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Wayne Wang

Wayne Wang è un regista, produttore, sceneggiatore, è nato il 12 gennaio 1949 a Hong Kong (Hong Kong). Wayne Wang ha oggi 75 anni ed è del segno zodiacale Capricorno.

Un regista poco classificabile

A cura di Marco Chiani

Che il suo destino sarebbe stato il cinema era già in quel nome che il padre decise di dargli come omaggio all'icona western John Wayne. Nato a Hong Kong nel 1949, Wayne Wang è un regista poco classificabile, spesso zuccheroso, ma con notevoli picchi, che almeno dalla fine degli anni Novanta alterna opere ambiziose ad altre più commerciali senza alcuna soluzione di continuità.
Sebbene risulti difficile riconoscere la stessa mano dietro al riuscito Smoke e, per dirne uno, al convenzionale Un amore a cinque stelle, la sua identità sembra sempre più affidata a quest'incalcolabile alternanza tra "alto" e "basso". Differentemente da altri connazionali che hanno rinnovato il cinema americano forti delle esperienze maturate in Asia, Wang comincia a girare proprio negli States, dove si trasferisce a diciott'anni per studiare alla "California College of the Arts", firmando la regia - a quattro mani con Rick Schmidt - per A Man, A Woman, and a Killer (1975). Il passo successivo, Chan is Missing (1982), diventa presto oggetto di culto per gli amanti del nero, grazie ad un'ottica che al plot principale affianca acute notazioni sulle difficoltà di inserimento della comunità cinese nel sistema America.

Cina e America: integrazione e diversità
Il tema della difficoltà di integrazione è alla base del successivo Dim Sum: A Little Bit of Heart (1985), commedia agrodolce con cui dà inizio a quella descrizione della comunità sino-americana che farà da sfondo ad alcune delle sue pellicole più originali. Alla vacanza di Slamdance - Il delitto di mezzanotte (1987), neo-noir di notevole impatto visivo e intrigante tessitura drammaturgica con cast tutto americano, seguono due tra i suoi titoli più amati: Mangia una tazza di tè (1989) e Il circolo della fortuna e della felicità (1993). Si tratta di film molto diversi tra loro, legati però dalla stessa cura della messa in scena, da un linguaggio frammentato e da un sincero affetto per un Paese che Wang abita solo con il ricordo. Meglio della difficile vicenda matrimoniale al centro del primo, sono i ricordi delle quattro immigrate cinesi del secondo ad incontrare il gusto del cineasta e quella sua capacità di intenerire tenendo sempre alto il discorso.

L'incontro con Paul Auster
Su sua richiesta, lo scrittore Paul Auster estende un racconto di Natale scritto per il New York Times, ricavando così la sceneggiatura del giustamente lodato Smoke (1995). Tra i più risusciti della carriera di Wang, il film acquisisce la struttura episodica di Il circolo della fortuna e della felicità, seguendo le vite di diversi personaggi che orbitano intorno ad una tabaccheria di Brooklyn gestita dal filosofeggiante Harvey Keitel. E' un microcosmo tenero e sfaccettato che ha il suo apice nella lunga sequenza finale in cui il tabaccaio racconta allo scrittore in crisi d'ispirazione di William Hurt una storia di Natale, parallelamente trasposta in immagine con stile, attenzione e una partecipazione mai ricattatoria. Titolo solo nelle intenzioni gemello di Smoke è Blue in the Face (1995), diretto a quattro mani con Auster sullo stesso set e con gli stessi attori che consta in un insieme di siparietti divertenti e meno con ospitate di molte personalità dello spettacolo tra cui Jim Jarmusch, Lou Reed, Michael J. Fox e Madonna.

Passi falsi e sperati ritorni
Ormai amato tanto dal pubblico quanto dalla critica, Wang torna nella sua città natale con Chinese Box (1997), in cui si racconta di un giornalista inglese malato di leucemia (Jeremy Irons) innamorato di una ragazza cinese, sullo sfondo del passaggio di Hong Kong dal protettorato britannico al governo della Cina popolare. Dopo La mia adorabile nemica (1999), con Susan Sarandon e Natalie Portman, madre e figlia in un confronto dal quale la sconfitta è la prima, il regista tenta con The Center of the World (2000) un'indagine sui sentimenti all'epoca di internet, sbagliando spesso l'approccio e tradendo una traiettoria melensa e inutilmente predicatoria. La commedia sentimentale Un amore a cinque stelle (2002) e il film per bambini Il mio amico a quattro zampe (2005) precedono il risveglio di L'ultima vacanza (2006), riuscita mediazione tra lo spirito più personale del regista e la sua capacità di soddisfare il grande pubblico con la vicenda di una malata terminale che decide di andarsene con stile, facendo un ultimo, memorabile viaggio.
Nel 2007 gira due pellicole ancora sul confronto tra America e Cina: The Princess of Nebraska, su una giovane cinese incinta negli Stati Uniti, e Mille anni di buone preghiere, sul difficile rapporto tra Yilan, che vive da anni in America, e il padre che decide di partire da Pechino per farle visita. Ispirato ad un romanzo di Lisa See, Il ventaglio segreto (2011) narra la storia parallela di due amicizie tra donne, ambientate nella Cina del XIX secolo e nei giorni nostri, confermando ancora una volta l'interesse di Wang per il suo Paese d'origine.

Ultimi film

Documentario, (USA - 2014), 90 min.
Drammatico, (Cina, USA - 2011), 105 min.
Commedia, (USA - 2006), 122 min.
Commedia, (USA - 2002), 105 min.
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