Uno youter racconta mezzo secolo della carriera di una diva del pop. Espandi ▽
2055. Steevyshady, uno YouTuber, racconta il suo idolo, la diva pop Mimi Madamour, dall'apice della sua fama nel 2005 alla discesa agli inferi, accelerata dalla sua storia d'amore con l'icona punk Billie Kohler. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un ritratto della popolazione di Kinshasa nella Repubblica Democratica del Congo. Espandi ▽
Un ritratto degli abitanti di Kinshasa con le loro speranze, fede e sfide da affrontare, immersi nella bellezza delle notti nella capitale della Repubblica Democratica del Congo. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Stanislas, un pescatore, vede la sua vita sconvolta quando il suo peschereccio si rompe. Troppo vecchio e analfabeta, unisce le forze con ex marinai che estorcono denaro ai camionisti. L'attività è tanto più rischiosa per Stanislas in quanto i suoi stessi figli sono ufficiali della gendarmeria. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Elettra e Hazem arrivano in Belgio, lui dopo un viaggio doloroso da Gaza, lei per studiare documentario. Filmare è il loro impegno per la giustizia. Espandi ▽
Elettra e Hazem arrivano in Belgio nello stesso momento, lui dopo un viaggio doloroso da Gaza, lei per studiare cinema documentario. I primi momenti insieme sono rivelatori e scatenano il desiderio di conoscersi attraverso il mezzo cinematografico. La macchina da presa diventa lo strumento di comprensione che condividono. Attraverso le immagini delle loro vite, ci immergiamo nei dettagli dell'incontro tra due mondi. Essere costretti a spostarsi rafforza il loro desiderio di resistere a una società piena di divisioni; l'atto di filmare coincide con il loro impegno per la giustizia. Di fronte alla rigidità della procedura di asilo di Hazem, intraprendono un esilio, una migrazione interna per raggiungere un luogo più equo e accogliente. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Nel Nagorno-Karabakh, terra di conflitto secolare, si vive, si sogna e ci si prepara a una tragedia che è sempre all'orizzonte. Espandi ▽
Samvel e Avo, Erik e Karen vivono nella terra di un conflitto secolare, radicato tra le macerie dell'Impero russo. Nella regione del Nagorno-Karabakh si vive, si sogna e ci si prepara a una tragedia che è sempre all'orizzonte. Nell'arco di tre anni, Alexis Pazoumian filma l'epilogo del giardino nero, una terra dove la guerra non aspetta nessuno. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un horror sperimentale ispirato a una serie di eventi paranormali che hanno avuto luogo nei primi anni Settanta a Hexham, nell'Inghilterra settentrionale. Espandi ▽
Un horror sperimentale ispirato a una serie di eventi paranormali che hanno avuto luogo nei primi anni Settanta a Hexham, nell'Inghilterra settentrionale, ma anche una riflessione sull'intrinseco mistero della riproduzione fotografica. «[Sovente] virato nello stesso rosso della luce di sicurezza delle camere oscure, il film (ri)costruisce un horror pastorale mozzafiato su un luogo cristallizzato nel tempo e terrorizzato da due testine di pietra alte 6 cm [...] per mezzo delle fotografie dalla grana grossa di Chloë Delanghe, di una fissità che fa venire i brividi. [...] Delanghe e Driesen sfidano l'impossibilità di fermare i fantasmi su pellicola immergendoci in un viaggio psicogeografico che attraversa infinite porte, finestre e passaggi». (Ane Lopez) Da notare l'inquietante eppur commovente canzone che scorre sui titoli di coda, giustamente intitolata "The Cruel Mother". Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.