È stata presentata oggi l'ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, la seconda diretta da Müller, che si terrà all'Auditorium Parco della Musica dall'8 al 17 novembre. "Il cinema-cinema e gli oggetti artistici più singolari; gli autori e i generi; i capolavori (German) e il cinema popolare, i film di ricerca e l'intrattenimento; i film-di-cui-si-sa-già-tutto e quelli tutti-da-scoprire; i nomi confermati e quelli nuovissimi (le opere prime e seconde nei diversi concorsi sono, anche quest'anno, moltissime): i film 'giusti' dovrebbero davvero essere all'appello, dentro una programmazione snella e leggibile senza bisogno di segnaletica complicata". Con queste parole il direttore artistico presenta questa sua seconda edizione, caratterizzata dal suo inconfondibile tocco orientale (Takashi Miike e Kiyoshi Kurosawa in concorso, il cinese Benny Chan e il coreano Bong Joon-ho fuori concorso).

Oltre ai titoli già annunciati nei giorni scorsi - il film d'apertura di Giovanni Veronesi L'ultima ruota del carro (Fuori concorso), il film d'apertura di CinemaXXI L'amministratore di Vincenzo Marra, Hunger Games - La ragazza di fuoco (Fuori concorso), e i film in concorso Dallas Buyers Club di Jean-Marc Vallée, Out of the Furnace di Scott Cooper, Another Me di Isabel Coixet e Her di Spike Jonze -, si segnala quest'anno una notevole presenza di film italiani. I titoli di casa nostra in concorso sono tre: I corpi estranei di Mirko Locatelli (regista de Il primo giorno d'inverno), con Filippo Timi; l'opera seconda di Guido Lombardi (pluripremiato regista di Là-bas) intitolata Take Five, storia di una rapina milionaria ambientata a Napoli, e TIR, co-produzione italo-croata diretta dal giovane regista friulano Alberto Fasulo (Rumore Bianco).
Tra i film in concorso, troviamo tra gli altri Takashi Miike con Mole's Song, live action dell'omonimo manga di Noboru Takahashi, Seventh Code di Kiyoshi Kurosawa, Sheep's Clothing del brasiliano Paulo Morelli, Sorrow and Joy di Nils Malmros. Un concorso variegato dal punto di vista dei generi e delle produzioni, che spaziano dalla Cina all'Iran, dal Messico alla Romania. A giudicare le opere sarà una giuria presieduta quest'anno dal regista americano James Gray.

Fuori concorso, oltre a Davide Ferrario con il suo La luna su Torino e i fratelli Manetti con Song'e Napule, si fanno notare numerosi titoli internazionali di grande risonanza: il cannibal movie diretto da Eli Roth presentato al Festival di Toronto The Green Inferno; Snowpiercer, debutto in lingua inglese del coreano Bong Joon-ho, regista di The Host; la prima mondiale Gods Behaving Badly di Marc Turtletaub, con John Turturro e Christopher Walken; il film tratto da Pennac Il paradiso degli orchi di Nicolas Bary, con Berenice Bejo ed Emir Kusturica; Las brujas de Zugarramurdi di Alex de la Iglesia; il nuovo Romeo and Juliet di Carlo Carlei, interpretato da Hailee Steinfeld, Laura Morante, Paul Giamatti e Damian Lewis; e il kolossal russo Stalingrad 3D, in prima internazionale. Tra gli eventi speciali vanno inoltre segnalati il cortometraggio di Wes Anderson Cavalcanti e Blue Planet Brothers di Takashi Miike, entrambi in prima mondiale.

Nella sezione CinemaXXI, dedicata alle nuove correnti del cinema mondiale, e con una giuria presieduta quest'anno da Larry Clark, si segnalano Fear of Falling di Jonathan Demme (protagonista anche di una masterclass al Festival accanto a Tsui Hark, a cui verrà consegnato il Maverick Director Award), Little Feet di Alexandre Rockwell e Racconti d'amore di Elisabetta Sgarbi; mentre in Prospettive Doc Italia, che fa il punto sulle nuove linee di tendenza del cinema documentario italiano, numerose sono le opere prime: Dal profondo di Valentina Pedicini, Fuoristrada di Elisa Amoruso, Capo e croce, le ragioni dei pastori di Paolo Carboni e Marco Antonio Pani. Nella stessa sezione fuori concorso verranno presentati gli omaggi a Fellini (in occasione dei 20 anni dalla scomparsa) Federico degli spiriti - L'ultimo Fellini di Antonello Sarno e L'altro Fellini di Roberto Naccari e Stefano Bisulli.
Due sono le retrospettive di quest'anno: "Ercole alla conquista degli schermi", a cura di Steve Della Casa e Marco Giusti, che comprende undici titoli scelti fra i quasi duecento girati in Italia tra il 1957 e il 1965, ambientati nell'antichità greco-romana con protagonisti Ercole, Maciste, Ursus e Sansone; e "Claudio Gora, regista e attore", curata da Emiliano Morreale, che propone i nove film diretti da Gora (nome d'arte di Emilio Giordana), uno dei massimi caratteristi del nostro cinema, che è anche un regista da riscoprire, isolato e originale.
Inoltre il Festival di Roma, come già annunciato, consegnerà il Premio alla carriera 2013 ai familiari del cineasta russo Aleksej German, scomparso nel febbraio di quest'anno. L'attribuzione del premio, fortemente voluta da Müller, era stata comunicata al maestro a inizio inverno, così da accompagnare l'uscita del suo nuovo progetto, É difficile essere un dio. Per la prima volta nella storia dei festival europei, un premio alla carriera verrà dunque consegnato postumo. A ritirare il premio saranno Svetlana Karmalita, vedova del regista, complice di tutti i suoi progetti più personali e sceneggiatrice dei due ultimi film del maestro, insieme al figlio Aleksej A. German.

Il film di chiusura è anch'esso targato Müller: si tratta del poliziesco Sou Duk / Saodu (The White Storm), nuova opera del pluripremiato regista, produttore e sceneggiatore cinese Benny Chan, "allievo" di Johnnie To Kei-Feung e Tsui Hark, maestro del film d'azione e autore di film come Big Bullet e New Police Story.
L'appuntamento con il Festival di Roma è fissato per l'8 novembre, data della serata inaugurale condotta dalla madrina Sabrina Ferilli.