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Marina Occhionero: «Sogno di recitare in un western»

Piemontese, 27 anni, Marina ha già vinto il premio UBU come miglior attrice under 35.
di Ilaria Ravarino

giovedì 1 aprile 2021 - Celebrities

Piemontese, 27 anni, Marina Occhionero ha una formazione teatrale - diploma all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, esperienze ne La Comédie-Française e alla Schaubühne di Berlino - e il suo esordio al cinema è del 2016, come protagonista de L'età imperfetta, delicata opera prima di Ulisse Lendaro. Dopo aver partecipato l'anno successivo al thriller La ragazza nella nebbia (guarda la video recensione) di Donato Carrisi, è stata l'Acca Larenzia de Il primo re (guarda la video recensione) di Matteo Rovere e ha preso parte a molti film usciti nell'ultima stagione, da In viaggio con Adele (guarda la video recensione) di Alessandro Capitani a Genitori quasi perfetti (guarda la video recensione) di Laura Chiossone fino a Il talento del calabrone di Giacomo Cimini. Solida interprete dal talento maturo nonostante la giovane età, Marina nel 2019 ha vinto il premio Ubu come miglior attrice under 35.

La prima volta su un palco: quando?
Le recite di Natale da bambina, con mia sorella Adele che faceva la regista. Lei le pensava, io le eseguivo. Mi comandava a bacchetta. Oggi fa la fisioterapista e il nostro rapporto è ancora così.
La prima volta su un palco vero?
Il Riccardo III di Shakespeare nel 2016. Interpretavo Lady Anna. Regia di Oscar De Summa.
La prima volta che hai recitato fuori da un palco?
Abitavo a 82 passi dal liceo classico, ma avevo detto ai professori che vivevo a un'ora di macchina e che quando nevicava non potevo entrare prima della seconda ora. Poi, un giorno, hanno chiamato mia madre...
Il ruolo per cui potrebbero riconoscerti per strada?
Una piccola parte, quella di Maddalena nella serie SKAM (guarda la video recensione).
Il tuo cavallo di battaglia ai provini?
La Cassandra di Eschilo. È un personaggio cui sono molto legata. Vidi l'Orestea a Siracusa con la scuola: la letteratura teatrale mi era sempre piaciuta, ma fu l'Orestea a farmi fare il passo successivo.
C'è una cosa che sai fare bene, e che vorresti fare in un film?
Cucinare. Principalmente la pasta a mano, ripiena o per torte. Le sfoglie sono la mia passione. Sarebbe un sogno poter interpretare una cuoca in un film.
Cosa non deve mancare nel tuo camerino?
La foto di mia sorella.
Sul set o sul palco ti senti sicura se...
... sono in un ambiente dove ho la sensazione di essere rispettata e accompagnata. Il gruppo per me è tutto. Anche le difficoltà sono utili, se intorno hai le persone giuste con cui affrontarle.
A chi porteresti il caffè sul set pur di vederlo recitare?
Al Pacino. Gli stirerei anche i calzini.
Qual è il film che, se lo vedi iniziato in tv, non puoi smettere di guardare?
Tre uomini e una gamba. Un cult.
Il film di cui cambieresti il finale?
The Blues Brothers. Li farei tornare a suonare in libertà, non in carcere.
Serata a casa, Netflix & chill: cosa guardi? Cosa ordini?
Non ordino cibo perché non mi piace mangiare cose pasticciate dagli altri. E non ho le piattaforme. Abito a Bologna e vado tantissimo al cinema, anche tre o quattro volte a settimana. Il cinema per me è un rito legato al vedere un film insieme, mi manca tantissimo.
Un personaggio del cinema con cui passeresti una serata?
Fleabag. Mi pare una con cui ci si possa divertire un bel po'.
Protagonista di un film di genere: quale?
Un western. Ho visto di recente La ballata di Buster Scruggs dei fratelli Coen. Mi piacerebbe vedere quei posti, quell'America. E usare le pistole.
Se non facessi l'attrice come ti guadagneresti da vivere?
Avrei un'azienda agricola. Ma forse un giorno l'avrò. Mio nonno era laureato in scienza agraria, papà è salentino. Ci facciamo il nostro olio.
Chi può dirti che stai sbagliando?
Mia sorella. Non è leggera quando deve criticare. Ma ci vuole.
Da chi vorresti sentirti dire che sei brava?
Mamma. Non lo dice spesso.
Gli ultimi tre brani ascoltati sul telefono?
Liberato, gli Who e Vinicio Capossela.
Dopo questa intervista che farai?
Sono davanti al Teatro Storchi di Modena, inizio le prove dell'allestimento di un romanzo russo, "Padri e figli", diretto da Fausto Russo Alesi.


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