Un film plasmato di professionalità e di un sentire profondo che si avverte fin dalla scelta del cast. Commedia, Italia, Polonia2021. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una storia segnata dai conflitti, gli equivoci, i confronti, le voci e i silenzi di una famiglia tanto eccezionale quanto, nel suo intimo, caotica e disfunzionale. Espandi ▽
Dopo aver diretto con successo il testo di Maurizio De Giovanni a teatro, Alessandro Gassmann ne propone ora la versione cinematografica conservandone l'impianto con, in aggiunta non secondaria, la possibilità di utilizzare una scenografia che gli permette di far scoprire a poco a poco quel personaggio fondamentale che è Villa Primic. Sono quelle mura, sono quegli spazi che, non vissuti dal protagonista autoseppellitosi nel suo studio biblioteca, vedremo esistere nel momento in cui stanno per perdere la loro funzione di luoghi in cui lasciare (o non lasciare) traccia del proprio passaggio esistenziale. Perché Valerio può indubbiamente rinviare, con la sua presenza di Nome noto e in buona misura pervasivo, alla figura di papà Vittorio ma il legarlo soltanto a questo riferimento significherebbe depauperare un testo e una messinscena che sanno andare oltre. Gassmann in un'intervista ha affermato di voler fare un "film di una volta": Ben vengano questi film quando sono plasmati non solo di professionalità (e qui ce n'è in abbondanza) ma anche di un sentire profondo che si avverte già dalla scelta e dalla prestazione degli attori. Recensione ❯
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Un secondo capitolo che conferma la formula vincente ma esagera un po' con le storie secondarie. Commedia, Italia2021. Durata 112 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia d'amore tra Marta e Arturo è finita e nel frattempo arriva Gabriele... Espandi ▽
Il secondo episodio della trilogia iniziata con Sul più bello, questa volta diretto da Claudio Norza, mette molta carne al fuoco, anche in funzione dell’esistenza di un terzo capitolo annunciato alla fine con un “to be continued”, ed esagera un po' con le storie secondarie, perché il centro emotivo e narrativo restano Marta e i suoi due amici del cuore. In particolare, come già notato nel film precedente, è il casting di Ludovica Francesconi nel ruolo di Marta a fare la differenza: la sua fisicità e le sue doti comunicative personali rendono credibili anche le svolte più azzardate di una trama che questa volta si spinge ad affrontare anche altre tematiche spinose, oltre alla malattia. Norza, anche anagraficamente molto lontano da Filippi, è meno innovativo e tende ad adagiarsi sulle consuetudini televisive, ma si mantiene abbastanza rispettoso dell’estetica pop su cui è costruito il successo di pubblico di Sul più bello. E Ludovica Francesconi si conferma una presenza scenica irresistibile che da sola basta a “fare il film”. Recensione ❯
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Doc partecipativo calato in un modello di coabitazione: un manifesto indipendente di ideali libertari. Documentario, Italia2021. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un palazzo occupato e uno spettacolo della regole particolari. Un film inaspettato. Espandi ▽
Grazie alla libertà della produzione indipendente, a una troupe leggera, e soprattutto al rapporto di fiducia con Andrea Alzetta (entrambi sono stati tra gli imputati, infine assolti nel 2021 dopo nove anni, per l’occupazione dell’ex Cinema Palazzo), Sabina Guzzanti porta la sua macchina da presa nell’edificio simbolo romano dell’esproprio come alternativa all’assenza di decisioni politiche, realtà incandescente, ricca di spunti narrativi. Una coabitazione-mondo che si fa osservatorio d’eccezione per illuminare e far esplodere molte contraddizioni del presente: oltre all’atavico problema degli alloggi, la precarietà abitativa e lavorativa date come realtà di fatto, emergenze sociali rispetto alle quali luoghi come Spin Labs indicano una soluzione, per quanto auspicabilmente transitoria, e non vergogne da nascondere, o peggio, boicottare. Un documentario partecipativo che arriva nello stesso anno del restauro di La cosa di Nanni Moretti, 1990, analogamente dedicato alla nobiltà difficile del confronto civico, e insieme instant movie, girato in cinque settimane a ridosso della pandemia. con un chiaro riferimento al modello della forma politica ateniese. Recensione ❯
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La commovente storia senza tempo di una singolare famiglia americana che combatte per il proprio futuro. Espandi ▽
Antonio LeBlanc (Chon), di origine coreana, adottato e cresciuto in una piccola città della Louisiana bayou, è sposato con l'amore della sua vita, Kathy (Alicia Vikander) ed è il padre adottivo della loro amata figlia Jessie. Cercando di rendere la vita migliore per la sua famiglia, dovrà affrontare i fantasmi del suo passato quando scoprirà di poter essere deportato dall'unico paese che abbia mai chiamato casa. Recensione ❯
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Commedia, thriller, melodramma. Tre film in uno per un esperimento narrativo e visivo sulla condizione dell'handicap. Commedia, Finlandia2021. Durata 82 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Jaakko è cieco e sulla sedia a rotelle. Ama Sirpa, che ha conosciuto virtualmente e non ha mai incontrato. Un giorno decide di raggiungerla, affrontando un viaggio per lui non semplice. Espandi ▽
Una commedia romantica; un melodramma giocato sul tema dell’impedimento amoroso; un thriller sulla sopravvivenza di un uomo solo e impotente: tre film in uno per un esperimento narrativo e visivo sulla condizione dell’handicap. L’aspetto lodevole di Il cieco che non voleva vedere Titanic è il tentativo di risolvere visivamente il dilemma dei film sulla disabilità, di norma raccontati da un punto di vista “sicuro” che lascia allo spettatore la possibilità di immedesimarsi e al tempo stesso astrarsi dalla condizione incerta di personaggi mentalmente o fisicamente menomati. L’intenzione è quella di dare al film il medesimo punto di vista “cieco”, o meglio ipovedente, del protagonista; ma nel momento in cui si rinuncia alla soggettiva come unica forma di racconto e si punta l’obiettivo anche sul corpo del disabile, diventa chiaro come le immagini che riproducono l’esperienza immersiva della cecità perdano la loro necessità e diventino fatalmente ridondanti: questo è ciò che succede a Il cieco che non voleva vedere Titanic, che finisce per smarrire la propria identità, indeciso tra l’essere un film sulla disabilità, oppure – cosa più difficile e complessa – un film dentro di essa. Recensione ❯
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Un esordio che gronda verosimiglianza e che induce nello spettatore un sorriso a tratti amaro ma sempre partecipe. Commedia, Italia2021. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Questa è la nemesi di una commedia sentimentale, perché comincia con lui e lei che si lasciano.
L'amore finisce quando finisce una relazione? Espandi ▽
Stefano Sardo al primo lungometraggio di finzione fa centro grazie anche a una sceneggiatura, scritta con Valentina Gaia, che gronda verosimiglianza in ogni frase. Caprino e Radonicich danno ai loro personaggi le variazioni necessarie a un Tommaso e ad un'Alice che pensano di aver individuato 'la' soluzione geniale e che invece si trovano a combattere non solo con dubbi e pregiudizi che sembravano appartenere ad altri tempi ma anche con l'inevitabile sofferenza che una separazione porta con sé. Conservando per tutto il film la levità necessaria ad una commedia Sardo non fa sconti a quella società liquida che Bauman ha studiato e analizzato. La convinzione cioè che il cambiamento sia l'unica cosa che deve permanere in un'epoca in cui domina l'incertezza finisce con l'infrangersi contro gli scogli di un forse atavico bisogno di continuità. Tisane alla verbena e quinoa non sono sufficienti per nascondere i malesseri profondi. Sardo sa come raccontarcelo con un sorriso a tratti amaro ma sempre partecipe. Recensione ❯
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Sulle tracce del giovane interprete di Morte a Venezia: drammatizzazione di una bellezza assoluta e fatale
. Documentario, Svezia2021. Durata 93 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il protagonista di Morte a Venezia ricorda la sua incursione nel mondo del cinema. Espandi ▽
Nel 1970, il sessantaquattrenne Luchino Visconti è in cerca dell'imberbe protagonista del film che da tempo vuole trarre dal romanzo di Thomas Mann, Morte a Venezia. Dopo quattro anni di provini in mezza Europa, finalmente lo trova a Stoccolma: è l'esordiente Björn Andrésen, ha quindici anni e per il regista milanese incarna la bellezza perfetta di Tadzio, il ragazzino algido che sulla pagina von Aschenbach, artista in disfacimento fisico, desidera e contempla da lontano. Presentando il film in anteprima a Londra l'anno dopo, Visconti descrive Andrésen come "il più bel ragazzo del mondo", e la definizione inchioda il giovane attore, la cui immagine è "di proprietà" da Visconti per tre anni, non solo all'attenzione ossessiva dei media, ma di uomini attratti dal modello etereo e inaccessibile di Tadzio. Lo aspettano il clamore del Festival di Cannes, una maturità alla ricerca di affetti mai avuti e una tournée micidiale in Giappone, dove l'immagine di "angelo della morte" ispirerà perfino il manga Le rose di Versailles, meglio noto da noi come Lady Oscar: lo ammette la sua stessa autrice, Riyoko Ikeda, orgogliosa di aver inconsciamente colto la costitutiva tristezza di Andrésen. Recensione ❯
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Il percorso di rieducazione alla vita di un giovanissimo antieroe che rifiuta il proprio talento. Drammatico, Italia2021. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'ascesa e il declino di una star della Trap. Espandi ▽
Dopo Ultras, Lettieri indaga un altro ambiente dai comportamenti e dai costumi codificati – quello della musica trap delle periferie romane – e si affida ad Andrea Carpenzano per il ritratto di un antieroe che rifiuta il proprio talento. Lovely Boy è la storia di una disintossicazione, di una rieducazione alla vita. È anche la storia di un nome che cambia lettera e senso, dalla v di lovely alla n di lonely, perché per il protagonista Nic la vera battaglia da vincere è quella contro sé stesso: contro il nulla che sente dentro, contro le cose a cui non sa dare un nome. Prodotto da Sky, Lovely Boy è rivolto a un pubblico giovane che la trap la ama, la riconosce e la capisce, identificandosi negli idoli con cui entra in relazione attraverso le stories di Instagram. Visto da una prospettiva adulta, però, è anche un lavoro pensato per chi la trap non la vuole e non la può capire. Recensione ❯
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La vita di un bizzarro e simpatico pastore sardo quarantenne. Espandi ▽
Docufilm che racconta la vita di un bizzarro e simpatico pastore sardo quarantenne, Francesco Mattu detto "Chiodo", e ci trasporta dalla sua infanzia in Sardegna, sino ai giorni attuali a Tramonti di Sotto, in Friuli Venezia Giulia, dove risiede da oltre un decennio. Un film incentrato su dei continui flashback narrativi accompagnati dalla sua voce narrante. Una vita di emozionanti ricordi, che toccano l'essenzialità e la povertà del piccolo Francesco e della sua gioventù, dove ogni piccola insignificante cosa che lo circondava aveva un immenso valore. Una vita libera, nella natura più incontaminata, fra le sue amate pecore e gli asinelli, il piccolo mangia nastri sempre con lui e Celentano "a palla", i canti e la musica tradizionale locale, i riti ancestrali che accompagnavano la comunità di Ovodda, nel centro della Barbagia, in un tempo non molto lontano. Nemmeno poteva immaginarselo il buon Francesco di capitare in una misconosciuta vallata del Friuli dove da secoli si utilizzano le pecore e le capre per creare uno storico ed originale prodotto gastronomico della zona: la Pitina, una sorta di polpetta affumicata molto particolare, oggi divenuta persino presidio Slowfood e prodotto IGP. Recensione ❯
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Un'opera ambiziosa, resistente, tragica, dove la Napoli di Scarpetta diventa emblema e repertorio di tutte le emozioni del mondo. Drammatico, Italia2021. Durata 133 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di Scarpetta, che fu padre naturale di Titina, Eduardo e Peppino De Filippo, e dedicò tutta la sua vita al teatro. Espandi ▽
Qui rido io è una questione di paternità, biologica e artistica. È una questione di ‘plagio’, illegittima appropriazione della paternità di un’opera. È ‘faccenda’, insomma, di vincoli affettivi ed effetti legali. Mario Martone, uomo di cinema e di teatro che si confronta ogni giorno con gli attori, i testi e le epoche, rintraccia la poesia semplice dell’opera di Eduardo Scarpetta e disegna il profilo del padre naturale e artistico di Titina, Eduardo e Peppino De Filippo, nomen nescio all’anagrafe. Alla maniera di Eduardo (De Filippo), sposta sul piano del ‘palcoscenico’ le definizioni del rapporto di Scarpetta con i suoi figli. L’artista napoletano incarna le abitudini da patriarca dentro un film che rileva l’abuso patriarcale, da cui nasce come un paradosso una bottega familiare e una quantità di testi e tessiture teatrali che si intrecciano, permangono, si ricorrono, si trasformano, si rigenerano fino a determinare nuove soluzioni. Recensione ❯
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Un ottimo Matt Damon in un film intimo, maturo e adulto come a Hollywood non se ne vedeva da tempo. Drammatico, USA2021. Durata 140 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un dramma familiare che dall'Oklahoma porta a Marsiglia, seguendo un padre che cerca di provare l'innocenza della figlia condannata per omicidio. Espandi ▽
Matt Damon perfettamente in parte e bravissimo protagonista di un dramma che dall’America profonda arriva al sud della Francia, facendo scontrare con delicatezza lingue, mondi e culture. Bill Baker arriva a Marsiglia come a suo tempo Jason Bourne – il corpo di Matt Damon è solo più appesantito e stanco. A differenza dell’agente segreto senza identità, la sua americanità è evidente, iscritta nell’abbigliamento, nel portamento, nella lingua mormorata e secca. È uno straniero che nella città francese più eterogenea e mista fa visita alla figlia in quella terra di nessuno che è un carcere: Stillwater racconta per questo il tentativo di uomo fallito – ha lavori saltuari, la moglie si è suicidata, la figlia ancor prima di venire accusata per l'omicidio della fidanzata l’aveva allontanato – di trovare un posto nella propria stessa vita, nella nuova famiglia che crea, nel rapporto rinnovato con le persone che ama. È un film sull’appartenenza, sull’accettazione del proprio destino e del proprio mondo: non poco, in tempi in cui il cinema americano ha smarrito le proprie radici melodrammatiche. Recensione ❯
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Un'elegia critica alla trasformazione della città, con stupefacenti momenti di grazia contemplativa e di humour lagunare. Drammatico, Italia2021. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
I due eredi di una famiglia di pescatori di Venezia si interrogano sul rapporto con la loro città. Espandi ▽
Dopo Molecole, girato nella città silenziosa, svuotata dalla pandemia, Segre torna a ragionare, usando la chiave del conflitto fraterno, sulla trasformazione della città svuotata, dello smarrimento dei pochi abitanti rimasti. Nel tentativo di catturare le tracce e i fili della sua cultura più autentica, di difenderne la bellezza fragile, nascosta ai più, e registrare l’affermarsi di una mentalità sempre più predatoria e di un turismo invasivo, disinteressato, epidermico. Prima che il conflitto tra tensioni contrarie esploda, il film apre a stupefacenti momenti di grazia contemplativa e di humour lagunare: modulazioni di luce sull’acqua, solitudini notturne mal trattenute, cruciali chiacchiere da osteria. Epifanie silenziose, come un’inquadratura che coglie la forma di un occhio sotto l’arco di un ponte, grazie al suo riflesso nell’acqua: forse un invito a fermarsi, scovare la bellezza segreta, lontano dalle luci più intense. A volere di meno e vivere di più. Recensione ❯
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Una spruzzata di colori brillanti e una divertente galleria di animali: divertimento e originalità non mancano. Animazione, Francia, Belgio2021. Durata 82 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Da deserti in fiamme a giungle misteriose, da intrepide principesse a locuste adoratrici di vulcani, Passepartout scoprirà quanto vasto, meraviglioso e folle sia il mondo. Espandi ▽
La giovane scimmia Passepartout, chiusa nella sua cameretta, sogna il giorno in cui potrà avventurarsi, zaino in spalla, sulle orme del suo idolo, l’esploratore Juan Frog De Leon, detentore del record del giro del mondo nel più breve tempo possibile: novanta giorni. Nel mentre, però, vive in una terra popolata di gamberetti, dove l’avventura non ha spazio alcuno, almeno fino al giorno in cui arriva, in infradito su una tavola da surf, il ranocchio Phileas Frog. Simpatico e sbruffone, inseguito dal gerbillo femmina Fix, che lo accusa di aver rubato dieci milioni di vongoloni, Frog non trova di meglio per cavarsi d’impaccio che promettere di battere lo storico record circumnavigando il globo in soli ottanta giorni. È l’occasione che Passepartout aspettava da sempre, e per la quale vale persino la pena di scappare di casa. Recensione ❯
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Un cinema di attesa, riscatto e redenzione che denuncia un modello politico e sociale in cui il marcio non è nelle mele, ma nei cestini. Azione, USA, Gran Bretagna, Cina2021. Durata 112 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un giocatore d'azzardo decide di aiutare un ragazzo in cerca di vendetta. Espandi ▽
“Il poker è tutta una questione di attesa” e lo è anche il cinema di Paul Schrader, che costruisce personaggi in bilico portandoli fino all’orlo del salto nel vuoto. Il tema di Schrader, sceneggiatore e regista, è il senso di colpa (calvinista) accompagnato da un desiderio ossessivo di redenzione, e William Tell, che ha il nome dell’eroe nazionale svizzero capace di centrare una mela con una freccia, non fa eccezione. La sua calma apparente nasconde un fuoco interiore difficile da tenere a freno, e la sua colpa è di quelle che non si cancellano, né per un uomo, né per una nazione. Schrader denuncia quel modello politico e sociale in cui, più che le mele, sono marci i cestini, e pur non assolvendo la responsabilità dei singoli, la contestualizza nell’incoraggiamento ricevuto dall’alto a compiere le peggiori nefandezze. I capri espiatori pagano, i loro mandanti naturalmente no, ed è a questo tipo di ingiustizia che il regista-sceneggiatore e i suoi antieroi si ribellano. Recensione ❯
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Un esordio inconsueto e ambizioso ambientato in Una Taranto fuorilegge in versione distopica. Drammatico, Italia2021. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Due grandi amici, quasi fratelli, tra l'amore, il crimine e l'ambizione in un mondo del futuro che assomiglia spaventosamente al nostro. Espandi ▽
In un futuro prossimo, la città di Taranto è stata tagliata fuori dal resto del paese ed evacuata a causa dei danni provocati dall'acciaieria. All'interno delle recinzioni, gang criminali si danno battaglia per il controllo del territorio. Tra di esse le Formiche, un esercito di ragazzini capeggiato dal temibile Testacalda. Mentre dall'esterno la polizia cerca di mantenere l'ordine come può, i due adolescenti Pietro e Christian vengono in contatto con le Formiche e attirano l'attenzione di Testacalda, che dovrà capire quale dei due ragazzi prendere sotto la sua ala. Recensione ❯
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