Miracolo a Sant'Anna |
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Un film di Spike Lee.
Con Derek Luke, Michael Ealy, Laz Alonso, Omar Benson Miller, Matteo Sciabordi, John Leguizamo.
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Titolo originale Miracle at St. Anna.
Drammatico,
durata 160 min.
- USA 2008.
- 01 Distribution
uscita venerdì 3 ottobre 2008.
MYMONETRO
Miracolo a Sant'Anna
valutazione media:
2,42
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Miracolo in saladi aclex1Feedback: 0 |
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venerdì 17 ottobre 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
1944, seconda Guerra Mondiale, a Sant'Anna di Stazzema, un paesino della Toscana, vengono sterminati decine di innocenti civili da parte di una squadra militare Tedesca. Unico sopravvissuto a questo crudele massacro un ragazzino di otto anni che, dopo essere fuggito, si imbatterà in alcuni militari afroamericani, reduci della 92ema Divisione "Buffalo Soldiers" dell'esercito Statunitense, andata dispersa dopo un attacco Tedesco. A partire da questo fortuito(?) incontro si snoda l'intera vicenda del film in cui ognuno dei quattro militari verrà a conoscenza del vero significato della vita. Spike Lee torna alla regia con un film dalle forti tinte melodrammatiche velate da un'aura di misticismo. Sulla base dell'evento di Sant'Anna crea una storia verosimile in cui il tema principale, quello religioso, tiene ampiamente a galla la pellicola nonostante i molti difetti presenti: una grande varietà di personaggi e,quindi, poco approfonditi dal punto di vista psicologico e parecchie sequenze che lasciano indubbiamente insoddisfatto lo spettatore. Dal punto di vista tecnico il film è molto ben fatto, alcune inquadrature o movimenti di macchina sono ineccepibili, frutto di un lavoro meticoloso da parte del regista che,inoltre, non si tira indietro dall'omaggiare il tanto ammirato Neorealismo italiano o come non accorgersi di alcuni spunti che rimandano al noto regista russo Ejzenstejn. Un paragone tra la famosa sequenza delle scale di Odessa e lo sterminio della popolazione di Sant'Anna non è certo improbabile; si nota la stessa intensità emotiva, le stesse rapide inquadrature al momento del massacro e dei primi piani davvero molto impressionanti. Per quanto riguarda l'aspetto narrativo due sono i fili conduttori della vicenda; il primo, il già citato tema religioso, crea una sorta di parabola moderna in cui non manca di far notare, in una magnifica sequenza, l'uguaglianza degli uomini al cospetto di Dio. Un film molto simbolico con la croce elemento onnipresente che funge da cardine di tutto il film. Il secondo filo conduttore è il tema culturale che la testa della statua rappresenta. Reperto che rimanda alla storia dell'Italia, a una cultura millenaria che non si può ignorare, cultura come elemento essenziale da tramandare, solo mantenendo vivo il passato possiamo costruire un futuro, ed ecco il vero significato della vita. A questo punto i due temi conduttori vengono ad unirsi in quella che è l'essenza del film: la religione in fondo è cultura, il cinema stesso a cui noi assistiamo è cultura, ognuno di noi viene a trovarsi di fronte ad una epifania del vero significato della vita, proprio come i soldati della 92esima Divisione "Buffalo Soldiers". Questo è il vero miracolo.
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