Anno | 2021 |
Genere | Biografico, Drammatico, Storico, |
Produzione | Francia, Paesi Bassi |
Durata | 131 minuti |
Regia di | Paul Verhoeven (II) |
Attori | Virginie Efira, Charlotte Rampling, Daphne Patakia, Lambert Wilson, Olivier Rabourdin Louise Chevillotte, Hervé Pierre, Clotilde Courau, David Clavel, Guilaine Londez, Gaëlle Jeantet, Justine Bachelet, Lauriane Riquet, Elena Plonka, Héloïse Bresc, Jonathan Couzinié, Vinciane Millereau, Jérôme Chappatte, Erwan Ribard, Nicolas Béguinot, Pero Radicic, Satya Dusaugey, Nicolas Gaspar, Benjamin Penemaria, Antoine Lelandais, Frédéric Sauzay, Sophie Breyer, Célia Kaci, Alexia Chardard, Sébastien Chabane, Boris Gillot, Léa Lopez, Olga Milshtein, Pascal Le Corre, Raphaël Potier, Philippe Saunier, Fabrice Cals. |
Uscita | giovedì 2 marzo 2023 |
Tag | Da vedere 2021 |
Distribuzione | Movies Inspired |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 3,42 su 30 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 16 marzo 2023
La vicenda di Benedetta Carlini, mistica e suora cattolica italiana vissuta all'epoca della Controriforma accusata di omosessualità ed eresia. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Cesar, Il film è stato premiato a National Board, 2 candidature a Lumiere Awards, In Italia al Box Office Benedetta ha incassato 30,1 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Benedetta Carlini ha nove anni e una Madonna per bambola. Un intervento divino l'ha salvata alla nascita e promessa alla Vergine Maria. Entrata bambina nel convento di Pescia, che diventa il suo grande terreno di gioco, cresce in bellezza e 'santità'. Perché Benedetta ha straordinarie qualità affabulatorie. Le sue visioni, i suoi sogni e le stigmate le valgono il biasimo della badessa e il sostegno popolare. Tra miracoli e comete, Benedetta 'fa la volontà' di una figlia che salva dalle grinfie del padre predatore. 'Sorella' intraprendente, Bartolomea alza la posta e la introduce al piacere. Intanto gli ecclesiastici locali provano a trarre profitto da questa mistica esaltata, perché se lo scandalo minaccia l'ordine prestabilito, sovente serve gli interessi della chiesa. Da copione, il Nunzio di turno deciderà di farne un falò. Ma le strade del signore, si sa, sono infinite.
Nei film di Paul Verhoeven c'è sempre un momento di un'audacia stupefacente, impensabile per un altro regista. Benedetta è Verhoeven allo stato puro.
Adattamento di "Atti impuri. Vita di una monaca lesbica nell'Italia del Rinascimento", Benedetta è la nuova e mistica provocazione di un autore che attendiamo sempre come un messia. Perché nessuno lavora il visibile come lui, nessuno si prende il piacere di fare cinema nudo come lui, nessuno attiva il femminile come lui.
Antesignana di Catherine Tramell (Basic Instinct), Rachel Stein (Black Book) e Michèle Leblanc (Elle), suor Benedetta 'surfa' sulla follia della sua epoca, già epidemica (la peste sta falciando Firenze), donando filo da torcere ai suoi inquisitori con esplosioni di piacere e blasfemia.
Per le ragioni sommariamente riassunte dal titolo italiano del libro di Judith C. Brown, suor Benedetta fu oggetto di una sorveglianza costante. Sul piano della fede, le stigmate e le visioni della religiosa condussero le autorità del tempo a investigare dettagliatamente al fine di decidere l'opportunità della sua canonizzazione, sul piano personale stabilirono che Benedetta Carlini avesse una relazione sessuale regolare con un'altra sorella, Bartolomea.
Verhoeven mette mano alla ricerca storiografica della Brown facendone qualcosa di enorme, che lascia (grandi) questioni in sospeso: Benedetta era una mitomane manipolatrice o una profetessa? Era una santa in contatto soprannaturale con Cristo oppure una lesbica in rapporto carnale con Bartolomea? Allergico a qualsiasi forma di manicheismo, Paul Verhoeven è esattamente dove lo aspettavamo, nelle zone d'ombra del desiderio e della fede.
E le ombre nei suoi film stimolano sempre la carne. L'oscenità provoca l'invisibilità perché mostrare è il principio stesso del cinema per un autore selvaggio e brutale, che definire morale o immorale non è sufficiente. E anche un po' vano.
Benedetta non fa sconti a religiosi e bigotti, si prende grassamente gioco delle ipocrisie di un'istituzione che santifica o manda al rogo secondo i suoi umori e i suoi interessi politici, tuttavia non è lì l'essenziale ma nel desiderio di Verhoeven di fare quello che ha sempre fatto tanto bene. Vomitando, letteralmente, sublime e grottesco, incide la superfice con la complicità della sua eroina, maga, strega e sempre custode e padrona della finzione. In quel teatro della crudeltà che fu la Storia, le donne di Verhoeven, nessuna esclusa, si mettono in scena 'vestite' di un'indistinguibile miscela di sincerità e simulazione.
Abitata da un misticismo furioso e letteralmente innamorata di Cristo, Benedetta non si accontenta di immaginarsi vivere un idillio carnale con degli avatar virili di Gesù nei suoi sogni più torridi ma piega la fede alla sua volontà e ai suoi desideri con Bartolomea, un giovane donna di estrazione modesta per cui prova un'attrazione irresistibile.
Alla maniera di Showgirls o di Black Book, Verhoeven conferma la spettacolarità del femminile declinato in tutti gli stati della carne: orgasmi, stigmate, secrezione, autoflagellazioni, defecazione, torture ginecologiche, necrosi, gravidanze. Insomma, estasi e tormento di un corpo femminile sempre sospettato di simulare e sempre 'costretto' a confessare la verità, con l'esorcismo o con strumenti che infliggono terribili sofferenze.
Come la Rachel di Black Book, ebrea in un mondo di nazisti, Benedetta per sopravvivere deve farsi attrice potente, una 'superfemmina' che guarda gli uomini guardarla alla maniera di Sharon Stone. Poco importa sapere, come per la sua Catherine Tramell, se Benedetta è colpevole o no. A interessarci davvero è quello che accade nel segreto della cella, una quinta nascosta agli occhi degli inquisitori di dio ma non a quelli di un'altra donna (la badessa destituita di Charlotte Rampling), dove Benedetta smette finalmente di fingere. Sotto la veste immacolata e le dita abili di Bartolomea, rivelerà al mondo la sua verità (e il piacere femminile).
Nel 'rinascimento' mostruoso degli uomini, questa volta è Virginie Efira che osa il 'pensiero stupendo' e infernale. Santa e strega insieme, prende su di sé tutti i mali del mondo e si produce e riproduce nella commedia umana. Perché il suo doppio possa bruciare sul rogo e lei godere sulla terra (di Toscana). Amen.
BENEDETTA disponibile in DVD o BluRay |
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Benedetta è un film biografico che guarda al passato per mostrare l’omosessualità in un contesto di per sé discriminatorio, oggi ma ancor più nel passato. Gli elementi narrativi avvincenti sono punteggiati da aspetti registici in parte interessanti in parte ostentati. Sicuramente il lungometraggio merita una visione, se non altro perché mette in luce le contraddizion [...] Vai alla recensione »
Nel film il regista ci mette di tutto. Troviamo una ricostruzione ambientale convincente, che è tipica dei film di oggi, ma fatti da elementi che sembrano emergere da un cliché, perfetti ma un po’ noiosi. Poi il racconto di Benedetta Carlini che finisce in un convento per una serie di avvenimenti che è inutile ripetere. Cha diventa badessa, che ha una storia di omosessualità [...] Vai alla recensione »
Benedetta entra nel convento di Pescia che è una bimba tanto devota, diventa Virginie Efira (applausi) e ha visioni del Cristo che la chiede in sposa e decapita serpenti con la spada, riceve le stimmate o se le procura, la fanno badessa esautorando suor Rampling, sostiene di poter salvare il convento dalla peste che infuria tutto attorno, c'è chi la proclama santa e chi fiuta l'impostura e chi vorrebbe [...] Vai alla recensione »
Una suora sogna una relazione appassionata e si accoppia con un Gesù asessuato sulla croce. Un dildo double face, con da una parte le fattezze della Madonna e dall'altra quelle di un pene, viene nascosto tra le pagine di una Bibbia. La nudità peccaminosa di due suore lesbiche guizza voluttuosa tra gli spasmi del piacere e viene combattuta dall'arcigna autorità papale.
Scandalo annunciato. Già piuttosto raffermo. Il regista lo ha girato nel 2018 a Montepulciano, prendendo come guida il libro di Judith che racconta la vita - e soprattutto gli atti innominabili - di una suora lesbica nell'Italia del Rinascimento. Anzianotto, per i tempi del cinema, e decisamente vecchio per il modo di girare, didascalico e senza brio.
Uno dei film scandalo del Festival di Cannes 2021 arriva finalmente nelle nostre sale: stiamo parlando di "Benedetta", ultimo lavoro di Paul Verhoeven, regista olandese che nel corso della sua carriera ha spesso voluto provocare con film come "Basic Instinct", "Showgirls" o il più recente "Elle". Alla base della vicenda scelta da Verhoeven c'è una storia vera, quella della mistica Benedetta Carlini, [...] Vai alla recensione »
Che, a due anni dalla sua presentazione originale al Festival di Cannes 2021, l'ultimo film di Paul Verhoeven sia giunto finalmente in Italia è certamente un fatto positivo. Un simile ritardo, tuttavia, dovrebbe innanzitutto far riflettere sull'intervenuta sottovalutazione - difficile da giustificare, da qualsiasi ottica la si voglia guardare - dell'opera di un regista che, tra molti alti e pochi bassi [...] Vai alla recensione »
Affamata di una carnalità soave e spudorata, una fame originata e sublimata nel primigenio contatto con il seno di una statua mariana, arriva anche da noi la Benedetta di Paul Verhoeven, due anni dopo aver infiammato gli schermi di un Festival di Cannes ancora frastornato dagli effetti della pandemia. Se ne deve il merito a Movie Inspired per averne curato la pur tardiva uscita in sala, superando reticenze [...] Vai alla recensione »
Un film complesso e intelligente, ovvero in pieno stile Verhoeven. Giocando con ambiguità sulla figura di suor Benedetta Carlini: tra spiritualità e sessualità, misticismo e lesbismo, verità e menzogna. La suora, realmente esistita, entra in convento a 9 anni, ha una relazione con una novizia e grazie alle sue (supposte) visioni diventa badessa. Il Vaticano indaga.
Nell'Italia del XVII secolo, mentre infuria la peste, la piccola Benedetta Carlini è affidata al convento di Pescia. Creduta capace di fare miracoli. porterà cambiamenti radicali nella comunità monastica: riceverà le stimmate, sarà nominata badessa a causa dei suoi deliri mistici, poi verrà processata per impostura e per la relazione lesbica con la sua giovane protetta Bartolomea.
Un giro monastico erotico, femminista e iconoclasta a fine XVI secolo col regista di Basic Instinct. Al posto di Sharon, la bionda un po' calligrafica, ma bravissima, Efira. È Benedetta, secondo cronaca storica, con una novizia fu archetipo di ribellione nella Controriforma. Vero che a Verhoeven scappano indulgenze non cristiane, molto voyeuristica, ma c'è in questo film un rimando all'intera sua opera. Da [...] Vai alla recensione »
Per il suo nuovo film, dopo l'irrequietezza borghese del magnifico Elle (2016), Paul Verhoeven ha scelto come punto di partenza il libro della storica americana Judith C.Brown, Immodest Acts, in cui si racconta la storia vera di una monaca benedettina vissuta nell'Italia medievale e accusata di atti «bestiali» (cioè omosessuali): suor Benedetta Carlini.
A ottant'anni suonati Paul Verhoeven provoca e si diverte più di prima, con lo spirito di chi si sente libero e se ne infischia di benpensanti e codici da rispettare. Ora scompagina l'epica religiosa, facendo ballare la sua protagonista, suor Benedetta, come le "Showgirls" del suo film del '95, sul crinale dell'estasi mistica e del piacere, della santità e della blasfemia, dello spirito e delle carni, [...] Vai alla recensione »
XVII secolo: Benedetta Carlini entra in convento a Pescia da bambina, e lì cresce, prende i voti e diventa una fervente sposa di Cristo. Finché non viene accolta la giovane Bartolomea, una bellissima ragazza che sceglie la compagnia delle devote per fuggire alle violenze del padre. La visione di questa meravigliosa creatura risveglia i sensi e i desideri di Benedetta, ma anche la sua sete di potere, [...] Vai alla recensione »
Promessa a Dio dalla nascita e (forse) in grado di comunicare con Cristo tramite visioni che le consentono proto miracoli, Benedetta (nomen omen) Carlini, figlia di ricchi toscani del XVII secolo, varca da bambina la soglia del convento di Pescia e in età adulta entra in contatto (carnale) con la popolana Bartolomea, ivi rifugiatasi per sfuggire alla violenza more uxorio di padre e fratelli.
Mettete insieme questi tre elementi: il ritorno al cinema di Paul Verhoeven, oggi 84enne; l'audace prova dell'attrice Virginie Efira, una delle mie preferite in assoluto; il manifesto internazionale del film, bello e allusivo. "Benedetta" arriva nelle sale con Movies Inspired, giovedì 2 marzo, con discreto ritardo rispetto al passaggio in concorso a Cannes 2021.
C'è una cometa che cambia il colore del cielo. È rossastro, sembra uscire fuori da un dipinto religioso ma lascia avvertire anche l'oscuro presagio di un horror. Forse è ancora una questione di colori per il cinema di Verhoeven: ancora il rosso fuoco di Elle, le sue tracce intermittenti in Basic Instinct. In Benedetta il rosso crea una frattura improvvisa, lo scarto tra il miracolo, la fede e, al contrario, [...] Vai alla recensione »
Sognato per anni, Paul Verhoeven si presenta con questo Benedetta, film tanto entusiasmante quanto potente e moderno. Tutto costruito sul principio della sospensione dell'incredulità - i miracoli e le visioni vengono da Dio o sono il frutto di una messa in scena (del cinema)? - cui è opposta la santità della carne e delle sue pulsioni. Verhoeven gioca a tutto campo, l'ironia non è rivolta mai al Mistero [...] Vai alla recensione »
"Ogni novità è pericolosa, ogni singolarità è sospetta": questo slogan, citato in Immodest acts, il libro della storica statunitense Judith C. Brown che ha ispirato il film di Paul Verhoeven, apre il rapporto degli inviati del nunzio fiorentino al convento di Pescia, nella Toscana della Controriforma. Nel convento, suor Benedetta Carlini darà del filo da torcere agli inquisitori, sputando sublime [...] Vai alla recensione »
La maschera e la carne, immagine sacraprofana di una santità che veste il corpo esattamente come la sensualità. Ecco la Benedetta di Paul Verhoeven: finalmente, dopo un anno d'attesa, in Concorso a Cannes 74. È un'icona sospesa tra mistica e mistificazione, tra falso e realtà, perfettamente coerente con la poetica di un autore per il quale da sempre la verità è la prova più pregnante della menzogna, [...] Vai alla recensione »
Benedetta Carlini è personaggio non troppo conosciuto ma è destinato a guadagnare notorietà da ieri sera quando il Festival di Cannes ha battezzato Benedetta, il nuovo film di Paul Verhoeven che, a 83 anni da compiere il giorno dopo il riavvolgimento del red carpet, ha dedicato proprio a lei. Una donna scomoda. Una suora particolarmente sensibile agli appetiti sessuali e dalle inclinazioni omosessuali. Vis [...] Vai alla recensione »
Come spesso accade al festival di Cannes, il film di apertura dà il «la» a tutta la programmazione. Carax con Annette, ha cantato il mondo dello spettacolo. Verhoeven con Benedetta lo ha celebrato innalzandolo come un' estasi di gioia sensuale. La storia ispirata alla vita vera di una monaca benedettina vissuta nell' Italia medievale e accusata di atti «bestiali» (ovvero omossessuali) diventa nella [...] Vai alla recensione »
In concorso "Benedetta", il nuovo film del regista di "Basic Instinct" di Emiliano Morreale CANNES - Era annunciato come l' immancabile film-scandalo del festival e in effetti, per chi si accontenta, può andare. Sesso e religione, violenze assortite, una statuetta della Madonna trasformata in dildo. Alla base c' è la vera storia di Benedetta Carlini, badessa di Pescia dal 1591, visionaria mistica processata [...] Vai alla recensione »
Paul Verhoeven torna a dare scandalo: cinque anni dopo «Elle», il regista olandese ha presentato sulla Croisette «Benedetta», un'altra pellicola controversa che non ha lasciato indifferenti critica e pubblico del Festival di Cannes. Il film è ispirato a una storia vera, quella della mistica Benedetta Carlini, raccontata da Judith Brown in «Atti impuri» del 1986: la giovane Benedetta, figlia di una [...] Vai alla recensione »
Proviamo a immaginare un dildo ricavato da una piccola scultura lignea della Vergine Maria. Ma anche una grande statua della Madonna che cade sopra una bimba adagiando la mammella scoperta nella bocca dell'innocente sottostante. E ancora una giovane madre superiora mitomane che si dice incaricata da Cristo in persona di salvare il mondo. Fino, ça va sans dire, a una passione lesbica sado-masochista [...] Vai alla recensione »
Trash, porno-soft, iconoclasta, blasfemo: "Benedetta" di Paul Verhoeven sembra fatto per irritare svariate categorie di spettatori, non per forza bigotti. Dal libro "Immodest Acts"di Judith C. Brown, sottotitolo "La vita di una monaca lesbica nell'Italia del Rinascimento", lo scandalo annunciato di questo Festival altro non è che un lussuoso B-movie lesbo-chic-conventuale che fa sorridere, e ridere, [...] Vai alla recensione »
Alla fine del XV secolo, un fanciulla devota alla Madonna entra nel convento di Pescia, ma l'arrivo di una pecoraia scatena una passione erotica, che porta sconquasso e rovina, mentre la peste incalza. La vita di Benedetta Carlini, mai diventata santa, dà lo spunto a Verhoeven per raccontare un mondo sostanzialmente corrotto (la Madre superiora - Charlotte Rampling - più attenta alle finanze che alle [...] Vai alla recensione »
L'inizio è con i titoli di testa, che appaiono su sfondo nero con font comune, oro e bianco, ed è strano perché oggi non ci sono film con titoli di testa come questi, così scontati, così "vecchi", e già capisci che Benedetta appartiene a un'altra epoca, a un mondo che sembra non competere a questo, di mondo, ma non perché ambientato a Pescia nel Seicento, no no, perché invece è un film inadeguato, [...] Vai alla recensione »
Benedetta Carlini compie il suo primo "miracolo", o per meglio dire testimonia la sua vicinanza a Dio quando ancora bimbetta riesce a sventare il furto di una preziosa collana della madre da parte di una banda di briganti facendo defecare un uccellino sul viso di uno dei criminali. Il confine tra divino e goliardico, tra lettura di fatti casuali e dichiarazione di fede è labile fin dalla primissima [...] Vai alla recensione »
Una vecchia teoria in psicologia parla dell'orgasmo in chiave di sinestesia associabile a una forma di trance, ovvero uno stato di alterazione in cui subentra una diversa personalità. Teoria che si basa sulle esperienze di una ex-suora che sosteneva di provare durante i rapporti sessuali emozioni simili alle estasi mistiche e ascetiche della vita di convento.
Scritto - con David Birke, dopo che l'abituale Gerard Soeteman ha mollato per divergenze creative, ossia "troppa sessualità" - e diretto da Paul Verhoeven, Benedetta si appoggia al saggio di Judith C. Brown Atti impuri - Vita di una monaca lesbica nell'Italia del Rinascimento per raccontare Benedetta Carlini (Virginie Efra), una suora del XVII secolo controriformista che dopo essere entrata in convento [...] Vai alla recensione »