Anno | 2019 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Enrico Iannaccone |
Attori | Antonio Folletto, Catherine Spaak, Carla Signoris, Veruschka von Lehndorff Luca Biagini, Martina Klier, Gianluca Cammisa, Luca Saccoia, Marco Cavalli, Luigi Chiocca. |
Uscita | giovedì 3 settembre 2020 |
Distribuzione | Adler Entertainment |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,58 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento martedì 1 settembre 2020
Due persone condividono un forte legame che li aiuterà a superare i momenti più difficili. In Italia al Box Office La vacanza ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 8,6 mila euro e 6,3 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
|
Valerio è un trentenne che ha avuto una moglie molto amata e poi irrimediabilmente perduta. Ora gestisce un bar sulla spiaggia del Cilento e fa lezioni di yoga con Anneke, un'anziana signora tedesca, entrambi in cerca di quella pace interiore che li elude da sempre. Così come la memoria comincia ad eludere Carla, che ha 75 anni e un evento traumatico alle spalle del quale conserva solo un vago ricordo. Fra i tre c'è un legame che verrà a poco a poco allo scoperto: uniti dalla malattia e uniti dal peso di un passato impossibile da rimuovere.
Dopo l'esordio al lungometraggio di finzione con il bizzarro e coraggioso La buona uscita, Enrico Iannaccone, regista e sceneggiatore non ancora trentenne e fieramente indipendente, si cimenta in una storia di incapacità di stare al mondo.
L'idea in sé è bellissima, ma lo sviluppo narrativo è davvero problematico: troppi flash back e flash forward, troppe linee narrative interrotte, e in generale troppa carne al fuoco, per una storia che di per sé ha già tanti elementi forti da sviscerare. Soprattutto è penalizzante la scelta di Catherine Spaak, che interpreta Carla, ex magistrato malata di Alzheimer, con una sventatezza che non comunica soave leggerezza ma superficialità banalizzante. Dunque i dialoghi fra Valerio e Carla, davvero interessanti perché mostrano due outsider che riescono a sintonizzarsi su una frequenza a prescindere dall'età e dalla mera attrazione sessuale, vengono vanificati dai manierismi irritanti di Spaak.
Anche l'interpretazione di Antonio Folletto nei panni di Valerio non mostra sufficienti sfumature, limitandosi ad una rabbia costante che rende difficile riconoscere in lui quel disturbo bipolare dal quale si rivelerà affetto. Un altro problema è la concatenazione degli eventi che, oltre alla difficoltà di ricostruzione per lo spettatore, mostrano varie implausibilità narrative. Ma è soprattutto la modulazione dei toni, indispensabile nel trattare la materia incandescente della malattia mentale, a mancare.
La vacanza risulta scoordinato e narrativamente sgrammaticato, spesso ridondante nei simboli e nei significati, sottolineato da un commento musicale invadente che depotenzia l'efficacia delle scene. Ed è davvero un peccato, perché a Iannaccone non mancano il coraggio, l'originalità espressiva e il gusto compositivo nel costruire inquadrature insolite per il cinema italiano (ad esempio quella remota della colluttazione nella stanza delle riabilitazioni della casa di cura, o l'angolazione dell'ingresso di Carla nel macchinario per la TAC).
Un maggiore equilibrio narrativo (anche e soprattutto nel narrare una storia di disequilibrio interiore) e un tono meno disomogeneo avrebbero molto giovato all'insieme. Aspettiamo l'autore alla sua terza prova, che individui una sintesi fra il suo debutto interessante e questa opera seconda meno riuscita.
LA VACANZA disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
€10,99 | – | |||
€10,99 | – |
Ancora non mi capacito, a distanza di anni, come una Catherine Spaak non sia mai riuscita a trovare un ruolo ben definito nella cinematografia italiana (o, eventualmente, mondiale). Eppure le premesse c'erano tutte: dopo una partenza a tutto gas con pellicole come "La voglia matta" (un capolavoro con uno dei migliori Tognazzi di sempre), "La parmigiana" (anche qui affiancata [...] Vai alla recensione »
Una maturità veramente rara per un regista così giovane (standard cinematografici italiani) rispetto all'interessante opera prima, la regia migliora molto: non esiste un'inquadratura banale e questo modo di lavorare si riflette anche in molti altri aspetti come fotografia, scelta dei colori, location. Scrittura chirurgica e coraggiosa, la profondità dei temi che si vuole affrontare è insidiosa, sono [...] Vai alla recensione »
Il regista napoletano Enrico Iannaccone, vincitore del David di Donatello nel 2013 con il cortometraggio L'esecuzione, torna al cinema dopo l'originale film d'esordio La buona uscita. Presentato alla quattordicesima edizione della Festa del Cinema di Roma nella sezione "Panorama Italia" di Alice nelle città, La vacanza rappresenta un'evoluzione interessante nel percorso autoriale del giovane regista. [...] Vai alla recensione »
Carla dice che l'estate non finisce mai. E che ha (ancora) 15 anni (più altri 60). Infatti, Carla è Catherine Spaak e i conti tornano, anche nella (auto)biografia del suo personaggio («nata e cresciuta in Francia, ma l'amore l'ho trovato in Italia!»). Impossibile non sovrapporre a Carla la ragazzina sfrontata e moderna che nell'estate più luminosa del cinema italiano anni 60 teneva in scacco fior di [...] Vai alla recensione »
Tutto ruota attorno alla malattia e al passato di Carla (Catherine Spaak), magistrato in pensione. Lei perde la memoria, si comporta quasi come una bambina. È assistita dal marito e dall'amorevole cognata (Carla Signoris) che era sua amica già da bambina. Carla ha due figli maschi arroganti e distanti dalla sua malattia. Valerio (Antonio Folletto), nel ricordo della amata moglie che lo ha abbandonato, [...] Vai alla recensione »
Valerio ha un baretto su una spiaggia del Cilento dove incontra Carla, magistrato a riposo con principio di Alzheimer. I due conoscono Anneke, anziana signora tedesca. Se l'idea di fondo, sulla difficoltà, per non dire incapacità, di vivere, indipendentemente dall'età, è apprezzabile, meno lo è lo sviluppo narrativo, con una sceneggiatura così contorta che fa sembrare Tenet di Nolan una storia di Topolino. [...] Vai alla recensione »