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Storia “poconormale” del cinema: il comico

Una carrellata dei momenti più divertenti del cinema.
di Pino Farinotti

Chaplin
Charles Chaplin (Charles Spencer Chaplin) Altri nomi: (Charlie Chaplin, Charlot) 16 aprile 1889, Londra (Gran Bretagna) - 25 Dicembre 1977, Vevey (Svizzera). Regista del film Tempi moderni.

venerdì 21 maggio 2010 - Focus

Chaplin
Charlot in Tempi moderni, assunto in una fabbrica dove il lavoro a catena ha ritmi “scientifici”, viene usato come cavia per collaudare una macchina che permette all'operaio di mangiare coi tempi giusti e con i movimenti ideali per ottimizzare appunto il tempo e l'efficienza. La macchina, circolare, porta a Charlot un boccone dopo l'altro, lui è immobilizzato, può solo aprire la bocca. La macchina si inceppa e cominciano i guai. Il sorriso, il riso, salgono e scendono secondo i ritmi dettati da Chaplin, inoltre l'evasione presenta connotati importanti. Il dipendente usato dal padrone e dalla macchina. E siamo nel 1936. C'è tutta la poetica di Chaplin, la sua tristezza comica, il sociale, l'attenzione verso il debole, insomma la sua grande, trasversale indicazione spettacolare e politica. Grandi, dolenti rappresentazioni, anche denunce, rappresentate “evadendo”. Aveva maggiore efficacia una sequenza come questa di una quantità di testi che appartenevano a una fascia alta, intellettualmente aristocratica, che dispensava soluzioni per un target superselezionato.

Totò
In Totò truffa '62, Totò è un truffatore professionista, la sua spalla è Nino Taranto. Hanno messo a punto la vendita della Fontana di Trevi. Totò adocchia il pollo, un turista italo-americano di nome Decio Cavallo (“Avevo capito cacio cavallo”). Gli fa credere si essere il padrone della fontana e di avere diritto a tutte le monete che la gente ci butta, secondo la tradizione propiziatoria. Non solo, ma vanta anche dei diritti per ogni fotografia scattata dai turisti. Arriva la spalla Taranto, che offre mezzo milione d'acconto, lo porterà più tardi. Il malcapitato cade nella rete, cava il mezzo milione -è un americano, dunque pieno di soldi- si accorda per il contratto il giorno dopo e diventa, di fatto, il padrone del monumento. Cerca subito di rivalersi su un turista che ha scattato una fotografia, arriva la polizia, racconta di essere il padrone della fontana, arrivano due infermieri che lo portano sull'ambulanza, mentre Totò e Taranto, dall'alto, assistono alla scena.

Marilyn
T ony Curtis bacia con grande passione Marilyn Monroe nella lussuosa cabina dello yacht. La bacia a lungo, lui si è dichiarato impotente e lei ha giurato di guarirlo. Il film è, naturalmente, A qualcuno piace caldo,(1959) di Billy Wilder. Lo stacco successivo mostra la nuca di Jack Lemmon, impeccabile nel suo abito femminile anni venti, che balla il tango con Joe E. Brown, il miliardario che si è innamorato di lui/lei. Lemmon/Josephine, è lui a guidare, compie una perfetta giravolta, secondo il ritmo del tango, è in primo piano con una rosa in bocca.

Quindici
Mel Brooks ne La pazza storia del mondo (1981) è Mosè. Coi dovuti mistero e fatica è salito sul Sinai dove il Signore gli ha consegnato tre tavole coi quindici comandamenti. Scende stordito e stremato, da una rupe guarda la massa del popolo di Israele in attesa della parola di Dio. Il popolo si è fato corrompere ma la visione del profeta riporta tutto nella giusta dimensione. Cade il silenzio. Mosè ha deposto le tre tavole a terra, con una certa fatica, continua ad essere stremato, le raccoglie. Sta per mostrarle dicendo “il Signore mi ha consegnato i quin...” una delle tavole gli cade, conclude “... i dieci comandamenti...”. Mel Brooks/Mosè ha cambiato la storia del mondo.

Cremazione
Ne Il grande Lebowski (1998) Drugo (Jeff Bridges) e Walter (John Goodman) intendono seppellire al meglio il loro amico Donny (Steve Buscemi) morto di infarto. Decidono per la cremazione. Dopo aver discusso col becchino sul prezzo del recipiente -il meno caro costa 180 dollari, sempre troppo- posano le ceneri in un barattolo del caffè e salgono su di un promontorio davanti all'oceano della California. Walter è in piedi, solenne col barattolo, Drugo, commosso, dietro. Walter ricorda l'amico, sorfista, giocatore di booling e soprattutto soldato in Vietnam. Spende troppe parole sulle colline conquistate col sangue in Vietnam. Apre il barattolo e comincia a disperdere le ceneri, solo che il vento soffia nella direzione sbagliata e il povero Donny finisce sulla barba, sui capelli, negli occhi di Drugo che, furibondo, dopo il tentativo disperato dell'amico di ripulirlo, gli urla: “Cazzo Walter, con te tutto diventa grottesco!”. Poi mestamente, piangenti, i due scendono dal promontorio.

Incanto
Sono cinque situazioni comiche che ho richiamato liberando la memoria, senza speculazioni, di getto. È grande cinema, ed è grande incanto. Ho avuto più volte modo di dire che la prima opzione del cinema è l'evasione. Dunque la grande comicità è segmento prevalente. Dobbiamo tutti molto agli autori che portano questo incanto felice, quando c'è questa qualità naturalmente. Quando dico “evasione prima opzione” ho un avvallo decisivo da presentare. Non c'è discrezionalità, c'è l'esattezza di una formula, della prima formula, del primo abbrivio. C'è questa sequenza: un giardiniere sta guardando l'estremità dell'idrante che non butta più l'acqua. Un ragazzo, con un piede occlude il tubo, lo alza e il giardiniere viene innaffiato. È L'arroseur arrosé, 1895, dei fratelli Lumière. Il primo film mai girato. Un “comico”.

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