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Macao Film Festival, si chiude un evento che ha unito l'anima europea con quella asiatica

Give me liberty ha ottenuto il riconoscimento più importante. Premiato anche Anthony Chen.
di Tommaso Tocci

mercoledì 11 dicembre 2019 - Festival

L'atmosfera è sempre rilassata a Macao, luogo intimamente letargico nel compensare la frenesia di alcune sue aree, perlopiù legate al gioco d'azzardo. L'International Film Festival & Awards Macao 2019 ha cercato di riflettere l'iconografia del posto ancor più a fondo nell'universo del Festival, grazie a un gruppo di pellicole girate in loco e messe in vetrina, anche se al quarto anno di vita l'evento continua a comporsi attorno a una frattura, profonda eppure intenzionale, tra l'anima europea e quella asiatica, divise più che mai da un rinnovato e sacrosanto focus sulla sezione New Chinese Cinema.

Allargato per includere più film e più premi, questo ramo rappresenta l'occasione di vedere tutti assieme i film di alcuni tra i giovani registi più interessanti del macrocosmo in lingua cinese. Non si tratta di opere nuovissime, ma la selezione è attenta e c'è un notevole valore aggiunto nell'esaminarle l'una nel contesto delle altre, qui in questa penisola alla fine del mondo e alla fine dell'anno.

Alla fine ha vinto il premio più importante - Miglior nuovo film cinese dell'anno - Dwelling In The Fuchun Mountains di Xiaogang Gu, che aveva incuriosito a Cannes durante la Settimana della Critica e che si conferma un dramma familiare dal respiro ampio, capace di riflettere tanto sulla dimensione pittorica che su quella temporale con lo scorrere delle stagioni.
Tommaso Tocci

Miglior regista cinese è Anthony Chen (già Camera d'Oro a Cannes per il suo esordio Ilo Ilo) per la sua storia d'amore salvifica tra insegnante e studente, mentre la sceneggiatura premiata è quella del delicato To Live to sing di Johnny Ma, canadese di ritorno nella Cina natale. Il riconoscimento più prevedibile è quello all'attrice Zhou Dong Yu di Better Days, una storia di bullismo impreziosita da una prestazione che ha folgorato già pubblico (grande successo al box office cinese) e addetti ai lavori.

Il regista rumeno Cristian Mungiu (uno spettacolo lui stesso, a vederlo calato nel contesto di Macao e osservare perplesso la cerimonia di benedizione di rito con tamburi, draghi e incenso) era il presidente di giuria per la sezione, mentre il suo dirimpettaio Peter Chan Ho-sun ha premiato nella Competizione Internazionale il fervore a basso budget della commedia Give me liberty, del regista russo emigrato negli Stati Uniti Kirill Mikhanovsky.

Film cocciutamente e pienamente riuscito sul conducente di un servizio di trasporto per disabili, Give me liberty ha vinto come migliore opera, chiudendo un anno di grandi successi festivalieri che lascia presagire un ottimo percorso commerciale.


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