Dopo avere esordito nel cinema come aiuto-operatore, divenne direttore di fotografia. In questa veste iniziò una duratura attività, che diede risultati artistici spesso validissimi, soprattutto quando ebbe modo di collaborare con registi di valore, come Federico Fellini e Roberto Rossellini. Tra le sue opere migliori possiamo ricordare un vero e proprio capolavoro, La strada, diretto nel 1954 da Federico Fellini, che ebbe come superbi interpreti una stupenda Giulietta Masina, nelle vesti della candida Gelsomina, e un roccioso Anthony Quinn, nel ruolo del saltimbanco Zampanò; La paura(1954, regia di Roberto Rossellini), che diede vita al personaggio di una donna borghese, soffocata fra una grigia vita matrimoniale, la tentazione dell'adulterio e il rimorso e la paura che ne derivano; Nata di marzo (1958, regia di Antonio Pietrangeli) acuta analisi psicologica di una ragazza (Jacqueline Sassard) attratta e al tempo stesso spaventata dal matrimonio; Il generale Della Rovere, in cui Vittorio De Sica interpretò magistralmente il ruolo di un truffatore, capace però di un ultimo, grande gesto di nobiltà (1959, regia di Roberto Rossellini), e Tutti a casa (1960, regia di Luigi Comencini), interpretato da Alberto Sordi, icona ora macchiettistica, ora patetica, ora drammatica, dello sbandamento dell'esercito italiano nella così detta "Italia dei quarantacinque giorni" (25 luglio - 8 settembre 1943).