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Il sequel di Glass Onion: A Knives Out Mystery, scritto e diretto da Rian Johnson. Espandi ▽
Il Reverendo Jud Duplenticy viene mandato a fare da aiuto nella chiesa di Monsignor Jefferson Wicks. I due uomini di fede non vanno d'accordo. Quando Wicks muore in circostanze misteriose durante un sermone, il gruppo di fedeli che lo venera come una rock star punta immediatamente il dito contro il Reverendo Jud. Questo è proprio un caso per il detective Benoit Blanc.
Wake Up Dead Man raggiunge la perfetta fusione tra intrattenimento e critica sociale: questo è il film più politico della saga di Benoit Blanc, che non ha paura di sfidare leader contemporanei e religione.
Tra un colpo di scena e l'altro, Johnson ne ha per tutti: il culto della personalità, che con i social diventa sempre più pericoloso; il populismo di chi guida le masse, che sia un leader politico o un Monsignore, che tiene volontariamente nella costante paura dell'altro le persone; la ribellione alla cultura woke, che, dopo un breve periodo di riflessione, ha suscitato una reazione carica d'odio. Recensione ❯
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Strane dinamiche famigliari si sviluppano durante le proteste del maggio 1968 a Parigi. Espandi ▽
Parigi, 1968. Durante il maggio francese, il piccolo Cristophe, un bambino di nove anni, è lasciato in custodia dai genitori (impegnati pure loro nelle proteste) nel caratteristico appartamento di famiglia in Rue de Grenelle assieme ai nonni, agli zii bohémien, e all'arzilla bisnonna di origini ucraine. Da quel nido caotico e protettivo, Cristophe osserva la Storia in movimento, filtrata dalle parole e dai silenzi dei propri cari, dal racconto e dal ricordo. Nel frattempo, vive quei giorni immerso nel confronto generazionale e con lo stupore di chi, senza rendersene conto, attraversa un'epoca di trasformazioni.
Il film trova la sua verità all'incrocio tra immaginazione e memoria, facendo del piccolo protagonista un osservatore dei mutamenti culturali e del confronto generazionale. Il regista svizzero Lionel Baier adatta il memoir autobiografico di Christophe Boltanski "Il nascondiglio" ("La Cache") traducendo le dense pagine del romanzo in un caleidoscopio visivo fatto di collage, squarci di fantasia, carrellate urbane che si alternano al quotidiano surreale di casa, un interno pensato come estensione del mondo, nelle dimensioni dello spazio e del tempo. Recensione ❯
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La vita del famoso Jay Kelly, un personaggio pubblico che vive una crisi d'identità, mentre tutti sembrano conoscerlo meglio di quanto lui conosca se stesso. Espandi ▽
Il film segue le vicende della celebre star del cinema Jay Kelly (interpretato da George Clooney) e del suo devoto manager Ron (interpretato da Adam Sandler) durante un viaggio lampo e sorprendentemente profondo attraverso l'Europa. Lungo il percorso, i due uomini si trovano costretti ad affrontare le proprie scelte e a riflettere sui legami con le persone a loro più care e sull'eredità che stanno per lasciare. Recensione ❯
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Lanthimos traduce una commedia sci-fi in una satira caustica, che prende a bersaglio l'America e il nostro presente. Commedia, Fantascienza - Gran Bretagna2025. Durata 120 Minuti.
Lanthimos gira un remake inglese della commedia sci-fi coreana Salviamo il pianeta verde!, un piccolo cult scritto e diretto da Jang Joon-hwan. Espandi ▽
Teddy lavora come imbustatore nella filiale di una grande azienda di spedizioni e vive in una casa disordinata. Teddy è convinto che gli alieni siano già tra noi e per dimostrarlo pone in atto il rapimento di Michelle Fuller, potente amministratrice delegata di una multinazionale farmaceutica. È sicuro che Fuller sia un'andromediana, anzi l'imperatrice degli Andromediani. Per la prigioniera Fuller, d'altro canto, Teddy è un malato psichiatrico, un uomo schiacciato dal dolore che ha trovato nel complottismo l'unica ragione di vita. Tra le due parti ha inizio uno scontro duro, fisico e psicologico.
Il remake in lingua inglese del film del 2003 Save the green planet del sudcoreano Jang Joon-hwan (che figura tra i produttori esecutivi) nelle mani di Yorgos Lanthimos, e nella riscrittura di Will Tracy, diventa un modo di raccontare l'America e in generale il mondo di oggi, da essa pesantemente influenzato.
Più commedia nera che thriller psicologico, il film, girato in Vista Vision, con una precisa scelta di colori primari, dal punto di vista formale è però meno sperimentale dei precedenti, e conta un'ultima sequenza lunga che sembra uscita da un fumetto, nella quale la componente divertita è definitivamente dichiarata. Recensione ❯
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Matthias sembra essere perfetto ma la sua vera sfida è essere se stesso. Presentato in concorso alla Settimana Internazionale della Critica di Venezia 81. Espandi ▽
Un fidanzato da portare con te il weekend se non desideri che i vecchi amici ti credano ancora single? Un figlio che ti faccia fare bella figura a una cena aziendale e magari ottenere una promozione? Un compagno per andare a teatro o anche solo per fare conversazione? Matthias è il candidato perfetto per tutti questi ruoli e altri ancora. Basta noleggiarlo, pagare, e si può stare certi che tutto filerà liscio.
L'opera prima di Bernhard Wenger affonda in un humus riconoscibile, lo stesso del suo conterraneo Seidl (più che altro formalmente, nella predilezione di inquadrature fisse) ma anche del norvegese Trier (in particolare La persona peggiore del mondo) e poi, su tutti, dello svedese Ostlund, il cantore dell'ipocrisia della borghesia intellettuale contemporanea; anche se quest'ultimo resta più un modello aspirazionale che altro, una citazione da un piano inferiore.
Tutto è performance, anche l'esaurimento nervoso. Tutto è spettacolo, perché lo spettacolo è (ormai) nell'occhio di chi guarda. Recensione ❯
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Un padre cerca l'aiuto della figlia adulta per allevare i suoi giovani gemelli dopo che la sua seconda moglie lo ha lasciato. Espandi ▽
Los Angeles. La moglie di Andy (la cui attività lavorativa non procede bene) lo lascia, dicendogli che è andata a ricoverarsi in una clinica per disintossicarsi dai medicinali che prendeva. Andy si ritrova a dover gestire i loro due gemelli di nove anni, Billie e Moses, senza essersene mai occupato prima, e chiede aiuto a Grace, la figlia trentaseienne del suo primo matrimonio, che al momento è incinta, e che nutre verso di lui un certo rancore.
La regista sa gestire il mix di dramma e commedia che è stata la cifra stilistica dei genitori, e Il padre dell'anno è un ottovolante emotivo che passa dal riso a quel pianto che il protagonista non si concede mai.
Hallie Meyers-Shyer fa una scelta supremamente intelligente nell'affidare a Michael Keaton il ruolo del protagonista, perché Keaton è uno dei migliori (e più sottoutilizzati) attori su piazza, e riesce a modulare le mille sfumature del suo personaggio con un'abilità prodigiosa e un pathos davvero irresistibile. Recensione ❯
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Commedia romantica scritta, diretta e prodotta da Celine Song, già autrice di Past Lives. Espandi ▽
New York City, oggi. Lucy è una "combina coppie". Durante la festa di matrimonio di una coppia formata da Lucy la donna rivede John, l'uomo con cui aveva condiviso una grande storia d'amore ma che ha lasciato perché, da attore squattrinato, lui non poteva darle le comodità che lei esigeva - e infatti al matrimonio fa ancora il cameriere. Nella stessa circostanza, seduta al tavolo dei single, Lucy si imbatte anche in Harry, che secondo i suoi parametri professionali è "un unicorno": super ricco, affascinante, educato, spiritoso e intenzionato ad avere una relazione seria.
Celine Song, dopo il successo di Past Lives, inquadra spesso i suoi personaggi da una distanza entomologica proprio perché fa di loro le cavie di un esperimento sociologico che riflette la deriva merceologica di una nazione, attualmente incarnata dal suo stesso presidente. Il tema davvero interessante e contemporaneo che emerge in filigrana è quello della morte, ripetutamente nominata en passant, come un rimosso freudiano. Recensione ❯
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La quintessenza di un film di Mike Leigh: un racconto intimo e sconvolgente su relazioni famigliari distorte dai segreti. Commedia, Drammatico - Gran Bretagna, Spagna2024. Durata 97 Minuti.
Le dinamiche familiari, le fragilità umane e la ricerca di un senso di appartenenza nel mondo. Espandi ▽
Pansy è una donna segnata dal dolore dopo la morte della madre e da una vita di privazioni, che ha trasformato quel dolore in rabbia e in una capacità quasi inesauribile di insultare e offendere il prossimo, compresi il marito e il figlio, ma anche i totali sconosciuti che incontra per strada. La sorella minore Chantelle fa del suo meglio per arginare la furia verbale ed emotiva di Pansy, comprendendo fino in fondo la fonte primaria della sua collera. Ma Pansy non riesce ad affrontare le scomoda verità su se stessa, e prosegue nelle sue esternazioni al vetriolo, alienandosi l'affetto e l'empatia di chiunque abbia la sventura di avere a che fare con lei. Per fortuna Chantelle non molla, e forse riuscirà ad aprire un varco nella corazza inscalfibile che Pansy si è costruita per poter continuare a sopravvivere.
Scomode verità è la quintessenza di un film di Mike Leigh: un racconto intimo e sconvolgente su relazioni famigliari distorte dai segreti e le bugie che l'uno ha rispettivamente nascosto o propinato agli altri. Recensione ❯
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I Roses, famiglia modello, crollano: il fallimento di Theo e il successo di Ivy ribaltano i ruoli, trasformando il matrimonio in una guerra spietata. Espandi ▽
Sulla carta i Roses sono una famiglia modello. Theo è un architetto famoso, Ivy la fantasiosa chef di un ristorante, hanno due figli e la loro vita sembra scorrere per il meglio. Finché l’ultima monumentale creazione di Theo crolla davanti agli occhi di tutti, mentre il ristorante di Ivy diventa di colpo virale e, di lì a breve, super affollato. Equilibri, ritmi di vita e ruoli di potere si ribaltano, e la coppia entrerà sempre più in crisi. È la perfetta decostruzione della commedia romantica: una rielaborazione in chiave rigorosamente british dell’eterno binomio amore e odio, diversa dal precedente da ogni punto di vista (finale compreso) e dotata di un inconfondibile umorismo scorretto e tagliente. È bravissimo McNamara a descrivere le altalene emotive e dialettiche che seguono i ribaltamenti dei ruoli e il talento indiscusso, e noto a livello planetario, dei due protagonisti fa il resto: Benedict Cumberbatch e Olivia Colman nell’inedita “coppia che scoppia” funzionano alla grande, dimostrandosi abili a cambiare registro di continuo, passando dall’ironico al grottesco, dalla commedia al dramma. Recensione ❯
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Una dramedy che racconta le difficoltà dell'essere genitori ai giorni nostri. Espandi ▽
Blu è un bambino di nove anni che ama vestirsi da femmina e sogna di interpretare la Sirenetta. Suo padre Lucio, voce progressista di una nota trasmissione radiofonica, è spiazzato. Sua moglie Elena, pur con mille timori, tende ad assecondare le richieste di Blu. Ad aiutarli in questo percorso di consapevolezza e accettazione, un gruppo di "Genitori Unicorni", guidato da un'abile psicoterapeuta.
Una fiaba a lieto fine, con uno spessore socioculturale importante, che mira a esplorare il ruolo dei genitori di fronte alle scelte dei figli. Scelte che riguardano la loro identità, il loro corpo, il loro futuro.
C'è lo sguardo nuovo che la regista Michela Andreozzi invita a indossare, di rimessa in discussione delle proprie certezze, al di là di preconcetti e convenzioni. Uno sguardo che volge verso l'amore senza condizioni. È quello che prova mamma Elena, un'intensa Valentina Lodovini, per Blu, ma anche quello che sente forte papà Lucio, Edoardo Pesce in uno dei suoi ruoli più vulnerabili e apprezzabili, un maschile in piena crisi. Recensione ❯
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L'esilarante avventura di due sorelle che devono salvare il matrimonio della terza sorella. E il rapporto con lei, malgrado i postumi di una sbornia. Espandi ▽
La sahti è una birra molto forte aromatizzata al ginepro, che si trova solo in Finlandia, e che si produce
preferibilmente in casa seguendo metodi secolari. Le due sorelle Taina e Pirkko ne sono apprezzate (e
invidiate) produttrici: ma quando la terza sorella gliene chiede cento litri per il proprio matrimonio,
iniziano i guai. Sensi di colpa inevasi, rivalità quasi letali con i vicini, beffe del destino e irresistibile
voglia di assaggiare il prodotto renderanno la fornitura dei cento litri una vera e propria odissea
tragicomica. Recensione ❯
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Bruno, padre single di un'adolescente, si trova costretto a ospitare in casa per un mese la sua ex Terry, appena uscita da un lungo percorso di recupero emotivo. Espandi ▽
Bruno si è separato dalla moglie da molti anni e sta crescendo da solo la figlia ora adolescente. Dopo la separazione Terry ha dato segni di squilibrio che hanno fatto sì che dovesse essere ricoverata in una struttura per la cura di malattie mentali. Ora è pronta per il reinserimento sociale ma per renderlo definitivo sono necessari trenta giorni da trascorrere con l'ex marito e la figlia nella loro abitazione.
Un remake di un film spagnolo che trova in Edoardo Leo e Micaela Ramazzotti gli interpreti giusti.
Guido Chiesa riesce così a fornirci il sorridente ritratto di persone che debbono cercare di comprendere la situazione che gli altri che sono loro accanto stanno vivendo. Non è un'impresa facile ma l'osservarla in un film stemperata con il sorriso, può essere di aiuto. Recensione ❯
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Un ritorno a Downton Abbey per il terzo film della saga. Espandi ▽
Al loro ritorno dalla stagione londinese a Downton Abbey, i Crowley dovranno affrontare una serie di "cambi della guardia": il maggiordomo Carson passerà le consegne a Parker, mentre la fidanzata di Parker, Daisy Mason, prenderà il posto della cuoca Mrs. Patmore. Ma mentre la transizione fra Daisy e Mrs. Patmore è armoniosa, quella fra Carson e Parker è problematica perché il primo rifiuta di abbandonare il ruolo con il quale ha retto Downton Abbey per decenni.
In realtà il passaggio di autorità più delicato rischia di essere quello fra Robert Crawley e sua figlia Mary, pronta a prendere le redini della sontuosa proprietà nello Yorkshire, ma ostacolata da un padre fieramente tradizionalista (benché spalleggiata dalla madre americana Cora), e funestata dall'ostracismo della comunità aristocratica perché ha appena divorziato dal marito, diventando pietra dello scandalo e "paria sociale".
Downton Abbey - Il Gran Finale resta una favola dai toni caramellati, imbevuta di nostalgia per i balli di società, i begli abiti da sera e un'etichetta che, rispetto alla volgarità e maleducazione del presente, suscita viscerale nostalgia. Lì "non è ancora come in America" (soprattutto quella di oggi), tutti sanno come comportarsi (e qual è il loro posto assegnato nella società), tutti custodiscono (o spifferano) piccoli e grandi segreti. Recensione ❯
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Il valore dell'amicizia in una commedia che racconta di una famiglia speciale. Espandi ▽
Melissa e Sabrina sono migliori amiche fin dall'infanzia. Condividono tutto da sempre, e neanche a farlo apposta le gravidanze del loro primo figlio avvengono nello stesso periodo, e le nascite dei due maschietti praticamente nello stesso momento. Purtroppo però le due giovani donne sono insieme anche nel finire vittime di un incidente stradale, e i loro mariti Giorgio e Alessandro si ritrovano soli con i neonati Samuele e Michele.
Dopo qualche mese di battaglia individuale fra notti insonni e montagne di pannolini i due decidono di condividere l'appartamento di Alessandro insieme ai rispettivi figli: dunque Samuele e Michele crescono insieme ai loro papà e affrontano i primi quattro anni di vita come una insolita ma armoniosa famiglia. Quando però Noelle entra nella vita di Giorgio e, a differenza delle avventure casuali di Alessandro, prospetta per lui un cambiamento di vita, i due papà dovranno capire qual è la differenza fra condivisione e codipendenza.
Come fratelli si lascia seguire piacevolmente e mostra le corde recitative soprattutto di Centorame, nonché il lavoro di squadra dell'intero cast e del regista che riesce a creare un'atmosfera di intimità, di leggerezza e di allegria (a dispetto delle circostanze) che scalderanno il cuore degli spettatori. Recensione ❯
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Consapevole di non poter tenere testa all'originale, il sequel-reboot sceglie la via dell'umiltà e della sintesi. E non sbaglia. Commedia, USA2025. Durata 85 Minuti.
Solo un uomo ha le pall....ottole giuste per guidare la squadra di polizia e salvare il mondo. Espandi ▽
Frank Drebin jr. ha ereditato dal padre l'infallibilità nel catturare i criminali, ma anche la goffaggine e l'atteggiamento anti-sociale, che lo rende spesso più un pericolo che una risorsa per le forze della Legge. Dopo aver sgominato una rapina, l'indagine su un caso di possibile suicidio lo mette sulle tracce di Richard Cane, magnate della tecnologia che ha escogitato un piano criminoso per riportare l'umanità a uno stadio primordiale e ferino. Ma Cane non sa con chi ha a che fare.
Il passaggio da Leslie Nielsen a Liam Neeson inevitabilmente sacrifica qualcosa in termini di vis comica, ma lo compensa con il metatesto legato all'attore irlandese, da anni incastrato in revenge movie di serie B e finalmente affrancato, in un ruolo che gli permette il lusso di irridere la sua recente carriera.
In sostanza sono 85 minuti - e la brevità aiuta - di gigantesca comfort zone, che ha pochissimo senso di esistere in assoluto nella storia del cinema, ma ha pieno diritto di cittadinanza nel particolare di un preciso target generazionale, bisognoso della consolazione nostalgica di un amarcord, seppur in tono minore. Recensione ❯
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