| Anno | 2025 |
| Genere | Biografico, Drammatico, Sportivo, |
| Produzione | USA |
| Regia di | Josh Safdie |
| Attori | Timothée Chalamet, Gwyneth Paltrow, Odessa Adlon, Abel Ferrara, Tyler the Creator Penn Jillette, Musto Pelinkovicci. |
| Uscita | giovedì 22 gennaio 2026 |
| Distribuzione | I Wonder Pictures |
| MYmonetro |
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Ultimo aggiornamento martedì 4 novembre 2025
Un biopic sportivo dedicato alla figura di Marty Reisman.
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CONSIGLIATO N.D.
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New York. Anni Cinquanta. Marty Mauser si mantiene vendendo scarpe ma ha una passione divorante, il ping-pong, una debolezza, le scommesse e una smisurata ambizione: diventare il miglior giocatore di tennis da tavolo in circolazione. Non si cura del disprezzo generale, il ragazzo è sicuro di affermarsi. Nella sua rocambolesca altalena di truffe, squalifiche e trionfi, incontrerà Carlon e Rachel, due donne brillanti che segneranno indelebilmente il suo destino. Il suo desiderio di gloria, tuttavia, lo condurrà all'inferno, perdendo soldi, amore e notorietà.
Il dramedy sportivo Marty Supreme si candida a diventare la mina vagante degli Oscar 2026, dopo l'entusiastica accoglienza al New York Film Festival il 6 ottobre scorso, dove è stato proiettato a sorpresa come "film segreto".
La critica statunitense lo ha acclamato in modo quasi univoco: per Clayton Davis (Variety) è "un mix di commedia, azione e sport che sfida ogni facile categorizzazione", David Canfield, penna di The Hollywood Reporter, l'ha definito "grandioso ed esaltante", mentre per Jake Coyle di Associated Press è "un'ode folle a chi lotta".
Con un'estetica cinematografica che occhieggia alla Hollywood anni Ottanta e un montaggio sincopato, il film in quasi due ore e mezza, evita il biopic canonico per votarsi ad una singolare tranche de vie adrenalinica che rinverdisce il filone americano di film sulle truffe.
La trama ripercorre le alterne fortune di Marty Reisman, stella del ping-pong tra i Cinquanta e i Sessanta, tra gli atleti più decorati nella disciplina con oltre venti titoli nazionali e internazionali. Sportivo spavaldo e anticonformista, enigmatico e contraddittorio, più volte scommise e fece scommettere sulle sue sconfitte, ingannando vari allibratori e subendo pesanti squalifiche.
Alla regia c'è il newyorkese Josh Safdie, che finora aveva diretto con il fratello Benny - fresco di Leone d'Argento alla Mostra di Venezia 2025 con The Smashing Machine, prodotto sempre da A24 - e che dopo il dramma d'esordio The Pleasure of Being Robbed, torna a dirigere in solitaria e realizza un film su un newyorkese d'origini ebree come lui incarnato da un attore nato nella stessa città.
Ronald Bronstein - qui anche montatore, nonché storico collaboratore dei fratelli Safdie - scrive e co-produce con il regista il film ad oggi più ambizioso della rampante A24: i costi di produzione sfiorano i 70 milioni, massimo sforzo economico della casa di New York, le cui riprese, tra la metropoli statunitense e il Giappone sono terminate nel febbraio 2025.
L'obiettivo è chiaro: sparigliare in extremis le carte agli Oscar 2026 facendo incetta di candidature tra cast artistico e tecnico. Il cavallo di Troia per conquistare l'Academy è, ovviamente, Timothée Chalamet che, per la seconda volta consecutiva dopo A Complete Unknown incarna un personaggio pubblico del Novecento americano.
Dopo una lunga preparazione sui campi da tennis-tavolo, la star franco-newyorkese quasi irriconoscibile per mimesi stanislavskiana sul set di Safdie (da lui stesso definito "lo Scorsese dei nostri tempi"), cerca con questo film la terza canditura agli Oscar a neanche trent'anni (l'ultimo a riuscirsi fu James Dean) per stringere finalmente la statuetta assegnata al miglior attore protagonista. Il riconoscimento gli era sfuggito con Chiamami col tuo nome nel 2018 e soprattutto lo scorso anno con il biopic dedicato a Dylan. Pur con una sola proiezione pubblica per i bookmakers è già il favorito, ma si profila una sfida aperta con il mentore DiCaprio, in lizza con Una battaglia dopo l'altra nella stessa categoria anche ai Golden Globes.
Safdie e A24, difatti, hanno riunito un cast di prim'ordine dietro e davanti la cinepresa: Gwyneth Paltrow nei panni di una donna adulta che intreccerà una relazione con il giovane Marty, è a caccia di una nuova candidatura 27 anni dopo il trionfo agli Oscar con Shakespeare in Love. Stesse ambizioni, età diversa per la venticinquenne Odessa A'zion, apprezzata in Until Dawn - Fino all'alba.
Dopo otto anni torna a sostenere un ruolo attoriale il regista Abel Ferrara, anch'egli di New York come Fran Drescher che recita accanto, tra gli altri, a Kevin O'Leary, icona di "Shark Tank", all'esordio sul grande schermo così come il rapper Tyler, The Creator.
Il film è stato fotografato in pellicola 35 mm dal decano Darius Khondji insistendo su tonalità brune e consistenza materica dei piani. Alla scenografia c'è il leggendario Jack Fisk, già collaboratore di Lynch, Iñárritu, Scorsese, De Palma e P. T. Anderson. Il pentagramma è, invece, di Daniel Lopatin, già compositore per i Safdie in Good Time e Diamanti Grezzi.
Marty Supreme è il piatto forte su cui punta A24 per sbancare il botteghino americano di Natale e spianarsi la strada dell'Awards season: uscirà in America il 25 dicembre, in Italia il 26 gennaio con I Wonder Pictures per evitare la concorrenza di Buen Camino e Avatar - Fuoco e cenere.