Anno | 2023 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Fabio De Luigi |
Attori | Fabio De Luigi, Virginia Raffaele, Fabio Balsamo, Marina Rocco, Barbara Chichiarelli Beatrice Buticchi. |
Uscita | domenica 1 gennaio 2023 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,77 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 27 dicembre 2022
La nuova commedia per tutta la famiglia diretta e interpretata da Fabio De Luigi con Virginia Raffaele. In Italia al Box Office Tre di Troppo ha incassato 4,8 milioni di euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Marco e Giulia sono una coppia senza figli che vive un presente fatto di bei vestiti, serate danzanti e sesso infuocato, convinta che il senso di colpa dei genitori sia il business più florido di questo millennio. I loro amici Anna e Carlo invece sono - almeno dal punto di vista di Marco e Giulia - zavorrati da una prole fagocitante e trasformati da esseri umani adulti e indipendenti in carcerati senza una vita propria. Dopo che Marco e Giulia hanno combinato un disastro epocale durante il compleanno di sua figlia, Anna lancia contro di loro un anatema, e i due gaudenti si ritrovano improvvisamente genitori di tre pargoli, e costretti a fare fronte a situazioni e ruoli che hanno evitato per tutta la vita. Riusciranno i nostri eroi a ritornare alla vita di prima, come desiderano più di ogni altra cosa?
Dopo il modesto esordio con Tiramisù, Tre di troppo è un deciso passo avanti per Fabio De Luigi in veste di regista, perché mostra la sua capacità di dirigere a ritmo serrato di commedia, qualità rara nel cinema italiano contemporaneo.
Ma a funzionare sono anche la sceneggiatura, scritta da De Luigi con Lara Prando e Michele Abatantuono e le interpretazioni degli attori, in primis De Luigi e Virginia Raffaele che funzionano molto bene come coppia comica nei ruoli centrali - anche se la fuoriclasse resta Barbara Chichiarelli che interpreta il personaggio di Anna a metà fra la satira e l'horror.
Il copione di Tre di troppo segue il format della commedia anglosassone in cui un evento soprannaturale altera radicalmente la realtà quotidiana dei protagonisti, ma non si limita a scimmiottarlo e cerca invece una strada originale che mantenga un minimo di autenticità di fondo, in questo caso basata sull'assunto "italiano" che l'istinto verso la genitorialità sia quasi imprescindibile nonostante il mestiere di genitori sia quasi inaffrontabile.
Ciò che è opinabile è l'ambientazione lussuosa e fictional che ha ben poco di riconoscibilmente italiano e scansa qualsiasi considerazione sociopolitica nostrana che riguardi proprio il tema della genitorialità: i personaggi di Tre di troppo sembrano abitare quella stessa bolla di benessere e quella stessa estetica globalizzata che rende le commedie italiane contemporanee assai lontane dall'esperienza reale degli spettatori. E se il ballo iniziale fra Marco e Giulia è divertente e utile a delineare i personaggi in commedia, quello finale (non diremo fra chi per non fare spoiler) è davvero retorico e formulaico.
Ma resta interessante e reale la domanda centrale del film: che ci vuole a fare i genitori? Chiunque abbia figli (come, evidentemente, De Luigi) sa che occorrono doti da inventarsi in corsa, di fronte ad eventi inattesi e a situazioni imprevedibili che mettono in gioco tutto ciò che credevamo di essere. Tre di troppo mostra come essere genitori significa innanzitutto farsi concavi e cedere all'accoglienza dell'altro, invece che all'egocentrismo narcisista che caratterizza la nostra epoca.
Quel che sarebbe stato interessante contemplare, di questi tempi, sarebbe stata anche la legittimità di non desiderare figli senza per forza prima o poi sentirsene in colpa. Ma non si può chiedere ad una commedia di diventare un trattato sociologico, e quel che Tre di troppo vuole dire lo fa con sufficiente grazia e qualche battuta azzeccata, come quando un pedagogo (interpretato dallo sceneggiatore Nicola Guaglianone) descrive le prime fasi della neogenitorialità come "fallimento, impotenza e rassegnazione".
Sarà che avendo appena visto "The Fabelmans", film come questo al confronto rimangono letteralmente annichiliti... ma a parte questa considerazione, è veramente un filmaccio di quelli brutti brutti. Nella prima parte sembra di guardare una puntata di Mr. Bean, ma con addirittura spazio per "effetti speciali putridi" (cit.
Con due attori bravi e simpatici (ma De Luigi gigioneggia troppo ed è ripetitivo), un'idea (l'evento soprannaturale) molto sfruttata al cinema ma sempre di effetto "doveva" essere un film almeno gradevole. Invece la sceneggiatura è stanca, senza ritmo, più un susseguirsi di gag che una storia che sviluppa, con passaggi abbastanza incongruenti.
Prima della pandemia eravamo soliti andare spesso al cinema. Dopo la pandemia, impigriti dalle piattaforme on line, ci andiamo molto meno, ammetto. D'altra parte l'offerta nelle sale non è proprio esaltante... Nonostante ciò, in una domenica piovosa ci siamo detti: "perchè non andiamo a vedere una commedia brillante? La critica la propone come "un deciso passo [...] Vai alla recensione »
Film insulso con una recitazione da brividi. De luigi fa sempre la stessa parte ed è sempre più penoso. La Raffaele faceva meglio a proseguire la sua strada, perché essere attrici vuol dire un' altra cosa. Questi film non dovrebbero essere girati.
Film che non merita per niente. Salverei al massimo 10 minuti in cui un'accenno di sorriso può starci. Per il resto non diverte e la maggior parte delle scene più che comiche sono stupide e persino un po' squallide. Non fa nemmeno riflettere perché il tema è trattato con banalità con una sceneggiatura poco brillante e a tratti noiosa e stanca, tanto da farmi [...] Vai alla recensione »
"Tre di troppo": una coppia matura felicemente senza figli incontra abitualmente con malavoglia un'altra coppia di amici pesantemente stressati della vita genitoriale. Loro non sanno che su di loro sta per scagliarsi un "terribile" incantesimo. L'argomento vita coi figli o no è un argomento base dell'Italia di oggi.
Con due attori bravi e simpatici (ma De Luigi gigioneggia troppo ed è ripetitivo), un'idea (l'evento soprannaturale) molto sfruttata al cinema ma sempre di effetto "doveva" essere un film almeno gradevole. Invece la sceneggiatura è stanca, senza ritmo, più un susseguirsi di gag che una storia che sviluppa, con passaggi abbastanza incongruenti.
TRE DI TROPPO... Fabio De Luigi porta nelle sale la seconda pellicola che lo vede anche dietro la macchina da presa. Il film è una bella commedia italiana che fa ridere ed anche un po' riflettere. Bella storia, semplice, ma non per questo scontata, che affronta nel giusto modo il tema della genitorialità. Ottima la sinergia con una stupenda ed esilarante Virginia Raffaele, molto a [...] Vai alla recensione »
Assolutamente consigliato. Bella commedia, simpatica e veloce, molto meglio questo del pluripremiato The Fabelmans di Spielberg. Andate a vederlo al cinema. Si.
Una coppia che non vuole bambini e se la spassa compiangendo gli amici schiavi dei figli, colpita da una maledizione si sveglia una mattina con tre marmocchi in casa. L'irruzione del fantastico nel grigiore della nostra commedia contemporanea va salutata con piacere, però al soggetto arguto corrisponde una sceneggiatura malferma: non si capisce se il film vuole denunciare l'egoismo dei protagonisti [...] Vai alla recensione »
L'assunto di partenza è che il senso di colpa dei genitori sia il business più florido di questo millennio, su cui si fonda la costruzione della famiglia moderna, con adulti schiavi di bambini viziati. Arrivato alla sua opera seconda, De Luigi dirige una commedia frizzante e ritmata, grazie anche all'interpretazione di Virginia Raffaele, con la quale forma una coppia comica spumeggiante.
Marco (Fabio De Luigi) e Giulia (Virginia Raffaele) sono due ultraquarantenni in forma, hanno due lavori appaganti e una casa bella e ordinata. Si divertono, fanno l'amore, hanno tempo per loro stessi (in particolare per il ballo) e non concepiscono che la loro vita possa essere condizionata da altri. Men che meno dai figli che hanno scelto di non avere, demonizzandoli e rifuggendo, quando possibile, [...] Vai alla recensione »
Marco e Giulia sono due personaggi da sceneggiatura. La realtà è altrove. Lui è titolare di un negozio da barbiere che non sembra essere florido, lei è capocommessa in un grande magazzino. Vivono in un appartamento da benestanti, guidano una macchina sportiva, frequentano assiduamente discoteche e la loro chimica erotica produce scintille appassionanti.
Dopo quella di Aldo, Giovanni e Giacomo, un'altra commedia nostrana che mica gridi al miracolo ma almeno ha dignità di prodotto. La firma Fabio De Luigi che con Virginia Raffaele compone coppia affiatata e senza figli, e non ne vogliono. Ma se ne ritrovano tre in casa, di punto in bianco, causa incantesimo che par corretto definir maledizione. E sai da subito dove si andrà a parare, però il viaggetto [...] Vai alla recensione »
Favola travestita da commedia, la seconda prova da regista di Fabio De Luigi (dopo «Tiramisù», 2015), punta tutto sull'espediente surreale dello scambio di vite e sull'alchimia tra i protagonisti: lo stesso autore, il comico dagli occhi tristi, affiancato dalla trasformista Virginia Raffaele, che stupisce con un'interpretazione misurata. Vestono i panni di Marco e Giulia, coppia senza figli formata [...] Vai alla recensione »
Anno nuovo, vita nuova. E non a caso con il Capodanno arriva in sala - distribuito da Warner Bros. dal 1 gennaio - il secondo film da regista di Fabio De Luigi. Che dopo il Tiramisù del 2016 torna dietro la macchina da presa per il Tre di troppo interpretato al fianco di Virginia Raffaele, finalmente in un ruolo da protagonista. Sono loro la coppia di Childfree al centro di una commedia fantastica [...] Vai alla recensione »
Tre di troppo racconta la storia di Marco (Fabio De Luigi) e Giulia (Virginia Raffaele), una coppia felicemente senza figli che si gode la vita tra vestiti costosi, serate in discoteca e sesso sfrenato. Lui ha un barber shop per uomini single che hanno il tempo di curare il proprio aspetto, mentre lei è la capo commessa di un negozio di vestiti femminili di lusso.
Allergici ai bambini, assediati da amici con nidiate e vite distrutte, eleganti, benestanti e indipendenti, Marco e Giulia si svegliano un mattino con tre scagnozzi in casa... La canonica magia ribalta le cose, ma la sceneggiatura, per prima, non ci tiene all'erta dentro il gioco, fondata su sketch e battute inerti, ribaltamenti ovvi e uno scioglimento finale da filastrocca edificante.
Anche il senso di colpa può diventare un business e se ad alimentare il rammarico è la fragile psicologia dei genitori il successo è garantito. Ne sanno qualcosa Marco e Giulia, contentissimi di non aver figli e sarcastici nel guardare e sbeffeggia- re le coppie amiche costrette a passare da un capriccio a un regalo con la disinvoltura di un fuoriclasse del salto in alto.
Chi si rivede! La commedia per tutta la famiglia griffata Colorado Film, prima del COVID-19 un piccolo fenomeno al botteghino (via Medusa) con titoli come 10 giorni senza mamma, il faccione rassicurante e un po' da cane bastonato di De Luigi padre bamba in epigrafe. Torna ora, sempre Colorado, ma con Warner/Discovery, oltretutto come film beneaugurale di Capodanno in sala.
Dopo l'esordio risalente a sette anni fa con Tiramisù, Fabio De Luigi torna dietro alla macchina da presa in questo inizio 2023 con un'altra commedia, che stavolta affronta il tema della genitorialità. È curioso come, durante queste feste, siano usciti quasi contemporaneamente due film italiani legati all'argomento, seppur narrati e trattati da ottiche diverse: da un lato Beata te, commedia targata [...] Vai alla recensione »