TROVASTREAMING Tutti i film documentariprodotti in Italia
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Un documentario che racconta i pensieri e la filosofia di vita dello scrittore, scultore e alpinista Mauro Corona, attraverso monologhi, voci fuori campo, chiacchierate con amici e incontri con artisti. Espandi ▽
"Qui giace Mauro Corona, uomo iniquo e perverso. Pregare per lui è tempo perso". Mauro Corona, scrittore, scultore e alpinista, conosciuto dal grande pubblico per la sua presenza al talk-show "Carta bianca" condotto da Bianca Berlinguer, viene mostrato sotto una prospettiva più intima, nella quotidianità delle sue giornate quando si sposta, per esempio, con la sua Fiat Panda per le strade di Erto o mentre si trova nella sua abitazione.
In un viaggio avanti e indietro nel tempo, ripercorre alcuni momenti più importanti della sua vita, partendo dall'infanzia difficile ed evidenzia il profondo legame che ha con il territorio e le sue passioni personali.
Diretto da Niccolò Maria Pagani che ha seguito Corona per sette mesi, tra riprese e montaggio, nella vallata di Erto dove vive, rivela il lato più autentico e meno provocatore del personaggio. I testi sono tratti dal suo romanzo "Le altalene", pubblicato da Mondadori nel 2023 in cui lo scrittore si lascia andare al flusso dei ricordi. Recensione ❯
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Una ricostruzione dell'impresa di D'Annunzio tra puntigliosa verità storica e progressiva goliardia. Documentario, Croazia, Italia, Slovenia2025. Durata 112 Minuti.
La ricostruzione dell'impresa di D'Annunzio a Fiume tra ironia e documentazione. Espandi ▽
Il docufilm inizia con interviste alle persone che oggi vivono a Rijeka/Fiume. Le domande vertono sulla loro conoscenza o meno di Gabriele D’Annunzio. Si vuole cioè testare quanto può essere rimasto oggi nella memoria dell’impresa compiuta nel periodo che andò dal settembre del 1919 al dicembre del 1920. A seguire si mette in scena per le vie della città odierna quanto accadde in quei sedici mesi. Igor Bezinovic ha un’idea originale per promuovere la memoria del passato ma non riesce a sostenerla fino in fondo. Va dato atto al regista di essersi dotato di un’amplissima documentazione che è sicuramente frutto di lunghe e approfondite ricerche. Il problema sta altrove e viene, non sappiamo quanto consapevolmente, portato alla luce nelle scene finali. La giusta e sana dose di ironia e di grottesco si trasforma progressivamente in un carnevale in cui a divertirsi sono stati sicuramente coloro che vi sono stati coinvolti ma non è detto che lo sia chi guarda. Recensione ❯
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Un documentario sugli attivisti di Ultima Generazione che centra l'obiettivo di mostrare le azioni del movimento. Documentario, Italia2024. Durata 90 Minuti.
La storia e le esperienze di questo gruppo di giovani pieni di volontà e voglia di vivere. BIGLIETTI QUI »Espandi ▽
"A partire dal 2018 sono nati in Europa e nel mondo movimenti di resistenza civile non-violenta che lottano per ottenere dai governi interventi immediati ed efficaci per contrastare la crisi climatica in corso. Uno di questi si chiama Ultima Generazione".
La didascalia sui titoli di testa è già rivelatrice. Le azioni di Ultima Generazione hanno spesso diviso l'opinione pubblica quando, per esempio, gli attivisti si sono stesi per strada e incatenati per bloccare il traffico, hanno colorato l'acqua come quella di Fontana di Trevi a Roma, si sono incollati con le proprie mani al vetro che protegge La Primavera del Botticelli il 22 luglio 2022. Sono anche intervenuti in prima persona, per esempio, in Toscana e in Emilia- Romagna dopo le alluvioni (i cui danni sono stati stimati in circa 11 miliardi di euro) o la tromba d'aria a Jesolo. I numeri riferiti al 2023 sono inquietanti: è stato l'anno più caldo sulla terra, si sono verificati 378 eventi metereologici estremi e l'emissione dei gas serra continua ad aumentare.
Prodotto da Paolo e Ottavia Virzì e Marco Belardi, il documentario diretto da Riccardo Cremona e Matteo Keffer mostra gli attivisti di Ultima Generazione in azione, ma racconta anche il 'dietro le quinte' e squarci della loro vita privata. Recensione ❯
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Un doc che ci fa entrare all'interno di un cerchio magico, invitandoci a compartecipare dell'allegria contagiosa dei tre protagonisti. Documentario, Italia2025. Durata 100 Minuti.
Un documentario che racconta l'amicizia tra Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzè. Espandi ▽
Nel 2014 Niccolò Fabi, Max Gazzè e Daniele Silvestri, amici e collaboratori artistici fin dagli anni Novanta, fondano il gruppo che porta i loro tre cognomi e incidono l'album "Il padrone della festa", lanciandosi poi in un tour europeo. Le registrazioni del megaconcerto di Napoli e quello al PalaLottomatica di Roma del gruppo Fabi Silvestri Gazzé diventeranno un doppio album live nel 2015. A un decennio di distanza, il 6 luglio 2024, il supergruppo ha riportato il concertone al Circo Massimo in una reunion subito sold out.
Ma Fabi Silvestri Gazzé - Un passo alla volta, diretto da Francesco Cordio, è più di un concert movie: è la storia dell'amicizia trentennale fra tre musicisti molto diversi per indole e ispirazione ma uniti da un comune sentire e un affetto profondo, nonché dalla capacità di stimolarsi a vicenda a creare divertendosi.
Nel ricreare quel mitico concerto del 2014, Fabi Silvestri Gazzé si sono preoccupati di "rispettarne la magia", e di fatto l'hanno ricreata, restituendo Un passo alla volta i brani più amati dal pubblico nella loro (quasi) integrità, e interamente nella loro energia. Recensione ❯
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A settant'anni dalla nascita, il primo documentario ufficiale su uno dei più amati maestri della musica italiana contemporanea. Espandi ▽
Come si fa a parlare di Pino Daniele in modo esaustivo e originale, quando da un lato il talento del cantautore e strumentista partenopeo sfugge a qualsiasi definizione e imbrigliamento, dall'altro già molto si è detto e mostrato della sua vita e carriera?
Francesco Lettieri, regista e sceneggiatore napoletano con al suo attivo tanti video musicali e tre lungometraggi, fra cui Il segreto di Liberato, sceglie una strada duplice: individua nel giornalista e critico musicale Francesco Vacalebre (coautore della sceneggiatura) un Virgilio pronto ad addentrarsi nei vicoli di Napoli per scoprire il Pino più segreto, con l'aiuto del figlio del cantautore, Alessandro; e crea dei minifilm per illustrare visivamente le canzoni più amate, veri e propri spaccati di vita partenopea.
La seconda scelta forse è la meno azzeccata, poiché tutto il resto basterebbe a delineare la figura di Pino Daniele e il suo impatto sulla sua città e sulla musica, non solo italiana. È molto azzeccata invece l'idea di Lettieri di far partecipare al documentario una serie infinita di artisti che hanno conosciuto Daniele quasi esclusivamente in voce e attraverso immagini di repertorio, invece che con la classica lunga intervista posata. Recensione ❯
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Attorno a una lunga intervista viene ricostruita la carriera del grande regista. Un ricordo rispettoso e delicato. Documentario, Italia2024. Durata 80 Minuti.
Un film che ripercorre la vita e la carriera di Carlo Mazzacurati a dieci anni dalla morte. Espandi ▽
Gli autori scelgono di non ricostruire una biografia in senso cronologico e di non ospitare interventi di critica cinematografica. Impostano invece il film principalmente attorno a una lunga intervista video di Mario Canale (autore di un corposissimo archivio di backstage e interviste del cinema italiano conservato nell’Archivio Storico Istituto Luce).
A partire da quest’intervista centrale, poi affiancata dalle memorie di diversi attori e dei sentimenti che il suo cinema ha ispirato, prende vita “una certa idea di cinema”: profondamente nutrito di letture classiche e novecentesche, anche di genere, intriso del paesaggio del Nord Est non molto esplorato prima, provinciale, amicale, affezionato ai “non vincenti”, alle persone comuni, sentimentale nel senso più autentico del termine. Recensione ❯
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La testimonianza inedita di un artista eclettico e controverso e dell'uomo che voleva raccontarne l'unicità. Documentario, Italia2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Michele Avantario ha lanciato programmi televisivi, fatto videoarte, creato lo spot promozionale dell'Estate romana di Renato Nicolini, ma soprattutto è stato un grande conoscitore di musica africana superfan del musicista nigeriano Fela Kuti, Back President dell'afro beat e simbolo della nuova evoluzione africana. Recensione ❯
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Un curioso documentario su un'impresa 'folle' che vorrebbe tutelare l'Amazzonia. Documentario, Italia, Brasile2023. Durata 85 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il sogno utopico di un uomo di vivere in perfetto equilibrio tra natura e tecnologia. Espandi ▽
Lo scozzese Christopher Clark ha vissuto per più di due decenni in Amazzonia con l'obiettivo di far sì che tecnologia e natura potessero coesistere. Il suo più grande desiderio è stato quello di attirare l'attenzione del governo brasiliano e dell'opinione pubblica mondiale sull'area più incontaminata della foresta. Per far ciò accarezza l'idea di poter far tornare i Pink Floyd a suonare esattamente lì. Il documentario registra e accompagna questo sogno utopistico.
Un documentario in cui il regista aderisce ad un'impresa scoprendo, con lo scorrere del tempo, di non esserne solo un osservatore ma anche una parte attiva.
Morabito ci offre il ritratto di un uomo che, prima di morire, vorrebbe che quel territorio fosse definito come riserva naturale con tutte le conseguenze di protezione necessarie. Solo alla fine della visione sapremo se questo desiderio sia stato esaudito. Recensione ❯
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Il giorno più nero per l'antispecismo in Italia, denunciato dagli attivisti coinvolti: una passionale inchiesta animalista. Documentario, Italia2024. Durata 82 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il Progetto Cuori Liberi, in provincia di Pavia, è un luogo in cui sono accorsi decine di attivisti per cercare di difendere decine di maiali. Espandi ▽
20 settembre 2023: alcuni mezzi mobili della polizia irrompono con la forza nel rifugio "Cuori liberi" di Sairano, frazione di Zinasco, nella campagna pavese. A ostacolare il loro ingresso c'è un centinaio di animalisti, tra cui Roberto Manelli, volontario del rifugio fondato da Ivan Rostiti e Federica Bocca. Ripresa dai telefoni cellulari e dalle videocamere degli attivisti, la polizia sfonda i cancelli e manganella i contestatori perché circa un mese prima il virus della PSA (peste suina africana) si è palesato in un allevamento industriale della provincia.
Il film è un reportage indipendente che sostiene le ragioni dei gruppi animalisti, denuncia le violenze delle forze dell'ordine, l'assenza di trasparenza da parte dell'ASL pavese, il paradosso tra la repressione del dissenso con la forza e la deroga alle norme previste per i proprietari di allevamenti, luoghi di sofferenza e morte per gli animali.
Film militante, manifesto corale, voce di una comunità che reclama giustizia e condanna l'industria di sfruttamento, in assenza di controparti si caratterizza per un accentuato registro passionale, indica una via alternativa e insiste sulla radicalizzazione dello scontro. Recensione ❯
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Un documentario che ha saputo cogliere l'emotività di una donna insieme alla sua voglia di giustizia. Documentario, Italia, Svizzera2024. Durata 80 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il racconto di una famiglia siciliana all'ombra del MUOS, un massiccio sistema di comunicazioni satellitari. Espandi ▽
Valentina ha 28 anni e vive nella provincia di Niscemi dove è stato installato il MUOS, un sistema di rilevamento radar statunitense che sostituisce i satelliti nella dislocazione e rilevamento dei mezzi bellici a fini di attacco e difesa. Anche se la popolazione ha cercato di evitarne la presenza il MUOS è ancora lì e le conseguenze non sono di poco conto. Valentina ha una madre e, soprattutto, un padre di cui sente il dovere di occuparsi. Perché quest’ultimo soffre di una serie di disturbi invalidanti di cui la scienza ufficiale ancora non riconosce le cause. Scalisi ha saputo cogliere i momenti intimi di una persona portata all’emotività come Valentina e anche quelli dei suoi genitori che non vogliono abbandonare la loro casa e cercano di portare avanti una quotidianità non semplice. Si ha così modo di riflettere su quanto decisioni prese dall’alto finiscano con l’influire non solo sulla sicurezza sul piano sanitario delle persone, ma anche sulle loro scelte di vita future. Recensione ❯
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Una straordinaria fotografia del reale, espressa con grande pudore e senza pornografia del dolore. Documentario, Italia2023. Durata 107 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La quotidianità di un gruppo di ragazzi affetti da malattie psichiche. Espandi ▽
Sei pazienti ricoverati in due strutture psichiatriche della periferia romana: uno è in balia di "pensieri troppo veloci" che non riesce a gestire; un'altra, da quando aveva 12 anni, soffre di un disturbo alimentare che l'ha ridotta al lumicino; una ragazza dell'Est crede nell'oscurità e nell'esistenza dei "raptor"; un uomo è convinto di essere ebreo; un ragazzo e una ragazza di colore affrontano la realtà l'uno inseguendo l'empatia verso il prossimo, l'altra cercando di imparare l'italiano (ma attraversando le stanze della struttura come se fossero campi minati). E poi le loro famiglie, e gli psichiatri che giorno dopo giorno cercano di aiutare queste anime smarrite a ritrovare la strada di casa.
Quella di Munzi è una straordinaria fotografia del reale che non si limita ad essere una testimonianza ma che diventa un'adesione empatica alla sofferenza, espressa con grande pudore e senza spettacolarizzazione, ma non per questo priva di cura formale e di attenzione nel costruire un racconto accessibile al pubblico.
Kripton racconta la fatica di vivere di chi si fa cartina di tornasole di un disagio contemporaneo, urlo di Munch di un mondo iper accelerato e ipertecnologico mirato alla performance esteriore invece che alla crescita interiore, e la ricerca estrema di una risposta alla domanda di senso che tutti ci poniamo - soprattutto oggi. Recensione ❯
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Storia d'Italia all'epoca della tossicodipendenza e di Carlo Rivolta, il giornalista che capì tutto ma non riuscì
a starne alla larga. Espandi ▽
Negli Anni Settanta si diffonde il consumo e il commercio di eroina in Italia. Il giovane giornalista Carlo Rivolta è fra i primi a indagare e raccontare il fenomeno. Finirà ben presto anche lui risucchiato nel vortice dell'eroina, diventando a suo modo testimone e simbolo di un’epoca. Nel documentario La generazione perduta (premiato con il Nastro d’Argento), il regista Marco Turco torna di nuovo agli anni 70, il decennio più presente nella sua filmografia, la stagione di grandi conflitti e contraddizioni dopo la rivoluzione mancata del '68. Alternando testimonianze di tossicodipendenti riprese da materiale d'archivio, interviste a persone vicine a Rivolta e le parole dello stesso protagonista, tratte dai suoi articoli e diari, e lette dalla voce di Claudio Santamaria , si delinea un ritratto denso e problematico che non scade nell'agiografia ma scava nell'animo tormentato e scisso di un uomo, consapevole della morte precoce che lo attende. Recensione ❯
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Il documentario ripercorre a dieci anni dalla scomparsa, la tappe fondamentali della vita e della carriera di Pino Daniele. Espandi ▽
"I Say I sto cca'", "A me me piace o' blues", "Quando chiove", "Voglio di pi?": sono solo alcune delle tracce di "Nero a met?", l'apprezzato album di Pino Daniele uscito nel 1980. Titolo quanto mai appropriato, che riflette la riuscita fusione linguistica e musicale tra la cultura afroamericana e le armonie incastonate nel dialetto di Partenope. Molte belle immagini d'archivio, soprattutto dei live televisivi, fanno da controcanto alle testimonianze contemporanee di un nutrito coro di musicisti e sodali, a ricordare Pino Daniele, morto il 4 gennaio del 2015.
Più che concentrarsi sulla genesi di quel disco, Pino Daniele - Nero a metà parte dai vicoli del quartiere dove il musicista era nato, per incontrare chi gli è stato vicino e strappare un ricordo. Nero a metà riesce meglio quando finalmente, e spesso all'aperto, con una macchina da presa più libera, lascia parlare la musica, mostrando come lo spirito di Daniele, l'universalità, il meticciato delle sue creazioni risplendano ancora magnificamente nelle reinterpretazioni dei suoi brani. Recensione ❯
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Nel 1993, il giovane Loris Riccardi è l'art director del locale notturno destinato ad essere il più trasgressivo d'Italia: il Cocoricò. Creò il concetto di locale-notturno-teatro trasformando la pista da ballo in un luogo di provocazione. Espandi ▽
Gli anni '90 sono iniziati con la caduta del muro di Berlino e si sono conclusi con gli attentati dell'11 settembre. Anni di creatività e distruzione, in cui tutto sembrava possibile e allo stesso tempo prossimo al collasso. Erano anche gli anni d'oro del turismo italiano: la costa adriatica era la meta di una generazione che rispondeva al richiamo della musica dance. E lì apparve l'iconica discoteca a forma di piramide chiamata Cocoricò. Il Cocoricò non era solo una discoteca, era un tempio del divertimento, un teatro di espressioni artistiche, politiche e sociali: un luogo che accoglieva le emozioni e le angosce dei tempi passati e presenti. Cocoricò Tapes è la sua storia raccontata attraverso i filmati inediti di quegli anni e attraverso le parole - di oggi e di allora - dell'ex direttore artistico Loris Riccardi, del suo staff e di coloro che ogni settimana frequentavano il locale in un rito collettivo. Recensione ❯
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Roma, 21 febbraio 2025. Cosa succede quando un dipinto, da sempre semplice oggetto di arredamento del soggiorno di una casa ordinaria a Madrid, si rivela essere un'opera d'arte unica al mondo? Espandi ▽
Il mondo dell'arte è un sistema complesso dove, intorno alle opere realizzate dagli artisti e al loro valore, agiscono diversi protagonisti. Nel film Maurizio Cattelan: be right back (2016) uno dei narratori che testimoniano alcuni episodi legati al mercato dell'artista italiano, dichiara che il "dietro le quinte" del mondo dell'arte cela misteri che farebbero rabbrividire il mondo della finanza di Wall Street. Ed effettivamente così è. Il mercato dell'arte è un contesto senza regole precise che, spesso, non coincide più con la storia delle opere che si vanno a cercare con lo scopo di acquistarle.
Il valore e la storia delle opere d'arte (del passato o contemporanee) diviene una questione economica e di status, basata su sfide tra personalità che vogliono raggiungere un certo contesto attraverso quell'opera d'arte. Si tratta anche una questione politica.
Il Caravaggio perduto di Àlvaro Longoria sonda questi aspetti in maniera approfondita e documentativa: il regista mette in scena i pensieri, le parole e le azioni di diversi attori del mercato dell'arte (mercanti, galleristi d'antico e di moderno, direttori di case d'arte, conservatrici, critiche e storici dell'arte) che provengono da diverse parti d'Europa e degli Stati Uniti, che si spostano alla ricerca di un dipinto di Caravaggio perduto. Recensione ❯
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