definirli dei capolavori è un reato. La storia è banale e le riprese altrettanto. Apprezzo l'introduzione della musica e delle belle sinfonie, ma questo NON deve essere un pretesto per far passare questo film come assoluto capolavoro. Attendo il volume II per mia curiosità, non perché mi siano piaciuti i precedenti.

lunedì 19 gennaio 2015
Ropie Cin

questo è un film diverso, unico (per fortuna!) che racconta in modo scandaloso le perversioni sessuali di una ninfomane, e ci riesce benissimo! se l'intento del regista era di far parlare di se, ha raggiunto perfettamente il suo obiettivo, ma questo film può esser tutto tranne che un film piacevole, sensualità e piacere sono completamente assenti, solo squallore e tristezza. se [...] Vai alla recensione »

lunedì 5 maggio 2014
tyler

Francamente non riesco a capire cosa ci possa essere di bello in questo film....

lunedì 28 aprile 2014
Barby76

Non solo vorrei indietro i soldi del biglietto, ma anche la mia domenica pomeriggio. Esattamente come nei film hard-core, la sceneggiatura è un dettaglio e il regista è più interessato a esplorare tutte esperienze sessuali, piuttosto che sviluppare una trama. 

martedì 23 gennaio 2024
Steffa

un grande pastrocchio, si salva soltanto la canzone delle sigle finali

sabato 27 dicembre 2014
kondor17

Nel complesso 3 stelle per.questo film in due parti di Lars Von Trier, con il quale il regista nordico conclude la trilogia, iniziata con Antichrist e proseguita magistralmente con Melancholia. Film temerario questo, che affonda i denti nella carne della dipendenza, della disperazione fino alla totale autodistruzione. Crudo ed esplicito come pochi nel grande schermo, cerca insistentemente di dare delle [...] Vai alla recensione »

lunedì 10 novembre 2014
etabeta

Questo solo sono in grado di poter dire sul vol 2, che a differenza del vol.1 non sono riuscito a vederlo nemmeni tutto

domenica 31 agosto 2014
Eva.00

Intrigante, crudo ma molto interessante. Interessante come viene esposta la psicologia della protagonista: cinica, dura, quasi inumana. Il suo bisogno sessuale è l'unica cosa che conta, l'unica cosa che la fa vivere e che le dà soddifazione, abbandona persino suo figlio per raggiungere i suoi effimeri piaceri: nonostante questo, lei ne è totalmente consapevole e fiera di [...] Vai alla recensione »

venerdì 23 maggio 2014
MAURIDAL

 Quando un racconto, per quanto complesso e articolato con intrecci e rimandi , con personaggi che appunto debbono dimostrare una complessità del proprio essere all'interno di una storia,  fa ricorso al linguaggio espressivo dei capitoli e della suddivisione schematica  per temi ,  intitolati didascalicamente, allora abbiamo una netta sensazione di una difficoltà [...] Vai alla recensione »

domenica 27 aprile 2014
Pancossanti

questo film è veramente brutto!!!!

sabato 12 aprile 2014
Luanaa

..ma non tagliato di quasi un'ora.Sicuramente più forte ma anche più mirato. Il dissidio tra carne (Joe) e spirito (Stellan attore) si fa più stringente e parossistico fino ad un finale non prevedibile e che lascia di stucco per la sua verità simbolica.Più provocatorio e giustamente dico io... vedi le scene dei cosiddetti gruppi di auto-aiuto...più ampliato in aspetti collaterali della sua vita di [...] Vai alla recensione »

lunedì 28 aprile 2014
Gian89

Finale estremamente deludente. Il film nel complesso è molto originale e tutte le perversioni mostrate sono perfettamente conformi alla tipologia di personaggi creati da Lars. Tutto tranne il finale. Non si possono manovrare le azioni di un personaggio con una tale incoerenza da trasformarlo in un mero strumento per il messaggio che si vuole lanciare.

lunedì 28 aprile 2014
sarkina68

Parto svantaggiata. Non conoscevo il regista, né ho visto il vol.1 (ma mi aggiornerò immediatamente), in piu'si sa, e facilmente si deduce, che è una versione  "monca" - mancano, forse dei interi "pezzi". Non so quali sn state le ragioni di mutilare il film, per quanto sembra, pure in disaccordo con von Trier.

giovedì 20 marzo 2014
Kaji_Surfing_Records

Premetto di aver visto la versione "ridotta" del film (quella di 2h)  e che oltre a "dogville" non ho visto altri film di Lars Von trier. Questa seconda parte pur partendo in modo sfavillante nel suo sviluppo  risulta essere molto più convenzionale sia dal punto di vista narrativo che da quello stilistico: le esperienze sessuali della protagonista risultano più [...] Vai alla recensione »

domenica 11 maggio 2014
Marco Santillani

Prima dell'inizio della pellicola una frase spiega che Lars Von Trier non ha ritenuto giusto accettare i tagli fatti al film per essere proiettato al pubblico. Forse è una trovata pubblicitaria, come a dire che le scene di sesso tagliate sono ancora più spinte di quelle presenti. Questo genera una maggiore curiosità, attorno all'opera del regista.

Frasi
"All'inizio mi hai detto che il tuo unico peccato è quello di aver chiesto troppo al tramonto, che credo significhi che avresti voluto di più dalla vita. Eri un essere umano che chiedeva che i suoi diritti fossero rispettati, e più di questo, ERI UNA DONNA CHE LI DOMANDAVA!
[...] Pensi che se due uomini avessero adescato donne su un treno qualcuno avrebbe battuto ciglio?
O se un uomo avesse condotto una vita come la tua?
E la storia a proposito della signora H. sarebbe risultata assolutamente banale se tu fossi stata un uomo e la tua preda una donna.
Quando un uomo abbandona i suoi figli a causa del desiderio sessuale, lo accettiamo con una smorfia, ma tu, come DONNA, hai dovuto sopportare il peso della colpa, una colpa che non potrà mai essere dimenticata.
E tutto insieme, tutta la colpa e il risentimenti che si sono accumulati dentro di te sono diventati troppo da sopportare. E hai reagito in maniera aggressiva come se fossi stata un uomo devo dire. E hai combattuto. Hai combattuto contro il genere che ti ha oppresso e mutilato uccidendo te e milioni di altre donne!
Una frase di Seligman (Stellan Skarsgård)
dal film Nymphomaniac - Volume 2
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Alessandra Levantesi
La Stampa

In Nymph()maniac 2, che del numero 1 rappresenta non un secondo capitolo ma il secondo tempo, Joe infilata nel lettuccio della monacale camera di Seligman - il gentile signore che l'ha raccolta contusa e priva di sensi dalla strada - prosegue il racconto della sua peculiare educazione sessuale. Il rapporto con Jerome, una gravidanza, la caduta a picco del piacere, l'irrequieto tentativo di recuperarlo [...] Vai alla recensione »

Valerio Caprara
Il Mattino

C'è spazio anche per la gag pornocomica nel secondo capitolo di «Nymphomaniac», indispensabile per giudicare con maggiore cognizione di causa la spasmodica e blasfema saga di Von Trier, stavolta comprensibilmente vietata ai minori di diciotto anni. Basta anticipare, infatti, che la sequenza culto, sconsigliata anche a un pudibondo pubblico adulto, presenta la protagonista Joe - che dalla biondina Martin [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

«Capii che nella società non c'era posto per me. E che in me non c'era posto per la società». La battuta chiave arriva nella seconda metà del film, ad accompagnare una vera e propria discesa agli inferi. Non del sesso, o meglio non solo del sesso, ma del crimine organizzato. Perché rifiutare le forme codificate e comunemente accettate della sessualità, significa esporsi anche a questo.

Cristina Piccino
Il Manifesto

Diciamolo subito: l'idea di dividere in due capitoli la liberatoria «confessione» (seduta psicanalitica? Invenzione di sé?) di Joe, nella seconda parte interamente Charlotte Gainsbourg - che sostituisce anche nei ricordi narrativi Stacy Martin - al di là delle questioni distributive si accorda perfettamente al dispositivo del regista. Che come in ognuno dei suoi film, dai tempi del dogmatico-Dogma, [...] Vai alla recensione »

Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

Joe è cresciuta, non trova più soddisfazione, ma non molla. E nemmeno il suo "salvatore" Seligman, che continua a rettificarne il racconto: non ci fu la visione blasfema della Madonna nell'orgasmo della piccola Joe, perché non era la Vergine ma Messalina e la puttana di Babilonia. Occidente e Oriente, e la religione prende piede: sì all'antisionismo, non all'antisemitismo (dopo il Nazi-choc di Cannes [...] Vai alla recensione »

Roberto Nepoti
La Repubblica

A un certo punto Seligman cita il paradosso di Zenone e dice a Joe: "Tu sei Achille e l'orgasmo è la tartaruga". Incapace di raggiungere il piacere, la donna continua la sua narrazione. E chi avesse scambiato il doppio film di Von Trier per un porno, dovrà ricredersi ancor di più. La seconda parte aumenta la sfumatura di pessimismo e la storia di Joe assume toni da noir, nell'episodio sadomaso e soprattutto [...] Vai alla recensione »

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