Victor Belmondo sembra destinato ad avere una carriera eccezionale in patria. Giovanissimo attore francese, sta seguendo le orme di suo nonno paterno, il grande Jean-Paul Belmondo, e questo nonostante le iniziali complicazioni mediatiche subite a causa della sua categorizzazione come "pistonné", "raccomandato".
Rivelatosi definitivamente grazie alla pellicola Selfie di famiglia, diretto da Lisa Azuelos, ha avuto il suo primo ruolo di protagonista quando Christophe Barratier l'ha scelto per Volami via. Un'occasione che aspettava da quando aveva solo undici anni, vale a dire da quando, per la prima volta ebbe un piccolo ruolo in un'opera audiovisiva (si trattava di un cortometraggio girato assieme a suo padre).
Cresciuto in un ambiente artisticamente votato al cinema, circondato da grandi attori, attrici, registi, sceneggiatori e tant'altro, ammette aver preso coscienza del fatto che avrebbe fatto l'attore fin dalla più tenera età, ma senza il desiderio di bruciare le tappe. Dopo gli studi obbligatori, si prende tutto il tempo necessario per frequentare delle lezioni di recitazione e, solo in tarda adolescenza, prende contatto con alcuni agenti che, malgrado il talento naturale e la fotogenia, lo hanno comunque invitato a proseguire i suoi studi in una scuola di cinema.
Il suo intento è quello di uscire dall'ombra del leggendario nonno e dimostrare al mondo intero di non essere un semplice "figlio di...", ma un giovane volto che rivendica un proprio percorso attraverso la determinazione e il duro lavoro.

Nato nel 1993 a Parigi dall'ex pilota automobilistico Paul Belmondo e dalla presentatrice televisiva Luana Tenca, trascorre la sua infanzia a Vaucresson, un piccolo villaggio a ovest della capitale, assieme ai suoi due fratelli Alessandro e Giacomo.
Influenzato dal profondissimo amore per il cinema che la famiglia Belmondo esprime a partire dal lavoro del nonno paterno, studia all' École supérieure d'études cinématographiques, ottenendo un diploma in regia, e poi segue le lezioni di arte drammatica ai corsi di teatro di Peyran-Lacroix. Assistente regista nella messa in scena teatrale di "Ghost Light", ha esperienze anche come attore sul palcoscenico di "Les Couteaux dans le dos".

Nel 2004, partecipa al cortometraggio Acharnés di Régis Mardon e dieci anni più tardi torna davanti alla cinepresa nella pellicola di Michel Leclerc La vie très privée de Monsieur Sim. A cavallo tra il 2017 e il 2020, dopo altri corti, appare in altri titoli per il grande schermo: Vous êtes jeunes vous êtes beaux, il già citato Selfie di famiglia (2019), la commedia All Inclusive, il thriller Versus, il biopic De Gaulle (2020) con Lambert Wilson, Isabelle Carré e Olivier Gourmet. Sancisce definitivamente il suo passaggio da attore di secondo piano a protagonista con Volami via, accanto a Yoann Eloundou, e il drammatico Albatros.