Un rapporto si riaccende e minaccerà di cambiare molte vite. Espandi ▽
Rebecca Hall, l’attrice di
Vicky Cristina Barcelona e
Iron Man 3, esordisce alla regia con
Passing, da lei anche prodotto e sceneggiato sulla base del romanzo omonimo firmato nel 1929 da Nella Larsen. Larsen era figlia di madre danese e padre delle Indie Occidentali e conosceva bene la tentazione di farsi credere bianca in un Paese fortemente discriminante nei confronti della comunità nera. Hall ha ambizioni alte, a cominciare da un certo afflato hitchockiano evidente fin dalla prima scena, che sembra un omaggio alla memorabile scena di apertura di
Delitto per delitto, film paradigmatico di come l’incontro casuale fra due persone possa dare inizio ad un confronto fra identità e ad una catena di scelte non sempre felici. E anche la scena finale è chiaramente di ispirazione hitchcokiana. Ma non tutte le ambizioni alte corrispondono ai risultati. La messa in scena di Hall è didascalica e ricca di sottolineature evidenti, a cominciare dalla scelta del bianco e nero per raccontare una storia di contrasti cromatici, e dall’insistenza nel contrastare visivamente i due colori. Quella del romanzo Passing è una storia di ambiguità che, come Hitchcock insegna, doveva essere gestita con grande misura e invece Hall applica il carico da novanta, facendo compiere ai personaggi bruschi salti logici in quello che avrebbe dovuto essere uno scollinamento graduale, soprattutto nel comportamento di Irene.