Un'agente della polizia fa amicizia con una famiglia prima di scoprire un piccolo particolare. Espandi ▽
Lucie Muller è una poliziotta che conduce una vita solitaria da quando il suo compagno Slimane si è suicidato. Un giorno vede una bambina di otto anni, Rose, che gira da sola nei pressi di casa sua e la riaccompagna a casa dove i genitori sono i suoi nuovi vicini di casa. Inizia a frequentarli e, con il passare dei giorni, si affeziona a loro. Scopre però che Yann, il padre della ragazzina, oltre ad essere un'artista, è un attivista Black Bloc che agisce contro le forze dell'ordine e, dopo alcune ricerche, che l'uomo ha anche la fedina penale sporca. Si trova così davanti a una difficile scelta morale: seguire la propria etica professionale o cercare di sostenere quella famiglia?
Les gens d'à coté agisce spesso di sottrazione ma finisce per restare sfocato. Trova improvvise illuminazioni a cui però non riesce a dare la necessaria continuità. Il film è infatti così asciutto da rischiare di apparire arido. Degli intensi ritratti femminili del cinema del regista, quello di Lucie è uno dei più deboli. Trova un parziale riscatto in quell'inquadratura finale verso la spiaggia, ma non riscatta un film che resta comunque un Téchiné decisamente minore.