Les Gens d'À Côté

Film 2024 | Drammatico 85 min.

Anno2024
GenereDrammatico
ProduzioneFrancia
Durata85 minuti
Regia diAndré Téchiné
AttoriIsabelle Huppert, Hafsia Herzi, Nahuel Pérez Biscayart, Stéphane Rideau Moustapha Mbengue.
MYmonetro Valutazione: 2,00 Stelle, sulla base di 3 recensioni.

Regia di André Téchiné. Un film con Isabelle Huppert, Hafsia Herzi, Nahuel Pérez Biscayart, Stéphane Rideau. Cast completo Genere Drammatico - Francia, 2024, durata 85 minuti. Valutazione: 2 Stelle, sulla base di 3 recensioni.

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Ultimo aggiornamento martedì 20 febbraio 2024

Un'agente della polizia fa amicizia con una famiglia prima di scoprire un piccolo particolare.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
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CRITICA
PUBBLICO
CONSIGLIATO NÌ
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André Téchiné e Isabelle Huppert si ritrovano per un poliziesco freddo, con illuminazioni sporadiche e senza tensione.
Recensione di Simone Emiliani
martedì 20 febbraio 2024
Recensione di Simone Emiliani
martedì 20 febbraio 2024

Lucie Muller è una poliziotta che conduce una vita solitaria da quando il suo compagno Slimane si è suicidato. Un giorno vede una bambina di otto anni, Rose, che gira da sola nei pressi di casa sua e la riaccompagna a casa dove i genitori sono i suoi nuovi vicini di casa. Inizia a frequentarli e, con il passare dei giorni, si affeziona a loro. Scopre però che Yann, il padre della ragazzina, oltre ad essere un'artista, è un attivista Black Bloc che agisce contro le forze dell'ordine e, dopo alcune ricerche, che l'uomo ha anche la fedina penale sporca. Si trova così davanti a una difficile scelta morale: seguire la propria etica professionale o cercare di sostenere quella famiglia?

C'è una maschera sul volto di Lucie. Può sembrare immutabile, senza emozioni. In qualche modo è anticipata dalla manifestazione della polizia dove gli agenti indossano una maschera e si stendono per terra, per la scena più politica del film che avrebbe potuto avere anche un respiro più ampio. Ma a Téchiné interessa soffermarsi maggiormente su una dimensione più privata per mettere a fuoco l'isolamento, i problemi sul lavoro, il lutto di Lucie.

Lo sguardo del cineasta francese scava sul viso apparentemente impenetrabile di Lucie, come se la donna non volesse mostrarsi. La scena in cui rifiuta di farsi fare il ritratto dal suo vicino di casa Yann sottolinea infatti in maniera ancora più evidente una ritrosia anomala da parte del regista nei confronti della protagonista. È proprio la fuga dalla storia di Isabelle Huppert, che rinnova con Téchiné una collaborazione iniziata 45 anni fa con Les soeurs Brönte, l'elemento più singolare di Les gens à coté, il tentativo di ritagliarsi un proprio spazio più privato. La sua attività come agente di polizia infatti si vede pochissimo, mentre si rifugia in un universo più onirico nelle apparizioni del compagno morto di notte che risultano più forzate che ipnotiche. Del poliziesco, restano intenzionalmente solo delle tracce: le foto alla targa della macchina del vicino e la ricerca di informazioni per verificare se ha problemi con la legge. E sono proprio i rumori, gli sguardi tra le finestre che mostrano un altro omaggio del cineasta verso Hitchcock che Téchiné si porta dietro già dal suo passato come critico cinematografico dei "Cahiers du Cinéma".
Lo spirito è ancora autentico, il passo un po' più stanco. È proprio la caratterizzazione del vicino e della sua famiglia, oltre alla sua attività contro la polizia, uno dei punti più deboli del film. Non si avverte infatti nessuna tensione quando Lucie non rivela la propria identità a Yann. Il suo sguardo nascosto su di lui è spesso fugace, intermittente, anche quando lo accompagna a casa della famiglia di un altro amico attivista, mentre risulta più centrato il legame che la donna ha con la moglie dell'uomo e con la figlia.
Les gens d'à coté agisce spesso di sottrazione ma finisce per restare sfocato. Trova improvvise illuminazioni a cui però non riesce a dare la necessaria continuità. Il film è infatti così asciutto da rischiare di apparire arido e in più, in una scena decisiva che vede coinvolti Lucie e Yann, non sembrano esserci delle motivazioni di scrittura convincenti per mostrare quel cambiamento improvviso nel comportamento della donna. Degli intensi ritratti femminili del cinema del regista, quello di Lucie è uno dei più deboli. Trova un parziale riscatto in quell'inquadratura finale verso la spiaggia, ma non riscatta un film che resta comunque un Téchiné decisamente minore.

Coinciliare idee diverse.
a cura della redazione
venerdì 19 gennaio 2024

La vita quotidiana e solitaria dell'agente di polizia Lucie viene sconvolta dall'arrivo di una giovane coppia e della loro bambina che si trasferiscono nella casa accanto. Affezionandosi a loro, scopre che il padre è un attivista anti-polizia…

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
mercoledì 21 febbraio 2024
Federico Rizzo
Sentieri Selvaggi

"Non ho altra famiglia oltre alla polizia", spiega Lucie (Isabelle Huppert) al suo superiore. Dopo il suicidio del suo compagno Slimane, che come lei era un agente di polizia, e un periodo di ricovero in un ospedale psichiatrico, Lucie decide di tornare a lavoro nonostante i dubbi dei suoi colleghi; forse non del tutto infondati dato che la donna continua a vedere ogni notte il fantasma del compagno. [...] Vai alla recensione »

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BERLINALE
martedì 20 febbraio 2024
Simone Emiliani

Un'agente della polizia fa amicizia con una famiglia prima di scoprire un piccolo particolare. Vai all'articolo »

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