Miracolo a Sant'Anna

Film 2008 | Drammatico, 160 min.

Regia di Spike Lee. Un film con Derek Luke, Michael Ealy, Laz Alonso, Omar Benson Miller, Matteo Sciabordi, John Leguizamo. Cast completo Titolo originale: Miracle at St. Anna. Genere Drammatico, - USA, 2008, durata 160 minuti. Uscita cinema venerdì 3 ottobre 2008 distribuito da 01 Distribution. - MYmonetro 2,50 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 31 luglio 2020

Un film drammatico incentrato sulla tragedia dei soldati americani che combatterono contro i tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale nel paesino toscano di Sant'Anna di Stazzema. In Italia al Box Office Miracolo a Sant'Anna ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 1,1 milioni di euro e 426 mila euro nel primo weekend.

Miracolo a Sant'Anna è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato nì!
2,50/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 1,38
PUBBLICO 2,63
CONSIGLIATO NÌ
Rilettura del genere bellico in senso sociale e in memoria del passato.
Recensione di Giancarlo Zappoli
lunedì 29 settembre 2008
Recensione di Giancarlo Zappoli
lunedì 29 settembre 2008

Stati Uniti. Anni '80. In un ufficio postale un impiegato di colore spara a bruciapelo a un utente italoamericano. L'uomo viene arrestato e nella sua abitazione viene trovata la testa di una statua che ornava un ponte di Firenze.
Toscana 1944. Quattro soldati neri americani della 92^ Divisione "Buffalo Soldiers" dell'esercito americano (la quale è interamente composta da militari di colore) vengono isolati dai commilitoni e si ritrovano in un paesino degli Appennini dopo che uno di loro, Train, ha rischiato di morire per salvare Angelo, un bambino italiano. Costretti in quello spazio limitato, con i tedeschi in arrivo e i superiori incapaci di comprendere le dinamiche della situazione i quattro entrano in contatto con la vita degli abitanti del paese e con la guerra partigiana. Hanno però ricevuto un ordine preciso: catturare un soldato tedesco. Chi si attiva per raggiungerli vuole che questo risultato sia conseguito a tutti i costi. C'è un legame tra la statua e quegli uomini.
Spike Lee tenta la sua operazione più spericolata: uscire dai confini statunitensi per tornare a trattare il tema del rapporto bianchi/neri oltreoceano. Lo fa con un film che affronta (a differenza di buona parte del cinema mainstream made in Usa) la difficoltà della complessità. È complessa in questo film la struttura narrativa che vuole fondere la rilettura del genere bellico con la problematica di forte impatto sociale, inserendovi elementi che vanno al di là di quella razionalità, a volte chirurgica, che ha guidato altri film del regista. Ma la complessità si colloca anche altrove e cioè nello sguardo sulle relazioni che stavano (o forse stanno ancora) alla base dei due nuclei sociali.
Da un lato i 4 commilitoni dalla pelle scura, che proprio su quella pelle hanno vissuto in patria discriminazioni che ora vengono superate grazie al bisogno di forze armate da dispiegare in gran numero sul fronte europeo. Si deve cioè tecnicamente verificare se i 'negri' potessero essere utilizzati nella fanteria (oltre che nei battaglioni di lavoro in cui già operavano). Questi 'oggetti' di esperimento potrebbero essere facilmente liquidabili sotto l'etichetta che fa riferimento al colore della loro pelle mentre invece tra di loro le differenze sono profonde. C'è chi percepisce il protrarsi della discriminazione e pensa al futuro dei propri figli e chi vive alla giornata cogliendo ciò che può essere colto. Sopra di loro dei superiori bianchi che perpetuano con loro le stesse relazioni discriminatorie cristallizzatesi in patria. Dall'altra parte lo 'strano' mondo della Toscana con il paesino in cui convivono fascisti visceralmente convinti, donne pronte a sedurre e a farsi sedurre dal 'nuovo' e partigiani. Anche lo sguardo sul mondo dei 'ribelli' non è mai semplice nel film. C'è chi combatte il nemico ma sente sulla coscienza il peso di aver ucciso chi fino a poco prima era un vicino di casa ed ora sta sull'opposta barricata. Gli stessi tedeschi non vengono tratteggiati con le semplicistiche tinte da attribuire al 'nemico' fonte di ogni male ma vedono nelle loro file chi non sopporta l'orrore della violenza bestiale. Per dominare narrativamente questa complessità il film inserisce l'elemento miracolistico di Angelo (un bambino che non può non far pensare a La vita è bella) e, anche se questo ruolo diviene fondamentale per chiudere la vicenda e soprattutto per consentire il tratteggio della figura del 'gigante buono nero' Train, rischia proprio in questo caso di indebolire il tessuto narrativo. Ma quella testa di statua a cui l'oggi offre solo una consistenza di valore patrimoniale, diviene segno di memoria, di secoli di storia, di un passato che gli Stati Uniti non hanno e che forse un po' invidiano a un'Italia che troppo facilmente tende a dimenticare le proprie radici. È un monito che ci giunge da chi ci guarda da lontano e che nel passato ci ha sbrigativamente etichettato come 'mangiaspaghetti': nella memoria del passato sta la forza degli individui e di un popolo.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 23 marzo 2009
paride86

Questo film "pretende" di raccontare (seppur con molta fantasia, come suggerito all'inizio della storia) la strage di Sant'Anna; in realtà Spike Lee coglie l'(ennesima) occasione per parlare di ciò che gli sta più a cuore, ovvero il tema del meltin' pot e della discriminazione razziale. Il problema è che questo film è davvero brutto. Innanzi tutto è poco realistico (per non dire assurdo) il modo [...] Vai alla recensione »

venerdì 15 gennaio 2010
jos_d

Tratto dall’omonimo romanzo di James McBride -autore anche della sceneggiatura-, un film molto particolare che ha alla base un dramma bellico ma che è colorito da risvolti fantastico-religiosi e, naturalmente, da divagazione sulla questione razziale: esperimento fondamentalmente fallito, o comunque riuscito solo in parte. Al di là del fatto che la veridicità storica della vicenda è da prendere con [...] Vai alla recensione »

lunedì 21 dicembre 2009
tommy

bluff totale!!! su tutte la percezione da parte degli americani di avere a che fare con un popolo tribale, misticista; la ridicolizzazione del popolo italiano (che è comunque a mio avviso ridicolo e ruffiano), il finale alle Bahamas (sorvoliamo); le casualità; i dialoghi raccapriccianti; il non sense che si respira in tutta la storia; il titolo che è messo in terzo piano nel film; il solito contrasto [...] Vai alla recensione »

lunedì 30 novembre 2009
Turkish

Un polpettone romazato con tinte drammatiche è la sintesi di questo film di uno spike lee certamente in sottotono.I tratti storiografici vengono accantonati troppo per dare sfogo a una incontrollata fantasia della sceneggiatura con inperfezioni evidenti.Il dramma del ragazzino che viene accudito dal soldato americano copre un intermezzo mieloso troppo lungo dove nemmeno i tratti comici si possono definire [...] Vai alla recensione »

domenica 1 novembre 2009
tirrie

Pessima ricostruzione storica, trama che fa acqua da tutte le parti, un film che non è né bello, né ha alcun rispetto di quello che è successo, dei morti e di chi ha combattuto

venerdì 27 novembre 2009
Twoems

Spike Lee si lancia nel presuntuoso tentativo di voler raccontare un pezzo di storia italiana, ma fallisce, e dimostra di non aver capito per niente l'argomento. Qualcuno tra i commenti parla di questo film come "uno tra i meglio recitati degli ultimi anni". Mi chiedo: ma che film guardano? Pellicola, secondo me, da bocciare.

lunedì 9 luglio 2012
minnie

Ho visto solo questa sera, 8 luglio, su Raimovies, questo splendido film di Spike Lee che riporta la guerra alla sua reale dimensione di azzeramento del senso logico e di pietà, laddove però i soldati del battaglione Buffalo, cercano di mantenere una logica di comportamento, anche di fronte a partigiani italiani ritratti come in eterna lotta fra di loro e abitanti di un piccolo paesino [...] Vai alla recensione »

sabato 24 luglio 2010
Barebone

Solo per amor di storia e verità, devo osservare che :   1)La 16° SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer SS" non era un "battaglione" ma una divisione corazzata delle Waffen-SS.   2)Il comandante della 16° divisione era il Generale Max Simon, e non Reder, che era solo un Maggiore.

venerdì 9 ottobre 2009
Steno90

Ampiamente sotto le aspettative, il lavoro di Spike Lee fa un’ottima impressione per quello che concerne la ricostruzione scenica dei luoghi che sono stati teatro della vicenda, ma altrettanto non si può però dire dello sviluppo della stessa. L’interessante quanto enigmatico assassinio che fa da premessa e che costruisce subito un forte alone di mistero viene altrettanto repentinamente compromesso [...] Vai alla recensione »

domenica 12 aprile 2009
PiccoloPanda

Un film che lascia un pò delusi. Più che un film di huerra è un film contro il razzismo e di denuncia degli avvenimenti di razzismo(scusate la ripetizione) che accadevano nella 2^ guerra mondiale. La ricostruzione storica non esiste, la verità non si vede mai tranne che nelle scene con soldati bianchi che insultano soldati neri. Un film dal punto di vista sociale buono, ma dal punto di vista del [...] Vai alla recensione »

sabato 21 aprile 2012
denzel for ever

il film nn è un capolavoro....ma si lascia guardare....certo ci sn degli avvenimenti del tutto improbabili..pero cmq nn è tutto da buttare

sabato 5 settembre 2009
paolorol

Non esprimo un voto per correttezza perchè il film non l'ho visto per intero, sono riuscito a sopravvivere per una quarantina di minuti e poi mi sono chiesto quale peccato ero tenuto a scontare, per punirmi così pesantemente. Un pastrocchio grottesco che fa a pugni non solo con qualsiasi blanda parvenza di realtà storica e che non riesce mai ad avere quella "credibilità" che anche un film Fantasy, [...] Vai alla recensione »

lunedì 22 agosto 2011
Lella Sabadini

Film confuso, con parecchi rimandi a dejà vue... : la scena della testa della statua che l'antiquario identifica subito con una grande opera d'arte e da cui parte il flash back mi ha curiosamente ricordato un delle scene iniziali  del Titanic.Troppi temi portati avanti senza il necessario approfondimento e  mischiati fra di loro senza che nessuno riesca ad emergere e a toccare [...] Vai alla recensione »

venerdì 9 ottobre 2020
Francesco Dondoli

Paride86 ha proprio ragione.

martedì 15 novembre 2016
gommaflex28

Non voglio entrare nel merito del film, la cui visione è stata costantemente condizionata dall'immagine degli italiani che viene fornita. Ciò che emerge è un sottofondo generale di ignoranza, rozzezza e superstizione su cui emerge una tendenza a tradire (i propri compaesani, i propri amici, i commilitoni, ... chiunque). Ah, l'unica figura femminile è una gran .

giovedì 4 ottobre 2012
nonnetti

l'unica spiegazione è che s. lee abbia intenzionalmente voluto tutte le assurde scelte di sceneggiatura, tra le quali un assurdo e incomprensibile finale che va oltre il grottesco, sfiorato già abbondamente per tutto il film (consapevolmente? ci piacerebbe sperarlo). perchè l'impressione è che una produzione simile sì complessa e in trasferta gli sia sfuggita [...] Vai alla recensione »

martedì 8 gennaio 2013
Rudy82

Rivisto ieri sera su rai3 non riesco ancora a capire come mai questo splendido film abbia avuto un accoglienza molto molto tiepida da parte del pubblico!! lasciamo stare i critici saccenti,che come abbiamo visto anche per molti altri film sul lungo periodo hanno sbagliato completamente giudizio dall'alto delle loro scrivanie,ma da parte del pubblico mi aspettavo meno "pecoraggine" e più uso del proprio [...] Vai alla recensione »

mercoledì 4 agosto 2010
G2i3o4

Una mattinata estiva di temporale non avendo nulla da fare stavo girovagando tra i canali del tigitale terrestre quando su premium cinema mi sono imbattuto in questo film. Il titolo non mi incuriosiva ma visto che stava per cominciare mi sono messo comodo e ho cominciato la visione. Mi è sembrato davvero un bel film ambientato in un piccolo borgo toscano e vede protagonisti un gruppo di [...] Vai alla recensione »

domenica 8 luglio 2012
Alex67

Miracolo a Sant'Anna poteva essere un capolavoro se Spike Lee non avesse commesso troppi errori. Il film iniza come un thriller, prosegue come un film antirazzista, continua come un film di guerra citando un fatto storico realmente avvenuto, diventa sentimentale nell'amicizia tra soldato di colore e bambino italiano e finisce conun lieto fine, troppi film in uno.

domenica 20 dicembre 2009
Francesco2

Avevo sentito dire che questo film è un autentico disastro,ma speravo si esagerasse un poco.E invece due scene(Quella della "Preghiera" collettiva in casa e il suicidio del prete di fronte alle vittime del massacro)ne esemplificano il livello(Non) raggiunto, a parte il finale, come ha scritto giustamente Mereghetti.Una serie di situazioni mischiata una con l'altra, con alcuni spnti carini(L'amicizia [...] Vai alla recensione »

venerdì 23 ottobre 2009
stefano2012

....lette alcune recensioni in questo forum sul film, noto come la grande maggioranza di noi faccia pesare al film, la non perfetta ricostruzione dei fatti, le rocambolesche coincidenze, oppure quella dialetticha che non sò che problema avesse potuto avere. Beh!! siamo al cinema, questo è un film, nei film si può fae tutto, o no?? Credo che Spike Lee, abbia giostrato il tutto alla perfezione per dare [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Boris Sollazzo
Liberazione

Spike Lee avrà fatto la cosa giusta? Le polemiche che danzano attorno a lui da quando ha deciso di fare Miracolo a Sant'Anna lo mettono in dubbio da mesi. Nel clima da guerra incivile che c'è in un'Italia ormai spaccata a metà (forse persino in più pezzi), se ti azzardi a dare una visione laica o solo romanzata di un evento storico inerente alla Resistenza, rischi di diventare un discepolo di Giampaolo [...] Vai alla recensione »

Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

È assurdo criticare «Miracolo a Sant'Anna» per la sua interpretazione della Resistenza: a Lee interessa la sorte degli afroamericani C'è la Storia, e poi ci sono le storie. E al cinema non occorre che queste si modellino del tutto su quella. Capita così che Spike Lee racconti una storia, e che in parte questa storia si allontani dalla Storia, appunto.

Kenneth Turan
The Los Angeles Times

An important story indifferently told, Spike Lee's "Miracle at St. Anna" shows what happens when a film's execution does not measure up to its ideas. The notion behind "St. Anna" is to create an epic World War II drama celebrating the largely forgotten exploits of African American infantrymen known as Buffalo Soldiers and to explore the complex dynamics of fighting for freedom in what was essentially [...] Vai alla recensione »

Alessio Guzzano
City

Toscana, estate 1944, la 92° Divisione Buffalo avanza. Il primo soldato è nero. Anche il secondo, il terzo, il quarto. L'ufficiale stupido che li comanda disprezzandoli è bianco. Lo sa bene la languida sirena della Wehrmacht che li esorta a unirsi a Hitler, noto amante del black sound. Lo ricorda con rabbia Spike Lee, deciso a onorare i plotoni di uomini di colore, «carne da macello tenuta alla larga [...] Vai alla recensione »

Boris Sollazzo
DNews

Anpi contro Spike Lee. Spike Lee contro i bianchi, i nazisti e (dicono) i partigiani. Spike Lee contro Spike Lee. Per questo e per un'indubbia originalità di prospettiva, un film appena sufficiente come Miracolo a Sant'Anna assume, comunque, un valore forte e profondo nella cinematografia di guerra. Non per la forma ma per i contenuti. Il primo war movie targato Spike Lee, a sua volta alla sua prima [...] Vai alla recensione »

Peter Travers
Rolling Stone

Critics are raining down hard on Spike Lee's first war epic. And it's not like I don't have objections. Miracle at St. Anna is too long, lazily constructed, and crammed with too many characters and subplots for any director to develop fully outside of an HBO miniseries. But Lee isn't any director. He's an African-American maverick with a legit gripe against the white face that Hollywood puts on war. [...] Vai alla recensione »

Cristina tagliabue
Il Sole-24 Ore

Ha girato gran parte del suo ultimo film in Versilia. E ha obbligato Valentina Cervi, Lo cascio e Favino a ripassare i classici del neorealismo. Incontro con il regista di Miracle at St. Anna, che sogna Obama presidente e non si separa mai dal telefonino. Per i dieci teschi zeppi di brillanti sulla grossa croce che porta al collo si direbbe più un rapper, che un regista.

Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Film di. guerra diseguale e originale, ambizioso e scentrato, emozionante e inverosimile. Perché "svisare" intorno a una tragedia scolpita nella Storia? Bloccati in montagna, quattro soldati della 92a. divisione di "negri" fanno i conti con la famiglia di un vecchio fascista e i partigiani a caccia di un nazista che conosce il segreto della strage della chiesa, mentre si consolida l'amicizia tra un [...] Vai alla recensione »

Karen Durbin
The New York Times

In an interview posted on YouTube the character actor Omar Benson Miller talks about his roles in two back-to-back high-profile movies coming out this fall. “I’m turning it up,” he says. “It’s time to explode!” Given Mr. Miller’s outstanding work in the earlier film, Spike Lee’s World War II drama, “Miracle at St. Anna” (Sept. 26), he may not have to wait until the second — Gary Fleder’s “Express” [...] Vai alla recensione »

A. O. Scott
The New York Times

At the beginning of “Miracle at St. Anna” an old man sits in his apartment watching a movie on his black-and-white television set. The film is “The Longest Day,” the sprawling 1962 World War II drama starring John Wayne and nearly every other white movie star of the era, and it provokes a bitter reaction. “We served our country too,” says the viewer, a postal worker and Army veteran named Hector Negron. [...] Vai alla recensione »

Roberto Nepoti
La Repubblica

Forse la chiave sta nel prologo "in cornice", quando il reduce guarda una scena del vecchio kolossal "il giorno più lungo". Chi intende Spike Lee? Vuoi dire "solo" che ci farà vedere la guerra combattuta dai soldati neri, anziché dai bianchi come John Wayne? Oppure che sta per raccontarci un atroce episodio autentico nei modi di un melo popolare: con il coraggio e il sacrificio, il sesso e la morte, [...] Vai alla recensione »

Valerio Caprara
Il Mattino

Imbarazzante. Ecco l'unico aggettivo che può sintetizzare l'incursione di Spike Lee, uno dei più valorosi registi americani, nella Toscana insanguinata del '44. Proprio perché «Miracolo a Sant'Anna» non è tanto un film pessimo, quanto un calderone di tematiche, atmosfere e psicologie che procedono ognuna per suo conto. La delusione riguarda, come è ovvio, soprattutto la sceneggiatura, firmata dallo [...] Vai alla recensione »

Maurizio Cabona
Il Giornale

Miracolo a Sant'Anna di Spike Lee non è storia, sebbene racconti un frammento della reale «battaglia di Natale» 1944 sul Serchio, collegandovi la reale strage di Sant'Anna di Stazzema di quattro mesi prima. Al regista non interessano i morti italiani di allora, ma morti (e soprattutto vivi) americani di allora e di oggi, cioè la divisione Buffalo presa come simbolo della condizione semilibera degli [...] Vai alla recensione »

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RUBRICHE
venerdì 3 ottobre 2008
Valentina Cauteruccio

Tra storia e musica Giunge finalmente anche nelle sale italiane l'attesissimo musical Mamma mia!, che vede il premio Oscar Meryl Streep cimentarsi nelle canzoni degli Abba. Ambientato nel nostro mar Mediterraneo, in un'incantevole isola greca, racconta [...]

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mercoledì 10 settembre 2008
Chiara Renda

Gli attesissimi A fine settembre, quando la stagione cinematografica sarà ormai entrata in pieno regime, tanti saranno i titoli di richiamo che riempiranno le sale. A partire da Sfida senza regole, opera attesissima di Jon Avnet che è riuscito a riunire [...]

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