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Ultimo aggiornamento venerdì 17 aprile 2015
L'adattamento del regista Jean-Marc Vallée delle memorie di Cheryl Strayed. Il film ha ottenuto 2 candidature a Premi Oscar, 1 candidatura a Golden Globes, 1 candidatura a BAFTA, 2 candidature a Critics Choice Award, 1 candidatura a SAG Awards, In Italia al Box Office Wild ha incassato 285 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Nell'America degli anni '90 una ragazza rimasta sola con il proprio fratello dopo la morte improvvisa della madre (dal padre si erano allontanati anni prima per eccesso di violenza) e la fine del proprio matrimonio, chiusa nella dipendenza dall'eroina decide di affrontare il Pacific Crest Trail a piedi, più di 1.600 Km in totale solitudine macinati in più di due mesi. In questo periodo ripensa a quello che le è successo e che è determinata a superare con un'impresa che pare superiore alle sue forze.
Tratto dal libro scritto dalla stessa protagonista "Wild - Una storia selvaggia di avventura e rinascita" e adattato da Nick Hornby per il grande schermo, il nuovo film di Jean-Marc Vallée non si distanzia molto dal precedente, Dallas Buyers Club, fondato com'è su un percorso di rinascita (che lì coincideva con uno di avvicinamento alla morte qui con uno di sopravvivenza naturale), sulla demolizione fisica e morale della protagonista e sulla sua ricostruzione a colpi di musica e paesaggi.
Jean-Marc Vallée si conferma cineasta di sistema, di conservazione e perpetuazione delle più consolidate sicurezze di Hollywood nel manipolare attenzione e commozione dello spettatore. Abile reinventore di meccanismi eterni che maschera dietro una patina di linguaggio moderno espedienti in voga da sempre. Era decisamente più solido e complesso da questo punto di vista Into the wild nel trarre da una vera storia d'esplorazione un modo differente di guardare l'America dei grandi spazi e di capire qualcosa di complesso su chi la abita o li attraversa. Questa è la prima cosa che manca a Wild: una maniera personale di affrontare l'immersione nella natura, perchè Vallée immerge la propria protagonista più nelle stagioni che nei luoghi, sorvola le particolarità degli ambienti per guardare sempre da vicino il personaggio così che gli unici paesaggi visibili sono ripresi nelle maniere più convenzionali. Più che un film di grandi scenari Wild è un film di vedute, uno in cui la pioggia suggerisce scene tristi, la neve momenti teneri e la violenza del caldo attimi pericolosi.
Si fa fatica anche a rintracciare la penna felice e dinamica di Hornby in una sceneggiatura che in maniera sistematica alterna pericoli ed occasioni, incontri salvifici e altri minacciosi con un'artificiosità da burattinaio, specie considerato il tasso già alto di empatia che la vera storia porta con sè: Cheryl Strayed, che visse da white trash, perse l'unica figura di riferimento e a soli 24 anni sembrava già alla fine della propria corsa, distrutta da sesso occasionale ed eroina, fu anche la persona che riprese tutto per i capelli penetrando 3 stati del suo paese, dimenticando tutto e reimparando ogni cosa in mezzo ai boschi. È allora solo uno specchietto per le allodole la decostruzione narrativa attraverso la quale questa trama ci viene narrata, scomposta in molti flashback che dosano il dramma per tutto il film invece che concentrarlo nell'introduzione ma sostanzialmente naive e semplicistica come se fosse stata raccontata linearmente.
Si perde così anche quella che doveva essere l'impresa di Reese Witherspoon, impalpabile e mai concreta (eccezion fatta per un momento nella prima scena in cui sembra davvero che il suo corpo inizi a stringere un rapporto con l'ambiente che attraversa) elemento stonato e mai in armonia con le location.
Visto nella versione originale inglese. Il film, basato su una storia apparentemente vera riguardante una certa Cheryl Strayed, e tradotta dalla stessa in un reportage di grande successo, vorrebbe essere, come dice il titolo italiano del reportage medesimo, una storia selvaggia di avventura e rinascita. Non ho letto il libro, ma la prima e persistente sensazione che lascia il film [...] Vai alla recensione »
Cosa c’è dietro la fatica, dietro il sangue di un’unghia staccata, dietro le imprecazioni urlate proprio di fronte a un angolo di mondo incontaminato, ancora in pace con la natura e con le sue meraviglie? C’è tutta la vita di Cheryl Strayed. C’è la rovinosa esistenza di una ragazza inghiottita dalle proprie disavventure e annichilita da una disperata [...] Vai alla recensione »
Comprate uno zaino a tre piani, riempitelo con tutto quello che può essere utile per sopravvivere mesi nel deserto e tra le montagne del Sierra Nevada. Godetevi l'ultima notte di pace e di comodità in un caldo e soffice letto di un motel. La mattina seguente caricatevi lo zaino sulle spalle e iniziate a camminare. Passo dopo passo, notte dopo notte, sul sentiero del "Pacific Crest Trail".
C'è sempre qualcosa che accomuna queste esperienze personali che prevedono per la propria rinascita un pellegrinaggio. In Europa molti sono questi cammini spirituali, il più noto è quello di Santiago di Compostela. Un lungo cammino nella natura implica un altro più intimo cammino all'interno di sè stessi alla ricerca di qualcosa che si è perduto: [...] Vai alla recensione »
Della protagonista di questo film ho soprattutto ammirato il coraggio e la volontà di rimettere ordine nella propria vita, affrontanto una sfida molto difficile sia dal punto di vista fisico che mentale.Non è facile affrontare le proprie paure. Grazie ai flashback un pò alla volta scopriamo quali siano le state le motivazioni che l' hanno spinta ad intraprendere questo viaggio dentro se stessa.
Viene proposta una realizzazione cinematografica di qualità firmata JeanMarc Vallèe e Nick Hornby , dal titolo accattivante ‘’Wild’’ che suscita a primo acchito l’immagine della bellezza paesaggistica del continente americano dall’immenso fascino della sua natura ancora semi incontaminato , suggerendo come trama un tracking di tutto rilievo 1600km , una storia autobiografica nel genere femminile [...] Vai alla recensione »
Se si ha già visto Into the wild - Nelle terre selvaggie non so quanto sia facile apprezzare questo film. Io non ci sono riuscita. Entrambe tratte da delle biografie, ma se c'è un Sean Penn alla regia e dietro la sceneggiatura, spiacente ma ne esce tutta un'altra cosa. Wild è una imbarazzante replica al femminile, con una Reese Witherspoon abbastanza insipida, che suscita [...] Vai alla recensione »
Delusa e insoddisfatta da una vita inconcludente e sregolata e nel tentativo di elaborare il lutto della perdita della madre e della separazione dal marito, la giovane Cheryl Strayed si cimenta senza alcuna preparazione atletica e logistica nel PCT (Pacific Crest Trail), uno dei percorsi escursionistici più impegnativi e difficili degli States che si dispiega lungo tre stati, dal confine [...] Vai alla recensione »
Film in cui si racconta di una giovane donna che, dopo la morte della madre e dopo essere caduta in una spirale di conseguenti scelte sbagliate nel corso della sua esistenza, decide di ricostruirsi la propria vita intraprendendo un percorso quasi di "rinascita" attraverso la lunga traversata a piedi e da sola della Pacific Crest Trail.
Se tra di voi si nasconde uno spirito inquieto “affamato” di camminate e lunghi percorsi, allora il recente Wild potrebbe essere una giusta occasione per trascorrere due ore immersi un uno spettacolo naturale dove pratagonista e ambiente quasi si fondono per creare un tutt’uno con l’empatia dello spettatore. Non ci si lasci ingannare però: Wild è una pellicola [...] Vai alla recensione »
Il PCT (Pacific Creast Trail) un percorso di 1700 Km sull’estremo occidentale degli Stati Uniti, dal Messico ai confini del Canada. La protagonista del film, Cheryl ,lo copre in 3 mesi circa, attraversando 3 Stati, in gran parte a piedi, in parte ricorrendo all’autostop. Cheryl ha perso la mamma ancora giovane, si è divisa dal marito, si è abbrutita in un breve [...] Vai alla recensione »
La storia è vera. In molti passaggi mi ha ricordato "The Unlikely Pilgrimage of Harold Fry", intendo gli incontri con i diversi personaggi. L'immersione nel passato mi ha molto coinvolto (riconoscere Jerry Garcia sul manifesto di un concerto mi ha quasi commosso). Sembra che a parte della nostra critica non sia piaciuto, a me è piaciuto molto.
Visto al TFF . A me il film è piaciuto . Attenzione se qualcuno pensa di andare a vedere un elogio della natura lasci perdere . Qui la natura è ostile e perfino antipatica . Questo è un viaggio nell'animo umano e questi sono i viaggi più difficili . La protagonista è brava il regista anche .Due ore ma non sono troppe . Si può rivedere .
Non riesco più a comprendere le recensioni di mymovies. Ma cosa vuol dire che non ha un suo approccio alla natura? Ma questo è un film in soggettiva cge, nonostante una certa, ma inevitabile monotonia ti spinge ad una riflessione sulle nostre scelte e ci dà la speranza di andare oltre il coraggio, di saper in qualche modo recuperare noi stessi.
Non condivido totalmente i toni ironici usati da Zarar , ma non assegnerei assolutamente più di due stelle. I flashback riguardanti il passato della protagonista, inizialmente significativi ed inerenti la vicenda, diventano poi ripetiitivi, tlora succhevoli, ed in più meno attinenti rispetto alla vicenda che viene raccontata, ed al complesso personaggi o dalla [...] Vai alla recensione »
Tratto dall'autobiografia della protagonista, il film narra di una ragazza che, alle prese con un difficile frangente della propria esistenza, decide di percorrere il Pacific Crest Trall ossia un ostico percorso di oltre 1500 chilometri nel deserto. Ecco per questa pellicola si può senza dubbio adoperare l'espressione di bella a metà o di incompiuta.
Trovo incredibile le recensioni di Mymovies su questo film che considero' perfetto sotto tutti i punti di vista.Un capolavoro assoluto che ora ,ancora scosso dalle recensioni lette nel Forum e veramente incazzato dall'aver visto che questo film non abbia vinto nessun oscar (lo metto in minuscolo perche dopo aver sperimentato che negli ultimi anni la cerimonia dei premi Usa ha elargito statuette [...] Vai alla recensione »
..eh si " la vera sfida è vivere" - un grasn bel film, apparentemente semplice, ma intenso,profondo con un'attrice semplicemente deliziosa. Un viaggio dentro e fuori NOI stessi.Tante domande,tante risposte, tanti dubbi. La natura c'e' e fa la sua parte ..il resto, resta ad ognuno di NOI .. da vedere ( da soli è meglio )in perfetto silenzio e in assoluta devozione ( x intenderci senza pop corn in [...] Vai alla recensione »
Non un capolavoro e probabilmente si poteva fare quel qualcosa in più con la trama, ma è comunque guardabile. Reese Witherspoon è incredibilmente brava e tra le attrici candidate all'Oscar è sicuramente la più meritevole.
Il film è basato sulle memorie scritte da Cheryl Strayed, e non dallo scrittore Nick Hornby (come riportato erroneamente nella trama) che invece ne ha scritto la sceneggiatura.
I continui flash-backs appesantiscono la visione del film rendendolo troppo "zoppicante" ed impedendo a Reese Whiterspoon di esprimere le sue qualità recitative. Gli splendidi scenari naturali che l'interprete decide di attraversare non bastano a salvare il film, che risulta pesante, noioso, discontinuo e quasi inguardabile.
Passabile dramma esistenziale di un'instancabile camminatrice. La morte dell'amatissima mamma Bobbi (Laura Dern) e il divorzio hanno sconvolto Cheryl Strayed (Reese Whiterspoon). Invece di continuare a bucarsi, decide così di farsi in solitario un proibitivo percorso: l'intera Pacific Crest, oltre mille chilometri tra deserti e montagne. Ahi, che dolore, ai piedi e al cuore.
Chi immagina un film imparentato con Into the Wild non sta prendendo un abbaglio; anche se qui il personaggio centrale è di sesso femminile: come del resto accadeva nel recente Tracks Attraverso il deserto. Il tema, infatti, è quello del confronto tra essere umano e natura, inteso come ricerca identitaria e occasione di crescita. Tratto dal libro autobiografico di Cheryl Strayed e co-sceneggiato da [...] Vai alla recensione »
Un'infanzia segnata dalla violenza paterna, la prematura morte della madre, anni trascorsi tra eccessi e la fine del suo matrimonio spingono la giovane Cheryl Strayed a ritrovare il senso della propria esistenza attraverso un avventuroso viaggio a piedi attraverso l'America, lungo il Pacific Crest Trail. Tre mesi, tre stati, 1660 chilometri in totale solitudine, immersa in una natura bellissima e ostile, [...] Vai alla recensione »
Una ragazza dalla vita tormentata con una madre tutta cuore e un puntuale padre disumano si avventura lungo le vette adiacenti al Pacifico, in un percorso duro, lungo e solitario. Tratto dal libro autobiografico della protagonista, scritto da Nick Hornby, farà ricredere chi aveva troppo elogiato il regista Jean-Marc Vallée in "Dallas buyers club", visto che in "Wild" mantiene tutti i difetti precedenti, [...] Vai alla recensione »