Levigato, pulito, Joe Johnston è il regista di casa Disney cui sono state affidate le pellicole per l'infanzia più retoriche e più ricche di buoni sentimenti, ma non va sottovalutato, visto lo stupendo lavoro fatto con western fuori tempo che riescono a incastrarsi perfettamente fra la realtà di grande scontro fra Occidente e Oriente e un degno Lawrence D'Arabia, sontuoso e d'antica fattura.
L'Oscar per gli effetti speciali
Cresciuto nel polveroso Texas, ma studente della California State University di Long Beach e dell'Art Center College of Design, prima di iniziare a lavorare nel cinema si è impegnato in diverse professioni, almeno fino all'incontro con il futuro regista George Lucas. Joe Johnston a quel tempo aveva trovato un lavoro come autore di storyboard per il cinema, senza troppo successo. Fu Lucas a prenderlo nella sua casa di produzione, la Industrial Light and Magic, come illustratore e autore di effetti speciali per la trilogia di Guerre Stellari (1977-1980 e 1983) con Harrison Ford e Peter Cushing (è infatti proprio Johnston l'autore dei personaggi di Yoda e di Boba Fett) e a imporlo, in un secondo tempo, come scenografo per la pellicola L'avventura degli Ewoks (1984) e per il film tv Il ritorno degli Ewoks (1985). Dato però il salario troppo basso, Johnston decide di lasciare le collaborazioni con Lucas e di mettersi in proprio. Fortunatamente, ad accoglierlo a braccia aperte, arriva Steven Spielberg, amico di Lucas che vede in Johnston la persona ideale cui affidare gli effetti speciali de I predatori dell'Arca perduta (1981) ancora con Harrison Ford, ma anche il suo sequel Indiana Jones e il tempio maledetto (1984) e la pellicola Always - Per sempre (1989) con Audrey Hepburn. A sorpresa, Johnston insieme a Richard Edlund, Kit West e Bruce Nicholson riceve persino un Oscar per i migliori effetti speciali della prima avventura di Indiana Jones. Dopo aver curato altri film come Battaglia nella galassia (1978), Howard... e il destino del mondo (1986) con Tim Robbins, aver prodotto Willow (1988) e aver fatto da aiuto regista nel film Miracolo sull'8° strada (1987), decide di andare oltre e firmare una pellicola tutta sua.
Le pellicole per l'infanzia
L'opportunità gliela dà la Disney che gli passa il copione di Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi (1989) con Rick Moranis e Kristine Sutherland e sempre per la Disney firma anche Le avventure di Rocketeer (1991) e Pagemaster - L'avventura meravigliosa (1994). Anche se il suo più grande successo rimane Jumanji (1995) con Robin Williams, Bonnie Hunt, Kirsten Dunst, Patricia Clarkson e Jonathan Hyde. La storia dei due orfanelli che rimasti soli vengono accolti dalla zia in una grande villa sfitta e che, per passare il tempo, giocano a uno strano gioco da tavolo che li trasporta nel mondo delle giungle tropicali diventa un piccolo cult per i bambini offrendo loro il massimo della spettacolarità e dell'adrenalina, tanto da beccarsi una nomination come miglior regista al Saturn Award. Come premio qualcuno vorrebbe affidargli la regia di Hulk già dal 1997, ma il progetto naufraga e gli viene invece consegnata nelle mani la trasposizione cinematografica del libro "Rocket Boys" di Homer H. Hickam Jr. che lui dirigerà con il titolo di Cielo d'Ottobre (1999).
Le pellicole horror
Agli antipodi, è invece un riuscito regista di pellicole horror e fantascientifiche come Jurassic Park III (2001), ma non è da sottovalutare neanche per la pellicola Oceano di fuoco - Hidalgo (2004), un atipico western ambientato in Arabia.
Joe non molla l'avventura mista all'horror: è infatti del 2010 Wolfman, con Benicio del Toro. Mentre, l'anno successivo, dirige il film d'azione Captain America, ennesima trasposizione cinematografica di un fumetto Marvel.