No Activity - Niente da segnalare

Marcello è un agente di polizia disilluso in crisi con la moglie e ossessionato dalle canzoni di Marcella Bella, Achille è il suo partner della Volante 12 che gli fa compagnia nei noiosissimi appostamenti, ed è sempre in cerca di qualche azione da segnalare con cui guadagnarsi il sospirato avanzamento di carriera. Katia è la dirigente del centralino di polizia, maniaca del controllo e madre di due gemelli adolescenti scavezzacollo, mentre Palmira detta Perri è una malcapitata recluta mandata al centralino in punizione per avere ceduto ad un attacco di rabbia mentre era di pattuglia, mentre Nicola è il giovane fanatico religioso che vorrebbe il suo posto. Dario è una sorta di groupie del crimine che affianca il trafficante di droga "libero professionista" Toni Totano, cercando di capirne i segreti.

Infine Felice è "il boss della laguna" che opera nell'ombra e Nanni una guardia in stile Napalm 51 che sorveglia tutti da remoto, pronto ad improvvisarsi "buon samaritano" per gli agenti in missione. I due poliziotti aspettano l'arrivo di un carico di droga, monitorati a distanza dalla sala operativa, nella speranza di fare la retata del secolo. Ma i malviventi sono attenti alle infiltrazioni degli informatori e restano in allerta.

No Activity - Niente da segnalare è una sitcom composta de episodi di mezz'ora e ispirata all'omonima serie australiana creata da Jungle Entertainment, già riadattata negli Stati Uniti, in Giappone e nei Paesi Arabi, che per molti versi ricorda anche la serie comica americana Brooklyn Nine-Nine.

Il produttore esecutivo è Matteo Rovere e i valori di produzione sono molto alti, grazie a un dream team composto dagli sceneggiatori trentenni Laura Grimaldi e Paolo Piccirillo, per proseguire con il direttore della fotografia Francesco Di Giacomo e il montatore Pietro Morana affiancato da Michele Brogi, responsabili di una confezione ritmata da piccoli tagli apparentemente discontinui che imprimono una cifra distintiva della sitcom.

Anche il cast è di prim'ordine: Luca Zingaretti, Carla Signoris, Emanuela Fanelli, Rocco Papaleo, Alessandro Tiberi, Davide Calgaro e Fabio Balsamo, con apparizioni ricorrenti di Maccio Capatonda, Diego Abatantuono e Tommaso Ragno, più qualche special guest che non anticipiamo. Il 36enne Valerio Vestoso, già regista della serie Vita da Carlo, dirige la macchina tecnica ben oliata e il cast corale con agilità e un piglio che appare ispirato a Boris (complici anche le apparizioni di Tiberi e altri componenti del cast di quella serie), ma attinge anche alle serie web e ricorda le veterane sitcom Piloti e Buttafuori. La scena conclusiva della stagione è un ottimo lavoro di regia e montaggio e fa ben sperare per il futuro della sitcom.

Questa stagione inaugurale lavora soprattutto sul consolidamento dei personaggi, dei quali siamo chiamati a prevedere le reazioni, puntata dopo puntata. Le interpretazioni più efficaci in questa prima serie sono quelle di Zingaretti, Fanelli e soprattutto Balsamo, bravissimo nei panni dello "stagista del crimine" con piccoli vezzi e grandi ambizioni. Difficile prevedere se la serie prenderà quota come Boris o Brooklyn Nine-Nine, e se l'impianto anglosassone funzionerà anche in Italia, ma già in questa stagione c'è un crescendo e una sintonia sempre maggiore fra i membri del cast.

Di certo il team creativo e produttivo ce la mette tutta, sia per la capacità di costruire in sceneggiatura caratteri divertenti adattandoli al contesto italiano, sia per l'abilità dell'ensemble attoriale, sia infine per la cura tecnica. Per ora non si ride a crepapelle, si sorride, e un po' più di improvvisazione e un po' meno rigidità da format (e trucchetti da web serie) gioverebbero all'insieme. Ma se la briglia sarà in grado di sciogliersi, dando più spazio alla creatività di purosangue comici come Fanelli, Balsamo, Signori e Abatantuono, la progressione geometrica potrebbe lievitare a dovere. 