lidiates
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martedì 27 febbraio 2007
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forza e bellezza di storie normali
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Ho visto il film e mi è piaciuto molto, credo sia difficile parlare di sentimenti ed emozioni come ha fatto il regista senza tessere una vera trama che tenga avvinta l'attenzione dello spettatore. I personaggi emergono dalla nudità delle loro esistenze con estrema forza. Molto bella la prova di Ambra Angiolini che riesce a raccontare con gli sguardi senza aver bisogno di parole.
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vicky
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martedì 27 febbraio 2007
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"saturno contro... tutti"
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Un film assolutamente deludente.
Da "Le fate ignoranti" il regista ha avuto un declino irrefrenabile.
La trama è debole, i personaggi appena accennati non danno spazio all'immedesimazione e alla conpartecipazione emozionale.
I temi che fanno da sfondo, la crisi coniugale, l'accettazione dell'omosessualità come forma d'amore "differente", di attualità indiscutibile, stancano e riportano a "storie" già viste.
Insomma un film che non consiglierei, ma comunque da vedere per un cast di ottimo livello.
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peg
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martedì 27 febbraio 2007
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saturno contro: cassandra l'aveva detto.....
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L'oroscopo lo aveva preannunciato: Saturno era contro.... Allora perchè Ferzan, perchè?
Dal bagno turco ad oggi la caduta dell'Ozpetek è tangibile. Credo che nel cinema, come nell'arte in generale, la cosa importante sia iniziare con un'ottima produzione, farsi un nome e poi rovesciare di tutto addosso ad un pubblico che vive di nostalgia. E' infatti per nostalgia del grande cinema che mi si sono spinta a vedere Saturno Contro, volevo emozioni, volevo parole, volevo una storia corposa, volevo tornare a casa con belle immagini, belle sensazioni e bei ricordi. Ma sono tornata a casa delusa, e sempre più nostalgica del bel cinema.
La storia è terribilmente banale, l'amico che muore e che lascia tutti con interrogativi e rapporti irrisolti, la solita Bui cornuta, il solito Accorsi traditore, e la nuova Ambra drogata.
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L'oroscopo lo aveva preannunciato: Saturno era contro.... Allora perchè Ferzan, perchè?
Dal bagno turco ad oggi la caduta dell'Ozpetek è tangibile. Credo che nel cinema, come nell'arte in generale, la cosa importante sia iniziare con un'ottima produzione, farsi un nome e poi rovesciare di tutto addosso ad un pubblico che vive di nostalgia. E' infatti per nostalgia del grande cinema che mi si sono spinta a vedere Saturno Contro, volevo emozioni, volevo parole, volevo una storia corposa, volevo tornare a casa con belle immagini, belle sensazioni e bei ricordi. Ma sono tornata a casa delusa, e sempre più nostalgica del bel cinema.
La storia è terribilmente banale, l'amico che muore e che lascia tutti con interrogativi e rapporti irrisolti, la solita Bui cornuta, il solito Accorsi traditore, e la nuova Ambra drogata. Storie buttate là senza alcuno sviluppo, grandi tavolate, da cui ci si aspetta discussioni animate e intrecci interessanti, ma dalle quali si resta a bocca asciutta, Ferzen non ci fa vedere alcuna pietanza, ne umana, nè mangereccia. Una sequenza di banalità con una bella scenografia, la Roma storica, quella piena di gente che cammina, quella dei colori del passato. C'è da dire che Ferzen ha su Roma un bell'occhio.
Bè che faccia documentari e che ci risparmi i suoi film, che tra l'altro occupano sale che potrebbero essere destinate a film di autori emergenti, per esempio.
Insomma Ospetek una delusione. Ma la prossima volta non mi lascio convincere!!!!
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lorenzo
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martedì 27 febbraio 2007
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bello
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ottimo film, bellissimo davvero
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mario scafidi
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martedì 27 febbraio 2007
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controretorico
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Saturno Contro: un abbondante porzione di insalata senza sale e condimenti. Ozpetek ritorna sui suoi argomenti di sempre (l'omosessualità, i rapporti interpersonali intensi, i conflitti psicologici e l'ostentazione del dolore), senza tuttavia riuscire a rendere l'idea di stare seguendo una particolare linea tematica, ma cadendo nel grande calderone della ripetitività e della retorica. Evidente l'aspirazione di porsi come nostrano Almodovar, il regista de Le Fate Ignoranti, avrebbe bisogno di recuperare maggiore consapevolezza di sè e dei propri limiti, accantonando l'idea e cercando di trovare una propria strada ed un'identità meno piatta e simulata. Nel cast spicca, brillando di luce propria, Margherita Buy, sempre in crescita e sulla via dell'emancipazione dal personaggio (amabilissimo) della nevrotica insicura di Maledetto il Giorno che Ti ho Incontrato.
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Saturno Contro: un abbondante porzione di insalata senza sale e condimenti. Ozpetek ritorna sui suoi argomenti di sempre (l'omosessualità, i rapporti interpersonali intensi, i conflitti psicologici e l'ostentazione del dolore), senza tuttavia riuscire a rendere l'idea di stare seguendo una particolare linea tematica, ma cadendo nel grande calderone della ripetitività e della retorica. Evidente l'aspirazione di porsi come nostrano Almodovar, il regista de Le Fate Ignoranti, avrebbe bisogno di recuperare maggiore consapevolezza di sè e dei propri limiti, accantonando l'idea e cercando di trovare una propria strada ed un'identità meno piatta e simulata. Nel cast spicca, brillando di luce propria, Margherita Buy, sempre in crescita e sulla via dell'emancipazione dal personaggio (amabilissimo) della nevrotica insicura di Maledetto il Giorno che Ti ho Incontrato. Ambra Angiolini al di sopra delle aspettative, deludente Stefano Accorsi.
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(di leonedimarzocco)
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cristianaalicata@libero.i
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martedì 27 febbraio 2007
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in saturno contro la nuova famiglia
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Questo film è la differenza che passa tra un racconto e una poesia. Una poesia, questo film. Con alcune carezze (la caffettiera che riporta la vita, il tavolo da ping pong martoriato dalla salsedine, la vestizione del futuro morto e altre ancora....) cinematografiche.
Quella di Ozptek è una famiglia. Non quella omosessuale e nemmeno quella in difficoltà eterosessuale (il tradimento di Antonio o lo squilibrio della coppia di Neval)... Tutti insieme sono famiglia, non amici. Non è un fil sull'amicizia. E' una fotografia corale, bellissima, intensa di quello che sta accadendo nel mondo, questo è vero, borghese. Ma quello è il suo mondo.
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marco
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martedì 27 febbraio 2007
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2 palle
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Grande regia, inquadratura straordinarie, strepitosi ambienti, qualche grande attore, grande colonna sonora.
Si sono dimenticati la sceneggiatura, uno straccio di trama.
Il film ti fa due palle cosi'...
[+] palloso
(di peppezz)
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costanza alvaro
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martedì 27 febbraio 2007
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un'onda anomala di eros e thanatos
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Quando vado a vedere un film al cinema, non voglio saperne nulla prima.
Non leggo recensioni, per il timore che possano raccontarmi qualcosa della storia.
L’ho fatto, in passato: dare una scorsa alla trama solo per capire se può valere la pena di passare una serata accompagnata proprio da quella storia, da quei personaggi che si muovono sullo schermo per farti affacciare su un mondo che nasce e muore nell’arco di 120 minuti. Personaggi che, nel migliore dei casi, da quello schermo ti fanno un cenno col dito e ti sussurrano di salire, di attraversare il varco, come ne “La rosa purpurea del Cairo”, e di vivere con loro un’altra storia che non è la tua.
E’ già successo troppe volte di scorrere quelle poche righe sul giornale, velocemente, pronta a chiudere gli occhi per una parola in più, un accenno di troppo.
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Quando vado a vedere un film al cinema, non voglio saperne nulla prima.
Non leggo recensioni, per il timore che possano raccontarmi qualcosa della storia.
L’ho fatto, in passato: dare una scorsa alla trama solo per capire se può valere la pena di passare una serata accompagnata proprio da quella storia, da quei personaggi che si muovono sullo schermo per farti affacciare su un mondo che nasce e muore nell’arco di 120 minuti. Personaggi che, nel migliore dei casi, da quello schermo ti fanno un cenno col dito e ti sussurrano di salire, di attraversare il varco, come ne “La rosa purpurea del Cairo”, e di vivere con loro un’altra storia che non è la tua.
E’ già successo troppe volte di scorrere quelle poche righe sul giornale, velocemente, pronta a chiudere gli occhi per una parola in più, un accenno di troppo.
Come se lo sguardo potesse vivisezionare un testo e con precisione prenderne il buono e isolarne la parte maligna.
E con stupefacente regolarità mi ritrovo a constatare che evidentemente il mondo non funziona come me. Forse ha poco tempo da perdere e vuole sapere con esattezza di cosa si tratta per soppesare con cura la decisione di spendere 7 euro. O forse la penna di chi descrive trame di film tutti i giorni assume un tratto sempre più cronachistico, perde giorno dopo giorno quella sensibilità che mi pare si addica, invece, a chi lavora nel campo della creazione artistica.
Insomma come è, come non è, è già successo troppe volte che quelle righe nero su bianco, che vorresti ma non puoi saltare a piacimento, spezzassero l’incantesimo. L’accenno di troppo c’è sempre, è lì in agguato e troppo spesso è impossibile evitarlo.
Segue un moto di profonda delusione, un “nooooooo” intenso e silenzioso di tutto l’organismo. Ma ormai non c’è più niente da fare.
E così con piena pace interiore ieri ho preso posizione in sala -poltrone comode, fila centrale- non aspettandomi proprio niente se non una storia raccontata da Ferzan Ozpetek. Avevo solo visto la locandina, con tutti quegli occhi intensi che sfilano uno dopo l’altro, e una dominante rossa che mi faceva pensare a un film colorato. Tutto qui.
E’ per questo che mi ha travolto. Completamente, nella perfezione assoluta di un’emozione che non t’aspetti. Un’onda anomala di eros e thanatos. Gli amori, gli amici, come recita la locandina, e altro, ma non sto qui a dirvelo, non sarò certo io a rovinarvi la scoperta primigenia di una storia, che deve essere vostra fino in fondo, come la vita. Vissuta intensamente. Perché se traccheggiate, se aspettate che le sabbie mobili delle decisioni mancate vi arrivino alle caviglie, altri potrebbero decidere per voi. Questo è uno dei sassolini lasciati sul sentiero dal film. Ne ho raccolto solo uno, perché era bello e vorrei che anche voi poteste guardarne i colori, le sfumature, gli spigoli e le trasparenze.
Ma non voglio far perdere la strada a Pollicino.
Che poi non è difficile trovare il cammino, Saturno contro è “nelle migliori sale”.
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[+] pesce rosso
(di giada)
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kaipirissima
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martedì 27 febbraio 2007
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la finction al cienma
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Un film che ha poco da dire e raccontare. Un’immagine platinata di scrittori famosi, dottori, interpreti-traduttori, rampanti imprenditori. Le potenzialità c’erano, ma il desiderio di confezionare un film che piacesse a tutti ha rovinato il film. (E chissà tutti quei personaggi tratti dal nostro immaginario collettivo, tipo Un medico in famiglia, Il grande fratello, La freccia nera ecc. forse occhieggiano un po’ troppo, e sembrano dire siete contenti? Vi ho messo i vostri beniamini della TV famiglia)
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max
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martedì 27 febbraio 2007
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recensione prossima.
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Andrò sicuramente a vederlo. Intanto ieri sera ho visto "Cuore sacro". Ho lasciato la mia recensione sul film. Bello, emozionante, lancinante, straziante, altamente allegorico. Grazie Ozpetek.
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