Shane Black crede nel potere delle parole. La lingua assomiglia ad un grilletto, la bocca è uno strumento efficace, tagliente e letale più di qualsiasi arma. Penna brillante, interprete occasionale e regista emergente, Black fa dell'ironia un fedele espediente narrativo ed espressivo. Gli storici battibecchi tra Martin Riggs e Roger Murtaugh sono frutto della sua creatività, facendo di Arma letale un genere a se stante. Il sarcasmo delle storie riduce l'azione ad un pretesto per lo scontro dialettico tra caratteri forti in cui l'eloquio è il migliore dei colpi in canna. E se Robert Downey Jr. e Mel Gibson sono i suoi attori di riferimento, capiamo quanto la lucida follia dei loro occhi rispecchi un cinema intelligente e sopra le righe della commedia e dell'action movie, uniti in un'unica miscela di pungente efficacia.

La scrittura di una carriera
Nato a Pittsburgh il 16 dicembre 1961, Black studia teatro e si laurea all'Università della California di Los Angeles con l'intenzione di diventare attore. L'incoraggiamento del collega Fred Dekker e la passione per il cinema di Walter Hill (reduce dal fresco successo di 48 ore) ispirano un primo e istintivo lavoro di sceneggiatura. A 22 anni e in meno di due mesi, Black scrive la sceneggiatura di Arma letale (1987), film cult che vede la luce quattro anni più tardi, proprio quando esordisce come attore in Predator (1987). La scrittura di Black è intelligente e acuta, l'azione ha un ritmo serrato e i dialoghi non perdono mai profondità. Questa formula vincente viene riproposta per la storia di Arma letale 2 (1989) in cui le amabili litigate tra Gibson e Glover danno forma ad un vero e proprio brand cinematografico. Questa difficile conferma rende Black talmente ambito dalle major che la sua terza sceneggiatura, quella de L'ultimo boyscout (1991), viene acquistata per quasi 2 milioni di dollari. Dopo aver recitato in Robocop 3 (1993), scrive la trama del deludente e mal riuscito Last Action Hero - L'ultimo grande eroe (1993), goffo tentativo di action movie parodistico. Tutt'altro registro per Spy (1996) racconto di un'eroina alle prese con falle nella memoria. Ha inizio un lungo periodo di vuoto, in cui Black ammette di aver perso ispirazione e brio. Vittima di un sistema frenetico e fagocitante, preferisce fermarsi piuttosto che continuare a scrivere film senza idee. Dopo quasi dieci anni di riflessione, ritorna nelle vesti di sceneggiatore e regista con Kiss kiss, bang bang (2005), noir sui generis che rilancia la figura istrionica di Robert Downey Jr. Il ruolo pare sia decisivo per la resurrezione cinematografica dell'attore, poi scelto per interpretare Tony Stark in Iron man (2008). Il destino si diverte e porta Black sulla scia del supereroe di ferro. In Iron man 2 (2010) ascoltiamo gli AC/DC sulle note "Back in black", presagio per il prossimo passaggio di testimone di Jon Favreau. Il terzo episodio della gesta del playboy filantropo viene affidata proprio alla direzione di Black che con Iron Man 3 (2013) affonda il colpo sotto l'armatura, nei meandri personali dell'eroe. Con Tony Stark personaggio ideale per l'esplorazione di un'arguta ironia e per l'uso di una lingua fatale.
Mentre è atteso il suo reboot di Predator, esce in sala nel 2016 The Nice Guys, ambientato nella Los Angeles degli anni '70, con Ryan Gosling e Russell Crowe.