Ufos

Film 2021 | Fantascienza

Regia di Antony Cordier. Una serie con Melvil Poupaud, Michel Vuillermoz, Géraldine Pailhas, Quentin Dolmaire, Daphne Patakia. Cast completo Titolo originale: Ovni(S). Genere Fantascienza - Francia, Belgio, 2021, STAGIONI: 2 - EPISODI: 24

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Ultimo aggiornamento venerdì 22 dicembre 2023

Un brillante ingegnere aerospaziale viene inviato in un ufficio investigativo specializzato sugli oggetti volanti non identificati. Inizialmente scettico, finirà col ricredersi.

Consigliato assolutamente no!
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La X-Files à la française: un'esperienza televisiva unica.
Gabriele Prosperi
mercoledì 15 novembre 2023
Gabriele Prosperi
mercoledì 15 novembre 2023

UFOs è una creazione originale di Clémence Dargent e Martin Douaire, proposta da CANAL+ e distribuita in italia da MYmovies, che ci catapulta in un 1978 intriso di mistero. Il protagonista, Didier Mathure, interpretato magistralmente da Melvil Poupaud (già noto per Laurence Anyways di Xavier Dolan), è un brillante ingegnere aerospaziale il cui destino viene sconvolto quando il suo razzo esplode durante il lancio. Lasciato con l'umore a pezzi, si apre per lui una strada inaspettata, un incarico alla guida di un ufficio investigativo specializzato sugli oggetti volanti non identificati. Ma l'inaspettato non finisce qui: i membri eccentrici del suo team, Marcel, Rémy e Véra - rispettivamente Michel Vuillermoz, Quentin Dolmair e Daphné Patakia - sono tanto enigmatici quanto gli UFO stessi.

La serie ci trasporta in un'avventura coinvolgente e spassosa attraverso 12 episodi, catturando lo spirito dell'epoca con una fotografia impeccabile e una palette di colori pastello che definisce il decennio. Il mix sonoro, arricchito dalla straordinaria sigla techno dei Thylacine e dalla colonna sonora che spazia da Vivaldi alla musica contemporanea, completa l'esperienza di visione.

UFOs si rivela un prodotto ibrido e affascinante, un incrocio tra la commedia francese e gli intrighi tipicamente statunitensi del racconto sugli extraterrestri, senza dimenticare però la sua provenienza europea. Didier Mathure, una sorta di ibrido tra Fox Mulder e Dana Scully, conduce la sua personale caccia agli extraterrestri con un misto di scetticismo e passione per la scoperta.

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Episodi: 12
Regia di Antony Cordier.

La seconda stagione sorprende e conferma il proprio valore. Senza clichè e tanta audacia

Recensione di Gabriele Prosperi

Il brillante ingegnere aerospaziale Didier Mathure (Melvil Poupaud) continua il suo viaggio esistenziale in una storia che bilancia abilmente l'umorismo con il dramma, la scienza con il paranormale. La sua trasformazione da scettico a credente, iniziata timidamente nella prima stagione, diventa ora il motore di una narrazione che esplora con maggiore audacia il confine tra il noto e l'ignoto.

La seconda stagione di UFOs, serie francese di Canal+, riesce ancora una volta a sorprendere e a confermare il proprio valore, tessendo insieme il fascino retrò degli anni '70 con una narrazione audace che promette risposte e approfondimenti sul paranormale.

Ci siamo già affezionati all'abilità di UFOs nel giocare con i temi dell'alienazione umana e della ricerca di verità. In questa seconda stagione la serie introduce nuovi personaggi e situazioni al limite dell'immaginabile che, se da un lato mantiene quell'approccio innovativo alla narrazione che ha caratterizzato la stagione precedente, al contempo lo riformula e individua nuove prospettive. Elementi stravaganti, come la gigantesca barba di zucchero filato che avvolge una centrale nucleare nel primo episodio, testimoniano il mantenimento di quel tocco di follia che ha reso UFOs un successo.

La seconda stagione arricchisce il percorso di auto-scoperta di Didier e il suo team, introducendo figure eccentriche che impreziosiscono la trama con il loro umorismo. L'integrazione di riferimenti culturali - dai fumetti ai cartoon, come il divertente omaggio a Scooby-Doo con l'Ovnibus - trasforma UFOs in un viaggio meta-narrativo nel tempo, offrendo uno sguardo nostalgico ma mai banale sul decennio degli anni '70.

Al di là dell'esperienza visiva e narrativa, UFOs si distingue per la sua capacità di toccare lo spettatore, di farlo sorridere e stupire con la sua creatività, e di invitarlo a riflettere sulla complessità dell'animo umano. La colonna sonora continua a essere un elemento fondamentale dell'esperienza complessiva, confermando il mix sonoro che spazia dalla musica techno a quella classica, già apprezzato nella prima stagione.

UFOs offre, nel complesso, un'avventura che supera le aspettative e approfondisce il dibattito su ciò che risiede oltre il confine del nostro mondo conosciuto, un viaggio che ci trasporta nello spazio esterno per poi riportarci indietro agli anni '70, guidati da un cast brillante e da una scrittura superba, arricchiti da fenomeni d'antan, come computer ingombranti, telefoni a disco in plastica, geni universitari, LSD, David Bowie, pianole, code di cavallo, foulard pieghettati e fenicotteri.

C'è di tutto, e in questo tutto UFOs mescola i generi dell'umorismo e dello spionaggio, evitando molti dei cliché tipici di questi generi e invitandoci, infine, a guardare oltre, in un viaggio sorprendente tra passato e futuro.

Episodi: 12
Regia di Antony Cordier.

X-Files incontra The Office: un imperdibile viaggio esistenziale che che cattura lo spettatore e lo spirito di un'epoca

Recensione di Gabriele Prosperi

Didier Mathure (Melvil Poupaud) è un brillante ingegnere aerospaziale il cui destino viene sconvolto quando il suo razzo esplode durante il lancio della missione Cristal. A seguito di questo incidente, viene relegato al GEPAN, unità dell'agenzia spaziale francese CNES dedicata allo studio dei fenomeni aerospaziali non identificati. Con l'aiuto del suo nuovo team, Marcel (Michel Vuillermoz), Rémy (Quentin Dolmair) e Véra (Daphné Patakia), il suo nuovo lavoro sarà quello di screditare apparizioni di alieni e rapimenti, ma il metodo scientifico lascerà presto spazio a complottismo e intrighi di potere internazionali che sembrano svelare verità nascoste.

La commedia francese OVNI(s), presentata a Cannes 2020 e sbarcata in Italia su MYmovies ONE, ci catapulta nel 1978, mantenendo un forte dialogo con il contemporaneo.

La creazione originale di Clémence Dargent e Martin Douaire, proposta da CANAL+, si caratterizza per l'ottima interpretazione degli attori, in primis Melvil Poupaud - che conosciamo grazie al sublime Laurence Anyways di Xavier Dolan - capace di muoversi sui molti registri di questo racconto, che spazia dalla comicità francese al dramma familiare, senza dimenticare il soggetto principale della serie, quegli UFO la cui narrazione statunitense sembra ormai l'unica a cui poter fare riferimento.

Sin dal primo episodio notiamo però un carattere decisamente europeo, in un certo senso pop, che richiama la cultura della fine degli anni Settanta. Non solo i colori pastello che ridipingono il decennio per gli spettatori contemporanei, ma anche la presenza di elementi narrativi del tutto decontestualizzati, portano lo spettatore, da subito, a chiedersi se davvero vi sia qualcosa di soprannaturale in questa storia. Lo strumento adottato principalmente dalla sceneggiatura è lo straniamento: nel primo episodio vediamo una macchina fermarsi in una periferia disabitata ed ecco che, tutt'a un tratto, una pioggia di fenicotteri rosa comincia a scendere dal cielo.

Gli strani eventi che compaiono, da questo momento in poi, richiederebbero un'analisi "à la Fox Mulder", eppure il nostro protagonista nasce come una frustrata Dana Scully al maschile. La frustrazione di Mathure viene raccontata ad ogni livello della sua esistenza: un uomo divorziato, la cui moglie, Élise (Géraldine Pailhas) - sua illustre e assai più capace collega - lo ha mollato per l'incapacità di essere presente come padre e marito. Un padre che non comprende le esigenze dei suoi figli, che chiede loro di essere maturi, quando a peccare di immaturità è proprio lui (il nome del protagonista è una chiave di lettura emblematica). Un capace ingegnere, a suo modo visionario, che dimentica un dettaglio tecnico e che rischia perciò il suo posto di lavoro.

Mathure è, sempre, un uomo fuori posto: troppo scientifico per avere una visione olistica, quale è quella richiesta per l'indagine sul paranormale; troppo umano e sentimentale per gestire le leve di potere; troppo concentrato sul lavoro per occuparsi della famiglia; troppo ingenuo e sincero per discutere con la stampa di extraterrestri. Ad ogni occorrenza, il nostro (non)eroe è sempre inadatto, e perciò comico, e paradossalmente immaturo.

La prima stagione di UFOs ci trasporta in un'avventura coinvolgente, nella misura in cui il protagonista deve imparare a farsi coinvolgere. Potremmo definirla anche un racconto di formazione, una ricerca, appunto, di maturità, di quegli strumenti che possano rendere il protagonista capace di avere una visione più ampia sull'oggetto che sta studiando e che, sin dal primo episodio, minimizza.
Nel corso dei 12 episodi che compongono la prima stagione, Mathure affronterà la sua balena bianca: gli UFO compaiono e scompaiono, non sono mai del tutto definiti. Vediamo i dischi volanti per poi riconoscerli come effetto ottico, ma pur sempre lasciando il dubbio che vi siano effettivamente stati; i fenicotteri cadono dal cielo e li ritroviamo nello studio dei nostri "detective" come vere e proprie prove sia di fenomeni paranormali che della loro confutazione. Persino il complotto internazionale che si dipanerà nel corso degli episodi centrali sarà infine una beffa e una realtà, verità e finzione che lasciano sempre indizi, in un costante e infinito processo di autocritica.

UFOs cattura così lo spirito di un'epoca, un decennio che cambia la nostra percezione della realtà; gli UFO della serie sono più terrestri che extra, sfidano le nostre convinzioni scientifiche e pretendono un nuovo punto di vista sulle informazioni che otteniamo.

Forte di una fotografia impeccabile e di un asset sonoro molto interessante, che spazia dalla musica techno a quella classica e contemporanea, OVNI(s) regala al pubblico un'esperienza televisiva unica, con uno sguardo intrigante al passato intriso di mistero e un piede saldamente piantato nel presente, quello della post-verità, che pretende non solo di verificare le informazioni, ma di ripensare, da cima a fondo, la loro stessa analisi.

La "X-Files à la française" (così è stata giustamente definita) si concentra sul personaggio con uno sguardo esistenzialista, su quel Didier che deve, inevitabilmente, maturare una nuova convinzione e un nuovo modo di guardare il mondo, come d'altronde dovemmo fare proprio a partire dagli anni Settanta.

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