Titolo originale | A Wrinkle in Time |
Anno | 2018 |
Genere | Avventura, Fantasy, |
Produzione | USA |
Durata | 109 minuti |
Regia di | Ava DuVernay |
Attori | Oprah Winfrey, Reese Witherspoon, Mindy Kaling, Zach Galifianakis, Chris Pine Rowan Blanchard, Michael Peña, Storm Reid, Daniel MacPherson, Levi Miller, Gugu Mbatha-Raw, André Holland, Bellamy Young. |
Uscita | giovedì 29 marzo 2018 |
Distribuzione | Walt Disney |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 1,95 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 3 aprile 2018
Un famoso scienziato scompare dopo un esperimento. Sua figlia Meg non si rassegna all'idea di considerarlo morto e si mette alla ricerca del padre. Il film ha ottenuto 1 candidatura a CDG Awards, In Italia al Box Office Nelle pieghe del tempo ha incassato 140 mila euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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Figlia di due talentuosi scienziati, Meg è ora una ragazzina triste. Il padre è scomparso da quattro anni in seguito a un esperimento, anche se Meg e il fratellino adottivo Charles Wallace, bizzarro bambino prodigio, non si rassegnano a considerarlo morto. Fin quando una strana signora di nome Cos'è si presenta a casa di Meg.
Il primo progetto affidato a una donna di colore con un budget superiore ai 100 milioni di dollari. Così è stato annunciato, diffuso e sarà probabilmente ricordato Nelle pieghe del tempo, più che per i meriti o i demeriti dell'opera in sé. Una trasposizione audace, dal testo di Madeleine L'Engle, che prova a rendere contemporaneo un classico del fantasy su un'adolescenza difficile.
Ava DuVernay, già regista di Selma e voce credibile delle rivendicazioni afroamericane, sceglie di affidarsi completamente alle capacità della computer graphics, trasformando le visioni di L'Engle in voli pindarici della fantasia digitale.
Fiori parlanti, fate che si trasformano in foglie di insalata giganti, tesseract - per definizione non traducibili in immagini - che prendono vita di fronte ai nostri occhi. Uno sforzo che espone costantemente il film al rischio di credibilità e si confronta con il problema di un immaginario saccheggiato da decenni di trasposizioni da da Tolkien o Rowling. La necessità di stupire in ogni caso - essenziale per un prodotto Disney di questa portata - spinge a soluzioni eccessive, senza comunque evitare la riproposizione di visioni passate. A partire dal duello finale tra Meg e l'entità malvagia, che presenta molti punti di contatto con modelli pregressi di bambini demoniaci o onnipotenti (Ai confini della realtà, Il presagio).
Proprio come il padre di Meg, smarrito tra le dimensioni alternative dell'esistenza, così DuVernay sembra intrappolata nelle pieghe del suo stesso film, in balia della sua evoluzione disomogenea, fatta di personaggi che spariscono prima che si riesca a interagire con loro o che compaiono solo in funzione del viaggio della protagonista. I dialoghi rigidi e artefatti fanno il resto, bloccando sul nascere ogni speranza di immedesimazione.
La magia del testo originario di L'Engle, che applica la fiducia nella Provvidenza e l'ottimismo cristiano di C.S. Lewis e J.R.R. Tolkien ai turbamenti adolescenziali di una novella Alice, soffre così i vincoli di un adattamento forzoso. Che si manifesta come tale soprattutto nella scelta di Oprah Winfrey come interprete della Signora Quale, guida delle forze della luce. Quando si giunge a un elenco di nomi propri di illustri "guerrieri" del passato, che passa per Gandhi e Nelson Mandela, la sospensione dell'incredulità appare ormai un lontano ricordo.
"A Winkle in Time"di Ava DuVernay(2018) è opera bella , ma in qualche modo"bloccata", come stalattiti e stalagmiti. Tratta da un bel classico di letteratura per l'infanzia o meglio la preadolescenza di Madeleine L'Engle, è un bel film, coloratissimo(ma appunto con colori rarefatti...), saggio e troppo"serio", dove la saggezza e quasi una concezione [...] Vai alla recensione »
Film di straordinari contenuti non è per tutti ovviamente le menti lineari lo hanno reputato mediocre come genere fantasy ... chissà quanto tempo occorrerà per capire la verità della nostra esistenza ...
Fantasy decisamente mediocre. Tratto da un libro? Beh, con tutti i libri interessanti che ci sono, potevano scegliere altro.
Mancano scene del libro, ne hanno aggiunte di inesistenti, mentre altre non hanno proprio senso.
Il film non ha testa ne piedi, trama totalmente sconnessa. Mai visto un film peggiore di questo.
Filmaccio visionario targato Disney. Trama poco sviluppata, senza capo nè coda. Da evitare ad ogni età.
Prende piede l'uso del termine "empowerment", inteso come presa di coscienza di sé stessi e delle proprie possibilità. Ed è una storia di empowerment questo fantasy femminista Disney, basato su un romanzo del 1962 che precorse le saghe fantascientifiche per giovani adulti. Ragazzina insicura, figlia di un noto scienziato, Meg parte alla ricerca del padre scomparso assieme al fratellino.
Possibile che sia la stessa Disney del meraviglioso Coco ad aver messo il sigillo su questo orrendo film? Non c'è una cosa che funzioni. Il sonoro sovrasta spesso le voci degli attori, il doppiaggio è da telefilm televisivo, i protagonisti sono tra i meno accattivanti ed espressivi visti su grande schermo, la regia è inesistente e la sceneggiatura regala perle come «lo spazio topologico a dimensione [...] Vai alla recensione »
Le serie tv stanno aprendo alle donne e ai neri, dietro la macchina da presa e nei cast, non solo per i ruoli di secondo piano. Le donne nere ovviamente raddoppiano i punti validi per gareggiare al campionato della correttezza politica. Dopo "Salma", che come film non era granché ma a parlarne male si rischiava l'ostracismo, Ava DuVernay ha acchiappato - prima donna nera nella storia del cinema - un [...] Vai alla recensione »