Samnang ha 20 anni e sogna di diventare una stella della danza. Tutto cambia quando scopre che il suo condominio potrebbe essere a breve demolito. Espandi ▽
Cambogia, 2017. Uno dei simboli della capitale Phnom Penh è il cosiddetto White Building, enorme complesso di case popolari risalente agli anni sessanta. Ormai fatiscente, la costruzione municipale sta per essere demolita e il terreno su cui sorge venduto. Le molte famiglie all’interno discutono se accettare i soldi che vengono loro offerti per sgomberare. Una è quella di Samnang, un ragazzo appassionato di danza che sogna di vincere una competizione televisiva. L’incertezza sul futuro degli amici e sulle condizioni di salute del padre rende il momento ancora più difficile. Curioso frutto di una convergenza tra cinema di finzione, documentario, avvenimenti reali e storia personale, White Building è insieme cronaca di un periodo turbolento e omaggio a un simbolo architettonico-culturale cambogiano.
Buon esordio su un soggetto di profondo interesse, il film tratta in modo indiretto i temi della rigenerazione urbana e della speculazione edilizia, che hanno anche attratto un’eccellenza, nonché studioso della materia, come Jia Zhang-ke nel ruolo di produttore. Quando si aggiungono i buoni valori tecnici, in particolare fotografia e scenografia, tutto lascia sperare che su una demolizione disastrosa si siano anche gettate le fondamenta di una carriera per Neang.