Anno | 1953 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 104 minuti |
Regia di | Federico Fellini |
Attori | Leopoldo Trieste, Alberto Sordi, Franco Interlenghi, Franco Fabrizi, Leonora Ruffo Riccardo Fellini, Claude Farell, Paola Borboni, Enrico Viarisio, Jean Brochard, Carlo Romano, Lida Baarova, Achille Majeroni, Maja Nipora, Silvio Bagolini, Arlette Sauvage, Riccardo Cucciolla, Gigetta Morano, Vira Silenti, Franca Gandolfi. |
Tag | Da vedere 1953 |
Distribuzione | Cineteca di Bologna |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 4,38 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 16 giugno 2020
Quattro trentenni di una piccola città di mare, vivono nell'eterna attesa di diventare adulti. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, ha vinto 2 Nastri d'Argento, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, In Italia al Box Office I vitelloni ha incassato 28,9 mila euro .
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ASSOLUTAMENTE SÌ
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In una cittadina di mare che potrebbe essere Rimini vivono cinque giovani: Moraldo (Interlenghi), Alberto (Sordi), Fausto (Fabrizi), Leopoldo (Trieste), Riccardo (Fellini, fratello del regista). Le loro sono piccole storie, secondo le possibilità offerte da un posto come quello. Fausto corre dietro a tutte le donne e non ha voglia di lavorare, trova un posto da commesso, gli altri ridono di lui. Si sposa ma non cambia. Alla fine il padre lo picchia con la cinghia, come un bambino. Alberto ha problemi in famiglia, la sorella se ne va con un uomo sposato. Lui si ubriaca. Riccardo non ha personalità, è un po' la spalla di tutti. Leopoldo scrive commedie che nessuno legge. Quando arriva un attore in città che sembra interessarsi ai suoi scritti, in realtà si interessa... a lui. Moraldo è il più serio, è buono e generoso. Alla fine sarà l'unico ad andarsene.
Era il quarto film di Fellini e fu quello che mostrò per primo le sue attitudini, in sostanza ci si accorse che il regista aveva davvero qualcosa in più.
Nessuno meglio di lui conosceva la vita di quella provincia sonnolenta, dove succedono sempre le stesse, pochissime cose, dove se hai un lampo di fantasia particolare dovrai soffrire anche di più perché non ci sarà comunque uno sbocco.
Come sempre, come farà anche in futuro, Fellini si smarrisce, e si spaventa davanti al tempo che scorre e che costringerà a crescere e a fare delle scelte. Perché non ci saranno scelte da fare. Più tardi il regista butterà tutto sulla fantasia, sull'impegno e la ricerca.
Quando uscì il film parve ad alcuni semplicemente l'istantanea "realista" della provincia, ma c'era molto di più, c'era il mondo ricreato di un autore unico in quella pratica, con sequenze di poesia ben oltre il "realismo", come la passeggiata "stanca" sulla spiaggia di tutti gli amici, o l'intero episodio del gruppo di avanspettacolo, un mondo per il quale Fellini ha sempre avuto un debole, e nel quale faceva rispecchiare, in grottesco, l'intera rappresentazione della vita.
Se “Amarcord” dipinge la vecchia cultura popolare con un pizzico di surrealismo, “I vitelloni” centrano maggiormente l’attenzione sulla realtà del mondo giovanile, almeno secondo i canoni dell’arte di Fellini. Sempre sul filo del fantastico, infatti, dove i personaggi sono caricaturali e rispecchiano un costume italiano che più italiano non si può: i giovani trentenni aggrappati alla casa materna. Vai alla recensione »
I VITELLONI (IT/FR, 1953) diretto da FEDERICO FELINI. Interpretato da ALBERTO SORDI, FRANCO FABRIZI, FRANCO INTERLENGHI, LEOPOLDO TRIESTE, RICCARDO FELLINI, LEONORA RUFFO, ACHILLE MAJERONI, PAOLA BORBONI, CARLO ROMANO In una cittadina della riviera romagnola, campano alla meno peggio cinque ragazzacci che trascorrono il loro intero tempo fra scherzi, divertimenti, pettegolezzi di quartiere [...] Vai alla recensione »
TRAMA:La storia è ambientata a Rimini dove un allegro gruppo di uomini passa le sue giornate a bighellonare e senza lavorare...COMMENTO:Federico Fellini,con questo bellissimo film,ha voluto rendere omaggio(si dice che sia un opera di ispirazione autobiografica)alla sua città natale. Il regista(anche sceneggiatore insieme a Ennio Flaiano)affronta il tema della difficolta della vita di tutti i giorni [...] Vai alla recensione »
"Vitelloni"sembra sia termine in voga a Pescara(in effetti il film è stato scritto con Fellini da Ennio Flajano, pescarese), per designare giovani, ma non più ragazzini, nullafacenti", "scioperati"(brutta espressione di origine politica non certo"neutra"), che corrono dietro a tutte le donne, ma non sono cattivi, anzi arrivano a commuoversi, a piangere [...] Vai alla recensione »
Dal cappello a cilindro Sky ha tirato fuori un capolavoro del secolo scorso, prodotto oltre 60 anni fa,8 anni dopo la fine di una tremenda guerra che ha visto l’Italia divisa prima tra Monarchia o Repubblica e dopo tra DC e PCI,proponendolo coraggiosamente a generazioni nate fuori da quell’epoca. Un film però sfida il tempo, è come un quadro del cinquecento apprezzabile “Ieri,oggi,domani”.
Scritto da Fellini insieme a Ennio Flaiano e a Tullio Pinelli, da lui ovviamente diretto, "I Vitelloni"(1953), che e'il film preferito in assoltuo da Stanley Kubrick contine elementi fantastico-onirici pur in un clima di narrazione apparentemente del"reale", gia' all'inizio con la festa di fine setate, la nomina di "Miss Sirena", con la premiata che si sente [...] Vai alla recensione »
Fellini non si discute,si ama.Certo i suoi non sono tutti capolavori,ma questo film sicuramente si può considerare tra i migliori.La provincia da cui il regista proveniva è raccontata in modo magistrale.Le sue lentezze,la sua monotonia,la sua sonnolenza, sono le caratteristiche di un mondo piccolo,dove il tempo sembra si sia fermato e dove tutto resta uguale ,ogni giorno.
Cinque amici ventenni passano le giornate tra scherzetti adolescenziali, abbordaggi mai riusciti a ragazze, la paranoia dettata dal vivere in un paesino in provincia di Roma e famiglie con propri problemi che loro evitano sistematicamente di affrontare. Le loro vite però vengono scosse da imprevisti: la ragazza di Fausto, sorella di Moraldo rimane incinta; la sorella di Alberto, che aiutava [...] Vai alla recensione »
Nonostante certi tratti ancora legati sia alla passione per il varietà, immortalato in"Luci del varietà", realizzato insieme a Alberto Lattuada, nonostante qualche omaggio, forse involontario, al neorealismo(la controversia con il datore di lavoro quando Fausto finge di lavorare, a causa di avances dello stesso Fausto alla moglie, la controversia con il suocero)l'atmosfera [...] Vai alla recensione »
... E grandissimo Fellini. Tutti gli over 60 dovrebbero conoscerlo. Un classico da videoteca.
Fa tenerezza vedere le marachelle di questi eterni Peter Pan, perditempo che oggi sarebbero probabili etilisti, forse tossici, magari ludopatici: manco Fellini riuscirebbe ad instillavi fascino. Sono lontanissimi i tempi in cui le bravate erano lievi, quando la trasgressione era comunque divertimento innocuo. Non c'è la cattiveria di "Amici miei", al dramma di una ragazza gravida segue un matrimonio [...] Vai alla recensione »
Per quanto riguarda l'analisi vale quanto ho già scritto nel mio precedente commento...ma voglio aggiungere una parola:capolavoro.
Mi aspettavo un film totalmente diverso: più allegro, più divertente, più spassoso. più scanzonato, ecco questa è la parola adatta. Invece è di una malinconia pazzesca, lento, fiacco e noiosissimo.
HO VOLUTO VEDERLO RECENTEMENTE PER CURIOSITA' CINEFILA...NON MI HA FATTO IMPAZZIRE...NON AMO MOLTO FELLINI ( MA RISPETTO AD ALTRI SUOI E' MEGLIO)..MA LA SCENA "LAVORATORI?? PRRRR" E' ASSOLUTAMENTE UNA MITICA CHICCA COMICA...FANTASTICA...PER IL RESTO IL FILM E' SUL TRISTANZUOLO...SE AVETE VOGLIA DI RIDERE COME IL SOTTOSCRITTO, CERCATE ALTRO( A PARTE LA MITICA SCENA).
Dalla fine della guerra la borghesia italiana aspettava il suo interprete. Oggi con I Vitelloni di Federico Fellini si può affermare con certezza che l’ha trovato. Un interprete malinconico e nostalgico, come malinconica e nostalgica, appunto, è la nostra borghesia, ma anche un interprete cui l’ironia e la beffa non dispiacciono, che anzi puntualmente se ne vale ogni qualvolta malinconia e nostalgia [...] Vai alla recensione »
Cosa fanno i giovani nella provincia italiana quando non sono ricchi né poveri, e quando, pur non essendo più ragazzi, non hanno ancora raggiunto l’età del matrimonio. Il film col quale si affermò definitivamente Fellini, scoprendo una realtà quotidiana già sfiorata prima di lui (da un Camerini, da un Blasetti) ma non mai espressa con una identificazione culturale e anche sociale così convinta e felice. [...] Vai alla recensione »
Perché faccio I vitelloni? Dunque, io volevo realizzare La strada che mi sembra il mio film e quando l'avrò fatto potrò ubbidire a tutti gli ordini e a tutti i desideri, ma ho avuto un sacco d'intoppi. Strano, perché è un copione semplice che non dovrebbe spaventare alcun produttore. Comunque, rimandato La strada a primavera, qualcosa bisognava ben fare, e allora mi è venuta la tentazione di giocare [...] Vai alla recensione »
Fellini è giovane, ma ha già partecipato a parecchie sceneggiature, ha collaborato con Lattuada a Luci del varietà anche per la regia, si è poi cimentato con un suo primo film, Lo sceicco bianco, ineguale e immaturo, se pure con alcuni segni di un temperamento. Ora il secondo film, I vitelloni, decisamente riafferma quelle doti, e ci può fare senz'altro dire che il nostro cinema può contare su di un [...] Vai alla recensione »