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Cannes: un weekend con Jane Campion e Ang Lee

La battaglia cinematografica sulla Croisette continua.
di Paola Monticelli

La giornata di ieri: Coppola superstar
Francis Ford Coppola Altri nomi: (Thomas Colchart / Francis Coppola / Dad / Francis ) (85 anni) 7 aprile 1939, Detroit (Michigan - USA) - Ariete. Regista del film Segreti di famiglia.

venerdì 15 maggio 2009 - News

La 62esima edizione del Festival di Cannes sembra ormai entrata nel vivo. Nel secondo giorno sulla Croisette, il primo di una competizione a colpi di ciak che si sta facendo agguerrita, Francis Ford Coppola ha letteralmente rubato la scena. Il regista italo-americano, dopo le polemiche sul mancato inserimento del suo Tetro tra la lista dei film in concorso, ha ricevuto un corale applauso dalla stampa internazionale per la sua opera intimista sul significato più profondo e taciuto della famiglia, costruita attingendo al suo passato, che è anche un po' italiano. A parte la sorpresa per l'assenza del protagonista di Tetro, Vincent Gallo, che ha ceduto a uno dei vizi da star, non partecipando all'incontro del cast con il pubblico, Coppola è apparso sereno e orgoglioso, soprattutto per aver ritrovato l'indipendenza delle sue opere cinematografiche e con essa anche l'ispirazione per i prossimi lavori.
Un po' oscurato dalla presenza di Coppola, ma premiato con un lungo applauso alla fine della proiezione, è stato il film inglese Fish Tank, di Andrea Arnold, una delle donne più apprezzate dietro la macchina da presa in questi anni, già premio della giuria nel 2006. Spring Fever è stato il primo a sciogliere il ghiaccio tra i film che lottano contro la censura e che raggiungeranno il culmine con Antichrist di Lars von Trier. Da sottolineare anche l'inaugurazione della sezione Un Certain Regard, presieduta dal nostro Paolo Sorrentino; lo scorso anno presente con Il Divo, questa volta a Cannes in veste di giurato: "Sarò soprattutto uno spettatore. Non avrò quello stato di ansia dovuto all'essere in concorso, pur sentendo la responsabilità di giurato. Finalmente potrò anche divertirmi''.

Il weekend cinematografico sulla Croisette sarà intenso, e tutta la macchina del Festival si metterà in moto completamente, inaugurando anche le ultime sezioni fuori concorso. Oggi in gara si affronteranno Bright Star di Jane Campion, che racconta l'amore secondo il poeta inglese John Keats, romanzando gli ultimi anni della sua breve esistenza attraverso la storia d'amore con Fanny Brawne, alla quale dedica il sonetto che dà il titolo al film e Thirst, il thriller coreano di Chan-wook Park che scandalizzerà Cannes con la storia di un devoto pastore che si offre come cavia per un esperimento, finalizzato a curare una malattia mortale, e che si ritrova vampiro, dando vita ad un climax di depravazione e violenza che farà discutere. Cannes accoglierà oggi anche il suo Michel Gondry, questa volta nella veste di documentarista nella sezione Special Screenings con L'Epine Dans le Coeur e per la sezione Un Certain Regard saranno presenti Politist, Adjectiv di Corneliu Porumboiu, storia di un poliziotto alle prese con una crisi morale sul valore della giustizia, e Precious, firmato da Lee Daniels e basato sul romanzo "Push" di Sapphire, una storia di adolescenza e di sofferenza che gira su stessa per trovare un po' di speranza. Il compito di far sorridere è affidato, invece, a Humpday di Lynn Shelton, commedia divertente sull'intreccio di eterosessualità e omosessualità per due vecchi amici del college che decidono di concorrere per un festival di film gay.

Sabato sarà la volta di un profeta maghrebino sul red carpet, con al seguito il regista Jacques Audiard per la presentazione di Un Prophète, film su un diciottenne franco-maghrebino che, in carcere, si ritrova nel bel mezzo di due clan mafiosi ed è costretto a crescere e a scegliere, non necessariamente in quest'ordine. L'altro film in concorso della giornata sarà l'atteso Taking Woodstock del maestro Ang Lee che imbastisce una celebrazione cinematografica del festival più famoso di tutti i tempi, partendo dalla vera storia di Elliot Tiber, il ragazzo che mise a disposizione l'hotel di famiglia come base operativa dell'evento e si ritrovò travolto da una folla di 400.000 persone giunte da tutto il mondo in quel caldo agosto del 1969. Nella sezione fuori concorso ritroviamo un po' d'Italia con Monica Bellucci, protagonista insieme a Sophie Marceau, della pellicola Ne Te Retourne Pas di Marina De Van, viaggio identitario di una scrittrice che, sul percorso tracciato da una vecchia fotografia, scopre un passato che si presenta diverso. Segue la proiezione di due pellicole della sezione Un Certain Regard presieduta da Paolo Sorrentino, Samson and Delilah di Warwick Thornton e un altro film targato Corea del Sud, Mother di Bong Joon-Ho, dove le immagini urlano e indagano il rapporto madre-figlio, dicendo qualcosa che ancora non è stato detto su questo legame primordiale. L'interculturalità e la conciliazione di tradizioni diverse è il tema di Jaffa che esplora il rapporto d'amore contrastato di due giovani appartenenti a due famiglie diverse, i padroni tedeschi e i loro dipendenti arabi.
Domenica Cannes si sveglierà invece con storie di vendetta e odio per le strade di Hong Kong, nella pellicola Vengeance di Johnny To; non meno crudo sarà Kinatay, il film di Brillante Mendoza nel quale un uomo si trova coinvolto in uno dei dilemmi più classici: accettare o no una bella somma di denaro, anche se vorrà dire sporcarsi le mani? I film fuori concorso, invece, sono un inno alla storia, anche se di epoche diverse: Agora di Alejandro Amenábar, è la storia d Hypatia di Alessandria, filosofa e astrologa egiziana che ha il volto della bellissima Rachel Weisz; L'Armée du Crime si spinge, invece, nella Francia occupata dai nazisti per raccontare una storia di eroi immigrati che danno la vita per salvare la Francia che amano. Sempre all'insegna della storia è Tzar di Pavel Lounguine che ci svela i segreti nascosti nella vita di Ivan il Terribile, e Polytechnique sul drammatico massacro di alcune studentesse di ingegneria da parte di un pazzo misogino a Montreal nel 1989. Chiude il weekend il drammatico Le Père de Mes Enfantes di Mia Hansen-Løve.
E la battaglia della settima arte sulla Croisette continua.

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